Per me, prim'ancora che un giornalista o un divulgatore, è sempre stato un "modo di essere".
La personificazione vivente che il carburante per il motore di un essere umano è quello che si acquisisce da bambini ma poi in genere si perde : la curiosità. Lui è una delle rare persone che non l'ha mai persa.
Traducendosi in passione e rigore, un binomio che sembra un ossimoro e invece in lui erano uno lo specchio dell'altra, del tutto complementari.
Anche nella mia quotidianità ho riscontrato che è così: le persone che mi hanno attratto sono state sempre e solo quelle in grado di stimolarmi la curiosità, la passione e il rigore.
Perché questa è la vera condivisione : quella della conoscenza.
Per quanto mi riguarda, ciò che più rimpiango e mi amareggia nel mio intimo è proprio di aver perso nel tempo quel "Piero Angela" che era in me, ovvero appunto quel modo di essere.
Non so se e quanto per colpa strettamente mia o del piano inclinato in cui è scivolato l'intero mondo, dove il concetto di "condivisione", le fake news e tante altre cose sembrano davvero l'antitesi di ciò che era lui.