Eni - solo news - n.2

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

29/03/2017 15:30

Eni non è interessata al North Stream, valuta il Turkish Stream

Il colosso oil valuta il Turkish Stream perché il Paese ha bisogno di capacità aggiuntiva, non venderà altre quote di Zohr, si aspetta un aumento delle stime per il giacimento Amoca, è disposto a investire miliardi di euro in Basilicata in Val d'Agri e prenderà una decisione sulla divisione Gas&Power retail entro l'anno​

di Francesca Gerosa


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Eni: cede attivita' gas & power retail in Belgio

ROMA (MF-DJ)--Eni ed Eneco hanno firmato oggi un accordo che prevede la
cessione a Eneco del 100% di Eni Gas & Power NV/SA - e della sua
controllata Eni Wind Belgium NV/SA - societa' che comprende le attivita'
gas & power retail in Belgio.

Eni Gas & Power NV/SA serve attualmente circa 850.000 punti di
allacciamento di energia elettrica e gas che riforniscono famiglie e
piccole e medie imprese, con una quota di mercato di circa il 10% e uno
staff di circa 200 unita'. La societa' e' stata fondata nel 2012 dopo la
fusione tra Distrigas e Nuon Belgium, e da allora ha sviluppato competenze
specifiche nel settore del gas e dell'elettricita' e ha ampliato la base
clienti di oltre il 30% offrendo un'ampia gamma di servizi.

L'accordo e' stato raggiunto a seguito di una gara competitiva i cui
risultati confermano pienamente il valore e il potenziale di crescita
della societa'. L'operazione e' in linea con il piano complessivo di
dismissioni recentemente annunciato da Eni nell'ambito del Piano
Strategico 2017-2020. La transazione e' soggetta all'approvazione delle
autorita' regolatorie.
pev
(fine) MF-DJ NEWS 31/03/2017 14:11
 
Flash!

Eni: Deutsche Bank abbassa il rating a hold dal precedente buy - Flash(Italia) oggi 08:03
 
Eni: conto piu' light in Mozambico (MF)

MILANO (MF-DJ)--Con l'ingresso di Exxon, dovrebbe ridursi a circa 12,5
miliardi di dollari l'impegno di Eni per lo sviluppo e l'avvio dei
giacimenti dell'area 4, nell'offshore del Mozambico, stimato
complessivamente intorno a 50 miliardi di dollari.

Il gruppo guidato dall'ad Claudio Descalzi (che il 13 aprile prossimo
avra' l'investitura dell'assemblea per il rinnovo del mandato), scrove MF,
e' riuscito cosi' nel doppio intento di monetizzare in anticipo sulla
produzione un altro 25% dell'Area 4 e dimezzare gli investimenti a suo
carico. Per effetto dell'accordo con Exxon, il Cane a sei zampe deterra'
il 25% delle concessioni e sta per incassare circa 2,8 miliardi di dollari
dagli americani, che hanno acquisito una partecipazione analoga. Al
closing, Eni East Africa, titolare del 70% dei diritti sull'Area 4, sara'
controllata pariteticamente da Eni ed Exxon, ciascuna con il 35,7%,
mentre il terzo azionista, il gruppo cinese, Cnpc, continuera' a detenere
il 28,6%, che corrisponde al 20% della concessione offshore. Sottratti i
350 milioni di dollari che dovrebbe versare come tassa sul capital gain, a
Eni resterebbe una plusvalenza di ben 2,45 miliardi di dollari. Stando ad
alcune anticipazioni delle autorita' locali, infatti, all'operazione sara'
applicata un'aliquota del 12,5% e non quella del 32% prevista dalla legge,
perche' la societa' attraverso la quale e' avvenuta, cioe' Eni East
Africa, non ha sede in Mozambico.
red/lab
(fine) MF-DJ NEWS 05/04/2017 08:32
 
ENI: Morgan Stanley abbassa il rating a underweight, target 13,4 euro Flash (Italia) oggi - 07:37
 
Un'area moolto tranquilla.......

Mah! Quelli di Morgan Stanley mi sembrano un po' esagerati...


Notizie Market Insight – 05 Apr 11:00

Eni – Nuova scoperta in Libia


La società del cane a sei zampe ha scoperto un nuovo giacimento a gas in Libia. Ad annunciarlo è stata la compagnia petrolifera statale Noc, partner di Eni North Africa Libya. Il giacimento è stato scoperto nell’Area D del bacino offshore di Tripoli-Sabratah. Il primo pozzo si trova a 140 km dalla capitale e in prossimità del giacimento di Bahr Essalam, operato da Eni col 50 per cento. Qui il gruppo ha avviato la seconda fase di sviluppo, con il completamento della campagna di perforazione on-shore di 10 pozzi. Inoltre, secondo quanto riportato dalla stampa, Eni pagherà un’aliquota del 12,5% e non del 32% sul capital gain di 2,8 miliardi usd ottenuti dalla cessione a Exxon del 25% del giacimento dell’area 4 nell’offshore del Mozambico. La ragione sarebbe che Eni East Africa, titolare del 70% dei diritti sull’Area 4, non ha sede in Mozambico. Ricordiamo che, grazie alla vendita di quote all’americana, la società del cane a sei zampe ha monetizzato in anticipo la produzione del 25% dell’Area 4 (circa 2,8 miliardi di usd) e contemporaneamente ha dimezzato le capex. Gli investimenti dovrebbero infatti ridursi a 12,5 miliardi (nel complesso dovrebbero ammontare a 50 miliardi usd). Alla chiusura dell’operazione Eni East Africa sarà controllata pariteticamente (35,7%) da Eni ed Exxon, mentre il gruppo cinese Cnpc, continuerà a detenere il 28,6 per cento.
 
Eni è stata inserita da RBC tra i titoli che non deluderanno all Street. Lo stralcio dal report di MF:

http://www.milanofinanza.it/news/rbc-ecco-chi-non-deludera-wall-street-201704051824239275

2) Eni . La compagnia petrolifera guidata da Claudio Descalzi ha registrato una performance peggiore dei concorrenti da inizio anno, a causa della congiuntura economica più debole, ma secondo gli analisti non deluderà, grazie ai successi ottenuti nell'attività di esplorazione e all'attrattività del prezzo, visto che il titolo tratta con un p/e intorno a 6. Il prezzo obiettivo è 18 euro (total return a 12 mesi del 22,5%).
 
Eni: smentisce Fatto Quotidiano e Report su appalti in Kazakhstan

ROMA (MF-DJ)--Oggi il Fatto Quotidiano anticipa in un suo articolo il contenuto di un servizio che la trasmissione Report intenderebbe mandare in onda questa sera circa alcuni appalti che sarebbero stati affidati alla società Pessina Costruzioni in Kazakhstan da Eni o dal consorzio KPO (partecipato da Eni al 29.25%).

Secondo la ricostruzione effettuata da Report, avallata dal Fatto Quotidiano, tali appalti rientrerebbero nell'ambito di un presunto accordo dell'imprenditore Massimo Pessina con non meglio identificati esponenti politici per rilevare il quotidiano l'Unità.

Al riguardo, Eni smentisce nuovamente e fermamente la notizia riportata dal Fatto Quotidiano e da Report e precisa che non vi sono in essere contratti con la società Pessina Costruzioni per lavori in Kazakhstan o altrove, conclusi direttamente o tramite proprie affiliate. Inoltre, nessun contratto è in essere né vi è mai stato fra il consorzio KPO e la società Pessina Costruzioni.

Le notizia riportata dal Fatto Quotidiano e da Report è pertanto falsa, diffamatoria e lesiva della reputazione di Eni. Eni si riserva il diritto di agire in giudizio nelle sedi più opportune a tutela dei propri diritti e della propria immagine.


April 10, 2017 07:16 ET (11:16 GMT)
 
Eni: presenta Piano upstrem 2017-20, 2 mld in offshore Ravenna

ROMA (MF-DJ)--Eni ha illustrato oggi il piano degli investimenti e delle
attivita' upstream a Ravenna nel quadriennio 2017-2020, alla presenza del
sindaco, Michele De Pascale, dei rappresentanti della Provincia, della
Regione e del Mise. Pur nello scenario di prezzi attuale, il Cane a sei
zampe ha confermato investimenti per oltre 2 mld di euro nei prossimi 4
anni in attivita' di sviluppo e mantenimento degli asset nell'offshore
ravennate.

Nel periodo di piano industriale, si legge in una nota, la produzione in
quota Eni sara' stabile intorno ai 53.000 barili di olio equivalente al
giorno, tuttavia il potenziale dell'area consentirebbe di raddoppiare la
produzione nel 2020, a fronte di ulteriori investimenti e di iter
autorizzativi certi e celeri.

L'obiettivo di Eni e' puntare sulla produzione di gas italiano e, con il
supporto di tutti gli stakeholder, tornare ai valori produttivi di 10 anni
fa. Nella strategia di Eni, infatti, il gas riveste un ruolo fondamentale,
in quanto rappresenta il miglior partner possibile per le rinnovabili
nella transizione verso un futuro di energia sostenibile a basso contenuto
di CO2. In quest'ottica, Ravenna conferma la sua importanza strategica in
quanto, grazie a un network infrastrutturale gia' esistente e a un indotto
di alto livello, e' possibile produrre gas in modo competitivo e
sostenibile.

Gli investimenti avverranno in un quadro di completa sostenibilita'
ambientale: elemento centrale del programma e' il ridottissimo impatto
sull'ambiente, grazie all'utilizzo prevalente di impianti e strutture
esistenti e alla dismissione di alcuni asset non piu' funzionali nel piano
di rilancio delle attivita' nell'offshore. Eni infatti si impegna ad
avviare nel territorio di Ravenna le attivita' di decommissioning, in
concerto con tutti gli Enti competenti.

L'innovazione tecnologica sara' una leva fondamentale del piano
industriale. I progetti di ricerca e innovazione, attualmente in corso di
sperimentazione, renderanno le piattaforme di Ravenna un vero e proprio
laboratorio per l'adozione di nuove tecniche per lo sfruttamento delle
energie rinnovabili, favorendo l'interazione gas-rinnovabili. Eni,
infatti, dedichera' il 50% degli investimenti globali R&D allo sviluppo di
nuove tecnologie per una transizione energetica verso un futuro low-carbon.

Si tratta di un impegno concreto, superiore all'investimento di
qualsiasi altra industria nel territorio, che testimonia la centralita'
del polo ravennate nelle strategie di Eni. Eni opera a Ravenna fin dal
1952, anno della prima scoperta di gas. Questa lunga tradizione ha
favorito la nascita e lo sviluppo di un distretto industriale di
eccellenza, con societa' dell'indotto ravennate leader in Italia e nel
mondo.
com/gug
(fine) MF-DJ NEWS 10/04/2017 16:48
 
Eni: al via assemblea su ok bilancio, dividendo e nuovo Cda

ROMA (MF-DJ)--Ha preso il via a Piazzale Enrico Mattei l'assemblea di
Eni. E' presente il 63,4% del capitale sociale, di cui il 25,76% facente
capo a Cdp, il 4,34% al Tesoro e lo 0,91% ad azioni proprie.

Gli argomenti principali dell'ordine del giorno sono: il bilancio
d'esercizio 2016, il dividendo e la nomina del nuovo Cda, dell'a.d. e del
presidente, la nomina dei sindaci.
gug/liv
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine)MF-DJ NEWS 13/04/2017 10:17

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Eni: Marcegaglia; continuita' fondamentale, si apre fase consolidamento

ROMA (MF-DJ)--"La continuita' e' fondamentale per un'azienda come Eni,
che opera in un business in cui si e' obbligati a pensare al medio-lungo
termine".

Lo ha detto il presidente di Eni, Emma Marcegaglia, sottolineando che
"in questi prossimi tre anni usciremo dalla fase di ristrutturazione e
trasformazione ed entreremo in una fase di consolidamento di risultati e
di ulteriore crescita, che sara' possibile grazie alla cassa che saremo in
grado di generare".
gug/alu
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 13/04/2017 11:24

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Eni: Marcegaglia; +15% produzione ultimi 3 anni, debito piu' basso di altri

ROMA (MF-DJ)--Negli ultimi tre anni "siamo cresciuti del 15% nella
produzione, abbiamo ridotto del 33% gli investimenti e del 30% i technical
cost".

Lo ha detto il presidente di Eni, Emma Marcegaglia, citando "tre dati
che fotografano con chiarezza la grande trasformazione compiuta: nel 2013
il capex cost neutrality era a 127 usd, mentre oggi e' a 46 usd; abbiamo
lo stesso cash flow cumulato rispetto ai tre anni precedenti, allora il
prezzo medio era a 110 usd/barile, ora e' a 46 usd; siamo stati l'unica
O&G company ad abbassare il leverage in questi tre anni e oggi abbiamo il
livello piu' basso dell'industry, abbiamo il debito piu' basso di altre".
gug/alu
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 13/04/2017 11:32

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Eni: Descalzi, obiettivo dividendo anche a prezzi petrolio molto bassi

ROMA (MF-DJ)--"L'obiettivo e' crescere mantenendo il valore del break
even finanziario sotto i 45 usd, per resistere ed essere in grado di
pagare i nostri dividendi anche a valori moto bassi del petrolio".

Lo ha detto l'a.d. di Eni, Claudio Descalzi, intervenendo all'assemblea
degli azionisti. "Se riusciamo a fare questo - ci siamo riusciti in questi
tre anni e siamo molto motivati a farlo -, riusciamo a creare molto free
cash flow", ha spiegato il manager.
gug/alu
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 13/04/2017 11:42
 
La misera retribuzione del nostro AD:

13/04/2017 13:30

Eni, a Descalzi erogati compensi per 3,77 milioni nel 2016

Maturati ma non incassati altri 2,21 mln di euro di incentivi monetari​

L'amministratore delegato di Eni , Claudio Descalzi, ha ricevuto nel 2016 compensi per 3,77 milioni di euro complessivi lordi. E' quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione depositata nel corso dell'assemblea degli azionisti.

In particolare, Eni ha riconosciuto al suo ceo 1,35 milioni di euro come compensi fissi e un incentivo variabile di 1,75 milioni di euro collegato alla performance della società nel 2015. A questi importi si aggiungono altri 659mila euro di incentivi variabili a lungo termine legati precedente ruolo ricoperto da Descalzi in Eni fino a maggio 2014 come capo della divisione E&P.

Nel corso del 2016, poi, il consiglio di amministrazione, su proposta del comitato per le remunerazioni, ha attribuito ma non ancora erogato a favore di Descalzi un'incentivazione monetaria differita lorda di 865mila euro a valere sui risultati 2015 e un'incentivazione monetaria di lungo termine lorda pari a 1,35 milioni di euro nell'ambito del piano 2014-2016.
 
La misera retribuzione del nostro AD:

13/04/2017 13:30

Eni, a Descalzi erogati compensi per 3,77 milioni nel 2016

Maturati ma non incassati altri 2,21 mln di euro di incentivi monetari​

L'amministratore delegato di Eni , Claudio Descalzi, ha ricevuto nel 2016 compensi per 3,77 milioni di euro complessivi lordi. E' quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione depositata nel corso dell'assemblea degli azionisti.

In particolare, Eni ha riconosciuto al suo ceo 1,35 milioni di euro come compensi fissi e un incentivo variabile di 1,75 milioni di euro collegato alla performance della società nel 2015. A questi importi si aggiungono altri 659mila euro di incentivi variabili a lungo termine legati precedente ruolo ricoperto da Descalzi in Eni fino a maggio 2014 come capo della divisione E&P.

Nel corso del 2016, poi, il consiglio di amministrazione, su proposta del comitato per le remunerazioni, ha attribuito ma non ancora erogato a favore di Descalzi un'incentivazione monetaria differita lorda di 865mila euro a valere sui risultati 2015 e un'incentivazione monetaria di lungo termine lorda pari a 1,35 milioni di euro nell'ambito del piano 2014-2016.

tutti soldi presi agli azionisti
 
13/04/2017 12:00

Eni, parte la fase di consolidamento e crescita

Uscito dalla fase di ristrutturazione e trasformazione, il gruppo entrerà in una fase di consolidamento di risultati e di ulteriore crescita grazie alla generazione di cassa, ha detto in assemblea il presidente Emma Marcegaglia. Mentre l'ad Descalzi ha assicurato il dividendo anche con prezzi del petrolio molto bassi. L'Aie riduce le previsioni di consumo di petrolio nel 2017​

di Francesca Gerosa


Al via l'assemblea degli azionisti di Eni chiamata ad approvare il bilancio 2016, chiuso con un utile netto adjusted di -0,34 miliardi di euro e la distribuzione di un dividendo di 80 centesimi di euro, di cui 0,40 centesimi già pagati in acconto. All'ordine del giorno anche il rinnovo del consiglio di amministrazione, con la conferma dell'attuale presidente, Emma Marcegaglia, e dell'ad, Claudio Descalzi, e del collegio sindacale. All'assemblea è presente il 63,4% del capitale. Gli unici azionisti sopra la soglia rilevante sono la Cassa depositi e prestiti con il 25,76% del capitale e il Mef con il 4,34%. Eni ha in portafoglio azioni proprie pari allo 0,91% del capitale.

"Gli eccezionali risultati industriali economici e finanziari raggiunti nel 2016 e le rafforzate prospettive di crescita e generazione di valore dimostrano l'efficacia della strategia avviata nel 2014 anticipando quello che poi è stato uno straordinario trend decrescente dello scenario petrolifero", si legge nella lettera agli azionisti dell'ad, Claudio Descalzi, e del presidente, Emma Marcegaglia. "Nell'esecuzione della strategia abbiamo innanzitutto rafforzato il settore E&P quale principale driver di crescita e di generazione di valore. Negli ultimi tre anni, nonostante la riduzione del 33% degli investimenti, la produzione di idrocarburi è cresciuta del 15% a circa 240mila barili al giorno esclusivamente in modo organico e per il 2017 traguardiamo un livello produttivo in ulteriore crescita a 1,84 milioni di barili al giorno, record storico per Eni , con una ancora maggior disciplina nello spending".

Sotto la guida dell'amministratore delegato Claudio Descalzi Eni è stata completamente trasformata. Da società conglomerata, divisionalizzata e costosa è diventata una oil & gas company più veloce, più snella, più solida, con la ristrutturazione del mid downstream e la focalizzazione dell'upstream. Così al termine del mandato "vi consegniamo una società rinnovata nelle strategie, più efficiente e in grado di generare stabilmente valore nel nuovo scenario dell'energia che si sta delineando".

Tre i dati che fotografano con chiarezza la grande trasformazione compiuta: nel 2013 il capex cost neutrality era pari a 127 dollari, mentre oggi è pari a 46 dollari; il gruppo ha lo stesso cash flow cumulato rispetto ai tre anni precedenti, allora il prezzo medio era a 110 dollari al barile, ora è a 46 dollari; la società è stata l'unica O&G company ad abbassare il leverage in questi tre anni e oggi ha il livello più basso dell'industria di riferimento.

Su queste basi il consiglio formulerà all'assemblea la proposta per un dividendo di 0,80 euro e "confermiamo per il futuro, confortati dai risultati conseguiti, la nostra remuneration policy crescente in funzione dell'atteso miglioramento dello scenario e degli utili", hanno aggiunto i vertici, ricordando anche che Eni negli ultimi 25 anni non ha subito nessuna condanna neppure in primo grado per reati societari, frode o corruzione.

Infatti Eni è stata assolta per il procedimento giudiziario "Misura Gas" e c'è stata l'archiviazione per il "Kazakistan". Marcegaglia ha però ravvisato in entrambi i casi "un'incredibile attenzione mediatica che ha messo in cattiva luce la società. Vista la successiva chiusura positiva di questi procedimenti giudiziari, tale attenzione negativa nei confronti di Eni e dei suoi manager era certamente sproporzionata oltre che non giustificata". Attualmente ci sono procedimenti giudiziari pendenti in Algeria e in Nigeria. Il presidente ha ribadito la massima cooperazione e la massima fiducia nella magistratura nonché la tranquillità da parte dell'azienda, in particolare in relazione alla vicenda Nigeria Opl 245.

La continuità è fondamentale per un'azienda come Eni , che opera in un business in cui si è obbligati a pensare al medio-lungo termine. Nei prossimi tre anni il gruppo uscirà dalla fase di ristrutturazione e trasformazione ed entrerà in una fase di consolidamento di risultati e di ulteriore crescita, che sarà possibile grazie alla cassa che sarà in grado di generare. "L'obiettivo è crescere mantenendo il valore del break even finanziario sotto i 45 dollari, per resistere ed essere in grado di pagare i nostri dividendi anche a valori molto bassi del petrolio", ha precisato l'ad. "Se riusciamo a fare questo, ci siamo riusciti in questi tre anni e siamo molto motivati a farlo, riusciamo a creare molto free cash flow", ha spiegato Descalzi.

La produzione di idrocarburi è prevista in crescita del 3% l'anno nel periodo 2017-2020, ha aggiunto Descalzi ripercorrendo i punti principali del piano strategico presentato lo scorso marzo. Al 2020 Eni prevede nuove scoperte per 2-3 miliardi di barili di petrolio equivalente, nonostante una riduzione del capex (investimenti) rispetto al piano precedente dell'8%. "Grazie ai successi della strategia esplorativa, alle sinergie con gli asset esistenti e alla rinegoziazione dei contratti, il break-even medio dei nuovi progetti è di circa 30 dollari al barile", ha ribadito l'ad.

Naturalmente sarebbe opportuna un'estensione dell'accordo tra i Paesi Opec e non Opec sul congelamento della produzione di petrolio, ha auspicato Emma Marcegaglia. A valle dell'accordo del 30 novembre scorso, e di quello successivo con i produttori non Opec, "i mercati sembrano più positivi, ma restano comunque molto volatili", ha osservato. "Nel breve termine l'accordo sembra tenere: ne abbiamo conferma dal rispetto degli impegni da parte dei diversi Paesi che vi hanno aderito. Ma l'andamento degli stock che si stanno riducendo, seppur lentamente, fa nascere dubbi sull'efficacia degli interventi. La natura graduale del bilanciamento del mercato renderebbe opportuna una estensione dell'accordo oltre al mese di giugno e di questo stanno discutendo i principali attori in gioco".

A Piazza Affari al momento il titolo Eni cede l'1,25% a 15,05 euro anche se i prezzi del petrolio sono poco mossi (Brent +0,05% a 55,89 dollari al barile e Wti -0,04% a 53,09 dollari al barile), con il mercato bilanciato dalle spinte al ribasso legate all'aumento della produzione Usa e la dinamica rialzista innescata dai tagli all'output di vari Paesi. Dal rapporto settimanale dell'agenzia governativa Eia è emerso un calo inatteso delle scorte di greggio, scese di 2,2 milioni di barili; ma i dati hanno evidenziato un incremento ulteriore della produzione.

Negli ultimi giorni i prezzi hanno corso sulle indiscrezioni riguardanti le pressioni dell'Arabia Saudita sugli altri membri dell'Opec e sulla Russia per prolungare oltre giugno i tagli alla produzione concordati nel novembre scorso. A sostegno delle quotazioni anche i dati sulle importazioni di greggio da parte della Cina, che a marzo sono salite al record di 9,17 milioni di barili. Mentre l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) ha previsto un calo della crescita della domanda mondiale di greggio e un rialzo della produzione Usa. L'agenzia ha infatti stimato per quest'anno una crescita dei consumi petroliferi di 1,3 milioni di barili al giorno a 97,9 milioni di barili giornalieri, contro i +1,4 milioni calcolati in precedenza. Inoltre ha previsto una produzione dei Paesi non Opec in aumento di 485.000 barili al giorno a 58,1 milioni di barili al giorno, soprattutto grazie all'incremento della produzione Usa.
 
13/04/2017 12:35

Equita, feedback positivo da incontro con Eni

Non solo la strategia "dual exploration" funziona bene, ma il dividendo 2017 è già coperto finanziariamente dai disinvestimenti effettuati

di Francesca Gerosa


Equita ha avuto un feedback positivo da un incontro con Eni . "Riteniamo che Eni sia sulla buona strada per il raggiungimento dei target annunciati nel piano industriale presentato il 1 marzo", sottolineano gli analisti della sim, elencando gli spunti significativi emersi dall'incontro. In primis, sul mercato petrolifero l'eccesso di scorte rispetto alla media storica impiegherà circa un anno per essere riassorbito, partendo dalla data di messa in opera dei tagli Opec (circa fine gennaio). E' ragionevole, quindi, attendersi una prosecuzione dei tagli da parte dei Paesi Opec e non anche per la seconda metà dell'anno.

In secondo luogo la strategia "dual exploration" funziona bene in quanto, dopo la monetizzazione di Zohr e del Mozambico, la recente scoperta in Messico ha dimostrato che la capacità di esplorazione e trivellazione di Eni è portatrice di valore. Il governo Messicano stimava circa 800 milioni di boe (di olio medio pesante) nel campo, mentre Eni ha trovato anche oli leggeri in un substrato inferiore potenzialmente di pari entità.

Il pozzo di delineazione potrà fornire informazioni aggiuntive sulle dimensioni del campo. Anche dal Mediterraneo (incluso Zohr) e dall'Alaska ci sono aree prospettiche interessanti. Mentre il Kashagan sta crescendo di produzione in linea con le attese e senza intoppi operativi. Quanto al dividendo 2017 è già coperto finanziariamente dai disinvestimenti effettuati.

Per cui, in uno scenario del greggio superiore a 45 dollari al barile, il debito continuerà a scendere nel corso di quest'anno: una situazione che non si è verificata per le altre major. "Confermiamo, quindi, la raccomandazione buy e il target price a 17 euro sul titolo Eni . Calcoliamo che lo sconto di Eni rispetto ai competitor sia del 10% sulla base del multiplo enterprise value/ebitda. Sulla base del prezzo/utile il multiplo è meno comparabile per il differente uso della leva finanziaria", precisano gli analisti della sim.
 
Nessuna sorpresa.......

Eni: ok assemblea a bilancio e dividendo 0,80 euro

ROMA (MF-DJ)--Via libera dell'assemblea di Eni, con il 99,721% dei voti
a favore, al bilancio 2016 che si e' chiuso con una perdita di gruppo di
1,464 mld e un utile di 4,5 mld della capogruppo.

Gli azionisti hanno anche dato il via libera (col 99,477%) alla
distribuzione del dividendo di 0,80 euro (di cui 0,40 gia' distribuiti in
acconto) con pagamento il 26 aprile e stacco cedola il 24 aprile. Con
questa cedola, invariata rispetto allo scorso anno, il Cane a sei zampe
stacca un assegno da 747 mln a Cdp (che detiene il 25,76%) e da 125 mln al
Tesoro (4,34%).
gug/alu
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 13/04/2017 17:17

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Eni: ok assemblea a piano incentivi, contrario il 21%

ROMA (MF-DJ)--L'assemblea degli azionisti di Eni ha approvato il piano
di incentivazione di lungo termine 2017-2019 che prevede l'assegnazione
gratuita di azioni proprie all'a.d. e alle prime linee con un periodo di
maturazione triennale e, quindi, con assegnazione dal 2020, vale a dire a
fine mandato.

Presenti azionisti pari al 63,44% del capitale, ha votato a favore il
78,28% del capitale (21% i contrari). Iss, leader nella consulenza agli
investitori istituzionali sul voto nelle assemblee aveva suggerito ai
clienti di votare contro il piano di incentivi azionari a lungo termine
per i vertici. Approvata anche la relazione sulla remunerazione.
gug/alu
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 13/04/2017 17:18

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Eni: ok assemblea a lista Cda Tesoro, Descalzi confermato a.d.

ROMA (MF-DJ)--L'assemblea degli azionisti di Eni ha votato a favore
della lista per il rinnovo del Cda presentata dall'azionista Ministero
dell'Economia e delle Finanze.

Ha votato a favore della lista del Tesoro il 56,43% del capitale
presente (63,44%), il 42,93% ha votato a favore della lista presentata dai
fondi; contrario lo 0,52%.
gug/alu
guglielmo.valia@mfdowjones.it
(fine) MF-DJ NEWS 13/04/2017 17:22
 
Notizie Market Insight 18 Apr 08:19

Eni – La regione sospende attività del Centro Oli Val D’Agri

Ancora guai dal Centro Olio Val D’Agri per il colosso petrolifero italiano. A fronte di inadempienze e ritardi da parte di Eni rispetto alle prescrizioni regionali, la Giunta della Basilicata ha “deliberato la sospensione di tutte le attività del Centro Olio Val d’Agri (Cova) dell’Eni di Viggiano (Potenza). Secondo la giunta lucana infatti ci sarebbero dei problemi di inquinamento nelle zone limitrofe al Centro. La regione avrebbe dimostrato la presenza di ingenti quantità di manganese e ferro e anche di idrocarburi policiclici aromatici in ben sette campioni prelevati dall’Arpab vicino agli impianti Eni. La Regione aveva chiesto all’Eni di intervenire sia per l’inquinamento sia per bloccare tre dei quattro serbatoi all’interno del Centro Oli che non hanno doppio fondo. Eni ha comunicato di aver preso atto della delibera della Regione ed è in attesa di poter esaminare i contenuti della delibera della Giunta regionale. La società del cane a sei zampe inoltre ha fatto sapere che “le operazioni per la messa in sicurezza e le attività di caratterizzazione sono condotte con la massima diligenza e impiego di risorse, offrendo continua e fattiva collaborazione a tutti gli organi competenti”. Il management del gruppo ricorda che, in collaborazione con l’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Basilicata (ARPAB), ha de?nito un sistema di monitoraggio ambientale unico nel suo genere quanto a numerosità di punti di campionamento e tecnologie innovative impiegate. Il sistema è composto da reti di monitoraggio di tutte le matrici ambientali (aria, rumore, acqua, suolo, ecosistemi, biomonitoraggio, emissioni odorigene, microsismicità) installate in un’area di oltre 100 km nell’intorno del COVA. In totale si rileva la presenza di circa 8 punti di campionamento/monitoraggio per km2, a fronte di una densità abitativa dell’area pari a circa 60 abitanti per km2. Commento Notizia negativa per la società del cane a sei zampe e a questo punto bisognerà vedere come evolve la situazione. Ricordiamo che lo scorso anno vi era stato un fermo di circa quattro mesi e mezzo della produzione in Val d’Agri, che aveva influito negativamente sui conti dell’anno. Eni infatti produce circa 75 mila barili al giorno di petrolio nel Centro di Val d’Agri con 27 pozzi in produzione, circa l’8,5 per cento della produzione complessiva di petrolio (878 mila barili al giorno).
 
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