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Eni: al via Agry Energy; Scordamaglia, 800mila/t oli vegetali a 2030 (CorSera)
ROMA (MF-DJ)-- nata Agri Energy la nuova societa' partecipata fifty fifty da Bonifiche Ferraresi ed Eni. Luigi Scordamaglia e' ad (gia' consigliere delegato di Filiera Italia e consigliere d'amministrazione di Inalca). La missione di Agri Energy e' doppia, scrive il "Corriere della Sera": da una parte fare ricerca per individuare le colture piu' adatte per produrre biocarburanti, dall'altra passare all'azione con la sperimentazione in Sardegna e poi la produzione soprattutto in Africa e Asia. Progetti sono stati e saranno avviati in questa direzione in Paesi come Angola, Benin, Congo, Costa d'Avorio, Kenya, Mozambico, Ruanda, Kazakistan. Bonifiche Ferraresi dispone di 9.000 ettari di terreno, si tratta della piu' grande azienda agricola italiana. Ad Arborea, in provincia di Oristano, si trova uno dei suoi siti. Qui si sperimentano colture come il ricino, la brastica e la carmelina. Oltre 30 le varieta' sotto la lente, tutte produttrici di semi che, una volta spremuti, danno origine a oli perfetti per produrre biocarburanti. Ma anche a sottoprodotti utili alle filiere dei mangimi per la zootecnia e bio-fertilizzanti per la salute dei suoli. C'e' il rischio che queste produzioni "rubino" terreno a coltivazioni adatte all'alimentazione dell'uomo? "Il rischio non esiste - taglia corto Scordamaglia -. Agri Energy vuole individuare e valorizzare terreni degradati o desertificati che non potrebbero essere utilizzati in altro modo. Parliamo di colture particolarmente resistenti, compatibili con terreni aridi. Campi pilota esistono gia' in Congo, Angola e Mozambico, per esempio. Qui stiamo sviluppando accordi con i produttori locali a cui garantiamo formazione per l'utilizzo di tecniche di agricoltura conservativa, a basso impatto ambientale, di cui Bonifiche Ferraresi e' modello di rifermento a livello internazionale. Non si tratta di generiche rassicurazioni, i progetti della nostra joint venture adottano una certificazione con standard internazionali per garantire la tracciabilita' dei prodotti e il fatto che non ci siano conflitti con la produzione alimentare destinata all'uomo". Un ruolo importante in tutta l'operazione ha il centro di Arborea, in Sardegna. "Si tratta di un laboratorio a cielo aperto dove Bonifiche ferraresi possiede oltre 1.100 ettari insieme con un grande centro per attivita' di formazione, anche alle delegazioni che vengono dai Paesi in cui si realizzeranno campi pilota. Lo scorso 28 settembre per esempio abbiamo incontrato qui le delegazioni dal Kenia e dal Ruanda nell'ambito di un percorso di formazione in collaborazione con l'agenzia per le energie rinnovabili delle nazioni unite (Irena)". In Africa Agri Energy non compra terreni ma stipula accordi con produttori locali. Questi ri ricevono assistenza, formazione e hanno la sicurezza che il loro raccolto sara' acquistato a un prezzo concordato per produrre biocarburanti. Ma a oggi a quale stadio siamo di sviluppo di questo progetto? "Al momento stiamo svolgendo attivita' di sperimentazione e test per selezionare le migliori varieta' nei campi pilota - risponde Scordamaglia -. L'obiettivo al 2030 e' produrre 800 mila tonnellate di olio vegetale sostenibile all'anno e dare lavoro a un milione di famiglie, soprattutto in Africa". La domanda di biocarburanti e' prevista in crescita nei prossimi anni per sostenere il processo di decarbonizzazione nei trasporti, a partire da aerei e navi. Eni intende aumentare la produzione delle sue bioraffinerie (oggi sono due, si trovano a Gela e a Venezia) a 2 milioni di tonnellate entro il 2025 e 6 milioni nel prossimo decennio. A breve il Cane a sei zampe intende rendere "bio" una terza raffineria. gug (fine) MF-DJ NEWS
07/10/2022 09:45
ROMA (MF-DJ)-- nata Agri Energy la nuova societa' partecipata fifty fifty da Bonifiche Ferraresi ed Eni. Luigi Scordamaglia e' ad (gia' consigliere delegato di Filiera Italia e consigliere d'amministrazione di Inalca). La missione di Agri Energy e' doppia, scrive il "Corriere della Sera": da una parte fare ricerca per individuare le colture piu' adatte per produrre biocarburanti, dall'altra passare all'azione con la sperimentazione in Sardegna e poi la produzione soprattutto in Africa e Asia. Progetti sono stati e saranno avviati in questa direzione in Paesi come Angola, Benin, Congo, Costa d'Avorio, Kenya, Mozambico, Ruanda, Kazakistan. Bonifiche Ferraresi dispone di 9.000 ettari di terreno, si tratta della piu' grande azienda agricola italiana. Ad Arborea, in provincia di Oristano, si trova uno dei suoi siti. Qui si sperimentano colture come il ricino, la brastica e la carmelina. Oltre 30 le varieta' sotto la lente, tutte produttrici di semi che, una volta spremuti, danno origine a oli perfetti per produrre biocarburanti. Ma anche a sottoprodotti utili alle filiere dei mangimi per la zootecnia e bio-fertilizzanti per la salute dei suoli. C'e' il rischio che queste produzioni "rubino" terreno a coltivazioni adatte all'alimentazione dell'uomo? "Il rischio non esiste - taglia corto Scordamaglia -. Agri Energy vuole individuare e valorizzare terreni degradati o desertificati che non potrebbero essere utilizzati in altro modo. Parliamo di colture particolarmente resistenti, compatibili con terreni aridi. Campi pilota esistono gia' in Congo, Angola e Mozambico, per esempio. Qui stiamo sviluppando accordi con i produttori locali a cui garantiamo formazione per l'utilizzo di tecniche di agricoltura conservativa, a basso impatto ambientale, di cui Bonifiche Ferraresi e' modello di rifermento a livello internazionale. Non si tratta di generiche rassicurazioni, i progetti della nostra joint venture adottano una certificazione con standard internazionali per garantire la tracciabilita' dei prodotti e il fatto che non ci siano conflitti con la produzione alimentare destinata all'uomo". Un ruolo importante in tutta l'operazione ha il centro di Arborea, in Sardegna. "Si tratta di un laboratorio a cielo aperto dove Bonifiche ferraresi possiede oltre 1.100 ettari insieme con un grande centro per attivita' di formazione, anche alle delegazioni che vengono dai Paesi in cui si realizzeranno campi pilota. Lo scorso 28 settembre per esempio abbiamo incontrato qui le delegazioni dal Kenia e dal Ruanda nell'ambito di un percorso di formazione in collaborazione con l'agenzia per le energie rinnovabili delle nazioni unite (Irena)". In Africa Agri Energy non compra terreni ma stipula accordi con produttori locali. Questi ri ricevono assistenza, formazione e hanno la sicurezza che il loro raccolto sara' acquistato a un prezzo concordato per produrre biocarburanti. Ma a oggi a quale stadio siamo di sviluppo di questo progetto? "Al momento stiamo svolgendo attivita' di sperimentazione e test per selezionare le migliori varieta' nei campi pilota - risponde Scordamaglia -. L'obiettivo al 2030 e' produrre 800 mila tonnellate di olio vegetale sostenibile all'anno e dare lavoro a un milione di famiglie, soprattutto in Africa". La domanda di biocarburanti e' prevista in crescita nei prossimi anni per sostenere il processo di decarbonizzazione nei trasporti, a partire da aerei e navi. Eni intende aumentare la produzione delle sue bioraffinerie (oggi sono due, si trovano a Gela e a Venezia) a 2 milioni di tonnellate entro il 2025 e 6 milioni nel prossimo decennio. A breve il Cane a sei zampe intende rendere "bio" una terza raffineria. gug (fine) MF-DJ NEWS
07/10/2022 09:45