Enrico Baj

Qui qualche plastica trovate in rete, un paio belle l'altra meno...
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Certo Baj e' blindato, questa è una garanzia...il fatto che gli faranno una mostra al museo Cobra la dice lunga sui rapporti dell'artista con il nord Europa
 
Se adesso scrivo che i Baj postati sono veramente brutti, mi attiro almeno venti pagine di improperi dalla curva ??
 
Ditemi voi se questo Baj del 1959, da poco passato da Soth e pubblicato sul Crispolti nn sembra un Basquiat ante litteram...

Vedi l'allegato 2344484

Poi ci si chiede se e come certi artisti hanno influenzato le generazioni successive.
In questo caso è Basquiat, più di 20 anni dopo, che nn si è inventato nulla di nuovo...

Più un Paul Kostabi:D
 
Va bene, abbiamo capito che su Baj abbiamo gusti diversi ;).
Il Baj nucleare a me piace molto, è molto meno facile ed immediato del Baj anni '60, ma per me è un grande artista anche lì...
 
Va bene, abbiamo capito che su Baj abbiamo gusti fdiversi ;).
Il Baj nucleare a me piace molto, è molto meno facile ed immediato del Baj anni '60, ma per me è un grande artista anche lì...

Va beh va ..mi ci metto anche io, il mio Baj è del perido degli specchi..
 
Sperando di farvi cosa gradita vi allego le foto della bella mostra di Baj a Legnano (distaccamento MAGA). La mostra si articola dagli anni 50 coi lavori nucleari, passando per i lavori Picassiani degli anni 60 e per finire con gli anni 70, bozzetti preparatori del Pinelli e per conludere in bellezza l'Apocalisse.Tutti i lavori provengono direttamente dall'archivio e dalla fondazione Marconi.:clap:
 

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Grazie mille Baldovino, senz'altro molto gradito :bow::bow::bow:
 
Confermo la data della mostra al Cobra Museum,l'antologica si terrà dal 4 febbraio al 14 maggio Enrico Baj: Play as Protest in Cobra Museum - RTVA
Così come l' altra importante mostra del suo amico e co-fondatore del gruppo Cobra al Museo di Silkeborg in Danimarca , Jorn + Munch si terrà dal 11 febbraio al 28 maggio MUSEUM JORN


Jorn e Baj due grandi Artisti due grandi Amici
La vita è fatta di incontri ripetuti per giorni , mesi , anni , che non catturano la nostra attenzione e che non condizionano la nostra vita. Viceversa ci sono incontri casuali, brevi , ma che sono così intensi da condizionare le nostre vite. Incontri importanti dove si consolidano amicizie , rapporti di collaborazione e di vita comune , destinati , in alcuni casi , a cambiare il corso della storia dell'Arte.
Fu Baj a consigliare a Jorn di venire in Italia a respirare la brezza salubre di Albisola per curare i suoi polmoni malati ; è qui che nel 1954 organizza gli Incontri Internazionali della Ceramica , ed è qui che nel 1955 conosce Pinot Galizio

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e Piero Simodo con cui fonda il laboratorio sperimentale del movimento internazionale per un Bauhaus Immaginista.

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<< Il vichingo arrivò a Milano il 28 marzo 1954 a mezzogiorno ... con armi e bagagli , con zaino , tenda da campo ed un violino. Il violino lo dimenticò in treno , per cui , accortosene , si dovette tornare all'Ufficio Oggetti Smarriti , ove fortunatamente fu ritrovato , il che lo dispose favorevolmente verso di me e l'Italia.
Jorn amava la musica e davanti alla numerosa famiglia , per Santa Lucia e in altre speciali occasioni , suonava e suonava. Io non sono specialmente un melomane : non arrivo però agli estremi dei surrealisti che si otturavano ostentatamente le orecchie al suono di una qualunque melodia. Le sviolinate di questo nordico , che ad Albisola aveva raggiunto il Mediterraneo- e quale Mediterraneo , vicino al porto di Savona , specialista in carbone e petroli - seguendo l'ancestrale cammino degli avi , mi piacevono.
Quando non aveva ancora una dimora , s'era accampato con la tenda vicino alla casa di Aligi Sassu , che a quei tempi stava da quelle parti.Poi tutti gli diedero una mano, da Lucio Fontana , a Agenore Fabbri , a Tullio Mazzotti , che lo invitò a lavorare la ceramica nei suoi forni.

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Nell'estate di quello stesso '54 , ad Albisola , Jorn che a far terrecotte s'era già impratichito al Nord , organizzò degli incontri internazionali attorno al tema della ceramica. Si lavorava tutti da Tullio e vennero anche Appel , Corneille , Matta , i poeti Edouard Jaguer , che conobbi in quella occasione , Roland Giguère e Théodor Koenig . Gli italiani oltre a me erano Dangelo , Fontana e Scanavino . Più tardi esponemmo tutti insieme le nostre ceramiche alla decima Triennale di Milano , in s-eno alla quale si teneva un congresso " Industrial Design nella Società " , con la partecipazione di Enzo Paci , Luciano Anceschi e Max Bill . Si iscrissero a parlare sia Fontana che Jorn : Lucio Fontana attaccò il significato e la ragione stessa del congresso in nome dello spazialismo . L'uomo spaziale , sostenne , ha prospettive e intuizioni ormai esorbitanti dalle limitatezze del funzionalismo e del'estetica razionalista . Andò poi alla lavagna e disegnò con un gessetto bianco la terra , la luna , i punti di fuga , il sole e l'uomo . Uno show riuscitissimo , che diede modo , e tempo a Jorn di prendere appunti ( battendoli a macchina , che lo scandinavo frequentissimamente girava con zaino , violino e portatile Olivetti ) per un suo successivo intervento contro Max Bill . Bill aveva preso la parola dopo Fontana . La sua esposizione era lunga e metodica : non demordeva , non finiva più , per di più con precisione tutta svizzera . Jorn nell'attesa di essere chiamato a parlare aveva avuto modo di scrivere una valanga di appunti . L' occasione era storica , visto che proprio Jorn , io , Appel , Corneille , Alechinsky , il tedesco K. O. Goetz e lo svedese Osterlin avevano fondato alla fine del '53 il Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista contro il Bauhaus Immaginario . Bauhaus Immaginario , ma esistente , era per noi la scuola che nel 1950 Max Bill aveva aperto ad Ulm , col proposito di ricreare l'antico , glorioso Bauhaus degli anni venti . Noi si era per l'immaginazione : al potere ? no , grazie . Anche se " L'immaginazione al potere del '68 " fu la filiazione ultima di quelle nostre posizioni , filtrate poi attraverso il lettrismo ed il successivo situazionismo , cui Jorn diede notevole impulso . Penso che né io né Jorn , nemmeno nel profondo , si ambisse mai a posizioni di potere . L'unico potere al quale tendevamo era il potere di immaginazione , che é certo agli antipodi del potere derivante dalla occupazione di un posto , di un grado burocratico-politico e/o politico mafioso . Si era dunque per l'immagine contro la funzione , per l'espressione contro l'utile , il concreto , il razionale , eravamo decisamente contro l'elvetizzazione dell'arte . In altri termini eravamo per l'espressionismo astratto e immaginista allo stesso tempo e detestavamo il dominio dell'angolo retto , della linea dritta ( si , in fondo molto meglio storta ) , della geometrizzazione forzosa . L'attacco di Jorn a Bill fu frontale , irruente , pieno di logica e di riferimenti metodologici . Solo un Nordico avrebbe potuto così bene e con tanta precisione preparare e attuare la dovuta strategia oratoria . Secondo Jorn ormai geometria , logica e filosofia classiche erano state ribaltate , mentre nella scienza il vecchio sistema causale era stato sostituito con quello probabilistico .
Conseguentemente , venendo rimessi in questione tutto il sapere e tutta la realtà , lo sperimentalismo diveniva Ipso-Facto una nozione comune ad arte e scienza : " se il dubbio scientifico si esprime con l'analisi , quello artistico si esprime con l'azione , cioè con la sperimentazione " . Delle tre caratteristiche di un oggetto - tecnica , funzionale , estetica - il terzo fattore , quello estetico , deve essere considerato il primo . E l'estetica di un oggetto non è armonia formale , ma la sua comunicazione , il suo effetto immediato sui nostri sensi senza tenere conto della sua utilità o del suo valore strutturale : " Deve svegliare la nostra curiosità , la nostra intelligenza , sorprenderci ".
Come possiamo , si chiedeva alla fine Jorn , difendere la libertà e la sperimentazione nelle nuove condizioni storiche , per evitare un automatismo tale e la trasformazione della nostra intelligenza in riflesso standardizzato ?

Quello di jorn non era un intervento contro il relatore che l'aveva preceduto : era un manifesto !



Arrivato in Italia Jorn ebbe un primo collezionista nell'avvocato Paride Accetti . Cominciò che Jorn venne con me ad un party dell'Accetti , che allora abitava in via Durini sopra l'appartamento di Wally Toscanini . S'era portato dietro un piccolo quadretto dal titolo : " Donna incinta e cane ubriaco " e glielo regalò . Il quadro poi mi piaceva tanto che anni dopo l' Accetti me lo regalò . Dopo L'Accetti cominciarono ad interessarsi di Jorn Carlo Cardazzo , che regolarmente gli comprava dei quadri , e Paolo Marinotti , che di Jorn credo era il più grande collezionista . Contemporaneamente Jorn cominciava a vendere anche all'estero : in Germania , in Inghilterra e in Danimarca ; mentre in Francia la Galleria Rive Gauche l'avrebbe poi rappresentato a lungo . Jorn mi consigliava spesso di andare a Parigi , dove lui , agli inizi del '55 s'era comprato , attraverso difficoltà incredibili , una modestissima casa in Rue du Tage , vicino alla Place d'Italie . A Parigi Jorn era a casa da sempre , avendovi già lavorato alla fine degli anni trenta nello studio di Fernand Leger . Quando , nel novembre del 1954 gli mandai i primi numeri di (Potlach) , bollettino d'informazione del gruppo francese della Internazionale Lettrista ne fu interessato e ne parlammo a lungo . E finalmente nel 1955 gli mandai il primo numero della nostra nuova rivista il (Gesto). Ne fu entusiasta e mi scrisse " Mio caro , ecco una sorpresa piacevole . Il gesto è una pubblicazione viva .... rimpiango soltanto la mancanza di Appel . A mio avviso è la pubblicazione più viva in Europa dai tempi di Cobra . Ciò mi dà un piacere enorme e dico a me stesso : ecco che si ricomincia , è formidabile . Complimenti ! ". Uso frequentemente il verbo " mandare " perché in effetti io e Jorn ci vedevamo pochissimo , ma ci scrivevamo moltissimo . Il nostro fu letteralmente un " amore letterario " , per lettera . Le ultime missive sono datate del 1961. Poi lo vidi ancora qualche volta a Milano nel 1963 all'epoca della mostra Visione-Colore e nel '66 a Parigi . Moriva alcuni anni dopo nella sua Aarhus nel 1973 . I polmoni erano il suo tallone d'Achille , come pure di Christian Dotremont , il poeta belga assieme al quale aveva fondato Cobra agli inizi degli anni '50 tra stenti e fatiche contrasse la tisi : Pontus Hulten mi riferì che durante un soggiorno a Stoccolma , Jorn dormiva sotto i ponti : non aveva un centesimo .

Vent'anni dopo , raggiunta da poco una reputazione internazionale , doveva essere l'innominabile male a soffocargli ogni possibilità di respiro .
Non fu fortunato . Aveva 59 anni . >>
Enrico Baj
 
Manifesto Nucleare BUM
1951
Varnish and acrylic on canvas
104 × 94 × 3.6 cm

:eek:
 

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