Ciao a tutti, ho letto le ultime pagine e sinceramente, come spesso accade sui forum, dove si parla di più delle storie di insuccesso che di quelle di successo, trovo che le affermazioni fatte riguardo a questo tipo di investimento siano un pochino fuorvianti. Capisco bene che chi avesse investito in pochi progetti (diciamo 4 o 5) e di questi la metà è in sofferenza possa essere spaventato, ma una valutazione corretta andrebbe fatta su un arco temporale ampio e su molti progetti.
Porto la mia esperienza sulla doppia V: 38 progetti a partire dal 2018, di cui 14 conclusi con un ROI lordo di circa il 12%.
Sui restanti la previsione (aggiornata con le ultime tempistiche previste e calcolando la perdita del capitale non rimborsato del progetto del poeta) è di un ROI lordo di 17,03% (ovviamente da verificare con gli effettivi ROI che verranno erogati).
Fatico ancora a capire come si possa paragonare questo tipo di investimento a degli investimenti in prodotti finanziari: è normale che nel mercato immobiliare si verifichino ritardi, anche di diversi mesi, se non anni, e che non si possa ragionare sul ROI annuo, ma sul ROI complessivo dell'operazione.
Inoltre, negli ultimi due anni, questo mercato ha vissuto degli scossoni imprevisti come il COVID, ma soprattutto il conseguente aumento dei prezzi delle materie prime e la scarsa reperibilità di alcune di esse.
Alla luce di questi ragionamenti, vedo il risultato fin qui raggiunto soddisfacente in un'ottica di diversificazione degli investimenti.
Trovo anche interessanti le ultime proposte, che garantiscono una exit e un ROI fisso, a prescindere dalla buona uscita dell'operazione: ovviamente in ROI non è al livello delle altre operazioni, ma ci può stare che un certo grado di sicurezza si paghi.
Sono l'unico che la pensa così?