eugenio carmi

Carmi non un Grande ma un Grandissimo e prima o poi il mercato si deve accorgere e si accorgerà di Lui
 

Bhe, non so se il "perchè" sia ironico, ma i motivi sono davvero tanti:
1) è accettabile che un Artista storico non abbia riscontro?
2) è giusto che un Artista che ha al suo attivo un'infinità di mostre e centinaia di pubblicazioni costi meno di un pivellino qualsiasi?
3) è giusto che un Artista serio nella vita e nel lavoro non interessi nessuno?
4) è corretto che un Artista del suo peso culturale non abbia il giusto riconoscimento?
5) è possibile che un Artista che non ha mai retrodatato un quadro costi molto meno di tanti altri per i quali a certificare una data non basta una truppa di notai?
6) è normale che un Artista che si è preoccupato in vita di creare un suo Archivio e di cui è tutto scritto e documentato, costi meno di tanti altri che hanno fatto della confusione la loro cifra stilistica?
Potrei inserire ancora tantissimi "perchè", ma non servirebbe penso a convincere chi ha bisogno di altri riscontri per giudicare (operazioni, botti, magheggi, porcherie varie, ecc.). Su Carmi magheggi non ce ne sono e, temo, non ce ne saranno. Basterà la sua storia? Se il mercato guardasse alla storia dovrebbe già da molto tempo costare, senza esagerare, tre o quattro volte tanto (nota bene che non ho detto cifre iperboliche). Invece si compra a pochissime migliaia di euro. Una clamorosa stortura, una delle tante disattenzioni.
 
Aggiungerei, cosa non da poco tra i tanti interessati esclusivamente a logiche di mercato, contribuire coinvolgendo diversi artisti amici, a rendere le opere d'arte accessibili anche ad un pubblico non elitario attraverso i multipli attraverso l'esperienza della Galleria del Deposito.:clap:
 
Bhe, non so se il "perchè" sia ironico, ma i motivi sono davvero tanti:
1) è accettabile che un Artista storico non abbia riscontro?
2) è giusto che un Artista che ha al suo attivo un'infinità di mostre e centinaia di pubblicazioni costi meno di un pivellino qualsiasi?
3) è giusto che un Artista serio nella vita e nel lavoro non interessi nessuno?
4) è corretto che un Artista del suo peso culturale non abbia il giusto riconoscimento?
5) è possibile che un Artista che non ha mai retrodatato un quadro costi molto meno di tanti altri per i quali a certificare una data non basta una truppa di notai?
6) è normale che un Artista che si è preoccupato in vita di creare un suo Archivio e di cui è tutto scritto e documentato, costi meno di tanti altri che hanno fatto della confusione la loro cifra stilistica?
Potrei inserire ancora tantissimi "perchè", ma non servirebbe penso a convincere chi ha bisogno di altri riscontri per giudicare (operazioni, botti, magheggi, porcherie varie, ecc.). Su Carmi magheggi non ce ne sono e, temo, non ce ne saranno. Basterà la sua storia? Se il mercato guardasse alla storia dovrebbe già da molto tempo costare, senza esagerare, tre o quattro volte tanto (nota bene che non ho detto cifre iperboliche). Invece si compra a pochissime migliaia di euro. Una clamorosa stortura, una delle tante disattenzioni.

Niente ironia, sempl sto valutando di acquistare un quadro e volevo capire se ne vale la pena...quali sono gli anni giusti nel suo caso?
A uno sguardo ignorante sembrerebbe che il suo stile non sia variato tanto nel corso del tempo.
Purtroppo quanto affermi si potrebbe dire di tanti, troppi (un altro è Licata...)

Grazie!
 
Niente ironia, sempl sto valutando di acquistare un quadro e volevo capire se ne vale la pena...quali sono gli anni giusti nel suo caso?
A uno sguardo ignorante sembrerebbe che il suo stile non sia variato tanto nel corso del tempo.
Purtroppo quanto affermi si potrebbe dire di tanti, troppi (un altro è Licata...)

Grazie!

Mah...insomma:o

Storicamente parlando Carmi e Licata sono lontani come il Sole e Saturno.:D
Carmi, a livello di gusti - quindi soggettività - non mi ha mai attratto tanto, ma possiede un peso storico di grandissima rilevanza.:bow:

Bella la domanda di accipicchia: la sola storia farà qualcosa per cambiare le sorti del suo mercato?
Se...arrivano i ''personaggi giusti'' probabilmente si....e qui il loro arrivo risulta essere determinante.
 
Ultima modifica:
Bhe, non so se il "perchè" sia ironico, ma i motivi sono davvero tanti:
1) è accettabile che un Artista storico non abbia riscontro?
2) è giusto che un Artista che ha al suo attivo un'infinità di mostre e centinaia di pubblicazioni costi meno di un pivellino qualsiasi?
3) è giusto che un Artista serio nella vita e nel lavoro non interessi nessuno?
4) è corretto che un Artista del suo peso culturale non abbia il giusto riconoscimento?
5) è possibile che un Artista che non ha mai retrodatato un quadro costi molto meno di tanti altri per i quali a certificare una data non basta una truppa di notai?
6) è normale che un Artista che si è preoccupato in vita di creare un suo Archivio e di cui è tutto scritto e documentato, costi meno di tanti altri che hanno fatto della confusione la loro cifra stilistica?
Potrei inserire ancora tantissimi "perchè", ma non servirebbe penso a convincere chi ha bisogno di altri riscontri per giudicare (operazioni, botti, magheggi, porcherie varie, ecc.). Su Carmi magheggi non ce ne sono e, temo, non ce ne saranno. Basterà la sua storia? Se il mercato guardasse alla storia dovrebbe già da molto tempo costare, senza esagerare, tre o quattro volte tanto (nota bene che non ho detto cifre iperboliche). Invece si compra a pochissime migliaia di euro. Una clamorosa stortura, una delle tante disattenzioni.

La storia non basterà ad assorbire e poi far lievitare una iperproduzione come quella di Carmi.
E non so se qualche operatore abbia la forza o voglia di darle una mano.
Starà sempre "a pennello" in una collezione tematica ma da qui a considerarlo un possibile investimento..:confused:!
;)
 
La storia non basterà ad assorbire e poi far lievitare una iperproduzione come quella di Carmi.
E non so se qualche operatore abbia la forza o voglia di darle una mano.
Starà sempre "a pennello" in una collezione tematica ma da qui a considerarlo un possibile investimento..:confused:!
;)

Non parlerei di "iperproduzione". Questa si ha quando un artista decide di produrre a raffica, secondo un clichè, spesso abbassando di molto il livello qualitativo. L'iperproduzione è quasi sempre un concedersi al mercato.
Nel caso di Carmi non parlerei di iperproduzione, ma semmai di abbondante produzione dovuta al fatto che ha lavorato per sessant'anni di fila. Logicamente nella sua lunghissima vita ha prodotto molti quadri (ha dipinto fino a pochissimi mesi fa), ma senza cedere mai ad una produzione comandata da altri. Anzi, il suo carattere molto forte, deciso, a volte ribelle, lo ha allontanato dal mercato della speculazione e gli ha fatto perdere molti contatti con mercanti e galleristi per mezzo dei quali avrebbe potuto ottenere molto di più. In realtà ha voluto fare sempre tutto da solo, certamente a volte sbagliando, ma mantenendo sempre un'assoluta indipendenza. Questo spiega le ragioni di un evidente abbandono.
Riguardo l'"investimento", penso anch'io che Carmi non sia un Artista da investimento. Non più di tanto, almeno. Ma mi sembra innegabile che oggi le sue quotazioni siano ridicolmente basse, direi vergognose, in rapporto alla sua carriera e al suo peso culturale. Come avrai notato, nel post a cui fai riferimento, non ho parlato di rivalutazioni a valori eclatanti: ho semplicemente detto che per un tale Artista costare come un pivello è un non-senso e che mi sembrerà del tutto normale, se le cose prenderanno la giusta piega, trovare l'opera di Carmi almeno al triplo dei valori di oggi. Siccome oggi un lavoro di media misura, non anni 60-70, si paga anche meno di 3.000 euro (:'(), mi sono spinto a ipotizzare la folle cifra di 8/9.000 euro. Troppo? Se penso a cosa cercano di rifilarci tutti i giorni a 9.000 euro...
 
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A uno sguardo ignorante sembrerebbe che il suo stile non sia variato tanto nel corso del tempo.
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Proseguo con alcune considerazioni.
Nella seconda metà degli anni 50, dopo un inizio figurativo che conta poco o nulla, Carmi ha iniziato un breve percorso ancora informale, poi si è interessato all'arte industriale (periodo Italsider), per arrivare molto presto al suo linguaggio astratto geometrico. Questo suo linguaggio, assolutamente personale e fortemente riconoscibile, nasce dal confronto e dalla sua amicizia con i più importanti Artisti dell'epoca (Vasarely, Max Bill, i principali Cinetici, ecc.). Molto coerente con la sua formazione razionale (tra l'altro si era laureato in Chimica) non abbandonerà mai questo filone di ricerca, convinto della bellezza assoluta della geometria e della poesia dei colori. Io trovo quindi che la sua coerenza nello stile sia un grande valore aggiunto (ma in questo io sono di parte perchè ormai si sa che io detesto coloro che cambiano continuamente modo di esprimersi). Ho parlato di coerenza, non di serialità: infatti, si può facilmente notare come nei vari decenni il suo lavoro evolva continuamente, a partire dall'impianto più optical degli anni 70, fino agli ultimissimi lavori dove elabora continue successioni di sezioni auree.
 
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Purtroppo quanto affermi si potrebbe dire di tanti, troppi (un altro è Licata...)

No, su questo accostamento non sono per niente d'accordo. I due sono agli antipodi in tutto.
Carmi è la quintessenza della razionalità. Ogni opera Carmi l'ha sempre prima di tutto progettata. Non c'è alcuna improvvisazione, nessuno spazio alla pittura di getto. Ogni linea è tracciata secondo una certa visione, ogni forma è attentamente bilanciata, ogni colore è scelto con precisione. Carmi aveva per il colore quello che in musica è "l'orecchio assoluto": una capacità innata di combinare i colori tenendoli in equilibrio perfetto. Contrariamente a quello che si pensa non ha prodotto grandi quantità di opere. Molte certamente, in considerazione del fatto che ha lavorato ogni giorno per sessant'anni! Ma ogni lavoro era costruito con calma, riflessione e molto spirito critico.
Licata, al contrario, dipingeva (o forse è meglio dire "componeva") di getto, senza alcuna progettualità, per un suo reale bisogno di dipingere qualcosa. Non tutti sanno che Licata era un soggetto autistico (non lo dico io) e che dipingeva in continuazione e senza sosta. Anche nelle brevi pause della giornata estraeva taccuino e colori e riempiva pagine e pagine. Lo si vedeva al bar o nei mezzi pubblici sempre intento a pitturare. Per questo suo fare autistico, non aveva la capacità di riconoscere un lavoro ben riuscito da un brutto lavoro: per lui tutto era bellissimo, riuscito benissimo e accumulava montagne di lavori.
Anche dal punto di vista mercantile i due hanno avuto destini molto diversi.
Carmi non ha mai legato con mercanti e galleristi. Ha avuto tantissimi rapporti brevi e travagliati perchè era uno spirito estremamente libero: voleva fare tutto da solo e rompeva inesorabilmente i rapporti troppo vincolanti. Insomma si è auto condannato all'isolamento.
Licata viceversa delegava tutto, non si occupava di niente, gli bastava riempire quantità impressionanti di tele e fogli. Per questo è sempre stato male accompagnato da molti mercanti pescicani, da moltissimi pseudo-mercanti e da galleristi di basso o bassissimo livello. Anche lui si è auto condannato all'insuccesso, ma per cause diametralmente opposte.
 
No, su questo accostamento non sono per niente d'accordo. I due sono agli antipodi in tutto.
Carmi è la quintessenza della razionalità. Ogni opera Carmi l'ha sempre prima di tutto progettata. Non c'è alcuna improvvisazione, nessuno spazio alla pittura di getto. Ogni linea è tracciata secondo una certa visione, ogni forma è attentamente bilanciata, ogni colore è scelto con precisione. Carmi aveva per il colore quello che in musica è "l'orecchio assoluto": una capacità innata di combinare i colori tenendoli in equilibrio perfetto. Contrariamente a quello che si pensa non ha prodotto grandi quantità di opere. Molte certamente, in considerazione del fatto che ha lavorato ogni giorno per sessant'anni! Ma ogni lavoro era costruito con calma, riflessione e molto spirito critico.
Licata, al contrario, dipingeva (o forse è meglio dire "componeva") di getto, senza alcuna progettualità, per un suo reale bisogno di dipingere qualcosa. Non tutti sanno che Licata era un soggetto autistico (non lo dico io) e che dipingeva in continuazione e senza sosta. Anche nelle brevi pause della giornata estraeva taccuino e colori e riempiva pagine e pagine. Lo si vedeva al bar o nei mezzi pubblici sempre intento a pitturare. Per questo suo fare autistico, non aveva la capacità di riconoscere un lavoro ben riuscito da un brutto lavoro: per lui tutto era bellissimo, riuscito benissimo e accumulava montagne di lavori.
Anche dal punto di vista mercantile i due hanno avuto destini molto diversi.
Carmi non ha mai legato con mercanti e galleristi. Ha avuto tantissimi rapporti brevi e travagliati perchè era uno spirito estremamente libero: voleva fare tutto da solo e rompeva inesorabilmente i rapporti troppo vincolanti. Insomma si è auto condannato all'isolamento.
Licata viceversa delegava tutto, non si occupava di niente, gli bastava riempire quantità impressionanti di tele e fogli. Per questo è sempre stato male accompagnato da molti mercanti pescicani, da moltissimi pseudo-mercanti e da galleristi di basso o bassissimo livello. Anche lui si è auto condannato all'insuccesso, ma per cause diametralmente opposte.

Grazie, hai fatto due ritratti esaustivi OK!

E mi hai convinto a puntare su altro in ambo i casi :yes:
 
E' stato un'innovatore per eccellenza. Avendo un archivio solido per me invece la consacrazione di Carmi è solo questione di tempo e anche a breve ritengo, visto che non sarà più lui, purtroppo, a gestire i rapporti con i mercanti.. partendo da quelli statunitensi.
 
che ne pensate?

salve a tutti, ho addocchiato quest'opera di Carmi ora all'asta (benefica) con prezzo 500€


EUGENIO CARMI
(GENOVA 1920 - LUGANO 2016, )
IL CERCHIO RACCONTA, 2012
OFFERTA ATTUALE: EUR 500,00
Tecnica mista su tela, cm.25x25 firma in basso a destra e al retro


che ne pensate in particolare sull'opera e sull'autore in prospettiva di rivalutazione futura?
grazie
 

Allegati

  • 19207.jpg
    19207.jpg
    85,2 KB · Visite: 254
Molto poco significativa. Però a 500 euro è regalata. Da mettere in collezione è poca roba, ma visto lo scopo benefico...
 
Mi è doveroso ringraziare Accipicchia
visto che non mi si consente di bollinarlo ancora:rolleyes:

Io apprezzo Carmi forse quanto Lui
ma non nego che, Tu Accipicchia, riesci a descrivere con semplicità e chiarezza
più disinvolta di un ottimo critico
la Sua arte.

Grazie e buona giornata
 
Mi è doveroso ringraziare Accipicchia
visto che non mi si consente di bollinarlo ancora:rolleyes:

Io apprezzo Carmi forse quanto Lui
ma non nego che, Tu Accipicchia, riesci a descrivere con semplicità e chiarezza
più disinvolta di un ottimo critico
la Sua arte.

Grazie e buona giornata

Tu mi fai arrossire la tastiera!

Grazie.
 
interessante lavoro del 1964 presente nella prossima asta MEETING ART del 26 novembre.

EUGENIO CARMI Genova 17/02/1920 - Lugano 16/02/2016
9x10 e giallo, 1964
lamiera e smalti su tavola cm 74,5x65; firma, titolo e anno al retro, e-mail dell'archivio che ne conferma l'autenticità allegata, presenta dei graffi alla lamiera.
 
interessante lavoro del 1964 presente nella prossima asta MEETING ART del 26 novembre.

EUGENIO CARMI Genova 17/02/1920 - Lugano 16/02/2016
9x10 e giallo, 1964
lamiera e smalti su tavola cm 74,5x65; firma, titolo e anno al retro, e-mail dell'archivio che ne conferma l'autenticità allegata, presenta dei graffi alla lamiera.

Interessante sì e no. E' certamente un lavoro vecchio quindi storico, ma il miglior Carmi viene dopo, negli anni 70. Poi sono molto significativi anche gli anni 80 e 90. Dal 2000 in poi un po' meno, non per attenzione e qualità che rimangono sempre alte, ma perchè inevitabilmente tende a sfruttare gli stessi temi. Tuttavia anche negli ultimi anni ha avuto momenti di insospettabile freschezza nonostante il peso di tanti tanti anni di lavoro.
Che peccato che un Artista così, a quanto pare, tutti lo stiano dimenticando.
 
interessante lavoro del 1964 presente nella prossima asta MEETING ART del 26 novembre.

EUGENIO CARMI Genova 17/02/1920 - Lugano 16/02/2016
9x10 e giallo, 1964
lamiera e smalti su tavola cm 74,5x65; firma, titolo e anno al retro, e-mail dell'archivio che ne conferma l'autenticità allegata, presenta dei graffi alla lamiera.

lo avevo visto
bello
ricorda una variabile
 
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