Ormai siamo al redde rationem.
Domani si fanno i giochi, qui il mio ultimo invito ad aderire per chi non lo avesse ancora fatto. Io ho aderito e ho una fifa tremenda di restare col cerino in mano.. roba da principianti me ne rendo conto ma ormai il dado è tratto.
Exprivia a mio parere è una bellissima realtà che però non è mai stata valorizzata dal mercato e ha trattato storicamente a multipli di molto inferiori rispetto ai peers. Il successo borsistico di un titolo (mi rendo conto che qui non tutti capiranno..) non si misura né dai prezzi, né dai risultati aziendali, ma proprio dalla capacità di trovare investitori che vogliano condividere il percorso (farsi valutare bene non in senso assoluto, ma rispetto alle altre società dello stesso settore di riferimento). Io non ho una risposta sul perché Exprivia sia snobbata dagli istituzionali, però è un dato di fatto che la maggiore stake di un fondo di investimento sia lo 0,2% e non posso fare nient'altro che prendere atto, al contrario di molti grafomani depositari della verità.
Con questa premessa, il mio ragionamento va oltre la congruità dell'offerta, stiamo parlando di una Società che interessa solo all'opante.
Vedo tanti smaniosi di bloccare il proprio capitale ad oltranza, dovrebbero porsi la domanda del perchè per esempio le grandi banche non pagano un centesimo sui depositi liberi ma arrivano a pagare anche il 4/5% su quelli vincolati. Il giorno in cui il titolo non sarà più trattato, l'investimento perderà immediatamente un quarto del suo valore in un orizzonte di 4/5 anni. Se fra 4 anni riuscirò a prenderci 2 euro sarò un fesso perchè in termini di rapporto rischio/rendimento oggi sto facendo una scelta sbagliata (anche qui non mi aspetto che tutti capiscano).
Purtroppo la legislazione italiana non tutela i piccoli azionisti, in una società non quotata non ci sarebbe neanche la Consob a vigilare.
Ho letto di qualcuno che vorrebbe fare un patto parasociale, potrebbe chiamarlo "patto 2 di picche".
La mia speranza è che vengano ritirate le azioni consegnate, per la proprietà è comunque un'occasione unica e irripetibile.
In prospettiva è vero che nessuno può costringere nessuno a vendere, ma neanche a comprare.. Magari fra 50 anni ci saranno gli eredi degli azionisti attuali che busseranno alla porta degli eredi di Favuzzi..