Come mai l’economia russa cresce così tanto nonostante le sanzioni: l’analisi degli economisti
Come mai l’economia russa cresce così tanto nonostante le sanzioni: l’analisi degli economisti
Secondo il FMI, l’economia russa andrà meglio del previsto nel 2024, con una crescita del 2,6%. Ma Bloomberg Economics non la pensa così e prevede un azzeramento della crescita trimestre su trimestre: “La sostenibilità per ora è garantita”, dice Prokopenko, ex Banca di Russia. Intanto si guadagna di più. Ma gli investimenti esteri languono. È una cinica economia di guerra, “funziona solo nel breve termine”.
Sanzioni non pervenute
“L’economia russa cresce in mezzo alle sanzioni. Ed è un dato di fatto”, spiega un’altra ex funzionaria della Banda di Russia, l’economista Alexandra Prokopenko.
Ma è vera gloria? O solo l’anticamera di un disastro? “La crescita a breve termine è sostenibile”, sostiene Prokopenko. E quindi Putin ha i soldi per continuare la guerra? “Nell’attuale equilibrio, sì. Sia per il 2024 che per il 2025”. Tra i componenti principali dell’andamento positivo — nota l’economista — ci sono le spese elevate per le forze armate e l’industria militare e gli alti ricavi del settore gas e petrolio, grazie a Cina e India che lo comprano. E c’è anche la Turchia, tra i compratori. E alcuni Paesi europei.
Previsioni affrettate
Detto tutto questo, le previsioni dell’Fmi a molti esperti appaiono affrettate.
“La crescita nel 2024 rallenterà gradualmente”, dice Alessandra Prokopenko a Fanpage.it. A creare domanda finora sono stati, oltre alla spesa militare che ha raggiunto un terzo della spesa pubblica, i prestiti agevolati a imprese e privati. Che hanno, tra l’atro, portato alle stelle i profitti delle banche russe. Per non parlare della tolleranza all’inflazione.
“Ma la storia della crescita è cambiata sostanzialmente nella seconda parte del 2023”, sottolinea Isakov. “La spesa federale si è stabilizzata e la Banca di Russia ha aumentato il tasso ufficiale al 16% più che raddoppiandolo rispetto al 7,5% di inizio anno”. I tassi più alti non sono l’unico strumento utilizzato dalla banca centrale per raffreddare la crescita del credito: “L’ampio programma di prestiti ipotecari della Russia sarà ridotto nel 2025, mentre le banche saranno limitate nella quantità di nuovi prestiti al consumo che potranno fornire”, prevede l’economista della Bloomberg.
Secondo gli esperti dell’agenzia giornalistica e finanziaria americana,
l’Fmi sopravvaluta la crescita russa del 2024 di circa un punto percentuale. “Ci aspettiamo che una politica monetaria più restrittiva comporti una crescita trimestrale del Pil in media prossima allo zero, quest’anno. Ma, a causa dell’effetto di trascinamento,
l’economia si espanderà di circa l’1,5% su base annua”. Oltre un punto in meno rispetto al report del Fondo Monetario.
“Finché c’è guerra c’è speranza”
Su questo scenario incombe una realtà che potrebbe finire per cambiarlo radicalmente in peggio. “Il ritmo della crescita della Russia si è sempre basato sugli afflussi di investimenti diretti provenienti da paesi che ora sono suoi avversari”, ricorda Isakov. È vero che c’è sempre la Cina. Ma gli investimenti diretti cinesi verso la Russia sono inferiori a 5 miliardi di dollari”. Non abbastanza per sostituire quel che arrivava dall’Occidente. Nel 2019, gli investimenti diretti dall’estero ammontavano a 28,9 miliardi, secondo dati della Banca di Russia. L’economia di Putin funzionava così. Da due anni ha preso una forma diversa.
È diventata un’economia di guerra, creando velocemente ricchezza. Si è addirittura sviluppata al suo interno una “microeconomia della morte”, ha scritto l’analista Vladislav Inozemtsev riferendosi all’aumento vertiginoso dei salari dei soldati di professione e dei compensi alle famiglie nel caso in cui non tornino vivi. Per questo motivo nelle aree più arretrate dell’enorme Paese, dalle quali arrivano prevalentemente i volontari, le entrate sono ben maggiori di due anni fa. Anche le entrate di Irina Borisovna, dei fattorini e dei muratori sono aumentate grazie alla guerra. E che importa se si costruiscono carri armati anziché riparare i tubi in previsione degli inverni più freddi.
La nuova economia di Putin è fondata sul cinismo. Finché dura.