" Faremo crollare l'economia russa" cap. 6

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Il rublo ha cominciato a indebolirsi: il dollaro in borsa ha superato i 94 rubli per la prima volta dall’Ottobre 2023.

Il balzo del prezzo del dollaro rispetto al rublo russo è dovuto al fatto che il Ministero delle Finanze e la Banca centrale hanno ridotto le loro operazioni volte a rafforzarlo (*).

La debolezza intrinseca del rublo è legata alla riduzione delle esportazioni nella bilancia del commercio estero, anche l'Agenzia federale delle dogane russa ha annunciato che le esportazioni sono diminuite del 7%.

www.kommersant.ru/doc/6649941

(*) La Nabiullina aveva già annunciato la riduzione del sostegno al rublo.

[...]
La Nabiullina aggiunge inoltre che la Banca centrale russa non utilizzerà le sue riserve auree per sostenere il tasso di cambio del rublo.

ÐабиÑллина: ЦРне иÑполÑзÑÐµÑ Ð·Ð¾Ð»Ð¾ÑовалÑÑнÑе ÑезеÑÐ²Ñ Ð´Ð»Ñ Ð¿Ð¾Ð´Ð´ÐµÑÐ¶Ð°Ð½Ð¸Ñ ÑÑблÑ

Finora il tasso di cambio del rublo è stato sostenuto con vendite giornaliere in valuta estera, fino a 11.5 miliardi di rubli, prelevati dal Fondo di Previdenza Nazionale.
 
Uno dei motivi per cui scarto spesso la stampa italiana è proprio la questione dei titoli.

Che fiducia si può avere nello sviluppo di un'analisi attendibile quando si parte, fin dal titolo, da ipotesi non vere?

Farlo notare è il minimo e, per quanto mi riguarda, conclude l'interesse per l'articolo.

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Paradossalmente (ma non tanto), Kommersant fa un articolo molto più "bilanciato" sugli stessi temi.

www.kommersant.ru/doc/6649785

"Le sanzioni imposte dal Regno Unito e dagli Stati Uniti su alluminio, rame e nichel russi aggraveranno l’instabilità dei prezzi, ha affermato Norilsk Nickel.
L’azienda ritiene che le nuove restrizioni aumenteranno anche l’incertezza nella catena di approvvigionamento e innescheranno un aumento del prezzo finale per i consumatori. Nonostante ciò, la società ha promesso di adempiere a tutti gli obblighi contrattuali esistenti nei confronti dei clienti.
[...]
Sono diminuiti anche i prezzi delle azioni di Norilsk Nickel e Rusal.

Quest'ultimo, secondo fonti Kommersant, potrebbe perdere 1,5 milioni di tonnellate di esportazioni."
Urca, tu così perfezzionista, non hai neanche letto l'articolo? :eek:se ti prendi la briga di aprirlo, magari scopri qualcosa di interessante e degno di attenzione. te lo posto sotto così vai meglio
cosa ne dici del titolo del sole 24 ore? che sia attendibile? ti piace di più?
Metalli russi banditi dalle Borse, alluminio e rame ai massimi da due anni

Alluminio alle stelle: le prime conseguenze delle sanzioni ai metalli russi​


venerdi UK e USA hanno deciso nuove sanzioni alla Russia, escludendo il suo rame, alluminio e nickel dai mercati regolati. Gli effetti si stanno vedendo

55619a749d33ec885dd2cd4ce60dca6c

Pubblicato
2 giorni fa
il
15 Aprile 2024
Di
Leoniero Dertona
1280px-LME_entrance_sign.jpg.webp

Ieri abbiamo scritto che le ultime sanzioni applicate da USA e Regno Unito vengono a escludere rame, alluminio e nickel russo dai mercati internazionali dei metalli, il LME di Londra e il CME di Chicago.
Avevamo parlato delle possibili conseguenze sul prezzo di queste materie prime, e le conseguenze avrebbero potuto essere due:
  • una minore efficienza dei mercati, per la maggior difficoltà degli operatori, sooprattutto britannici e americani, di operarvi, perché una fetta della produzione sarebbe stata tagliata fuori;
  • la possibilità che il metallo prodotti in Russia dovesse pagare un premio, come avviene per il petrolio.
Però c’è un problema non da poco, soprattutto per il LME: l’alluminio russo non è un player inognarbile sul mercato. In generale la Russia conta per il 6% della produzione globale, ma, nello specifico dei mercati regolati, rappresenta il 91% del metallo depositato al LME.
Aver dato un calcio al mercato dei metalli non può che avere delle conseguenzze, e vediamo quello che sta succedendo il primo giorno, iniziando dall‘alluminio:

L’alluminio, che era già in una direzione di crescita, ha visto una rapida accelerrazione dei prezzi.
Vediamo cosa fa il rame

Il rame era già a un livello elevato e a questi livelli si sta mantenendo.
Ilnickel,di cui il maggior produttore è l’Indonesia e la Rusia è solo il terzo al mondo, ha un utilizzo meno ampio, legato soprattutto all’acciaio inossidabile, ha un andamento più incerto e variabile

Comunque una certa influenza sui prezzi vi è stata: del resto l’offerta è più sottile ora e molti rader hanno una maggiore difficoltà ad accedere alle forniture di materie prime.

Una spinta inflattiva autolesionista​

Ricordiamo che alla Russia NON è vietato vendere il proprio metallo e che ci sono molti paesi, Cina e India in testa, ben disposti ad accoglierlo. Non è vietato neanche venderlo in Occidente, ma è vietato sicuramente a operatori professionali americani o britannici accedervi e non può entrare nei magazzini dei mercati regolati.
Se l’offerta è più sottile da un lato i prezzi di questi mercati cresceranno, dall’altra sarà più complicato riuscire a concludere i contratti a termine, i future, che dann garanzia sui prezzi a chi questi metalli li utilizza.
Il risultato probabile delle sanzioni sarà un aumento dei prezzi di queste materie prime e quindi una spinta inflazionistica imporrtata per i paesi occidentali. Se l’Europa e la Cina hanno un’inflazione contenuta, il rischio serio è di riaccendere l’inflazione sui beni anche negli USA, e questo poco prima delle elezioni.
Alla fine le sanzioni rischiano di essere un autogoal per la presidenza Biden, perché vanno a riaccendere un tema che sta scaldando la discussione elettorale negli USA, dove gli elettori accusano il presidente di aver casuato un’inflazione forte e persistente.
https://www.minds.com/newsfeed/subscribed?intentUrl=https://scenarieconomici.it/alluminio-alle-stelle-le-prime-conseguenze-delle-sanzioni-ai-metalli-russi/
 
Ultima modifica:
Urca, tu così perfezzionista, non hai neanche letto l'articolo? [...]

Perfezionista non sono, semplicemente non mi piace perdere tempo per le ragioni specificate in grassetto.

[...] Che fiducia si può avere nello sviluppo di un'analisi attendibile quando si parte, fin dal titolo, da ipotesi non vere?

Farlo notare è il minimo e, per quanto mi riguarda, conclude l'interesse per l'articolo.


[...]
 
Urca, tu così perfezzionista, non hai neanche letto l'articolo? :eek:se ti prendi la briga di aprirlo, magari scopri qualcosa di interessante e degno di attenzione. te lo posto sotto così vai meglio
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Metalli russi banditi dalle Borse, alluminio e rame ai massimi da due anni

Alluminio alle stelle: le prime conseguenze delle sanzioni ai metalli russi​


venerdi UK e USA hanno deciso nuove sanzioni alla Russia, escludendo il suo rame, alluminio e nickel dai mercati regolati. Gli effetti si stanno vedendo

55619a749d33ec885dd2cd4ce60dca6c

Pubblicato
2 giorni fa
il
15 Aprile 2024
Di
Leoniero Dertona
1280px-LME_entrance_sign.jpg.webp

Ieri abbiamo scritto che le ultime sanzioni applicate da USA e Regno Unito vengono a escludere rame, alluminio e nickel russo dai mercati internazionali dei metalli, il LME di Londra e il CME di Chicago.
Avevamo parlato delle possibili conseguenze sul prezzo di queste materie prime, e le conseguenze avrebbero potuto essere due:
  • una minore efficienza dei mercati, per la maggior difficoltà degli operatori, sooprattutto britannici e americani, di operarvi, perché una fetta della produzione sarebbe stata tagliata fuori;
  • la possibilità che il metallo prodotti in Russia dovesse pagare un premio, come avviene per il petrolio.
Però c’è un problema non da poco, soprattutto per il LME: l’alluminio russo non è un player inognarbile sul mercato. In generale la Russia conta per il 6% della produzione globale, ma, nello specifico dei mercati regolati, rappresenta il 91% del metallo depositato al LME.
Aver dato un calcio al mercato dei metalli non può che avere delle conseguenzze, e vediamo quello che sta succedendo il primo giorno, iniziando dall‘alluminio:

L’alluminio, che era già in una direzione di crescita, ha visto una rapida accelerrazione dei prezzi.
Vediamo cosa fa il rame

Il rame era già a un livello elevato e a questi livelli si sta mantenendo.
Ilnickel,di cui il maggior produttore è l’Indonesia e la Rusia è solo il terzo al mondo, ha un utilizzo meno ampio, legato soprattutto all’acciaio inossidabile, ha un andamento più incerto e variabile

Comunque una certa influenza sui prezzi vi è stata: del resto l’offerta è più sottile ora e molti rader hanno una maggiore difficoltà ad accedere alle forniture di materie prime.

Una spinta inflattiva autolesionista​

Ricordiamo che alla Russia NON è vietato vendere il proprio metallo e che ci sono molti paesi, Cina e India in testa, ben disposti ad accoglierlo. Non è vietato neanche venderlo in Occidente, ma è vietato sicuramente a operatori professionali americani o britannici accedervi e non può entrare nei magazzini dei mercati regolati.
Se l’offerta è più sottile da un lato i prezzi di questi mercati cresceranno, dall’altra sarà più complicato riuscire a concludere i contratti a termine, i future, che dann garanzia sui prezzi a chi questi metalli li utilizza.
Il risultato probabile delle sanzioni sarà un aumento dei prezzi di queste materie prime e quindi una spinta inflazionistica imporrtata per i paesi occidentali. Se l’Europa e la Cina hanno un’inflazione contenuta, il rischio serio è di riaccendere l’inflazione sui beni anche negli USA, e questo poco prima delle elezioni.
Alla fine le sanzioni rischiano di essere un autogoal per la presidenza Biden, perché vanno a riaccendere un tema che sta scaldando la discussione elettorale negli USA, dove gli elettori accusano il presidente di aver casuato un’inflazione forte e persistente.
https://www.minds.com/newsfeed/subscribed?intentUrl=https://scenarieconomici.it/alluminio-alle-stelle-le-prime-conseguenze-delle-sanzioni-ai-metalli-russi/

vero
ma posta i grafici in euro dei metalli
un aumento si, non così "tragico" come si vuol far credere

nota: vedi quanto ha perso il dollaro rispetto all'euro negli ultimi 15 giorni
 
Altre 4 banche cinesi, la Industrial and Commercial Bank of China, la China CITIC Bank, l'Industrial Bank e la Bank of Taizhou, hanno smesso di accettare pagamenti dalla Russia in Yuan.

Nel complesso le banche cinesi rifiutano il 70-80% delle transazioni dalla Russia a causa del timore di sanzioni secondarie.

Già da gennaio la Ping An Bank e la Bank of Ningbo abevano smesso di accettare transazioni in yuan dalla Russia e anche la Bank of China ha iniziato a chiedere informazioni se la transazione è collegata alla LPR, alla DPR, alla Crimea, all'Iran, alla Corea del Nord, a Cuba o alla Siria e se il mittente o il destinatario del pagamento è legato alle forze armate russe.

A causa del rischio di sanzioni secondarie, anche la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a limitare gli accordi con la Russia.

www.kommersant.ru/doc/6650299
 
Quattro grandi banche cinesi hanno smesso di accettare yuan dalla Russia. Tra queste: ICBC, China Citic Bank, Industrial Bank (occupano rispettivamente il 1°, 10° e 12° posto per capitalizzazione) e Bank of Taizhou. Le organizzazioni finanziarie hanno preso tale decisione a causa dei timori di possibili sanzioni secondarie da parte degli Stati Uniti.
 
Russia: reclutamento militare SU BASE VOLONTARIA da parte di Mosca – all’inizio dell’invasione dell’Ucraina, ci sono stati circa 200 arruolamenti al giorno. Recentemente sono stati al massimo 60 e nessuno negli ultimi 2 giorni. La maggior parte di coloro che aderiscono sono stranieri gravati da enormi debiti. In aumento le reclute dei senzatetto.
 

Washington e Londra vietano la negoziazione in borsa di nuovi metalli russi​

15 aprile 2024 alle 14:55

Washington e Londra vietano la negoziazione in borsa di nuovi metalli russi

Washington e Londra venerdì hanno vietato al London Metal Exchange (LME), al Chicago Mercantile Exchange (CME) e ad altre borse mondiali di accettare nuovo alluminio, rame e nichel prodotti dalla Russia.

I due Paesi hanno anche vietato l'importazione dei metalli negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Di seguito sono riportati i punti chiave della mossa e il suo significato:

IL PUNTO DI INTERRUZIONE
L'LME, il forum più grande e più antico del mondo per il commercio dei metalli, e il CME si sono già conformati alle nuove sanzioni. Non è chiaro se lo Shanghai Futures Exchange (SHFE) lo seguirà.
L'alluminio, il rame e il nichel prodotti in Russia a partire dal 13 aprile 2024 non saranno accettati per la consegna ai magazzini registrati dall'LME o alle strutture di proprietà del CME.
Il commercio dei metalli russi al di fuori del sistema delle borse non è limitato dalle sanzioni.

SCORTE ESISTENTI E METALLO PRODOTTO PRIMA DEL 13 APRILE
Le sanzioni mirano a minimizzare i ricavi delle esportazioni russe nel contesto della guerra in corso in Ucraina, riducendo al contempo il rischio di interruzione del mercato.
Di conseguenza, le scorte esistenti di metallo russo nelle borse mondiali sono esenti dalle nuove misure. Possono ancora essere negoziate e ritirate dai magazzini.
Questo è particolarmente importante per l'LME, in quanto il 40% delle sue scorte di metallo disponibili sono di produzione russa. La quota delle scorte disponibili di alluminio di origine russa nei magazzini registrati dall'LME era del 91% a marzo, mentre la percentuale di rame era del 62%. Il nichel russo nei magazzini LME ammontava al 36% del totale.
Se un proprietario di metallo russo è in grado di fornire la prova che è stato prodotto prima del 13 aprile, può ancora essere inserito nel warrant dell'LME - un documento che ne conferisce la proprietà, ha detto l'LME.
Esistono tuttavia dei regimi speciali per il Regno Unito per tali warrant: i warrant russi esistenti al 12 aprile possono essere cancellati e ritirati da persone del Regno Unito. I warrant emessi a partire dal 13 aprile sono soggetti a restrizioni che impediscono ai membri e ai clienti LME del Regno Unito di cancellare o ritirare il metallo corrispondente, a meno che non lo facciano per conto di un cliente non britannico.
Il CME non rivela l'origine del metallo che ha in deposito, ma ha anche detto che l'alluminio di origine russa prodotto prima del 13 aprile continuerà ad essere idoneo per la garanzia e la consegna rispetto al suo contratto futures.

PRODUZIONE RUSSA E OFFERTA GLOBALE
La Russia è un importante produttore di metalli. La sua quota nella produzione globale è del 5% di alluminio, del 6% di nichel raffinato e del 4% di rame. I funzionari degli Stati Uniti e del Regno Unito sperano che le ultime sanzioni aumentino lo sconto per il commercio del metallo russo fuori dalle borse.
Il produttore russo di alluminio Rusal ha dichiarato che le nuove sanzioni non avranno alcun impatto sulla sua capacità di fornire alluminio. Il produttore russo di nichel e rame Nornickel ha rifiutato di commentare.

DIVIETO DI IMPORTAZIONE DA PARTE DEGLI STATI UNITI E MOSSE PRECEDENTI
Le forniture fisiche di metalli russi al Regno Unito si sono già esaurite, poiché la Gran Bretagna ha vietato le importazioni nel 2023. Anche le forniture agli Stati Uniti sono state ridotte, poiché Washington ha imposto tariffe elevate sulle importazioni di metalli russi lo scorso anno.
In risposta, Rusal e Nornickel, che non sono state direttamente prese di mira dalle sanzioni occidentali, hanno reindirizzato una parte significativa delle loro vendite dai Paesi occidentali dal 2022. L'Asia è ora il principale mercato di vendita di Nornickel e rappresenta il 38% delle entrate di Rusal.
L'Unione Europea accetta ancora l'alluminio primario russo, anche se alcuni consumatori si sono autosanzionati e non acquistano da Rusal. L'Europa ha contribuito al 28% delle entrate di Rusal nel 2023, e il gruppo industriale European Aluminium ha chiesto all'UE di imporre sanzioni sull'alluminio fornito dalla Russia nei futuri pacchetti di sanzioni.
Le ultime misure degli Stati Uniti e del Regno Unito escludono i metalli di origine russa che sono stati sostanzialmente trasformati al di fuori del Paese in un prodotto fabbricato all'estero.

RISPOSTA DEL MERCATO DEI METALLI
I futures dell'alluminio e del nichel del LME sono balzati ai massimi plurimensili nelle ore asiatiche di lunedì, ma da allora si sono calmati.
L'alluminio di riferimento era in rialzo del 3% a 2.572,5 dollari per tonnellata metrica, rispetto al massimo della sessione precedente di 2.728 dollari, mentre il nichel era in rialzo dell'1,6% a 18.085 dollari, al di sotto del massimo della sessione di 19.355 dollari. Il rame era in rialzo dello 0,8%.
Il limite giornaliero dell'LME per le variazioni di prezzo è del 15% per il nichel e del 12% per l'alluminio e il rame.
Anche la reazione degli spread tra il cash dell'alluminio LME e i contratti a 3 mesi < CMAL0-3> è stata volatile lunedì a causa dell'incertezza. (Relazione di Polina Devitt; Redazione di Veronica Brown e Mark Potter)
Washington e Londra vietano la negoziazione in borsa di nuovi metalli russi
 
Oggi guardando le notizie finanziarie, mi sono imbattuto in una che diceva ... sintetizzo ... che il PIL della Russia nel 2024 dovrebbe crescere più del previsto e superare quello di diverse altre economie economie ...
Abbiate pazienza se non allego link ... ma la notizia penso sia facilmente recuperabile.
Quando l'ho letta .... ho scoperto di eccitarmi molto meno di chi riporta cronache di inondazioni ... accordi commerciali che saltano ... ditte che arrancano e dileggi vari ...
Il Mondo è una cosa seria.
 
Peccato che i dati veri dell'economia russa siano secretati
mentre quelli occidentali ?
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Eurozona a crescita zero, recessione evitata per un soffio. Pil della Germania giù dello 0,3%

Pil invariato nell’area nel quarto trimestre dell’anno scorso secondo i dati Eurostat. La Bce si aspettava un rialzo dello 0,1%. L’economia europea è ferma da oltre un anno. Si allarga il divario con gli Usa. Pesa la crisi della Germania, si blocca anche la Francia. Vanno meglio la Spagna e l’Italia grazie anche alla spinta del Superbonus di fine 2023
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Eurozona a crescita zero, recessione evitata per un soffio. Pil della Germania giù dello 0,3% - MilanoFinanza News
 
Oggi guardando le notizie finanziarie, mi sono imbattuto in una che diceva ... sintetizzo ... che il PIL della Russia nel 2024 dovrebbe crescere più del previsto e superare quello di diverse altre economie economie ...
Abbiate pazienza se non allego link ... ma la notizia penso sia facilmente recuperabile.
Quando l'ho letta .... ho scoperto di eccitarmi molto meno di chi riporta cronache di inondazioni ... accordi commerciali che saltano ... ditte che arrancano e dileggi vari ...
Il Mondo è una cosa seria.
ecco il link
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Russia, il pil 2024 crescerà del 3,2% secondo l’Fmi. Batte così gli Usa e le principali economie europee

Il tasso di crescita russo, in base alle proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, è superato solo da quello cinese (+4,6%) e indiano (+6,8%) | Fmi: crescita globale in aumento (pil +3,1%). L’Italia batte la Germania e il Regno Unito
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Russia, il pil 2024 crescerà del 3,2% secondo l’Fmi. Batte così gli Usa e le principali economie europee - MilanoFinanza News
 
sapete benissimo che il Fondo Monetario Internazionale non capisce una pippa

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