FIR over 35/100 k che documentazione fornire II

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Ho parlato con l'avvocato
Ha ribadito quello che già aveva ben spiegato Rottweiler nei vari passi da compiere ed ho confermato la mia disponibilità ad iniziare con lui l'azione legale
 
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Ha ribadito quello che già aveva ben spiegato Rottweiler nei vari passi da compiere ed ho confermato la mia disponibilità ad iniziare con lui l'azione legale
Il mio colloquio è stato rimandato a lunedi
Vi tengo aggiornati
 
Il fallimento della banca "Carife, ferita aperta Ma Ferrara ha già dimenticato tutto"

l fallimento della banca "Carife, ferita aperta Ma Ferrara ha già dimenticato tutto"
Giovanna Mazzoni, la pasionaria degli azzerati, nove anni dopo "Mille risparmiatori sono ancora in attesa degli indennizzi. C’è tempo fino al 30 giugno. E restano nel limbo 540 milioni".

di Nicola Bianchi

"Dovevamo andare a Roma, Tarroni (Mirko, Amici di Carife, ndr) mi chiamò e mi disse: Giovanna serve qualcosa per fare rumore, così guardai in casa e unica cosa che trovai fu la campanella che usava mia mamma a scuola. Alla manifestazione, oltre alla campanella indossai basco e cappotto rosso, il giorno dopo mi trovai su due pagine di Repubblica...". E da quel momento iniziò l’epopea di Giovanna Mazzoni, la pasionaria del Movimento risparmiatori traditi di Carife, "insieme all’inseparabile Milena Zaggia". Nove anni di battaglia, di viaggi, di sudore, sempre in prima linea. E pure con una querela ricevuta dall’ex premier Matteo Renzi e una pagina Facebook aperta in suo nome dal titolo ’Io sto con Giovanna Mazzoni’.

Giovanna, a che punto è la lotta degli azzerati?

"Diciamo che potrebbe andare meglio, ma andiamo avanti".

Si spieghi...

"Per quanto riguarda le obbligazioni subordinate, non è andata male. Mi riferisco a coloro con un reddito inferiore a 35mila euro o con un capitale immobiliare di 100mila euro: in questi casi la procedura ha ridato i capitali investiti. Per le azioni, si è recuperato un 30% con la speranza che possa arrivare un altro 10-12%. Restano nel limbo un migliaio di azionisti e il tempo stringe".

Si fermi un attimo. Quanti sono i risparmiatori traditi di Carife?

"Trentaduemila, ma solo 18mila hanno fatto richiesta al Fir (Fondo indennizzo risparmiatori) di rimborso. Di questi, mille sono sub iudice, spesso per motivazioni tecniche e procedurali".

E aleggia il macro tema dell’avanzo del Fir, quei 500 milioni non distribuiti del miliardo e mezzo stanziato dall’allora Governo Conte per tutte le banche (11) crollate, non è vero?

"Esatto. Ma vi furono numeri bassi relativamente alle richieste di indennizzo, da qui l’avanzo di 540 milioni. Oggi però c’è un altro problema".

Quale?

"Quei soldi sono usciti dal capitolo di bilancio del Fir ma non sappiamo dove sono finiti. Devono comunque tornarci anche perché i commissari avranno tempo fino al 30 giugno per decidere cosa fare con quei risparmi e a chi darli. Siamo terrorizzati che scompaiano. Abbiamo inviato diffide, a metà febbraio abbiamo incontrato tutte le associazioni di risparmiatori e chiesto un colloquio con il ministro Giancarlo Giorgetti che ancora attendiamo".

Torniamo all’inizio: non crede che la mobilitazione per Carife, in un territorio come il nostro che viveva di pane e Cassa di Risparmio, sia stata un po’ freddina rispetto ad altre città alle prese con le loro banche del territorio fallite?

"Un dato di fatto. Tanti si vergognarono di andare in piazza nei giorni delle manifestazioni, altri ancora sostennero di avere poche azioni e che non ne valeva la pena, altri ancora non vollero intraprendere azioni legali perché sfiduciati dalla giustizia. Qui la protesta è stata fin troppo soft e la cosa è davvero inspiegabile. La ferita è ancora aperta. Il primo giorno mi dicevo: è uno scherzo. Poi invece...".

All’appello, poi, sono sempre mancati i cosiddetti grandi danneggiati...

"Grossi imprenditori, società, persone di spicco. Forse perché Bankitalia è un mostro sacro e non va toccata. Il piccolo risparmiatore di provincia perde la fiducia, vede che le cause vanno avanti con elefantiaca lentezza e si sfiducia".

Avete mai quantificato qual è stato il danno economico provocato dal crac Carife?

"I liquidatori non ce l’hanno mai comunicato, nessuno vuole dirlo apertamente. Perché? Dal punti di vista finanziario, qualcuno ha capito che il danno è stato devastante per tutto il nostro territorio?".

Nove anni dopo, sembra quasi che il dramma sia dimenticato, non crede?

"Decisamente. Come avvenne per la Coopcostruttori, il tempo cancella tutto a Ferrara. Ferrara dimentica troppo in fretta, certa gente supera tutto evidentemente. Molti risparmiatori sono deceduti e i loro figli non si rendono ancora conto dei sacrifici che i genitori hanno fatto investendo i risparmi in Carife".

Delusa dalla classe politica?

"In Italia funziona così: si parla tanto, poi ci si perde quando devi formulare un testo legislativo. Di recente molti big nazionali erano in città per un evento, nessuno di loro ha citato il caso Carife. Acqua passata...".

Ferrara senza il tracollo della sua banca, cosa sarebbe?

"Più tranquilla economicamente, le gente avrebbe restaurato i propri immobili, le imprese sarebbero più forti, il potere di acquisto sarebbe diverso. Invece siamo stati mortificati, chi ha potuto è scappato. Bologna o Padova, solo per citare due città vicine, hanno tutto un altro sprint, da noi invece si smorza sempre tutto".

Veniamo ai processi, alla fine l’unico che ha pagato è stato il direttore generale.

"Forin. Altri, e in altri processi, dovevano pagare. Ripeto, si poteva fare molto di più per salvare la nostra banca, non doveva essere frantumata. Accuso i governi di quegli anni, non doveva finire in questo modo".

A proposito di ex governi, nella sua battaglia di civiltà, si beccò pure una querela dall’ex premier Renzi. A che punto è?

"E chi lo sa? Non ho saputo più nulla. La mia battaglia è sempre stata dura, di rumore ne ho fatto ma sempre con rispetto ed educazione verso il prossimo. Con sempre nel cuore quella ferita che ancora sanguina, quella del tradimento".
 
Avuto colloqui telefonico venerdi e inviata all’avv. documentazione richiesta per iniziare l’azione
 
io ho chiuso con le azioni VB. Vendute tutte e create minusvalenze.
Ho più probabilità di recuperare le perdite con portafoglio di investimento fiscalmente efficiente, tramite ETC, ETN e Certificati.
Fine della storia, con avvocati e altro vedo solo altre inutili e immense spese che non porteranno da nessuna parte.
 
io ho chiuso con le azioni VB. Vendute tutte e create minusvalenze.
Ho più probabilità di recuperare le perdite con portafoglio di investimento fiscalmente efficiente, tramite ETC, ETN e Certificati.
Fine della storia, con avvocati e altro vedo solo altre inutili e immense spese che non porteranno da nessuna parte.
in bocca al lupo, perchè quella roba è pericolosa
 
Crac Carife, la voce dei risparmiatori arriva anche al parlamento europeo

Crac Carife, la voce dei risparmiatori arriva anche al parlamento europeo
Incontro degli ex azionisti e obbligazionisti con l'onorevole Alessandra Basso della Lega. Il presidente Cappellari (Amici della Carife):

"Abbiamo necessità di sostegno di tutti i deputati ferraresi"
Prosegue il pressing delle associazioni che tutelano gli ex azionisti e obbligazionisti della Cassa di Risparmio di Ferrara, che hanno incontrato una rappresentante del parlamento europeo.

“La Commissione europea – spiegano i rappresentanti delle varie associazioni – ha sempre giocato un ruolo particolare nella vicenda Carife. Carife aveva infatti un piano di salvataggio di Banca d’Italia, approvato dall’ultima assemblea degli azionisti del 30 luglio 2015. Il piano prevedeva il salvataggio di Carife da parte del Fitd, il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Tale piano avrebbe salvato Carife e non prevedeva l’azzeramento di azionisti e obbligazionisti. Questo piano poi non venne attuato, in quanto il 22 novembre 2015 Carife venne sostanzialmente eliminata da un decreto del Governo e 32.000 azionisti e obbligazionisti furono azzerati. Cosa accadde tra luglio e novembre 2015 resta ancora in gran parte avvolto nel mistero. In quei mesi si parlò di un rimpallo di decisioni e responsabilità tra la Commissione europea e il Governo italiano dell’epoca”.

“Sicuramente – aggiungono – nel 2015 la Commissione europea alzò forti critiche su “un’operazione salvataggio fotocopia di quella di Carife”, fatta pochi mesi prima per Banca Tercas, accusando l’Italia di salvare le banche con “aiuti di stato“. L’associazione Amici della Carife si è poi recata a Bruxelles nell’aprile 2019 a incontrare la Commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager per capire il ruolo della Ue nel caso Carife. Nel 2021 poi una sentenza della Corte di Giustizia europea ha decretato che i salvataggi delle banche da parte del Fitd non erano aiuti di stato e che erano ammissibili. Quindi in sostanza la Commissione europea aveva torto a contrastare tali operazioni”.

Oggi, a tal proposito, le associazioni si domandano: “Quindi, quali sono stati i ruoli esercitati da Unione Europea e Governo italiano nella vicenda Carife e delle altre tre banche azzerate simultaneamente il 22 novembre 2015? Perché si è arrivati ad una decisione che ha azzerato i risparmi di oltre 100.000 famiglie clienti di quattro banche?“.

Di questo e dell’attualità della vicenda si è parlato nella visita che l’eurodeputata Alessandra Basso della Lega ha fatto il 21 aprile alla sede ferrarese di Amici della Carife. Presenti all’incontro il presidente Marco Cappellari e i consiglieri Susanna Giuriatti, Mirko Tarroni e Francesco Vigorelli. La Basso in qualità di avvocato, ha seguito un’associazione di consumatori sul suo territorio e nel parlamento europeo fa parte della Commissione Mercato Interno e Tutela dei Consumatori (Imco). L’onorevole Basso ha voluto capire l’intera vicenda e soprattutto lo stato degli indennizzi.

“Ci ha fatto molto piacere la visita dell’onorevole Basso – dichiara il presidente degli Amici Carife, Marco Cappellari – in un momento in cui abbiamo necessità del sostegno anche di tutti i politici ferraresi per il completamento dell’operazione indennizzi. Dopo un incontro avuto a febbraio con il Ministero dell’economia e Consap (l’ente che eroga gli indennizzi), attendiamo ancora risposta dal Governo su due importanti problemi”.

“Il primo problema – prosegue Cappellari – è lo sblocco dell’indennizzo per circa 1000 ferraresi che non l’hanno ancora ricevuto. Il secondo problema è il fatto che il Fondo Indennizzi ha avuto un avanzo di circa 500 milioni di euro. Somma che non è a carico dello Stato e dei contribuenti in quanto si tratta di un fondo alimentato dal sistema bancario con i cosiddetti conti dormienti. È dallo scorso ottobre che chiediamo ai neo parlamentari e alle istituzioni locali di sostenerci nel fare in modo che questa somma venga destinata allo scopo per cui è stata stanziata dalla legge istitutiva del Fondo Indennizzi. Una ferita profonda nell’economia ferrarese, causata dal folle azzeramento dei risparmiatori Carife, attende ancora di essere sanata“.

L’onorevole Basso ha affermato all’incontro: “È stato fatto molto per cercare di rimediare a una drammatica vicenda, che ha purtroppo rovinato molte famiglie, bruciando in qualche caso i risparmi di una vita intera, ma manca l’ultimo fondamentale passo per ridistribuire i fondi ancora esistenti. E per questo continueremo a impegnarci”.

In conclusione un appello di Cappellari: “Siamo grati della visita dell’onorevole Basso, che sta seguendo da vicino anche l’azzeramento di 200.000 risparmiatori di due grandi banche venete. Chiediamo che a lei si uniscano tutti le istituzioni ferraresi. Su questo scenario infatti incombe la vicina scadenza della Commissione Tecnica del Fondo Indennizzo Risparmiatori, fissata al prossimo 30 giugno“.
 
Ho visto il lancio di agenzia: però non ho ancora trovato l'arresto della S.C.


Banche: Cassazione, lecito arbitrato per bondholder ex bad bank Italia Centrale - Borsa Italiana

BANCHE: CASSAZIONE, LECITO ARBITRATO PER BONDHOLDER EX BAD BANK ITALIA CENTRALE
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 02 mag - Per la Cassazione, l'obbligazionista subordinato coinvolto nella crisi di una delle quattro banche del Centro Italia (finite in risoluzione nel novembre del 2015) "che, senza averne i requisiti, abbia chiesto l'indennizzo diretto al Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fidt), puo' comunque ricorrere all'arbitrato, non valendo nel suo caso il criterio della "alternativita'". Quest'ultima era la scelta, prevista dalla legge, unicamente per favorire il ristoro dei risparmiatori con determinati limiti di patrimonio e reddito.

Il sistema normativo delineato per la gestione delle crisi di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti (L. n. 208/2015, Dl n. 59/2016, Dpcm n. 82/2017, Dm n. 83/2017), infatti, permetteva soltanto ai obbligazionisti subordinati con patrimonio fino a 100mila euro e reddito entro i 35 mila euro di ricorrere alla procedura diretta forfetaria per l'indennizzo da parte del Fondo di solidarieta' gestito dal Fidt. L'"alternativita'" della tutela diretta, rispetto a quella arbitrale, non sussiste invece quando l'investitore non abbia i requisiti previsti, "in tal caso essendo egli carente della legittimazione ad esperire il rimedio del ristoro automatico asseritamente alternativo". In altri termini, l"alternativita'" della tutela diretta, rispetto a quella arbitrale, vige soltanto per colui che in effetti possieda i requisiti per ricorrere anche alla tutela "automatica". La sentenza sul caso da parte della Corte di Cassazione (la numero 11321) e' stata depositata oggi.

Fmg
 
Ho trovato la sentenza: tra qualche giorno penso sarà disponbile sul sito Corte di Cassazione - Home

Il caso è questo: Tizio, portatore di subordinate Banca popolare etruria lazio ed over 35/100, adiva direttamente il collegio arbitrale ANAC, il quale riscontrava la sussistenza delle gravi violazioni del TUF, ed otteneva l'indennizzo.

Il FIDT ha impugnato il lodo lamentando che vi doveva essere alternativà per le due tutele (in soldoni: o vai da una parte o vai dall'altra. Ma sempre devi essere ovviamente under 35/100).

La Cassazione, con una sentenza esemplare (che gli amici giuristi dei mercati finanziari dovrebbero studiare) ha semplicemente detto che i due mezzi di tutela non sono alternativi: quindi chi è andato dall'arbitro (e si è portato a casa i soldi) ben ha fatto e che l'alternatività valeva solo per gli under 35/100.

La sentenza è anche da incorniciare perché censura quella cretin@t@ astrale (firmamento con cinque astri) che siamo tutti speculatori incalliti. Noi siamo tutti parti deboli:

"Come si è visto, entrambi gli strumenti di ristoro ad opera del Fondo sono stati delineati dal legislatore quali misure agevolative, ciascuno per i rispettivi titolari del diritto a farvi ricorso, ossia “legittimati attivi”, per utilizzare una terminologia processuale: da una parte, i soggetti c.d. super-deboli, individuati nelle categorie delle persone fisiche ed imprenditori individuali, con inderogabil limiti reddituali e patrimoniali; dall’altra parte, i soggetti c.d. deboli, in quanto appartenenti a quelle medesime categorie, ma senza nessun requisito massimo di reddito e di patrimonio".​

SIGNORI BELLI (E NOVELLI ROBIN HOOD DEI PARIOLI), NON SIAMO SPECULATORI MA PARTI DEBOLI ARTATAMENTE FREGATI DA UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE (CONDANNATA IN TRIBUNALE E BRAMOSA CHE MATURI LA PRESCRIZIONE: "CHI HA DATO HA DATO SCURDAMMUCE O PASSATO!" come dicono dalle parti in cui ben presto si festeggerà uno scudetto)

Postilla: ringrazio sempre i "benefattori" che hanno inventato il FIR: senza di loro a quest'ora avremmo già avuto indietro i nostri risparmi. Grazie! Grazie ancora! Nel 2024 nel segreto dell'urna mi ricorderò di Voi e Vi ringrazierò a modo mio!
 
Ultima modifica:
Qualche tempo addietro ho pubblicato un video di Elio (la terra dei cachi). E secondo me Elio è uno di quelli che hanno meglio colto l'essenza di questo Paese.

C'è sempre qualcuno che sa qualcosa più di altri: prima con cinque stelle polari Pat era sempre informatissimo delle vicende FIR (ed allegramente si attovagliava con alcune stelle che nell'arco di una giornata sono diventate comete). Ora è Gigi che è informatissimo

Si perché la pubblica amministrazione (e CONSAP e FIR sono PA) dice a quanto pare le cose non sul suo sito internet ma a qualcuno prima degli altri

Ecco il video

 
Banche: Zanettin (FI), fissare tempi e modi saldo indennizzi 'truffati' - Borsa Italiana

BANCHE: ZANETTIN (FI), FISSARE TEMPI E MODI SALDO INDENNIZZI 'TRUFFATI'
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 05 mag - "Da troppo tempo i risparmiatori di tutta Italia, truffati dalle banche, attendono il saldo dell'indennizzo, che garantisce loro un minimo ristoro di fronte al dramma che hanno vissuto'. Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin.

'Ho presentato nei giorni scorsi una interrogazione parlamentare urgente al Ministro Giorgetti in merito ai tempi ed alle modalita' di riparto del residuo di circa 500 milioni del Fondo Indennizzo Risparmiatori - spiega il senatore azzurro - Con un ordine del giorno a mia prima firma, approvato al Senato nel corso della seduta del 15 febbraio scorso, il Governo si e' impegnato a procedere, previa istruttoria in sede tecnica, all'incremento della percentuale di indennizzo prevista a favore degli azionisti, gia' ammessi a beneficiare del Fir, in conformita' a quanto gia' previsto dalla legge di bilancio 2019. I tempi per il completamento dell'istruttoria sono ormai maturi ed al 30 giugno si concluderanno i lavori della commissione tecnica, chiamata a definire gli ultimi contenziosi. E' giunto il momento di fissare con atto normativo tempi e modalita' del riparto' conclude Zanettin.

com-nep

(RADIOCOR) 05-05-23 13:32:01 (0381) 5 NNNN
 
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