Li asseriscono che per gli Exchange iscritti all' OAM basti mettere solo monitoraggio sull'rw e indicare come valore finale RW il valore di fine anno facendo un solo rigo RW.
Inoltre dicono che per loro l'obbligo di fare un nuovo rigo RW sussista solo nel momento in cui c'è un apporto di valuta fiat o un cashout su Exchange non iscritti all'OAM o da wallet personali (Ad esempio earn e staking non generano nuovi righi) e che i righi non si possono accorpare in questo caso.
Vi giro il link del video.
Mi piacerebbe sapere che ne pensate di tutto ciò.
Grazie mille.
Mah! mi sembra un video che da delle risposte abbastanza sensate e condivisibili.
Sono d'accordo che il bollo è un obbligo soltanto in capo agli enti gestori e devo dire che la soluzione che loro propinano nel caso in cui l'Ente non paga bollo, la trova interessante sebbene non condivisibile.
Cioè loro dicono, in buona sostanza, che se l'Ente gestore registrato OAM non paga bollo, non è un problema del contribuente detentore delle cripto, che però deve comunque monitorare.
E per evitare di pagare sia il bollo che l'IC basta indicare:
Col7 = valore inziale "secco" (perchè il metodo di calcolo è quello del bollo e non dell'IC);
Col8 = valore finale "secco" (perchè il metodo di calcolo è quello del bollo e non dell'IC);
Col.10 = non valorizzata (per evitare che il sistema calcoli IC);
col. 16 = flag solo monitoraggio.
La soluzione di Col. 12, ovvero inserire come credito d'imposta il bollo versato in modo da compensarlo con l'IC (si valorizza col. 10) lo ritengono inesatto, ed infatti personalmente l'ho sempre ritenuto una forzatura...il sistema che loro propongono mi sembra più corretto...ma, c'è un ma.
Loro partono dal presupposto che l'obbligo del pagamento del bollo rimane in capo unicamente all'ente gestore (vero!) e che il contribuente non abbia modo di pagarlo in luogo dello stesso Ente e ne tanto meno il pagamento surrogato dell'IC può sanare la questione (considerazione raffinata).
Ma io la vedo diversamente, perchè il tenore della circolare 30/E 2023 dice:
«A decorrere dal 2023,
in luogo dell’imposta di bollo di cui all’articolo 13 della parte prima della tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642,
si applica un’imposta sul valore delle cripto-attività detenute da soggetti residenti nel territorio dello Stato senza tenere conto di quanto previsto dal comma 18-bis del presente articolo».
Tenuto conto della esplicita esclusione dell’applicazione del comma 18-bis dell’articolo 19 del decreto legge n. 201 del 2011,
tale imposta deve essere applicata da tutti i soggetti residenti nel territorio dello Stato che detengono cripto-attività sulle quali non è stata applicata l’imposta di bollo e non solo dai soggetti che sono tenuti ad assolvere gli obblighi di monitoraggio fiscale ai sensi dell'articolo 4 del decreto legge n. 167 del 1990.
Pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2023, in assenza di un intermediario che applichi l’imposta di bollo, trova applicazione un’imposta sul valore delle cripto-attività detenute da tutti i soggetti residenti nel territorio dello Stato."
Per come la vedo io e conoscendo la forma mentis dei funzionari pubblici,
se l'Ade non trova il bollo pretenderà l'IC dal contribuente...