Prelios e le altre alle nozze - Il Sole 24 ORE
Prelios e le altre alle nozze
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Sabato 23 Aprile 2011
Le Sgr immobiliari vanno al consolidamento. Complice la moral suasion di Banca d'Italia, sempre più attenta nei controlli sulle attività delle società di gestione, e l'intervento del dicastero dell'Economia volto a riformare fiscalmente la disciplina dei fondi, si stanno giocando in questi mesi le grandi manovre per un profondo processo di aggregazione tra gli operatori del settore. Non ultimo sarà importante l'impulso da parte dei grandi investitori istituzionali esteri, pronti a sottoscrivere i fondi italiani solo a fronte di Sgr con una governance chiara e trasparente.
Il primo passo è stato compiuto con il matrimonio per incorporazione di First Atlantic Real Estate Sgr (Fare), controllata da Fare Holding a sua volta partecipata al 70% da DeA Capital, in Fondi Immobiliari Italiani Sgr (Fimit), partecipata da Ifim, Inpdap, Enpals e Enasarco: è in questo modo nata Idea Fimit, Sgr immobiliare con oltre 8 miliardi di euro di masse gestite e 19 fondi, di cui 5 quotati. L'unione, il cui via libera definitivo è atteso da Banca d'Italia entro luglio, è stata fortemente voluta proprio da via Nazionale dopo che gli ispettori di Palazzo Koch avevano riscontrato in Fimit una serie di irregolarità: causa di una multa, per complessivi 690mila euro, a carico dei vertici di Massimo Caputi e degli altri vertici della Sgr romana (e ora anche la Consob ha annunciato l'avvio di un procedimento sanzionatorio).
Riflettori sulla Bicocca
Nel giro di 3-4 anni il settore potrebbe conoscere una rivoluzione: con protagonisti più grandi, in grado di gestire almeno patrimoni dai 2 miliardi di euro in su. E anche la spinta fiscale sembra essere ormai arrivata a conclusione: il Fisco e l'agenzia delle Entrate hanno infatti messo sotto osservazione quelle piccole Sgr, quasi familiari, nate più con fini elusivi, che non con finalità di gestione di patrimoni immobiliari per conto dei propri investitori. Ma chi potrebbe avere un ruolo aggregante? Se si esclude un gigante del real estate come Generali, uno dei soggetti potenzialmente aggregativi è Prelios Sgr. La ex Pirelli Real Estate, dopo lo spin-off dalla casa madre con il nuovo nome Prelios, continua il processo di ristrutturazione e sta cercando una nuova identità. Sul tavolo del management, guidato da Giulio Malfatto, i riflettori sono ora puntati su Prelios Sgr, che in Italia possiede una quota pari al 16% circa del mercato domestico con un portafoglio di circa 6 miliardi di beni immobiliari situati in Italia, principalmente gestiti attraverso 21 fondi immobiliari, di cui quattro lanciati dal 2010: Anastasia, Monteverdi, Enasarco e Fedora. Dopo il matrimonio mancato con la Fimit Sgr di Massimo Caputi, ora si guarda ad altri player. Di sicuro Prelios Sgr sta diventando più interessante rispetto al passato grazie al rilancio. In linea con il nuovo modello di business che prevede la centralità delle attività di gestione, è stato incrementato il portafoglio di mandati in gestione per conto terzi per un valore stimato compreso tra 1,6 e 2,2 miliardi tra il 2010 e il 2012. Strategico è stato poi l'accordo stretto con Gic, il fondo sovrano di Singapore, che porterà alla costituzione di un fondo immobiliare gestito dalla società di gestione immobiliare della Bicocca.
Beni Stabili e le altre
I riflettori sono anche su Beni Stabili Gestioni. Aldo Mazzocco, l'ad della società immobiliare di Leonardo Del Vecchio, ha spiegato agli analisti che l'obiettivo non è più cedere la Sgr bensì rafforzarla. Secondo Mazzocco «1,6 miliardi di asset under management sarebbero pochi e una delle chiavi potrebbe essere il social housing». Tuttavia c'è chi ritiene che un'aggregazione potrebbe essere la strada più veloce per aumentare le masse. Del resto, Beni Stabili Gestioni ha finora intavolato trattative con Sgr anch'esse alla ricerca di un consolidamento: l'ultima trattativa è stata con Rreef Fondimmobiliari, la Sgr di Deutsche Bank. Ma prima c'erano stati altri tentativi di nozze. Già nel 2009 erano state archiviate le trattative con la Sgr di casa Finnat, cioè Investire Immobiliare e prima ancora era finita in un nulla di fatto la discussione volta all'unione con Bnp Paribas Reim Sgr, la ex Bnl Fondi Immobiliari.
Le prede con soci bancari
Altri poli aggreganti potrebbero ruotare attorno a Sgr come Hines ed Est Capital. Ma quali potrebbero essere le possibili prede? Da tempo si attende di conoscere il destino di Sgr come Polis (espressione delle Popolari) oppure Torre, dove sembra in vendita la quota (il 33%) di proprietà di Pioneer (gruppo UniCredit). E lo stesso discorso potrebbe valere per altre Sgr di emanazione bancaria. I riflettori sono puntati sulla Sgr di Morgan Stanley, ma anche su quella di Aedes, costituita in joint venture con la Popolare di Milano. E proprio la quota del gruppo presieduto da Massimo Ponzellini sembra potenzialmente vendibile. C'è infine il caso di Vegagest Immobiliare, che fa capo a CariCento, Banca Popolare di Bari, Cassa di risparmio di San Miniato e la più importante, la Cassa di risparmio di Ferrara. La Sgr sta provando a portare a compimento i progetti di sviluppo in portafoglio realizzati con fondi in crisi di liquidità: Calatrava, che deve portare a termine il progetto MiLuce in via Pirelli a Milano, e Aster che punta all'edificazione di Santa Monica, quartiere residenziale dell'hinterland milanese. Ma il suo ruolo non sembra più strategico per le piccole banche azioniste.Carlo Festa
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Sabato 23 Aprile 2011