La faccio semplice. Il TFS nel tuo caso si chiamerebbe indennità premio di fine servizio (IPS) e si calcola così (copio incollo dal sito INPS) “La prestazione da liquidare viene determinata moltiplicando un quindicesimo dell’80% della retribuzione contributiva degli ultimi dodici mesi di servizio, comprensiva della tredicesima mensilità, per il numero degli anni utili”.
Nel caso ti iscrivessi al fondo di categoria il tuo TFS verrebbe calcolato fino al momento dell’adesione quando opti per il regime del TFR. Quindi per calcolare il TFS spettante si prenderebbe la retribuzione attuale e non quella finale, va da se che chi farà carriera ci rimetterà. Faccio il solito esempio banale perché è un caso concreto: l’isegnante che diventa dirigente scolastico. Ci rimette e non poco. Casi limitati? Può darsi, sicuramente è difficile prevedere il futuro ma bisogna essere consapevoli di quello che si rischia.
Quindi chi sa che farà carriera, che ha uno scatto di avanzamento, che riceve un aumento contrattuale può avere interesse anche solo a ritardare l’adesione perché il TFS verrebbe calcolato su tutti gli anni di lavoro precedenti con una retribuzione più elevata. In casi di carriere sfolgoranti è meglio starsene in TFS
Poi c’è la questione fiscale che si può semplificare come segue: il trattamento fiscale del TFS è più vantaggioso del TFR. Nel tuo caso, tra l'altro, solo il 29% del TFR verrebbe destinato a previdenza complementare (con la tassazione eventuale del 15% dal 1° gennaio 2018). Il grosso di quello che maturerai subirà una tassazione più sfavorevole rispetto al TFS.
Per finire, la slide secondo me è ridicola. Se titoli: "cosa rischio di perdere?" non puoi tacere i rischi esposti e parlare di perdere un rendimento garantito "imbarazzante" (termine del fondo)
del 73,33% (percentuale che esce dal rapporto tra il contributo datoriale + il contributo agli optanti su contributo lavoratore + tfr destinato a previdenza complementare, il tutto espresso in termini di retribuzione utile ai fini del cacolo del tfr). Sostanzialmente se non ti iscrivi non ricevi il contributo datoriale e il contributo agli optanti. Abbastanza ovvio ed evidente. Il concetto di perdita e di rischio per me è un po' diverso.
In attesa del guru, pongo alcune questioni come uditore:
Posto in essere queste condizioni:
✓ I dipendenti in servizio al 31.12.2000 possono aderire al FPn solo se,
contemporaneamente, decidono di optare per il TFR
✓ Il passaggio al TFR comporta:
▪ Calcolo del TFS maturato al momento dell’opzione
▪ Accantonamento, dall’opzione in avanti, di un importo pari al 4,91% della
retribuzione utile
▪ Rivalutazione del TFS maturato e delle quote di accantonamento secondo la
normativa TFR (75% del tasso d’inflazione + 1,5%)
▪ Conferimento al FPn del 2% della retribuzione utile al TFR
▪ Conferimento al FPn di un importo pari all’1,5% della retribuzione utile al TFS (pari
all’1,20% su base TFR
1. La prima domanda passando dal tfs al tfr ci guadagno o ci perdo,secondo me si guadagna,perchè smetto di avere una mera rivalutazione monetaria,insufficiente rispetto all'inflazione,per prendere una rivalutazione secondo la regola del tfr.
2. Chi sa' di fare carriera sarà protetto sia per le quote accantonate prima sia per quelle che matureranno dopo.
3. Non è difficile prevedere il futuro,perchè sia la rivalutazione del tfr che l'investimento finanziario prevedibilmente sarà più performante del tds
4. Sul trattamento fiscale,trovo una contraddizione in termini,perchè il tfr nel fondo pensione gode di agevolazioni che il tds non ha.Quando aggiungi solo una parte avrà l'agevolazione,mi vien da dire meglio una parte che niente.
5.Si la slide è imbarazzante,ma la pretesa sindacale che il tfr non difende dalla inflazione come il tds è molto di più imbarazzante.
6. Infine non si capisce perche' a seconda l'amministrazione si debba avere trattamenti diversi,facile immaginare una pletora di sigle per i ministeriali,un'altra per gli enti locali,un'altra ancora per gli enti non economici.
Mi vien da dire 3 mute di cani che si contendono lo stesso osso.