Attenti a scendere in discorsi di “finanza aziendale” e “strategia aziendale” senza avere dati, o senza averli letti, o senza saperli leggere.
Il piano strategico del 2008 prevedeva “Recupero della marginalità complessiva (CAGR EBITDA 2009-2011+ 46%)” con il raggiungimento di un EBITDA pari a 32 milioni di euro con una crescita annua attesa pari al 46% rispetto al 2009, dopo un EBITDA negativo per 25 milioni di euro
nel 2007.
Gabetti, nel pieno boom immobiliare, aveva EBITDA negativo per -18m nel 2007 e -3.7m nel 2006: siamo di fronte ad una società che brucia capitale anche nei momenti in cui il mercato è ai massimi, ed anche un AI di 17 anni riesce a vedere bilocali a 200k in periferia.
Addirittura negli anni novanta (94-95-96-97) l’EBITDA era costantemente negativo per decine di milioni di euro.
EBITDA negativo per -12m nel 2009 e -12m nel 2008.
Se non erro (ma non ho i dati), per il 2010 c’è EBITDA negativo per circa -10m
Fino a “ieri” era una società , un modello di fare “impresa”, fallimentare, che bruciava capitale e che necessitava di continue iniezioni di denaro esterno per sorreggersi.
Dalla recente ristrutturazione del gruppo è possibile emerga una speranza, anche perché è una virata profonda dal punto di vista strategico (concentrazione sulla parte RE ed abbandono del modello di gestione diretta).
Tuttavia la vedo come l’ultima possibilità, anche se i soci grossi per ora sono stati l’unica scialuppa di salvataggio.
Vediamo cosa porteranno:
- l’abbandono sostanziale del settore finanza (che però parte prima dell’immobiliare)
- l’abbandono del modello di gestione diretta.
Il piano strategico del 2008 prevedeva “Recupero della marginalità complessiva (CAGR EBITDA 2009-2011+ 46%)” con il raggiungimento di un EBITDA pari a 32 milioni di euro con una crescita annua attesa pari al 46% rispetto al 2009, dopo un EBITDA negativo per 25 milioni di euro
nel 2007.
Gabetti, nel pieno boom immobiliare, aveva EBITDA negativo per -18m nel 2007 e -3.7m nel 2006: siamo di fronte ad una società che brucia capitale anche nei momenti in cui il mercato è ai massimi, ed anche un AI di 17 anni riesce a vedere bilocali a 200k in periferia.
Addirittura negli anni novanta (94-95-96-97) l’EBITDA era costantemente negativo per decine di milioni di euro.
EBITDA negativo per -12m nel 2009 e -12m nel 2008.
Se non erro (ma non ho i dati), per il 2010 c’è EBITDA negativo per circa -10m
Fino a “ieri” era una società , un modello di fare “impresa”, fallimentare, che bruciava capitale e che necessitava di continue iniezioni di denaro esterno per sorreggersi.
Dalla recente ristrutturazione del gruppo è possibile emerga una speranza, anche perché è una virata profonda dal punto di vista strategico (concentrazione sulla parte RE ed abbandono del modello di gestione diretta).
Tuttavia la vedo come l’ultima possibilità, anche se i soci grossi per ora sono stati l’unica scialuppa di salvataggio.
Vediamo cosa porteranno:
- l’abbandono sostanziale del settore finanza (che però parte prima dell’immobiliare)
- l’abbandono del modello di gestione diretta.