E' meglio l'analisi tecnica oppure l'analisi fondamentale?
Questa e' la piu' classica delle domande che si pone un giovane che vuole imparare il trading sistematico oppure acquisire lo status di investitore non discrezionale.
La domanda che ha assillato generazioni di neofiti folisti e' sempre stata da decenni la seguente: meglio l'analisi tecnica oppure l'analisi fondamentale per iniziare "a guadagnare in borsa" ?
In passato mi sono occupato per decenni di demolire l'analisi tecnica in ogni suo aspetto metodologico, invitando molti degli aspiranti trader analizzatori tecnici a studiare la finanza quantitativa e usare modelli empirici validati statisticamente.
Conclusa quella esperienza, pur divertente, di smentitore di teorie come la testa e spalla, le orecchie di Batman e le tazze con il manico, oggi mi dedico al tentativo di riparametrare l'importanza dell'analisi fondamentale. Anni fa, ingenuamente, credevo anch'io che fosse il Vangelo del trader.
Ecco cosa ne penso in proposito con la raggiunta maturita'.
L'analisi fondamentale rappresenta un metodo di valutazione di investimento largamente utilizzato, basato sull'analisi dei dati finanziari e delle caratteristiche intrinseche di un'azienda. La sua efficacia varia in base alla tipologia di azienda in esame. Cerco di dare un quadro minimale di riferiemnto.
Aziende industriali, manifatturiere e di servizi di medie dimensioni:
In questo contesto, l'analisi fondamentale si dimostra utile per l'investitore "buon padre di famiglia". Le caratteristiche di queste aziende, quali business tradizionali, crescita solida e dimensioni contenute, le rendono facilmente analizzabili attraverso i principi dell'analisi fondamentale. L'investitore, grazie a questa metodologia, può ottenere un vantaggio informativo significativo rispetto al mercato, identificando potenziali sottovalutazioni o sopravvalutazioni.
Aziende di grandi dimensioni:
Con l'aumentare della dimensione aziendale, l'importanza dell'analisi fondamentale come metodo principale per estrarre extrarendimenti in eccesso tende a diminuire. La complessità di queste realtà di grandi dimensioni, spesso caratterizzate da molteplici divisioni, filiali e operazioni su scala internazionale, rende difficoltosa un'analisi completa e accurata da parte del singolo investitore. Inoltre, fattori esterni come la politica nazionale oppure i crescenti diktat europei e nazionali di autorita' di controllo e Antitrust assumono un peso maggiore nel determinare le scelte strategiche e quindi anche il valore in borsa di questa categoria di aziende.
Aziende internazionali di grandi dimensioni:
Per aziende come Tesla, Nvidia, Stellantis e simili, l'analisi fondamentale si rivela pressoché inutile per l'investitore "buon padre di famiglia". La rapidità con cui i prezzi di mercato incorporano le informazioni disponibili e i multipli davvero esagerati in questa fase iperottimistica di mercato rende quasi impossibile l'identificazione di "perle nascoste" contenute nei bilanci.
La sistematizzazione teorica di questa mia visione particolare si trova nel modello di Fama sull'efficienza dei mercati, che distingue tre livelli di efficienza:
- Efficienza debole: I prezzi di mercato riflettono tutte le informazioni contenute nei prezzi passati.
- Efficienza semiforte: I prezzi di mercato riflettono tutte le informazioni pubblicamente disponibili.
- Efficienza forte: I prezzi di mercato riflettono tutte le informazioni, anche quelle non pubblicamente disponibili.
Secondo il modello di Fama, all'aumentare del livello di efficienza del mercato, l'analisi fondamentale diventa meno efficace nel generare sovraperformance.
In conclusione:
L'analisi fondamentale rimane uno strumento prezioso per l'investitore "buon padre di famiglia", ma la sua efficacia varia in base alla tipologia di azienda. Per aziende di medie dimensioni con caratteristiche protratte nel tempo di solidità e crescita (esempi sono Danieli, Sol, e tantissime multinazionali tascabili italiane), l'analisi fondamentale può apportare un valore significativo. Al contrario, per aziende di grandi dimensioni e, in particolare, per quelle statunitensi, le famose 7 sorelle con capitalizzazioni stellari, l'analisi fondamentale risulta di nessuna efficacia, con l'investitore che e' impossibilitato ad ottenere con l'analisi fondamentale un vantaggio informativo rispetto al mercato. Per tutto questo genere di considerazioni, molto articolate, e' impossibile esprimere una preferenza verso l'analisi fondamentale rispetto all'analisi tecnica. Occorre stare attenti che anche l'analisi fondamentale non diventi a sua volta, "numerologia" come lo e' l'analisi tecnica.
Ricevo talvolta dei fogli Excel su delle analisi condotte sulle aziende Usa, probabilmente compilati da degli indiani, nei quali sono proiettati stime lungo decenni di utili, P/E, sales, etc.. Neppure li leggo.
Delle volte un po' di buon senso ed esperienza aiutano a districarsi nelle realta' aziendali delle piccole e medie capitalizzazioni molto meglio delle stime di Factset o Bloomberg dei migliori analisti fondamentali di professione.