Giulio Paolini

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

Comunque il problema di Paolini secondo me è che c’è una enorme differenza tra i prezzi di galleria e i prezzi di asta ... l’altro problema non secondario è che per una massa esigua di collezionisti dell’artista ci siano opere già con stime stratosferiche cioè nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro e per un’artista ancora in vita che produce ancora molto è comunque una zavorra... piccolo esempio: una galleria di riferimento mi ha chiesto x un’opera 34X48 del 1979 collage su cartoncino 16k + iva dove l’opera in se senza contare l’intero foglio bianco sarà 15X25... senza pubblicazioni ne esposizioni...
 
Comunque il problema di Paolini secondo me è che c’è una enorme differenza tra i prezzi di galleria e i prezzi di asta .....


Ufficialmente, come dal sito della fondazione, le gallerie di riferimento sono quattro in Italia, ubicate a Brescia, Milano, Napoli e Torino - oltre ad altre tre fra Londra, Parigi e Zurigo (una ha sede anche a New York):
Fondazione Giulio e Anna Paolini

quindi sommariamente è trattato da queste in prima battuta:

Galleria Massimo Minini
Galleria Christian Stein
Galleria Alfonso Artiaco
Tucci Russo Studio
Lisson Gallery
Galerie Marian Goodman
Galerie Annemarie Verna

e da queste :
ML FINE ART - MATTEO LAMPERTICO
REPETTO GALLERY
MASSIMODECARLO
STUDIO LA CITTÀ
CARDI GALLERY
Yvon Lambert Gallery,
Whitechapel Gallery
Galerie Mehdi Chouakri


Tutte hanno fatto mostre ed esposizioni personali pertanto i lavori arrivano direttamente spesso dal suo studio.

L'aspetto positivo è che gallerie "minori" non hanno tante opere a disposizione e nelle fiere non è prezzemolo per gatti;)

Che poi il divario fra aggiudicazioni d'asta e quotazioni in galleria è lampante, in molti casi chiedono otto volte tanto per opere analoghe passate ed aggiudicate in asta.
Certamente può intendersi inspiegabile ma se tutte quelle Gallerie (consentitemi con la G maiuscola) lo trattano, potremmo anche fregarcene se il mercato delle aste non lo sta valorizzando.... c'è sempre tempo, suvvia.:o

... per analogia anche Anselmo ha sempre avuto importanti Gallerie alle spalle e difatti prima o poi anche il mercato delle aste dovette ricredersi, questa torsione a NY fece 5.650.000 euro ... in galleria in quegli anni si sarebbe pagata meno.:bye:
 

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il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera..

Finalmente qualcuno è riuscito a trovare la quadra. Considerazioni centrate. Bravo.

Comunque in ambienti molto danarosi non è neanche così.......prevale il desiderio di emulazione e non ultimo..... lo status symbol ovvero un segno visibile della condizione economico-sociale del gruppo a cui si appartiene. Cosa importa capire cosa si compra.....dai :rolleyes:[/

El gh’ha el dun de Dio de capì nagott

Per i diversamente milanesi non capisci proprio un ***** e parli
 
il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera..

Finalmente qualcuno è riuscito a trovare la quadra. Considerazioni centrate. Bravo.

Comunque in ambienti molto danarosi non è neanche così.......prevale il desiderio di emulazione e non ultimo..... lo status symbol ovvero un segno visibile della condizione economico-sociale del gruppo a cui si appartiene. Cosa importa capire cosa si compra.....dai :rolleyes:[/

El gh’ha el dun de Dio de capì nagott

Per i diversamente milanesi non capisci proprio un ***** e parli

E' vero quello che dici.

Eri continui e sarai sempre un miserabile co+++++e :bye:
 
E' vero quello che dici.

Eri continui e sarai sempre un miserabile co+++++e :bye:

Io non so chi ti sia ma oltre a offendere e a fare della filosofia non sai fare?
Hai iniziato tu a rompere i ******** e continui. Se hai problemi personali o di solitudine trovati qualche ragazzino che te li risolva.
Mi chiedo come ti permettano di offendere le persone in questo modo senza ragione alcuna
 
Tu continua a fare della filosofia

Magari ci fosse conoscenza della filosofia!
Dai grandi classici greci, a Bacone, Cartesio, Spinoza, Kant, Hegel, Russel...quanta ignoranza, pregiudizio, intolleranza, razzismo...in meno! Senza una visione filosofica, l’arte, tutta l’arte scomparirebbe!
 
E' vero quello che dici.

Eri continui e sarai sempre un miserabile co+++++e :bye:

Magari ci fosse conoscenza della filosofia!
Dai grandi classici greci, a Bacone, Cartesio, Spinoza, Kant, Hegel, Russel...quanta ignoranza, pregiudizio, intolleranza, razzismo...in meno! Senza una visione filosofica, l’arte, tutta l’arte scomparirebbe!

Non discuto. Era un modo di dire. Credevo fosse ovvio.
In un forum di arte di solito si parla ci si confronta senza insultare le persone.
Essere colti significa anche questo sai?
Soprattutto si deve avere rispetto delle altre persone specie da parte di chi mi pare di capire e agli inizi del percorso e ha ben poco da insegnare agli altri.
 
Non discuto. Era un modo di dire. Credevo fosse ovvio.
In un forum di arte di solito si parla ci si confronta senza insultare le persone.
Essere colti significa anche questo sai?
Soprattutto si deve avere rispetto delle altre persone specie da parte di chi mi pare di capire e agli inizi del percorso e ha ben poco da insegnare agli altri.

Ma tu gb, rileggi quel che scrivi o come al solito manco ti accorgi di offendere? Chi ti mai detto qualcosa? Nonmi riferivo a te ed in ogni caso, le tue esortazioni son del tutto fuori luogo, nei miei riguardi!
 
Lo ripeto… calzolari Icaro e Paolini e tra 10 anni mi ringrazierete…
 
Tu hai scritto che Agnes Martin ha un'estetica del tutto assimilabile a quella di Paolini.
Ma dove? Ma come fai a dire una cosa del genere? Pure un bambino noterebbe una sostanziale differenza tra le due estetiche.

non conosce ne' il lavoro di Agnes Martin ne' di Paolini...pazienza...magari poteva confrontare la Martin con Calderara e chiedere per quale ragione al mondo Agnes Martin dovrebbe costare 10 volte Antonio Calderara quando verosimilmente dovrebbe essere il contrario....comunque la risposta non e' nel curriculum ma nei mercati...una e' stata decantata all'esasperazione in un mercato ricco come quello americano mentre l'altro è ancora solo nei radar europei --- in quest'ottica Paolini ha fatto benissimo ad iniziare a lavorare con la Goodman in modo che si possa aprire a mercati piu' ricchi e ricettivi del nostro, in Italia stiamo ancora a discutere del fatto se Paolini sia un grande o meno quando dovrebbe essere qualcosa di scontato...


per chi compra le biro di Boetti senza sapere cosa siano io tutto sommato son contento perche' pur sempre alimentano il mercato, son persone con grandi disponibilita' che hanno visto l'opera in museo, fiera, riviste e la vogliono in casa...niente di strano succede anche con le auto d'epoca, gli orologi, il design...il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera...e va bene cosi anche se ovviamente posso capire che a chi invece conosce bene l'artista ma non può comprare il lavoro girino un po' le scatole...pazienza

Non so perchè mi attribuiate cose che non ho scritto, come che l'estetica di Agnes Martin sia "del tutto assimilabile" con quella di Paolini. BOH!
Mai scritta una cosa del genere... :boh:
Ripeto, Toni aveva cotrapposto l'estetica di Boetti ("più di impatto") con quella di Paolini ("meno di impatto") come se la ragione della fragilità del mercato di Paolini derivasse dalla sua estetica di minore di impatto.

Io ho semplicemente citato Agnes Martin (che, ribadisco per chi non l'ha capito...) il cui lavoro, linguaggio ed estetica NON c'entrano nulla con Paolini (understood? ;) ) ma il cui IMPATTO estetico è altrettanto soft e non immediato, e pur tuttavia costa milioni e milioni.
Questo era semplicemente per smontare una presunta tesi per cui il mercato di Paolini sia penalizzato da una estetica non immediata o non di impatto. Il che non è per nulla vero perchè è pieno di artisti con una altrettanto pacata estetica che pure hanno mercato florido.
In questo senso ho citato Agnes Martin, ma potrei aggiungere Daniel Bure, Roman Opalka, Robert Ryman, On Kawara, ma anche ad esempio Piero Manzoni e tanti tanti altri.
C'entrano con il linguaggio o la ricerca di Paolini? NOOOO :rolleyes:
Hanno in comune solo un'estetica NON di impatto immediato (ognuna diversa, non correlata, non sovrapponibile, non assimilabile, non stesso linguaggio bla bla bla).

Io volevo semplicemente esprimere il concetto che di certo non è l'aspetto estetico di Paolini a determinare in qualche modo una debolezza di mercato, visto che altri artisti che realizzano opere con un'estetica altrettanto poco immediata hanno invece mercati milionari.
Ma se si vuole strumentalizzare, va bene uguale, non importa.

Ad ogni modo, giusto per la cronaca conosco discretamente sia il lavoro di Paolini che quello di Agnes Martin, avendo tra l'altro visitato delle importanti retrospettive di entrambi.
Sempre che visitare le mostre sia ancora ritenuta cosa di qualche interesse. Per me lo è.

Buona domenica!

PS. Paolini è un grande artista. Ale ha citato le gallerie che lo trattano, e sono tra le top al mondo in assoluto.
Salirà o non salirà non lo so, di certo in questa fase i suoi collezionisti lo stanno lasciando andare invenduto a poco invece che approfittarne.
Ricordiamoci che per tutti gli artisti, se e quando le quotazioni salgono, chi ha buone possibilità economiche fa sempre a tempo a comperare, ma evidentemente budget corposi non sono poi alla portata di tutti.
Questo per dire, che se non si compra quando un artista è comprabile a cifre contenute, difficilmente si comprerà in futuro se le quotazioni dovessero salire, e a quel punto lo faranno altri...
 
ci si riferiva a questo tuo;) del 26 giugno.

buona domenicaOK!

Se uno avesse letto tutto il discorso avrebbe capito che mi riferivo al discorso dell'IMPATTO estetico in risposta a Toni.
Evidentemente mi sono spiegato male in quella frase, perchè è chiaro - almeno a me... - che l'estetica dei due artisti sia lontana km.
Il tutto verteva sul discorso dell'IMPATTO estetico.
Non quindi sui linguaggi o contenuti o sovrapponibilità, che ovviamente (OVVIAMENTE ;) ) non ci sono.

Certamente la frase, che rileggo ora, l'ho scritta in modo errato, ma se uno si prende la briga di vedere tutto il discorso (se è interessato), può capire che il senso era solo legato all'IMPATTO.
Quindi è "assimilabile" unicamente in termini di "non impatto". Del resto, se uno va a rileggersi l'intero post (qui, post #376) , è parecchio chiaro. Ne metto qui sotto almeno il capoverso in oggetto, dal quale mi pare già chiaro che si parli di estetica nel senso di "impatto".
Se poi si vuole strumentalizzare, pas de problèmes. OK!

Non mi convince nemmeno il ragionamento di tipo "estetico" secondo il quale Boetti andrebbe bene perchè ha un tipo di estetica mentre Paolini un altro, meno "di impatto". Ma appunto ho citato Agnes Martin che ha un'estetica del tutto assimilabile a Paolini e che costa 10 milioni di dollari, e si potrebbero fare esempi a decine.
 
ci si riferiva a questo tuo;) del 26 giugno.

buona domenicaOK!

pur di avere ragione biagio dice tutto ed il contrario di tutto, come sempre...imbattibile :D

biagio fai prima a dire "ho detto una cag...a" (le diciamo tutti, non preoccuparti ) e sei perdonato

buon inizio settimana ;)
 
pur di avere ragione biagio dice tutto ed il contrario di tutto, come sempre...imbattibile :D

biagio fai prima a dire "ho detto una cag...a" (le diciamo tutti, non preoccuparti ) e sei perdonato

buon inizio settimana ;)

Smw, con tutta la simpatia, ma tu pensi veramente che io non conosca le differenze tra due artisti come Agnes Martin e Paolini? :mmmm: O che possa realmente ritenere che facciano ricerche analoghe? Cioè non sarei in grado di capire le differenze tra due artisti così diversi che la capisce anche un bambino? Dai...

Di cavolate sicuramente ne scrivo tante, e, a diffierenza di quanto tu creda, non ho problemi ad ammetterle. Ad esempio non ho problemi ad ammettere che presa quella frase in modo decontestualizzato può apparire come una cavolata: è stata scritta male e presa isolata è fuorviante non riflette quello che intendevo. Ma se uno ha giusto un minimo di onestà intellettuale e va a leggere le frasi attaccate o va vedere i post e li contestualizza, capisce perfettamente il senso del discorso.
Che posso anche sintetizzare così (e se vai a riguardarti i miei post è chiaro che il mio discorso è esattamente questo):

Toni ha espresso un pensiero secondo il quale il mercato di Paolini sarebbe attualmente "penalizzato" per un'estetica non di forte impatto.
E ha fatto in contrapposizione l'esempio di Boetti, che invece ha un'estetica più di impatto e secondo Toni quell'impatto sarebbe alla base del successo di mercato.

Io ho invece rilevato che ci sono altri artisti con una estetica che non ha un forte impatto, e ho fatto l'esempio di Agnes Martin che costa milioni. In questo senso, e solo in questo senso è "assimiliabile", cioè nel non essere di impatto forte o immediato. E come Martin tanti altri artisti di "non impatto" hanno mercati floridi. Tutto qui.
Semplicemente per dire che non è la connotazione estetica di "non impatto" che può essere motivo di fragilità di mercato, visto che altri artisti di "non impatto" o di "non immediata lettura" hanno quotazioni milionarie.


Questo era il senso, nè più nè meno. :boh:
 
per par condicio visto che è stata menzionata la Fine di Dio di Fontana
a Procida

ci mettiamo anche questa prestata da Artiaco:
«Il cielo e dintorni»
 

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