Tu hai scritto che Agnes Martin ha un'estetica del tutto assimilabile a quella di Paolini.
Ma dove? Ma come fai a dire una cosa del genere? Pure un bambino noterebbe una sostanziale differenza tra le due estetiche.
non conosce ne' il lavoro di Agnes Martin ne' di Paolini...pazienza...magari poteva confrontare la Martin con Calderara e chiedere per quale ragione al mondo Agnes Martin dovrebbe costare 10 volte Antonio Calderara quando verosimilmente dovrebbe essere il contrario....comunque la risposta non e' nel curriculum ma nei mercati...una e' stata decantata all'esasperazione in un mercato ricco come quello americano mentre l'altro è ancora solo nei radar europei --- in quest'ottica Paolini ha fatto benissimo ad iniziare a lavorare con la Goodman in modo che si possa aprire a mercati piu' ricchi e ricettivi del nostro, in Italia stiamo ancora a discutere del fatto se Paolini sia un grande o meno quando dovrebbe essere qualcosa di scontato...
per chi compra le biro di Boetti senza sapere cosa siano io tutto sommato son contento perche' pur sempre alimentano il mercato, son persone con grandi disponibilita' che hanno visto l'opera in museo, fiera, riviste e la vogliono in casa...niente di strano succede anche con le auto d'epoca, gli orologi, il design...il capire cosa si compra, per alcuni, non e' importante ma basta il piacere estetitico e la riconoscibilita' dell'opera...e va bene cosi anche se ovviamente posso capire che a chi invece conosce bene l'artista ma non può comprare il lavoro girino un po' le scatole...pazienza
Non so perchè mi attribuiate cose che non ho scritto, come che l'estetica di Agnes Martin sia "del tutto assimilabile" con quella di Paolini. BOH!
Mai scritta una cosa del genere...
Ripeto, Toni aveva cotrapposto l'estetica di Boetti ("più di impatto") con quella di Paolini ("meno di impatto") come se la ragione della fragilità del mercato di Paolini derivasse dalla sua estetica di minore di impatto.
Io ho semplicemente citato Agnes Martin (che, ribadisco per chi non l'ha capito...) il cui lavoro, linguaggio ed estetica NON c'entrano nulla con Paolini (understood?
) ma il cui IMPATTO estetico è altrettanto soft e non immediato, e pur tuttavia costa milioni e milioni.
Questo era semplicemente per smontare una presunta tesi per cui il mercato di Paolini sia penalizzato da una estetica non immediata o non di impatto. Il che non è per nulla vero perchè è pieno di artisti con una altrettanto pacata estetica che pure hanno mercato florido.
In questo senso ho citato Agnes Martin, ma potrei aggiungere Daniel Bure, Roman Opalka, Robert Ryman, On Kawara, ma anche ad esempio Piero Manzoni e tanti tanti altri.
C'entrano con il linguaggio o la ricerca di Paolini? NOOOO
Hanno in comune solo un'estetica NON di impatto immediato (ognuna diversa, non correlata, non sovrapponibile, non assimilabile, non stesso linguaggio bla bla bla).
Io volevo semplicemente esprimere il concetto che di certo non è l'aspetto estetico di Paolini a determinare in qualche modo una debolezza di mercato, visto che altri artisti che realizzano opere con un'estetica altrettanto poco immediata hanno invece mercati milionari.
Ma se si vuole strumentalizzare, va bene uguale, non importa.
Ad ogni modo, giusto per la cronaca conosco discretamente sia il lavoro di Paolini che quello di Agnes Martin, avendo tra l'altro visitato delle importanti retrospettive di entrambi.
Sempre che visitare le mostre sia ancora ritenuta cosa di qualche interesse. Per me lo è.
Buona domenica!
PS. Paolini è un grande artista. Ale ha citato le gallerie che lo trattano, e sono tra le top al mondo in assoluto.
Salirà o non salirà non lo so, di certo in questa fase i suoi collezionisti lo stanno lasciando andare invenduto a poco invece che approfittarne.
Ricordiamoci che per tutti gli artisti, se e quando le quotazioni salgono, chi ha buone possibilità economiche fa sempre a tempo a comperare, ma evidentemente budget corposi non sono poi alla portata di tutti.
Questo per dire, che se non si compra quando un artista è comprabile a cifre contenute, difficilmente si comprerà in futuro se le quotazioni dovessero salire, e a quel punto lo faranno altri...