Governo Meloni, il più grande bluff della politica italiana
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Resto nella convinzione che nessuna grande azienda avrebbe mai rinunciato ad uno dei più stimati manager ed economisti al mondo per rimpiazzarlo con una seppur abile propagandista accompagnata da un commercialista di paese.
Nessun gruppo di rilievo internazionale – tra l’altro iperindebitato e con una crescita asfittica - avrebbe mai corso questo rischio.
La Fiat, che campava di soldi pubblici e sull’orlo della bancarotta,
non chiamò un concessionario a raddrizzarne le sorti, chiamò
Sergio Marchionne, uno dei più accreditati manager sul mercato (3 lauree con il massimo dei voti), che la trasformò in breve in una multinazionale moderna ed efficiente.
Lo so, una nazione non è una multinazionale, ma è indubbio che questo esecutivo - grandiosi annunci a parte - sia un esempio quanto mai esplicito di improvvisazione, impreparazone e inadeguatezza.