Beatrice Venezi ha 29 anni ed è la più giovane e talentuosa direttrice d’orchestra d’Italia. Lucchese e dunque cresciuta «a pane e Puccini» (registrerà brani sinfonici del suo celebre conterraneo nel primo cd per la Warner), studi alla Chigiana di Siena, passata dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano alla Nuova «Scarlatti» di Napoli.
Ha debuttato alla prestigiosa Suntory Hall di Tokyo: «Lavoro soprattutto all’estero, mi manca l’esperienza in un teatro d’opera italiano, purtroppo funzionano spesso le raccomandazioni, che non ho e non cerco». La musica è di per sé un atto di seduzione. «La seduzione è convincere l’orchestra che sei nel giusto, portarla dalla tua parte, è una forma di convincimento. Credo nel dialogo, accetto suggerimenti, d’altra parte si fa musica insieme».
Vedi l'allegato 2613780
Bellissima, una chioma lunga color miele, è solare ed elegante, perfezionista ma non seriosa, e quando sale sul palcoscenico non rinuncia alla sua
femminilità, agli abiti lunghi, ai tacchi. Perché l’equazione donna amante della musica uguale stile mascolino e un po’ trascurato, è davvero un cliché vecchio e falso da debellare una volta per tutte.
«Anche quando dirigo, amo
vestirmi in lungo, magari con abiti rossi nei concerti di Natale. Voglio che l’orchestra mi percepisca come donna sin dal momento in cui entro dalla porta e mi dirigo verso il palco» . «Mi piace dirigere in gonna, ho diversi abiti da sera, mi piace il rosso. Non dobbiamo imitare gli uomini quando dirigiamo. L’omologazione non porta a nulla di creativo. Noi donne abbiamo una visione diversa»