Guerra ed arte, il loro rapporto

ringrazio TandrediParmeggiani per questo articolo:
 

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  • Arteconomy da Il Sole 24 OrePlus 19 Marzo 2022.pdf
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sempre per evitare di rimanere con la testa sotto la sabbia e fare finta che vada tutto bene.
 
In Gran Bretagna hanno agito in maniera assai discutibile più volte. A parte il caso Sutherland , a mio parere assai deplorevole, pongo in evidenza l’assurdo accanimento nei confronti di Victor Pasmore il quale fu volutamente adombrato e mai insignito di titoli in quanto obiettore di coscienza durante la guerra mondiale e tutto ciò nonostante fosse in vita uno dei più importanti e bravi artisti costruttivisti/astratto geometrici del Regno Unito al pari di Ben Nicholson e pochissimi altri. Per numerosi decenni gli hanno fatto pagare pegno con una morsa allentata solo in questi ultimi anni . Nonostante ciò ancor oggi è assai difficile vedere dedicargli importanti mostre antologiche in musei importanti del Regno Unito.
Tra l’altro il museo personale dell’Artista si trova non a caso sull’isola Malta per sua specifica volontà.
 
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Onori a Sutherland e Pasmore assai ben lontani dalle quotazioni che meritano certamente per lo zampino di qualcuno in Patria.
 
Ultima modifica:
Ucraina, culla della civiltà russa.
 
la mancanza di bellezza, di cui ci nutriamo tutti i giorni, ha portato un apprezzamento delle opere d'arte.
Mi segnalano alla Fiera di Bergamo poche opere di qualità, se di qualità prezzi folli.
La bellezza e l'amore vincono sempre sulla guerra.
 
ringrazio il forumista Tancredi, 27 Marzo, l'Espresso:
 

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la bellezza e l'amore vincerà sulla guerra.
L'arte farà la sua parte.
Dovete trovare dentro di voi la risposta alle barbarie, non aspettate gli altri.
I primi giorni ho abbassato il riscaldamento.
Dopo la prima settimana ho comprato un pannello fotovoltaico.
Ora bisogna intervenire ed aiutare il popolo Ucraino.
 
la bellezza e l'amore vincerà sulla guerra.

Casomai vinceranno sulla guerra. Ecco questa è una banalità stratosferica, consolatoria ed autoreferenziale. La guerra, tutte le guerre, le vincono quelli più potenti, quelli con maggioir mezzi, quelli più spietati. Chiedi referenze sulla bellezza a quelli scampati in Bosnia o in Ruanda o dove pare a te...non hai che da scegliere!
 
Nel mio caso prima la pandemia poi la guerra mi hanno allontanata dall'arte, non ne ritrovo il mood, me la fa sentire distorta, troppo alta, troppo nobile, quasi un lusso che non ti puoi permettere... e non parlo di aspetti economici.
Poi mi è venuto in mente un artista Leon Golub, esponente degli artisti di Chicago di cui già scrissi qui e che dipinge la guerra in modo crudo, spietato, violento come le immagini viste negli ultimi giorni, con riferimenti diretti alla guerra in Vietnam ed ai corpi paramilitari nella serie Mercenaries.

Leon Golub - Bio | The Broad
 
Casomai vinceranno sulla guerra. Ecco questa è una banalità stratosferica, consolatoria ed autoreferenziale. La guerra, tutte le guerre, le vincono quelli più potenti, quelli con maggioir mezzi, quelli più spietati. Chiedi referenze sulla bellezza a quelli scampati in Bosnia o in Ruanda o dove pare a te...non hai che da scegliere!

licenza poetica, caro leiris, per enfatizzare che bellezza ed amore, nell'arte, sono una cosa sola.
PS attendiamo tuo contributo al forum
 

Non se ne può più di questa volontà di etichettare e incasellare fino ad arrivare a censurare o a porre uno stigma sugli autori classici, i compositori gli artisti, gli sportivi, e addirittura le querce o i gatti siberiani...
Vogliamo arrivare a bruciare i Kandinsky perchè Putin ha dichiarato guerra all'Ucraina?
Siamo tutti d'accordo che la guerra sia un'infamità, ma sarebbe il caso di riconoscere che qui siamo arrivati ad una deriva umana e culturale allucinante verso un popolo intero, quando i popoli sono sempre e solo vittime.

In relazione all'articolo, aggiungerei che da decenni siamo in ogni caso oggetto di programmazione neurolinguistica, e qui ci sta perfettamente l'esempio:
i ricchi russi vengono da sempre definiti oligarchi, mentre gli americani ricchi vengono definiti filantropi.
Siamo talmente riprogrammati a livello di linguaggio che saremmo praticamente impossibilitati a concepire concetti come "filantropi russi" e "oligarchi americani".
Da una parte tutti buoni e dall'altra tutti cattivi, in base al luogo di nascita...

kan.jpg
 
quanti argomenti e quante tracce di spunto in quell'articolo.
Nessuno ha colto l'aspetto fiscale, ma soprattutto arte come bene rifugio?
 
Comprensibilmente parlare di arte o di mercato dell'arte a margine di cose di questa gravità è a dir poco surreale. Quindi mi scuso per l'OT e non tornerò ad intervenire in questo 3D perchè vedo che porta a dibattiti interessanti ma facilmente OT.[/QUOTE]

mi fa piacere che tu ti sia ricreduto!
 
"È risaputo che l’arte è un investimento molto più opaco delle proprietà immobiliari e persino del denaro depositato su conti bancari off shore. L’acquisto di opere d’arte consente ai super ricchi (non solo a quelli russi) di far circolare denaro sub specie, l’interesse delle mafie di tutto il mondo per il fiorente mercato degli NFT è altrettanto noto.
Nel 2016 i Panama Papers hanno sollevato il coperchio su una vasta gamma di double-dealing finanziari. Per quanto riguarda l’arte, hanno descritto in dettaglio come super ricchi di ogni parte del mondo, tra cui il russo Dmitry Rybolovlev, hanno utilizzato società di comodo per spostare illecitamente miliardi in opere d’arte. Anche Alexander Zhukov, padre dell’ex moglie di Abramovich Dasha Zhukova, faceva parte della lista."
 
Ciao Biagio sono di parte,ma io la vedo cosi.

Chi sono le 10 persone più ricche della Russia
Forbes.it
Di Forbes.it
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Classifica
1. Leonid Mikhelson – 24 MLD $ (32° al mondo) – energy, chemicals

2 . Vladimir Lisin – 21.3 MLD $ (45°) – mining, transportation

3. Vagit Alekperov – 20.7 MLD $ (47°) – energy

4. Alexey Mordashov – 20.5 MLD $ (48 °) – mining, finance & investments

5. Gennady Timchenko – 20.1 MLD $ (49 °) – energy

6. Vladimir Potanin – 18.1 MLD $ (58°) – mining

7. Mikhail Fridman – 15 MLD $ (79°) – energy, banking, telecom

8. Andrey Melnichenko – 13.8 MLD $ (90°) – mining, chemicals

9. Alisher Usmanov – 12.6 MLD $ (106°) – mining, telecom, investments

10. Roman Abramovich – 12.4 MLD $ (107°) – mining, finance & investments


gli oligarchi sono imprenditori amici del potere ed hanno il monopolio delle ricchezze naturali o servizi indispensabili.e si dividono la torta allegramente anche comprando tantissima arte.


La top 20 dei più ricchi negli Usa

Jeff Bezos, 201 miliardi di dollari;
Elon Musk, 190,5 miliardi;
Mark Zuckerberg, 134,5 miliardi;
Bill Gates, 134 miliardi;
Larry Page, 123 miliardi;
Sergey Brin, 118,5 miliardi;
Larry Ellison, 117,3 miliardi;
Warren Buffett, 102 miliardi;

questi sono imprenditori veri,ed hanno il piacere di lasciare una bella traccia dopo la morte,anche grazie al 40% di tasse di successione.

Sono completamente OT allargandomi a questo tema, comunque io parlavo proprio di programmazione neurolinguistica, ed in una volontà di comunicazione legata ad incasellare tutto in una visione forzatamente binaria e contrapposta.

Il famoso 1% dei ricchissimi che detengono una quantità di ricchezza superiore al restante 99%, è composto trasversalmente come lo è tutta la società umana, ci sono persone ottime e pessime e ciò esula dal luogo di nascita.

Inoltre, permettimi una piccola notazione non marginale: il lobbismo nasce proprio negli USA (ed ha messo belle radici in UE), e tutti i "Top Rich" americani sono annodati a doppio filo al potere e alla politica esattamente come quelli in Russia, Cina, Asia, Francia o Italia. E' la percezione che abbiamo che è diversa, ma tutti i nomi USA che hai fatto sono da un lato certamente anche finanziatori della politica in modo diretto e indiretto, inoltre in tutte le loro partecipazioni compaiono sempre gli stessi gruppi di finanziatori, ovvero i famosi "fondi di investimento", i vari Blackrock, Vanguard & Co, che sono quelli che realmente muovono i fili finanziati e politici.
Se poi proprio vogliamo affrontare anche il discorso "tasse", non è proprio completamente corretto che gli americani paghino il 40% di tasse di successione, quello vale per le persone normali, non certo per i super ricchi, che tipicamente hanno delle strutture create ad hoc per mettere "a riparo" i loro patrimoni, come ad esempio le Fondazioni o i Trust, oltre alle scatole cinesi con cui inanellano le loro società, spesso con sedi nei paradisi fiscali (tipo Amazon, Facebook e Google, per citarne tre a caso).
Anche se li denominano "filantropi", certamente non confondiamolo con dei santi... a quei livelli di santi non ce ne sono, da nessuna parte del mondo.

La stessa "arte", sia antica, moderna, contenporanea, è comperata da tutte le persone facoltose, e anche questo avviene al di là di ogni legame geografico.
E' sempre stato così in ogni epoca e continua ad essere così oggi, basta vedere i musei del mondo, che spesso sono formati da antiche collezioni, lasciti o donazioni o anche acquisizioni finanziate.
Fatto sta che i più grandi patrimoni artistici privati stanno in occidente, vedi i vari Rockfeller, Guggenheim, Broad, Thyssen, Getty, pur senza avere contezza pubblica delle "collezioncine" che avranno accumulato i "filantropi" americani o gli "oligarchi" russi che hai citato.

E in tutto ciò non ho nemmeno menzionato quelli che - sempre trasversamente da Ovest a Est, passando per l'Europa, e per il Medio Oriente - si arricchiscono con il business delle armi e della guerra.
 
Non se ne può più di questa volontà di etichettare e incasellare fino ad arrivare a censurare o a porre uno stigma sugli autori classici, i compositori gli artisti, gli sportivi, e addirittura le querce o i gatti siberiani...
Vogliamo arrivare a bruciare i Kandinsky perchè Putin ha dichiarato guerra all'Ucraina?
Siamo tutti d'accordo che la guerra sia un'infamità, ma sarebbe il caso di riconoscere che qui siamo arrivati ad una deriva umana e culturale allucinante verso un popolo intero, quando i popoli sono sempre e solo vittime.

In relazione all'articolo, aggiungerei che da decenni siamo in ogni caso oggetto di programmazione neurolinguistica, e qui ci sta perfettamente l'esempio:
i ricchi russi vengono da sempre definiti oligarchi, mentre gli americani ricchi vengono definiti filantropi.
Siamo talmente riprogrammati a livello di linguaggio che saremmo praticamente impossibilitati a concepire concetti come "filantropi russi" e "oligarchi americani".
Da una parte tutti buoni e dall'altra tutti cattivi, in base al luogo di nascita...

Vedi l'allegato 2823623

Già. A suo tempo mi aveva colpito il fatto che Saddam Hussein era sempre e semplicemente "Saddam", mentre George W. Bush era per l'appunto George W. Bush o il presidente Bush. Dettagli rivelatori...
 
D'accordo con tutti i tuoi due post. La finanza che oggi controlla informazione e ricchezze non vuole permettere di aver opinioni diverse dalle sue : i buoni di qua e i cattivi di la.
 
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