GUERRA ISRAELE - HAMAS [TREDDO UNICO] VOLUME 10

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

18 Aprile 2024 Analisi
Dopo l’attacco senza precedenti del 13 aprile, Gerusalemme risponderà colpendo le basi militari iraniane. Ma lo farà definendo i tempi e i modi con Washington, Ryiad e Abu Dhabi.
Per quale ragione Israele deve essere costretto sempre alla difensiva nei confronti dell’Iran, di Hamas, di Hezbollah e degli Houti? Perché nessuno si fa avanti per tagliare la testa del serpente che sta a Teheran, che da un decennio destabilizza nel sangue il Medio Oriente e che persegue con lucida freddezza il proposito di eliminare Israele dalla faccia della Terra? La risposta è netta: nessuno, non gli Stati Uniti, non l’Europa e men che meno l’inutile Onu.
La risposta è assieme semplice e complessa. È semplice perché l’Iran è protetto da un sistema di alleanze internazionali con Russia e Cina che fanno sì che il tentativo di destabilizzare il regime degli Ayatollah con un’iniziativa bellica può effettivamente, come dice Marco Minniti, innescare un «meccanismo Sarajevo» e sfociare in un conflitto epocale
La risposta è anche complessa perché – esattamente come avvenne con Hitler e il nazismo nel 1938 – l’Occidente sbaglia l’analisi degli obiettivi del regime iraniano.
Solo Winston Churchill ai tempi del nazismo colse: l’Iran degli Ayatollah e dei Pasdaran, come i nazisti, persegue una strategia ideologica e apocalittica il cui punto centrale è la «soluzione finale», la «scomparsa di Israele dalla faccia della terra», la «distruzione dell’entità sionista». Di nuovo, l’antisemitismo è il motore della storia, della grande Storia, non solo della cronaca. Il rifiuto islamico di Israele prescinde infatti dalla questione della terra, dalla logica dei «due Stati», rifiutati da arabi e palestinesi per ben sei volte, è invece permeato dal millenario, coranico, odio islamico per gli ebrei «che portano disordine e dissidi nella comunità musulmana».
Da cento anni in qua, per l’Islam, l’offesa da lavare nel sangue è Gerusalemme e quindi la Palestina sotto il governo degli ebrei. Odio talmente dissennato che arriva a negare che Gerusalemme sia stata ebraica, che sulla Spianata delle Moschee sorgesse il Tempio degli ebrei. La soluzione islamica della questione ebraica è il modello del pogrom del 7 ottobre, esaltato e salutato con gioia dal presidente iraniano Ebrahim Raisi. La novità enorme emersa il 13 aprile 2024 è che alcuni Stati arabi, in primis l’Arabia Saudita, che pure per un secolo si sono posti l’obiettivo di distruggere Israele, considerata la concretizzazione dei Protocolli dei Savi di Sion, da un decennio in qua hanno preso atto non solo che questa via è impraticabile, perché gli ebrei in armi sono diventati una potenza militare d’acciaio, ma anche che senza scendere a patti con lo Stato di Israele, senza una collaborazione con l’energia culturale, scientifica ed economica di Israele, non hanno una sola possibilità di superare il modello medievale della propria economia: una ricchezza, un budget, un Pil che dipendono solo dallo sfruttamento dei pozzi, del petrolio e del gas.
Non solo, questi Paesi arabi hanno preso atto che, senza un accordo con Israele, non hanno alcuna possibilità di arginare l’espansionismo aggressivo di una rivoluzione islamica iraniana che punta apertamente a ripristinare la potenza dell’Impero persiano.
Ecco allora che per i paesi del Golfo le ragioni della geopolitica hanno ormai preso il sopravvento sull’ideologia, sul contrasto apocalittico al sionismo, sull’odio per gli ebrei e si è arrivati sino al Patto di Abramo, si è arrivati sino alla collaborazione militare attiva araba con Israele per abbattere il 13 aprile i trecento missili iraniani lanciati sullo Stato dei sionisti. :eek: :eek:
Questo il quadro in cui si deve muovere oggi Israele: da una parte la furia distruttiva apocalittica degli iraniani, dall’altra la collaborazione con i paesi del Golfo disposti a impedire che le aggressioni iraniane, ma non disponibili a entrare in conflitto aperto con Teheran, anche perché non sono in grado di sostenerlo dal punto di vista militare. L’Arabia Saudita ha forze armate fragili e incapaci, come ben si è visto nella guerra civile nello Yemen, mentre gli Emirati dispongono solo di un’aviazione eccellente.
Dunque, oggi, per tornare alla domanda iniziale, solo Israele può arrestare e contrastare l’aggressione dei Pasdaran e gli Ayatollah dal Libano, dalla Siria, da Hamas e dallo Yemen. Per farlo è costretta, dopo il 7 ottobre e il 13 aprile, a colpire la testa del serpente: il cuore del regime iraniano, il suo apparato militare. Deve, e lo può fare, umiliare la tracotanza dei Pasdaran.
Lo farà, ignorando gli appelli a una nuova resa sullo stile di Monaco 1938 che arrivano dall’Europa e dall’Onu.
Lo farà, bombarderà i Pasdaran e l’Iran, però definendo tempi e modi, come sta facendo in questi giorni, non solo con Washington, ma anche con Ryiad e Abu Dhabi. Sauditi ed emiratini non collaboreranno attivamente al bombardamento delle basi dei Pasdaran. Ma lasceranno fare.
https://www.linkiesta.it/2024/04/israele-iran/
 
propongo per queste ragazze come ricompensa delle loro gesta eroiche 15 giorni di viaggio premio in Iran
Si, magari per provare ad organizzare un party musicale o un gay pride (e ci tengo a precisare che lo dico senza alcuna disapprovazione verso queste manifestazioni) ... o magari chiedere di introdurre i bagni "gender" nelle università...
P.s. Comunque in Iran è quantomeno ampiamente provato che esistono nel mondo giovanile ampie sacche di opposizione 'culturale" al governo confessionale.
Per certi versi come accade in Israele.
 
Israele è attaccata da più fronti.
Ci sta che stabilisca delle priorità.
In primis risolvere la questione Hamas ...
Poi tenere a bada Hezbollah ...
infine definire la questione con l'Iran ...

Ma cosa c'entra.
Siccome che l'Iran ha tirato missili e droni possono entrare a Rafah altrimenti non potevano.
Quale sarebbe la logica
 
Israele è attaccata da più fronti.
Ci sta che stabilisca delle priorità.
In primis risolvere la questione Hamas ...
Poi tenere a bada Hezbollah ...
infine definire la questione con l'Iran ...
Israele non perdona.......li fa fuori tutti. Guarda quanti ne ha ammazzati...li cerca, li trova e li ammazza. Uno ad uno.
Il generale Amir Ali Hajizadeh, capo delle operazioni aeree dei Pasdaran, sa di viaggiare con un pallino rosso sulla fronte: è un bersaglio israeliano, e vista la fitta serie di precedenti storici che ha colpito i suoi colleghi, sa di essere molto vicino a un dead man walking.:yes::eek:
 
Ultima modifica:
penso che la mossa migliore sia quella che si legge in giro ci sono due versioni:

1) attaccare Rafah e non attaccare L'iran.
2) attaccare Rafah e attaccare in misura marginale L'iran.

il primo sarebbe uno schiaffo all'iran perchè sancirebbe la fine di Hamas. Il secondo lo vedo come scenario preferito dal Nehaniau
ma creerebbe solo + problemi perchè potrebbe portare a una gurra regionale (che nessuno vuole).
 
penso che la mossa migliore sia quella che si legge in giro ci sono due versioni:

1) attaccare Rafah e non attaccare L'iran.
2) attaccare Rafah e attaccare in misura marginale L'iran.

il primo sarebbe uno schiaffo all'iran perchè sancirebbe la fine di Hamas. Il secondo lo vedo come scenario preferito dal Nehaniau
ma creerebbe solo + problemi perchè potrebbe portare a una gurra regionale (che nessuno vuole).
Per me la seconda che hai scritto
 
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E' sensato. L'attacco dei chierici sciiti ad Israele ha avuto un impatto piu' che limitato, la priorità è distruggere Hamas a Gaza.

Sensato?
E' come se uno forte ti dà un pugno e tu picchi un altro ben più debole.
Più che sensato è perdere la faccia.
Vabbè che peggio di così sul livello reputazionale dopo quasi 40 mila morti è praticamente impossibile.
 
Ma cosa c'entra.
Siccome che l'Iran ha tirato missili e droni possono entrare a Rafah altrimenti non potevano.
Quale sarebbe la logica
Certo che potevano anche senza l'attacco iraniano ... solo che mi par di capire che gli USA si "straccerebbero" meno le vesti se a questo punto Israele sorvolasse sull'Iran per concentrarsi su Gaza.
Poi, personalmente, a oggi penso inoltre che per Israele sia ancora Gaza la questione ampiamente principale.
Lato Iran ha una qualche copertura.
 
17:51
Axios, “Usa negano l'ok all'operazione israeliana a Rafah”
L'amministrazione Biden è ancora preoccupata che un'invasione israeliana di Rafah, nel Sud di Gaza, possa portare a un grande numero di vittime civili: lo riferisce Axios, citando dirigenti Usa che hanno negato categoricamente le indiscrezioni secondo cui la Casa Bianca avrebbe dato il via libera a un'operazione a Rafah se Israele rinunciasse a colpire l'Iran come rappresaglia per l'attacco dello scorso fine settimana.
 
Israele nuovo attacco all'Iran.....................è più facile buttare bombe che non buttarle....................è più facile aumentare la guerra che cercare la pace!!
 
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