Apprezzo davvero tanto questi quaderni. Li ho comprati tutti. Aggiungo, se posso, un layer di complessità a questa discussione: il comparto virtuale.
Alcuni FP come Perseo vedono il TFR totalmente inserito in un comparto virtuale che segue l'andamento di un indice composto da vari FP. Ciò vuol dire che tutta quella bella storia del comparto bilanciato e garantito riguarda solo la quota volontaria + datoriale. Nel valutare la convenienza del FP rispetto al TFR in azienda bisogna non dimenticare questo aspetto, dai costi fumosi e dai rendimenti abbastanza rigidi. Da una mia stima amatoriale, il comparto virtuale dovrebbe aver fatto un 2% medio annuo negli ultimi 10 anni. Non so se questo è al netto dei costi né quanti questi essi siano. Il comparto virtuale è una bestia rara e ancora poco conosciuta. Se ne dovrebbe parlare di più, per trasparenza.
Aggiungo una domanda per
@rrupoli : Nella trattazione TFR vs FPN non sarebbe utile implementare sin dall'inizio la quota volontaria +datoriale per il calcolo dei rendimenti del FPN ai fini del breakeven? D'altronde, in caso di FPN, il conferimento è "no brainer" (cit.) e d'impatto sensibile
Riguardo il tema del cosiddetto "comparto virtuale", si tratta di una particolarità che coinvolge esclusivamente gli FPN dei dipendenti pubblici, i quali si ritrovano loro malgrado a dover seguire necessariamente due indici: l'indice relativo al comparto scelto (per le quote datore e aderente) e l'indice relativo al comparto "virtuale" (per le quote TFR).
Il TFR infatti con confluisce fisicamente nell'FPN come accade ai dipendenti privati ma viene gestito da INPS Gestione Dipendenti Pubblici, rivalutandolo sulla base della media ponderata (sulle risorse gestite) dei rendimenti netti di un paniere composto dai maggiori FPN, fino a quando il fondo non raggiunge una struttura finanziaria consolidata (in quel caso il TFR viene rivalutato seguendo l'indice del comparto scelto del proprio FPN, come succede con quota aderente e datoriale).
Gli FPN che partecipano alla formazione della media ponderata dei rendimenti del comparto virtuale sono i seguenti:
- Alifond
- Arco
- Cometa
- Cooperlavoro
- Fonchim
- Fondenergia
- Fopen
- Laborfonds
- Pegaso
- Previambiente
- Previcooper
- Solidarieta' Veneto
- Quadri e Capi Fiat
Per valutare l'andamento del comparto virtuale puoi calcolare autonomamente il rendimento annualizzato degli anni passati scaricando i valori storici dell'indice da qui:
Valori quota comparti | Fondo Perseo Sirio
Riguardo la tua pertinente considerazione sul modello simulativo, puoi se vuoi inserire nella tua simulazione personalizzata la quota aderente minima, la quota aderente e la quota associativa rendendo il modello ancora più aderente al tuo caso specifico.
Devi però fare attenzione perché il modello si complica notevolmente in quanto occorre coinvolgere parametri che pertengono il tuo contratto di lavoro. In altri termini sei costretto a calcolare le tue specifiche deduzioni (IRPEF, addiz. regionale, addiz. comunale, maggiorazione detrazione dipendente) da sottrarre alla quota aderente minima allo scopo di individuare la quota netta investita nell'investimento alternativo in ETF.
In pratica il modello diviene complesso come quello che governa il tool FPvsETF, solo ed unicamente per la presenza della quota aderente minima, di importo annuo peraltro contenuto.
Per questo motivo è risultato conveniente (e matematicamente elegante) splittare l'analisi in due fasi:
- Confronto TFR in azienda vs TFR in FPN (coperto dal modello "base" ed "esteso" del quarto quaderno)
- Confronto Quota aderente+datoriale vs ETF (coperto dal complesso tool Excel "FPvsETF")
Quando hai ottenuto i montanti netti delle due fasi puoi certamente sommarli per confermare l'impatto del totale dei montanti (in alcuni casi infatti, anche se risultasse vincente il TFR lasciato in azienda, potrebbe comunque avere complessivamente la meglio l'FPN grazie ai generosi vantaggi da deduzione portati in dote dalla seconda fase di analisi).
Questo tipo di approccio analitico ha molteplici e significativi vantaggi pratici:
- permette anche ad un neofita di risolvere il dilemma del TFR senza dover mettere mano ad Excel (grazie alle tabelle dei breakeven)
- rende più conservativo il modello (sia quello base sia quello esteso) in quanto in caso di pareggio sai di poter contare sull'extra vantaggio della quota datoriale che dirime la questione
- anche per un utente avvezzo ad Excel, semplifica enormemente il modello di analisi della scelta allocativa del TFR (grazie alle formule analitiche è possibile riprodurre il modello base in Excel in pochi minuti, volendo è possibile riprodurre anche il modello esteso con formule analitiche ma sono un po' troppo avanzate per il taglio dato al quaderno e ho preferito non inserirle per non appesantire)
- il modello diventa universale per tutti gli FPN non essendo coinvolta la quota aderente minima e datoriale (specifici per ogni FPN) e non essendo coinvolti parametri personali che incidono sulle deduzioni (il TFR invece non è coinvolto dalle deduzioni)
- last but not least, non si "annacqua" l'effetto dovuto al TFR con l'effetto dovuto alla quota aderente e datoriale, agevolando le analisi finali di tipo qualitativo