Secondo me non bisognerebbe confondere tra i vari piani: c'è la scelta del materiale (più o meno di qualità, in caso di essenza in massello...ma nessun mobiliere/falegname/artigiano/artista sceglierebbe un massello per una finitura laccata, ad esempio); c'è la metodologia di assemblaggio/scopo della scelta del materiale (un tamburato, un impiallacciato, un massello, un placcato, un laminato, etc...qui la qualità non c'entra, c'entra 'il fine che giustifica i mezzi'); c'è la capacità di coniugare i primi due piani in base al risultato estetico e funzionale.
Da questo punto di vista, il falegname è imbattibile sotto ogni punto di vista; subito dopo viene il mobilificio di nome: non tanto per il pregio della realizzazione in sè (il nome ha un suo prezzo) quanto perchè si presume che il cliente, visti gli esborsi, richieda/ottenga attenzione in caso di problemi; poi viene l'IKEA (e simili) che ti dicono pane al pane come sono fatti i loro moduli, te li assembli, li giri e componi come ti pare e paghi per quello che porti a casa...e, talvolta, anche meno...vedi i piani cucina in massello di rovere e faggio che sono ottimi per vari utilizzi (e personalmente, quando ho avuto un problema con un anta rovinata, essendone sprovvisti in magazzino, in una settimana me l'hanno spedita per posta senza chiedermi una lira); poi vengono i Mondo Convenienza, etc perchè vendono roba mediamente dozzinale a prezzo dozzinale in una mediocrità, però, costante...e quindi ci può stare; poi vengono i mobilifici da provinciale perchè vendono roba (spesso) improbabile con la stessa qualità del Mondo Convenienza ma a prezzo doppio o triplo; per ultimo viene Maisons du Monde perchè, in realtà, non vende mobili ma 'beni di consumo emozionale'...un po' come gli Swatch