I vecchi mobilifici andranno a morire?

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    Staff | FinanzaOnline
Cercavo un superarmadio su 2 pareti con cambina armadio. Da Mondo Convenienza riesci a portartelo a casa con 1600€; in mobilificio prestigioso ce ne vogliono 7000€. Ma qual è il prezzo giusto per un prodotto di qualità media?

con le poche informazioni, ritengo che con 1.6K€ porti a casa poco (considerando che devi anche allestire l'interno degli armadi), con 7K€ invece, vuol dire che hai visto un prodotto piuttosto raffinato sia come materiale e sia come design.
Supponiamo che entrambi i prezzi riguardino composizioni simili, un giusto rapporto qualità prezzo porteremmo averlo con 5K€.

In ogni caso la domanda iniziale che dovremmo farci quando decidiamo di acquistare un mobile oppure un'intero arredamento è la seguente: voglio arredare o voglio ammobiliare?
Il verbo arredare implica una serie di considerazioni che vanno dal gusto personale, all'esprimere la nostra sensibilità, dalla consapevolezza che l'arredamento aiuta a vivere meglio, all'importanza che esso ha anche nei rapporti con chi abita con noi.
Quando sento dire: "ho arredato casa all'IKEA" rimando perplesso: meglio dire hai ammobiliato casa con un gusto che non è il tuo ma di altri, con prodotti e materiali di cui non sai niente, con un design scopiazzato e privo di personalità che rende tutte uguali le case IKEA.
Moltissime foto che avete postato non hanno niente dell'IKEA, possono piacere o meno ma non potete dire che mancano di gusto ed esprimono una personalità.
Poi, per carità, l'IKEA risponde bene a certe situazioni sempre più comuni, la precarietà del lavoro e quindi della residenza; il fatto che adesso si conviva sempre più spesso e quindi è un'unione "povera" di esigenze e per ultimo anche il lato economico.
Quando scrivo IKEA intendo anche tutti i mercatoni sia chiaro.

Considerate anche che quando acquistate un'armadio da 1600€ pagate anche il guadagno al negoziante e credetemi, il moltiplicatore dei mercatoni e 2 volte il prezzo di costo e quindi acquistate un'armadio che costa 800€; cosa pensate di portare a casa con quella cifra? Il moltiplicatore del negozio tradizionale invece è molto più basso e questo porta ad avere un prezzo di vendita più aderente al prezzo di costo.

Per la mia esperienza dico che un buon negozio tradizionale con il giusto rapporto di qualità, prezzo e servizio non teme nessun confronto con la grande distribuzione; è chiaro devi sapere dove sono e chi sono.

Normalmente chi abita nelle grosse metropoli come Milano, e va ad abitare in provincie piccole rimane piacevolmente sorpreso del servizio che trova nei mobilifici tradizionali.
 
Considerate anche che quando acquistate un'armadio da 1600€ pagate anche il guadagno al negoziante e credetemi, il moltiplicatore dei mercatoni e 2 volte il prezzo di costo e quindi acquistate un'armadio che costa 800€; cosa pensate di portare a casa con quella cifra? Il moltiplicatore del negozio tradizionale invece è molto più basso e questo porta ad avere un prezzo di vendita più aderente al prezzo di costo.

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per me è l'esatto opposto
la marginalità delle grandi superfici è molto più bassa data la grande rotazione, un negozio invece, avendo rotazione infinitesimale rispetto alle grandi superfici dovrà avere marginalità alta
 
per me è l'esatto opposto
la marginalità delle grandi superfici è molto più bassa data la grande rotazione, un negozio invece, avendo rotazione infinitesimale rispetto alle grandi superfici dovrà avere marginalità alta

il mobile non è come il pacchetto di pasta credimi, oppure il barattolo di pelati.
Sono obbligati a raddoppiare il costo del bene per sopperire ad enormi costi di gestione.
 
Per la mia esperienza dico che un buon negozio tradizionale con il giusto rapporto di qualità, prezzo e servizio non teme nessun confronto con la grande distribuzione; è chiaro devi sapere dove sono e chi sono.
Normalmente chi abita nelle grosse metropoli come Milano, e va ad abitare in provincie piccole rimane piacevolmente sorpreso del servizio che trova nei mobilifici tradizionali.
Io direi che posso essere d'accordo...però, siccome credo di intendermene abbastanza, ti chiedo: se voglio una modifica sono in grado di realizzarmela 'fisicamente, qui e ora'? Se nel montaggio si ingenera qualche problema (i muri della casa non sono tirati al laser...idem le predisposizioni o gli attacchi degli impianti), loro sono in grado di sopperire sul posto nel montaggio?
Se la risposta è sì, allora stiamo parlando di un mobilificio/falegnameria che è sicuramente la migliore soluzione potenzialmente possibile e col miglior rapporto qualità/prezzo perchè ti consente di seguire e scegliere tra materiali, forme, ferramenta, etc.
Se la risposta è no, tanto vale andare all'IKEA ed assemblare: so cosa spendo, se voglio una cosa diversa compongo diverse parti di diversi prodotti e poi, se son buono, li rifinisco come mi pare.

Per tradurre: il gusto, ognuno ha il suo; il grano, o ce l'hai (e puoi scegliere) o non ce l'hai (e allora ti adatti); la buona volontà, nel secondo caso, è determinante a generare la differenza tra una cosa qualunque ed una cosa che hai solo tu.
 
mi fa estremamente piacere parlare con uno che se ne intende; quando io parlo di negozi tradizionali intendo superfici commerciali comprese fra 450mq fino a 2000mq.
Sotto i 450mq sono più studi di progettazione o specialisti (sia di una marca solo o più semplicemente falegnami che espongono il loro di prodotti); sopra i 2000/2500mq iniziamo a parlare di GDO.
Il negozio che intendo io è in grado di offriti il servizio a 360° per quanto riguarda la progettazione, la consulenza ed il montaggio (cose normali insomma).
Per esempio una cucina prevede la progettazione personalizzata con programmi SW dedicati e professionali; la scelta di piani di lavoro, elettrodomestici e materiali, la possibilità di fornire le varie quote di scarichi, punti luci, caldaia, cappa ecc.ecc. riferiti alla composizione progettata e scelta, ed infine il montaggio.
Se alla fine di tutto durante il montaggio si presentano problemi vuol dire che qualcuno ha sbagliato; i normali problemi si devono rilevare prima e non dopo.
Ecco cosa intendo per negozio tradizionale.

IL grano......., sei disposto a spendere 20K€ per cucina completa di elettrodomestici, soggiorno con mobile TV, divano con penisola, tavolo e sedie, camera matrimoniale con armadio 6 ante H=260, L=300 e Prof=60 (attento alle misure; non h=210/220,l=270 e p=55) gruppo letto e letto completo di rete a doghe e per finire mobile per ingresso?
Ovviamente con il servizio che ti ho descritto sopra?
 
mi fa estremamente piacere parlare con uno che se ne intende; quando io parlo di negozi tradizionali intendo superfici commerciali comprese fra 450mq fino a 2000mq.
Sotto i 450mq sono più studi di progettazione o specialisti (sia di una marca solo o più semplicemente falegnami che espongono il loro di prodotti); sopra i 2000/2500mq iniziamo a parlare di GDO.
Il negozio che intendo io è in grado di offriti il servizio a 360° per quanto riguarda la progettazione, la consulenza ed il montaggio (cose normali insomma).
Per esempio una cucina prevede la progettazione personalizzata con programmi SW dedicati e professionali; la scelta di piani di lavoro, elettrodomestici e materiali, la possibilità di fornire le varie quote di scarichi, punti luci, caldaia, cappa ecc.ecc. riferiti alla composizione progettata e scelta, ed infine il montaggio.
Se alla fine di tutto durante il montaggio si presentano problemi vuol dire che qualcuno ha sbagliato; i normali problemi si devono rilevare prima e non dopo.
Ecco cosa intendo per negozio tradizionale.

IL grano......., sei disposto a spendere 20K€ per cucina completa di elettrodomestici, soggiorno con mobile TV, divano con penisola, tavolo e sedie, camera matrimoniale con armadio 6 ante H=260, L=300 e Prof=60 (attento alle misure; non h=210/220,l=270 e p=55) gruppo letto e letto completo di rete a doghe e per finire mobile per ingresso?
Ovviamente con il servizio che ti ho descritto sopra?
Siccome si vede che sai di cosa stai parlando, saprai anche che c'è sempre qualcuno che sbaglia/ha sbagliato: mai visto un caso che uno dove il lavoro di muratore, falegname, piastrellista, impiantista, idraulico, caldaista combacino. Mai. Neanche quando (raramente) riesci a metterli uno di fronte all'altro tutti assieme prima di fare ciascuno il proprio lavoro.

Riguardo alla progettazione/rendering ormai credo che sia/debba essere il minimo sindacale...ma è virtuale: poi c'è la pratica, descritta poco sopra.

Per 'il grano' credo di aver posto la questione in maniera sbagliata: la cifra totale in sè può essere indicativa...va rapportata ai materiali, al tipo di lavorazione, alle aspettative.
Più in generale, quello che mi chiedevo era: se ho delle misure standard e sono in grado di adattarmi, vale la pena di rivolgermi ad un 'mobilificio da provinciale' (con filiera lunga, materiali non meglio identificati, modifiche eventuali che incidono sui costi e sui tempi di consegna in maniera indefinita) o meglio l'IKEA o un equivalente?
Alla stessa maniera, se voglio un lavoro su misura e accurato (materiali, ferramenta, etc) vale la pena di rivolgersi ad un 'mobilificio da provinciale' o è meglio rivolgersi ad un falegname (o un mobilificio con un laboratorio di falegnameria)?
Chiaramente le due condizioni non sono paragonabili (nel primo caso sopperisco io con la capacità di adattarmi i costi che applica il secondo)...ma, in entrambi i casi, il 'mobilificio da provinciale' sembrerebbe dover soccombere.
 
Siccome si vede che sai di cosa stai parlando, saprai anche che c'è sempre qualcuno che sbaglia/ha sbagliato: mai visto un caso che uno dove il lavoro di muratore, falegname, piastrellista, impiantista, idraulico, caldaista combacino. Mai. Neanche quando (raramente) riesci a metterli uno di fronte all'altro tutti assieme prima di fare ciascuno il proprio lavoro.

naturale, mai una volta che non trovi il problema,.....ma l'arredatore al quale tu cliente ti affidi deve essere in grado di rilevarlo per tempo prima dell'ordine.
Esistono delle malizie che solo l'esperienza crea e che ti fanno operare in un certo modo; si esce sul cantiere anche più volte e se trovi l'errore riesci a gestirlo o facendo rifare il lavoro oppure offrendo un'alternativa al cliente in termini di soluzione.
Se arrivi al montaggio stai tranquillo che l'arredatore serio è sicuro del proprio operato







Riguardo alla progettazione/rendering ormai credo che sia/debba essere il minimo sindacale...ma è virtuale: poi c'è la pratica, descritta poco sopra.

Per 'il grano' credo di aver posto la questione in maniera sbagliata: la cifra totale in sè può essere indicativa...va rapportata ai materiali, al tipo di lavorazione, alle aspettative.
Più in generale, quello che mi chiedevo era: se ho delle misure standard e sono in grado di adattarmi, vale la pena di rivolgermi ad un 'mobilificio da provinciale' (con filiera lunga, materiali non meglio identificati, modifiche eventuali che incidono sui costi e sui tempi di consegna in maniera indefinita) o meglio l'IKEA o un equivalente?
Alla stessa maniera, se voglio un lavoro su misura e accurato (materiali, ferramenta, etc) vale la pena di rivolgersi ad un 'mobilificio da provinciale' o è meglio rivolgersi ad un falegname (o un mobilificio con un laboratorio di falegnameria)?
Chiaramente le due condizioni non sono paragonabili (nel primo caso sopperisco io con la capacità di adattarmi i costi che applica il secondo)...ma, in entrambi i casi, il 'mobilificio da provinciale' sembrerebbe dover soccombere.

se intendiamo il mobilificio provinciale come uno scatolone al cui interno trovi un'insieme di mobili esposti senza capo ne coda, con personale poco professionale e trattative poco trasparenti allora mi fermo di parlare.
Se invece il mobilificio che tu intendi è indicato nel mio post precedente allora io conosco operatori qualificati che possono operare sia andando a lavorare per darti un taglio e prodotto quasi artigianale sia offrendoti prodotti estremamente commerciali quasi e ripeto quasi da GDO.
Hanno una conoscenza sia di prodotti che tecnici che possono soddisfare quasi tutta la tua sete di fuorimisura con prezzi interessanti.
Quando ci si affida ad un'architetto è capitato che questi si relazioni con un'arredatore di sua fiducia al quale fa svolgere il lavoro sporco (progetti, impianti ecc) con il tacito accordo di indirizzare il cliente nel punto vendita per la chiusura del contratto.
Cosa vuol dire questo.... che molti arredatori sono in grado di darti un'aiuto estremamente professionale e totalmente gratuito se acquisti i mobili da loro.
Come sono in grado di farti ottime soluzioni se solo gli indichi un tetto di spesa.
E' chiaro se per una cucina tu vuoi spendere 3k€ allora l'arredatore è molto limitato, ma ti assicuro che con 6K€ acquisti cucine di ottima qualità.
In parole povere se non guardi solo il prezzo allora il mobilificio, per come la vedo io non solo vince ma stravince.
Ho visto molte cosa fatte dal falegname, alcune di alta falegnameria e quindi tanto di cappello, ma altre piuttosto dozzinali; spacciate per falegnameria ma in senso molto lato, e credo anche che ottenere del laccato lucido per esempio sia complicato anche per il falegname più esperto.
Per concludere con 20K€ arredi casa con prodotti di qualità sotto il controllo di un professionista, poi se vuoi spendere 4K di tutto non hai alternativa IKEA e montaggio a gogo.
 
Ultima modifica:
se intendiamo il mobilificio provinciale come uno scatolone al cui interno trovi un'insieme di mobili esposti senza capo ne coda, con personale poco professionale e trattative poco trasparenti allora mi fermo di parlare.
Il mobilificio da provinciale è così...magari non con tutte le negatività contemporaneamente che dici tu, ma è sostanzialmente questo: una rivendita con dei venditori, più o meno competenti e professionali e con un target da raggiungere, alla stessa maniera di un autosalone.

Per il resto, capisco il tuo discorso e mi fa piacere che ti scaldi sull'argomento perchè significa che tieni a quello che fai o che, come minimo, senti la responsabilità verso il cliente...che poi è il vero motore per fare una cosa bene rispetto al farla "cunt i bàl da fòra" OK!
Stesso discorso, ovviamente, vale per il falegname.
 
con le poche informazioni, ritengo che con 1.6K€ porti a casa poco (considerando che devi anche allestire l'interno degli armadi), con 7K€ invece, vuol dire che hai visto un prodotto piuttosto raffinato sia come materiale e sia come design.
Supponiamo che entrambi i prezzi riguardino composizioni simili, un giusto rapporto qualità prezzo porteremmo averlo con 5K€.

In ogni caso la domanda iniziale che dovremmo farci quando decidiamo di acquistare un mobile oppure un'intero arredamento è la seguente: voglio arredare o voglio ammobiliare?
Il verbo arredare implica una serie di considerazioni che vanno dal gusto personale, all'esprimere la nostra sensibilità, dalla consapevolezza che l'arredamento aiuta a vivere meglio, all'importanza che esso ha anche nei rapporti con chi abita con noi.
Quando sento dire: "ho arredato casa all'IKEA" rimando perplesso: meglio dire hai ammobiliato casa con un gusto che non è il tuo ma di altri, con prodotti e materiali di cui non sai niente, con un design scopiazzato e privo di personalità che rende tutte uguali le case IKEA.
Moltissime foto che avete postato non hanno niente dell'IKEA, possono piacere o meno ma non potete dire che mancano di gusto ed esprimono una personalità.
Poi, per carità, l'IKEA risponde bene a certe situazioni sempre più comuni, la precarietà del lavoro e quindi della residenza; il fatto che adesso si conviva sempre più spesso e quindi è un'unione "povera" di esigenze e per ultimo anche il lato economico.
Quando scrivo IKEA intendo anche tutti i mercatoni sia chiaro.

Considerate anche che quando acquistate un'armadio da 1600€ pagate anche il guadagno al negoziante e credetemi, il moltiplicatore dei mercatoni e 2 volte il prezzo di costo e quindi acquistate un'armadio che costa 800€; cosa pensate di portare a casa con quella cifra? Il moltiplicatore del negozio tradizionale invece è molto più basso e questo porta ad avere un prezzo di vendita più aderente al prezzo di costo.

Per la mia esperienza dico che un buon negozio tradizionale con il giusto rapporto di qualità, prezzo e servizio non teme nessun confronto con la grande distribuzione; è chiaro devi sapere dove sono e chi sono.

Normalmente chi abita nelle grosse metropoli come Milano, e va ad abitare in provincie piccole rimane piacevolmente sorpreso del servizio che trova nei mobilifici tradizionali.

Concordo in parte con quello che dici ... se io compro tutto il pacchetto di salone, camera da letto, ecc. Ikea o altro grande magazzino, è vero sto ammobiliando. Se io invece ne compro un pezzo di un tipo, una parte di un altro, ecc. sto mixando e arredando con il mio gusto.
Sul ricarico trovo che i mobilifici tradizionali hanno meno clienti e dunque è maggiore il ricarico
 
il mobile non è come il pacchetto di pasta credimi, oppure il barattolo di pelati.
Sono obbligati a raddoppiare il costo del bene per sopperire ad enormi costi di gestione.

ha costi di gestione pi alti chi vende alimentari, di chi vende mobili, pensa alla refrigerazione, lavorazione, TMC ecc
 
Ikea, da Piacenza a Londra il piano di tagli e crescita
A Piacenza minaccia il licenziamento di 107 fattorini e il popolo della rete riempie il sito di accuse. Ma l'azienda ha un piano chiaro
10-11-201218:00


In Italia è scoppiato il vero panico. Il sito di Ikea spazioalcambiamento.it, nato per raccogliere le idee dei clienti per promuovere il manifesto del cambiamento, è stato inondato di insulti. Altro che ottimismo e positività! L'azienda ha appena annunciato che a causa della mobilitazione dei facchini del polo di Piacenza (che lavorano per una serie di cooperative che hanno in appalto il capannone che serve, a sua volta, i negozi Ikea di tutta Europa), il lavoro si è improvvisamente ridotto e quindi, si trova costretta a licenziare 107 dipendenti.

Apriti cielo. Sul sito sono iniziati a comparire messaggi dal tono: "Boicotta!", "Il vero volto di Ikea si è mostrato a Piacenza... vergogna!", "Avete sbagliato e adesso non comprerò più nulla da voi!" e così via...




Una scelta forte ovviamente e apparentemente in controtendeza all’annuncio effettuato l’aprile scorso relativo alla localizzazione di alcune produzioni dall’Asia in Italia per 1 miliardo di euro, nei settori dei giocattoli, della rubinetteria e dell’arredamento (una su tre cucine Ikea vendute nel mondo è prodotta in Italia). La ricaduta occupazione legata a queste commesse, considerati anche i 6.600 dipendenti della rete commerciale e logistica e l’indotto generato da punti vendita, si traduce in circa 11mila posti posti di lavoro.

Ma il gioco sembra chiaro. Provocare (in modo forte e aggressivo) per lanciare un allarme al fine di ottenere condizioni migliori in altre Regioni italiane dove il gruppo potrebbe essere interessato ad investire ma soprattutto alleggerire costi di struttura facilmente sostituibili con l'e-commerce. Ikea, infatti, dopo aver lamentato in occasione della presentazione dei dati di bilancio le lungaggini burocratiche che impediscono la rapida costruzione di nuovi punti vendita, pare abbia archiviato il progetto di apertura di un nuovo store a Perugia, mentre ha incassato il no di Treviso all’apertura di un punto vendita lungo l’asse Treviso – Venezia. Ma l'azienda si consola: l’accelerazione dell’e-commerce dovrebbe portare a un incremento dei ricavi del 5% entro il 2015, pari a un negozio in più. Con un solo clic.

Taglio dei prezzi, consegne più economiche e più referenze sul web sono infatti gli strumenti con cui Ikea si è attrezzata, per esempio, per conquistare nuovi clienti nel Regno Unito. Secondo la multinazionale svedese, l’investimento da 30 milioni di sterline destinato ai 18 punti vendita esistenti e al sito sta portando i frutti sperati . Le vendite nell’anno concluso il 31 agosto sono cresciute, infatti, del 6,3%, toccando 1,2 miliardi di sterline. In pratica: l’incremento più significativo degli ultimi sei anni. Il catalogo online conta adesso 1.500 prodotti in più e ha fruttato un incremento di vendite del 25%, complice un investimento di 4,7 milioni di sterline che ha permesso un taglio dei costi di consegna.

Il Regno Unito è solo un assaggio di quello che il gigante dell’arredamento ha in serbo per il futuro . Le previsioni per il 2020 di Ikea, inoltre, sono di un fatturato di 45-50 miliardi di euro, rispetto ai 26,9 attuali e il passaggio da 300 a 500 punti vendita, da 131 a 200mila dipendenti e da 655 milioni a 1,5 miliardi di clienti l’anno.

La crisi, infatti, ha cambiato molte cose anche per il gigante svedese che ha deciso di rispondere a modo proprio: offrire prezzi ancora più bassi, mentre si struttura per una crescita di lungo periodo. Dalla fondazione, avvenuta nel 1943, l’azienda ha continuato ogni anno ad abbassare i prezzi del 2 - 3%, grazie a economie di scala e a un design che parte dal prezzo dell’oggetto. Adesso che a soffrire per l’andamento dell’economia è il suo core target (persone che arredano una nuova casa e consumatori della classe media), la multinazionale svedese ha deciso di accelerare sulla formula e ha messo in cantiere una serie di cambi strutturali per migliorare la competitività dei prodotti e prevede di investire ogni anno fra 1,9 e 3,1 miliardi di dollari l’anno.

Salvo tagliare ogni tanto, di qua e di là, qualche dipendente di troppo.
 
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