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il bello, il buono, il giusto
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TIRAMISù
Le prime testimonianze di questo dolce ci conducono nella tradizione contadina trevigiana: lo Sbatudin: Tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero fino a divenire una crema spumosa.
Già nell’ottocento nella provincia di Treviso si preparava questa crema primordiale, base del Tiramisù.
Ogni famiglia personalizzava la crema con aggiunta di altri ingredienti seguendo i gusti delle persone e del territorio: caffè, vino bianco, liquore, biscotti, burro, ricotta, panna, cacao, etc…
All'inizio si utilizzava come supporto il pan di spagna di gusto e tradizione austriaca (influenza delle pasticcerie viennesi sotto impero degli Asburgo).
Lo scrittore Giovanni Comisso ha raccontato nell’ inverno del 1968 nelle sue memorie che sua nonna Giuseppina era una devota del Tiramisù, anzi del Tirame-sospiro-sù, come Lei chiamava questo dessert e spesso consumava abitualmente come cena invernale. Il Tiramisù di nonna Giuseppina Tiretta era un trionfo di ingredienti e aspetto, giacché per la gioia di tutti grandi e piccini sovrabbondava di tutto e specialmente di cacao. I Savoiardi ben inzuppati mantenevano forma distinta ed evidente. La nobildonna impegnata attivamente nella lotta risorgimentale per dare un segnale anche nei gusti in cucina ha importato dal Piemonte i Savoiardi (biscotti tipici dei Savoia) e iniziato a diffondere questo ingrediente nel territorio trevigiano, ecco come si spiega la diffusione di questo ingrediente nell’ ottocento. Sicuramente nulla era lasciato al caso, era una forma di rivolta verso i gusti austriaci e un messaggio simbolico e patriottico di annessione del Veneto all’ Italia dei Savoia.
Un’ altro ingrediente importante del Tiramisù è il mascarpone o mascherpone (probabilmente dal lombardo “mascherpa” che vuol dire ricotta, ma non è ricotta) zona di provenienza Lodi , Abbiategrasso, Como e Lecco.
Il Mascarpone è una crema di latte acidificata ottenuta da panna o crema di latte. Secondo alcuni storici origine di questo formaggio risale al periodo medioevale e il nome deriva da un’espressione utilizzata da un nobile spagnolo del 1200 che avrebbe detto “ Mas che bueno” ( più che buono ).