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Diego non conosceva il mare.
Suo padre, Santiago Kovadloff, lo condusse a scoprirlo.
Se ne andarono a sud.
Il mare stava al di là delle alte dune, in attesa.
Quando padre e figlio, dopo un lungo cammino, raggiunsero finalmente quei culmini di sabbia, il mare esplose davanti ai loro occhi. E fu tanta l'immensità del mare, e tanto il suo fulgore, che il bimbo restò muto di bellezza.
E quando alla fine riuscì a parlare, tremando, balbettando, chiese a suo padre: «Aiutami a guardare!»
Eduardo Germán María Hughes Galeano (1940 – 2015), scrittore, giornalista e saggista uruguaiano.
Ciao papà, sai mi ricordo una vita fa quando ero poco più alto di un metro, pesavo al massimo 30 chili, ma ero ancora tuo figlio. Quei sabato mattina che andavo a lavorare col mio papà e salivo su quel grande camion verde, mi sembrava che quello fosse il camion più grande dell'universo papà… mi ricordo quanto era importante il lavoro che facevamo e che se non era per noi la gente sarebbe morta di freddo… per me tu eri l'uomo più forte del mondo papà. Ti ricordi quei filmini quando mamma si vestiva come Gloria e Diane e i gelati, le partite di football, Quain, Toon… il giorno che partii per la california per poi tornare a casa con l'FBI che mi dava la caccia e quell'agente dell'FBI che dovette mettersi in ginocchio per mettermi le scarpe e tu che dicesti: quello è il tuo posto figlio di ******* ad allacciare le scarpe a George… quello si che fu bello, fu veramente speciale… ricordi papà? E quella volta che mi dicesti che i soldi non sono la realtà? Beh vecchio mio, oggi ho 42 anni e alla fine l'ho capito quello che tentavi di dirmi tanti anni fa… Ora finalmente l'ho capito. Sei il migliore papà! Avrei soltanto voluto fare di più per te… avrei voluto avere più tempo… comunque… Che tu possa avere il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle. Ti voglio bene papà… un bacio George.
Da 2 giorni io e mia moglie ci incrociamo nel corridoio di un ospedale pediatrico, ci parliamo e non piangiamo. Di pomeriggio io torno a casa, faccio una doccia e piango. Chissà se lei fa uguale, un giorno lontano da oggi devo chiederglielo se piangevamo nella stessa casa vuota.
Massimiliano Pani, autore e compositore, figlio dei grandiCorrado Pani e Mina, apre il primo cassetto della sua vita parlando del padre Corrado.
“Era un uomo dalla personalità molto affascinante. Amava il suo lavoro, però, poi, fuori dal teatro
aveva una grande leggerezza. Ogni cosa che facevo con lui era qualcosa di speciale.
Oggi non ci sono più questi uomini”,
racconta Massimiliano. Dopo un filmato in cui Corrado Pani raccontava del desiderio di avere un figlio maschio, di aver avuto una grande emozione quando ciò è accaduto anche se è stato assente fino ai 15 anni di Massimiliano.
“Aveva un suo modo di essere tenero benchè non fosse un uomo tenero. E’ una dichiarazione
d’amore pur avendo detto che, fino a 15 anni, era assente”
spiega aggiungendo di non essere mai stato arrabbiato con il padre
“Lui era un grande attore ed era sempre in giro per l’Italia per cui all’età giusta mi ha accolto
ed oggi il suo giudizio è qualcosa che mi manca”,