Immobiliare e demografia in Italia

Comunque è innegabile che a Milano in tantissimi cerchino di "ipergamare" con mutui assurdi e buttandoci dentro fior di risparmi, inebriati dal desiderio di possedere un "immobile Chad" in semicentro!
Certo, quello è lo strumento usato per comprarsi del prestigio sociale e che da la possibilità di "entrare nel gioco".
 
Ultima modifica:
Certo, quello è lo strumento usato per comprarsi del prestigio sociale e che da la possibilità di "entrare nel gioco".
Ma se poi non frequenti gli ambienti che frequenta chi ha veramente prestigio sociale/reddito non entri mai, veramente, nel gioco. Appartamento o meno.

E nel caso si entri in certi ambienti poi bisogna restarci, adattandosi a delle regole implicite del gruppo, regole che molto spesso richiedono di spendere altri soldi.

Ex. Banalmente le scuole private dove ci si veste in un certo modo (e non puoi vestire tuo figlio in altro modo perché il rischio è l'esclusione dal gruppo dei pari, dove magari fanno vacanza ogni ponte, dove vanno in determinate località, escono a mangiare in determinati ristoranti, si muovono con auto di un determinato tipo ecc.) se non si riesce a sostenere questo molto spesso non si entra nel gruppo o se si entra si fa solo la parte della comparsa, spero di aver reso l'idea.

Altopiano non ha tutti i torti nel dire che è più il reddito prodotto-lavoro svolto che fornisce un prestigio sociale e ti permette di entrare nella partita piuttosto che l'appartamento in semicentro che senza un flusso di reddito importante non ti permette di giocare la partita.
 
Ultima modifica:
Ricolfi docet, nella "società signorile di massa" l'identità ed il prestigio sono dati da altri fattori e la realizzazione non passa QUASI mai più per il successo lavorativo.
Ma per piacere...

Ripeto lavoro > patrimonio immobiliare non produttivo.

Potevo capire se mi parlassi di patrimoni immobiliari produttivi di rendite ma se uno fa l'impiegato ed ha una casa da 500k. Sempre impiegato è, sempre vita da impiegato da 1.600€ fa.

Se uno è dirigente da 3.000€ può avere la casa da 250k. Ma può fare tutto un altro stile di vita.
 
Ma se poi non frequenti gli ambienti che frequenta chi ha veramente prestigio sociale/reddito non entri mai, veramente, nel gioco. Appartamento o meno.

E nel caso si entri in certi ambienti poi bisogna restarci, adattandosi a delle regole implicite del gruppo, regole che molto spesso richiedono di spendere altri soldi.

Ex. Banalmente le scuole private dove ci si veste in un certo modo (e non puoi vestire tuo figlio in altro modo perché il rischio è l'esclusione dal gruppo dei pari, dove magari fanno vacanza ogni ponte, dove vanno in determinate località, escono a mangiare in determinati ristoranti, si muovono con auto di un determinato tipo ecc.) se non si riesce a sostenere questo molto spesso non si entra nel gruppo o se si entra si fa solo la parte della comparsa, spero di aver reso l'idea.

Altopiano non ha tutti i torti nel dire che è più il reddito prodotto-lavoro svolto che fornisce un prestigio sociale e ti permette di entrare nella partita piuttosto che l'appartamento in semicentro che senza un flusso di reddito importante non ti permette di giocare la partita.
Bè certo, ma ci sono vari livelli di miglioramento sociale e di prestigio.
 
Ma per piacere...

Ripeto lavoro > patrimonio immobiliare non produttivo.

Potevo capire se mi parlassi di patrimoni immobiliari produttivi di rendite ma se uno fa l'impiegato ed ha una casa da 500k. Sempre impiegato è, sempre vita da impiegato da 1.600€ fa.

Se uno è dirigente da 3.000€ può avere la casa da 250k. Ma può fare tutto un altro stile di vita.
Discutine con Ricolfi che IMHO ha abbastanza ragione. In una società in cui prevalgono le rendite la posizione lavorativa conta oggi molto meno che in passato.

L'immobile improduttivo serve come strumento per "sfruttare" redditi di altri.

Senza contare magari ulteriori drenaggio di risorse grazie a genitori pensionati retributivi (o che, a loro volta, magari dispongono di immobili o titoli produttivi di rendite "al paese").
 
Ultima modifica:
I patrimoni "nascosti" ci sono nelle province come nelle città. A Milano basta che la famiglia risparmiosa del ceto medio abbia comprato l'immobile giusto (o due) nei tempi giusti ed oggi gode gia di un privilegio "notevole" in termini di rendita aggiuntiva.
Anzi visto che girano più soldi a Milano è molto più probabile incrociare "normaloni" con 1 mln di euro (per dire un numero che è gia rilevante ma può essere accumulato con risparmi di una vita lavorativa) che in provincia.

Vero, ma quello che cambia è l'accessibilità.
La provincia ha una sacca di patrimoni di derivazione agricola e stili di vita più facilmente modesto rispetto alla città.

È molto più facile, dalla mia esperienza, pescare una ragazza normale per stile di vita e patrimonio insospettabile nelle province, meglio se paesello e non capoluogo.
Se già frequenta un minimo di socialità cittadina si fa subito le idee sui molteplici modi di spendere danaro.

A Milano puoi pescare quella che erediterà la casa dei genitori, se già c'ha la casa del nonno è probabile che stia su un ceto superiore e sappia che sei povero :D

La provincia, e ribadisco meglio il paesello, inoltre ha meno roba "esclusiva" in termini di divisione tra classi sociali.
Solo qui ho visto gente con patrimonio sopra il milione fare letteralmente le stesse cose del magazziniere.
 
Ultima modifica:
Ma se poi non frequenti gli ambienti che frequenta chi ha veramente prestigio sociale/reddito non entri mai, veramente, nel gioco. Appartamento o meno.

E nel caso si entri in certi ambienti poi bisogna restarci, adattandosi a delle regole implicite del gruppo, regole che molto spesso richiedono di spendere altri soldi.

Ex. Banalmente le scuole private dove ci si veste in un certo modo (e non puoi vestire tuo figlio in altro modo perché il rischio è l'esclusione dal gruppo dei pari, dove magari fanno vacanza ogni ponte, dove vanno in determinate località, escono a mangiare in determinati ristoranti, si muovono con auto di un determinato tipo ecc.) se non si riesce a sostenere questo molto spesso non si entra nel gruppo o se si entra si fa solo la parte della comparsa, spero di aver reso l'idea.

Altopiano non ha tutti i torti nel dire che è più il reddito prodotto-lavoro svolto che fornisce un prestigio sociale e ti permette di entrare nella partita piuttosto che l'appartamento in semicentro che senza un flusso di reddito importante non ti permette di giocare la partita.

Ma infatti questa storia del salto sociale dell' appartamento in semicentro è un tormentone da forum, mica esiste nella realtà.

Sicuramente esiste un fattore di appagamento personale consumista, ma se uno va in giro a flexare di vivere a Romolo, parte interna, (come piazzale Lodi e zone simili) la gente gli ride in faccia.
 
Ma per piacere...

Ripeto lavoro > patrimonio immobiliare non produttivo.

Potevo capire se mi parlassi di patrimoni immobiliari produttivi di rendite ma se uno fa l'impiegato ed ha una casa da 500k. Sempre impiegato è, sempre vita da impiegato da 1.600€ fa.

Se uno è dirigente da 3.000€ può avere la casa da 250k. Ma può fare tutto un altro stile di vita.
Ci sono davvero dirigenti a 3k?
 
Anche perché in USA manager è il middle manager sfigato, sopra c'è il director poi l'esecutive poi il vice president

Il 90% fa lavori senza alcun prestigio sociale, meramente impiegatizi magari come contentino li danno il titolino di "manager" davanti alla job description e stop. Titolino che non serve a niente dato che in Italia esistono: operai, impiegati, quadri e dirigenti. Stop.
 
Ci sono davvero dirigenti a 3k?
Certo.

Tutti i dirigenti del pubblico impiego, che sono la maggioranza dei dirigenti in Italia (medici, dirigenti scolastici, amministrativi, docenti universitari (in realtà questi ultimi hanno un contratto di diritto pubblico,), dirigenti farmacisti, dirigenti ingegneri, dirigenti chimici, dirigenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, carriera prefettizia, segretari comunali ecc.), tolti i ministeri, le authorities e le Agenzie. Ovviamente nel pubblico sono dirigenti a tempo indeterminato.

Nel privato i dirigenti sono solo circa 136.000 in tutta Italia nel pubblico sono 239.000. A cui vanno aggiunti i magistrati e quant'altro che sono di fatto equiparabili ai dirigenti allego documento "Quadro Generale" per dettagli.
 

Allegati

  • Schermata 2024-05-26 alle 18.43.07.png
    Schermata 2024-05-26 alle 18.43.07.png
    50,6 KB · Visite: 27
  • Schermata 2024-05-26 alle 18.53.27.png
    Schermata 2024-05-26 alle 18.53.27.png
    53,1 KB · Visite: 26
  • QUADRO-GENERALE-1.pdf
    37,8 KB · Visite: 8
Ultima modifica:
Certo.

Tutti i dirigenti del pubblico impiego, che sono la maggioranza dei dirigenti in Italia (medici, dirigenti scolastici, amministrativi, docenti universitari (in realtà questi ultimi hanno un contratto di diritto pubblico,), dirigenti farmacisti, dirigenti ingegneri, dirigenti chimici, dirigenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, carriera prefettizia, segretari comunali ecc.), tolti i ministeri, le authorities e le Agenzie. Ovviamente nel pubblico sono dirigenti a tempo indeterminato.

Nel privato i dirigenti sono solo circa 136.000 in tutta Italia nel pubblico sono 239.000. A cui vanno aggiunti i magistrati e quant'altro che sono di fatto equiparabili ai dirigenti allego documento "Quadro Generale" per dettagli.
Si ma stipendio medio lordo sopra 100k ovvero almeno 4k netti...che è una cifra ben diversa
 
Immobiliare e demografia

Nelle grandi città con un minimo ancora di attività economica ed attrazione turistica di sono svalutate e si svaluteranno le case grandi, 200 mq ed oltre, quelle che una volta erano abitate dalle famiglione ricche con due o tre figli, domestici ecc. (tipo la famosa casa della Carra’ che non si vende). I tagli piccoli non credo si svaluteranno, anche considerando i valori infimi attuali.

Nei centri storici invece anche i tagli grandi si vendono perché vengono usati come BB (finché il governo non ci mette le zampe) oppure se sono di particolare pregio comprate da stranieri ricchi che ragionano in dollari.

Nei paesetti e nelle cittadine in cui sono più pensionati che lavoratori attivi le case in prospettiva valgono molto molto poco ed è una vergogna che il governo persista a chiedere IMU basata su rendite catastali che ormai non corrispondono ai valori reali.
 
Ma se poi non frequenti gli ambienti che frequenta chi ha veramente prestigio sociale/reddito non entri mai, veramente, nel gioco. Appartamento o meno.

E nel caso si entri in certi ambienti poi bisogna restarci, adattandosi a delle regole implicite del gruppo, regole che molto spesso richiedono di spendere altri soldi.

Ex. Banalmente le scuole private dove ci si veste in un certo modo (e non puoi vestire tuo figlio in altro modo perché il rischio è l'esclusione dal gruppo dei pari, dove magari fanno vacanza ogni ponte, dove vanno in determinate località, escono a mangiare in determinati ristoranti, si muovono con auto di un determinato tipo ecc.) se non si riesce a sostenere questo molto spesso non si entra nel gruppo o se si entra si fa solo la parte della comparsa, spero di aver reso l'idea.

Altopiano non ha tutti i torti nel dire che è più il reddito prodotto-lavoro svolto che fornisce un prestigio sociale e ti permette di entrare nella partita piuttosto che l'appartamento in semicentro che senza un flusso di reddito importante non ti permette di giocare la partita.
Esattamente così stanno le cose. A volte capita che il narcisismo dei genitori li spinga a far frequentare ai figli gli "ambienti top" soprattutto nelle grandi città. Il punto è che puoi anche avere ereditato la casa a Brera, ma se poi tuo padre fa l'impiegato di banca non puoi far frequentare a tuo figlio gli ambienti di chi si fa ogni we fuori a botte di 1000€ col suv da 100k. Tutto questo per dire che le classi sociali esistono eccome e sono tendenzialmente poco permeabili. Il matrimonio tra chi ha patrimonio complessivo da 200k con chi lo ha da 1mln è certamente possibile, ma con chi lo ha da 50mln è decisamente improbabile. Soprattutto in Italia dove l'ascensore sociale non è che sia rotto, hanno proprio tagliato i cavi!!
 
Ultima modifica:
come in unione sovietica, solo 40 anni dopo
Comunque in Urss c'erano anche case normali, ossia ogni famiglia aveva un proprio appartamento. Non tutti vivevano nella Kommunalka, che ha trovato ampia diffusione solo nei primi 40 anni dell'Urss. Poi si è iniziato a costruire normalmente.

La popolazione che viveva nelle Kommunalka poco prima della caduta dell'urss era una minoranza.

Questo per onore di cronaca.
 
Molto interessante, ti ringrazio. A parte il trend generale di spopolamento prevalente al sud si nota che le coste in generale tengono più delle aree interne (mi ha sorpreso il verde delle provincia di latina nonostante i servizi carenti). E le zone montuose anche se facenti parte di regioni virtuose (vedi bellunese, nord del Friuli, nord Lombardia etc). Poi la scontata polarizzazione intorno ai grandi centri urbani, per rispondere a chi diceva che con covid avremmo tutti vissuto nei casali in campagna.
 
Indietro