In USA sono 393 trader su 926.000 a guadagnare più di 250 dollari netti al giorno

frate lino ha scritto:
non sono domande banali

come già detto ci sono decine di 3d in archivio al riguardo :yes:
Scusa, ma anche se qualcuno proprio non ci vuole credere sono inesperto del forum, del trading e anche di altre cose...Cosa e dove sono questi 3d? Grazie
 
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naith ha scritto:
Scusa, ma anche se qualcuno proprio non ci vuole credere sono inesperto del forum, del trading e anche di altre cose...Cosa e dove sono questi 3d? Grazie



http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=719607&highlight=trader+professionista

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=38331&highlight=guadagni+borsa


http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=633062&highlight=trader+professionista

altre decine di 3d sono in archivio

x ricercare qualche 3d devi clikkare su ricerca - riverca avanzata - metti lì le parole da ricercare

ciao
 
frate lino ha scritto:
altre decine di 3d sono in archivio

x ricercare qualche 3d devi clikkare su ricerca - riverca avanzata - metti lì le parole da ricercare

ciao
Grazie, una volta si diceva "ti sono obbligato" OK!
 
Secondo uno studio del professor Remiro Visco

sembrerebbe che al tempo t0 tra le due ipotesi:

A) recarsi in ufficio in macchina tutti i giorni
B) restarsene a casa e trovare il modo di lavorare da li

al tempo t1 di dieci anni la sopravvivenza sia piu' lunga nel caso B.

Quindi, sempre secondo il professor Visco, la sopravvivenza statistica a seguito di un un incidente d'auto sarebbe minore della sopravvivenza statistica a causa dell'essere rimasti a casa.

Poi il professor Remiro Visco ( mio nonno ) ha fatto altre simpatiche deduzioni ,che mi riservo di espletare in altre occasioni. OK!

Bye ;)
 
P.A.T. ha scritto:
P.S. Quanto afferma Beowulf è calunnioso.

Questo studio (chiamiamolo "393 vs 926.000") di due ricercatori svedesi che hanno studiato a lungo negli USA non è mai stato citato e riportato sul FOL, nè da me nè da altri.

Quindi è affermazione falsa che questo studio "io lo riproponga ciclicamente" in quanto è un'autentica novita per i lettori del FOL.

Un tanto era dovuto per la necessaria precisazione.



Dalle mie parti si dice "se non è zuppa, è pan bagnato". Allora riformulo la frase: "questo genere di studi vengono riproposti ciclicamente".
Il problema è che non si capisce bene a cosa servano dato che, per la prima volta (e questa sì che è una novità), Lei stesso ha riconosciuto le enormi differenze, in termini di "efficienza" e quindi di metodologia speculativa, dei mercati cui si riferiscono gli studi ed il nostro. Non basta sapere che in Cina muoiono 200mila persone al giorno per infortuni nei cantieri edìli per fare un raffronto con l'Italia, bisogna anche sapere se le norme di sicurezza adottate sono uguali. Quando ci si presenterà uno studio serio (come ad esempio quello del Prof. Remiro Visco) sul mercato italiano, lo valuteremo con l'attenzione dovuta a qualcosa che ci riguarda in prima persona.
 
renetrader ha scritto:
Poi il professor Remiro Visco ( mio nonno ) ha fatto altre simpatiche deduzioni ,che mi riservo di espletare in altre occasioni. OK!

Bye ;)
Io per il mio lavoro faccio 65-70.000km/anno :censored: :wall: , la mia schiena se ne già andata, anche solo per questo passerei al trading
 
naith ha scritto:
Io per il mio lavoro faccio 65-70.000km/anno :censored: :wall: , la mia schiena se ne già andata, anche solo per questo passerei al trading
meglio che tu lo sappia da subito... c'è un passaggio obbligatorio che non puoi evitare : il tirocinio a tue spese, e che spese...

Sappi che tutti (o quasi), chi più chi meno, all'inizio abbiamo perso una bella botta di soldi per fare il "tirocinio" in borsa, io nel primo anno di attività sono arrivato ad accumulare minusvalenze per circa 15.000 euro. Dovresti resistere a questo stress e dovresti avere abbastanza capitale da non rimanere a secco, perchè sotto i 30/40mila euro il trading è difficile.
Solo con l'esperienza inizieresti dapprima a perdere sempre meno, poi a pareggiare e poi guadagnare.
Ti posso assicurare che non è facile e che ogni tanto la tentazione di arrendersi è forte...
Se dovessi decidere di intraprendere la strada del trading non sottovalutare questi due ostacoli, cioè quello economico nonchè una forte motivazione a non mollare

ciao
 
IronMike ha scritto:
meglio che tu lo sappia da subito... c'è un passaggio obbligatorio che non puoi evitare : il tirocinio a tue spese, e che spese...

Se dovessi decidere di intraprendere la strada del trading non sottovalutare questi due ostacoli, cioè quello economico nonchè una forte motivazione a non mollare
Ringrazio sinceramente e sottoscrivo quello che dici.
Però vorrei far notare che questo scenario non è poi così diverso da quello che si prospetta normalmente in attività di altra tipologia, mi riferisco ovviamente al lavoro in proprio: bisogna investire, a seconda dei casi, in locali, attrezzature, formazione, pubblicità, mezzi (chi inizia a fare il rappresentante non può prescindere dall'investire in una auto, anche se piccola) magari personale esterno (penso a attività anche piccole come nella ristorazione). Bisogna mettere in conto che nei primi tempi le spese supereranno di molto le entrate e se, ma solo se, si è stati bravi a un certo punto i ricavi cominceranno a materializzarsi. E, comunque, anche se si è stati bravi, non si può prescindere dal rischio d'impresa, che sta sempre lì in agguato.
Io, dopo svariati anni che faccio il mio lavoro, ancora mi trovo periodicamente nella necessità di fare investimenti di cui non so mai con certezza se avrò un ritorno significativo.
I commercialisti abitualmente quantificano in 2/3 anni il periodo necessario ad una qualunque attività per fare il break-even.
 
naith ha scritto:
Io per il mio lavoro faccio 65-70.000km/anno :censored: :wall: , la mia schiena se ne già andata, anche solo per questo passerei al trading

Ottimo sistema per andar a piedi per il resto della tua vita...
potresti non aver piu' i soldi per ricomprarti la macchina...
se nel frattempo decidi di venderla.

Non sono solo rose col trading Naith...
si posson trovar tante spine pure...
leggi pure questo intanto...
si sa mai...

quando io avevo la Mercedes lui girava in 600... ma continuava a bere champagne. Adesso giro io in 600 e lui... il mio amico... l'ho incrociato in Ferrari.

Gli ho chiesto e mi ha chiesto... Come mai? Io... il genio... ho risparmiato prima, poi col fib, ho speso tutto dopo. Lui... il mio amico... ha speso tutto prima in champagne... poi ha venduto i tappi e col ricavato si è comprato la Ferrari.


http://www.directaworld.it/genio/genio009.html
poi qua trovi il resto...
costa niente.

Ci sentiam fra 10 anni casomai.
:censored:
 
genioarcipelago ha scritto:
Ottimo sistema per andar a piedi per il resto della tua vita...
potresti non aver piu' i soldi per ricomprarti la macchina...
se nel frattempo decidi di venderla.

:censored:
Vedi la mia risposta a IronMike, che la vita non sia un prato di margherite lo so da più di 28 anni, da quando ho aperto la mia prima partita iva..... :'(
 
naith ha scritto:
Ringrazio sinceramente e sottoscrivo quello che dici.
Però vorrei far notare che questo scenario non è poi così diverso da quello che si prospetta normalmente in attività di altra tipologia, mi riferisco ovviamente al lavoro in proprio: bisogna investire, a seconda dei casi, in locali, attrezzature, formazione, pubblicità, mezzi (chi inizia a fare il rappresentante non può prescindere dall'investire in una auto, anche se piccola) magari personale esterno (penso a attività anche piccole come nella ristorazione). Bisogna mettere in conto che nei primi tempi le spese supereranno di molto le entrate e se, ma solo se, si è stati bravi a un certo punto i ricavi cominceranno a materializzarsi. E, comunque, anche se si è stati bravi, non si può prescindere dal rischio d'impresa, che sta sempre lì in agguato.
Io, dopo svariati anni che faccio il mio lavoro, ancora mi trovo periodicamente nella necessità di fare investimenti di cui non so mai con certezza se avrò un ritorno significativo.
I commercialisti abitualmente quantificano in 2/3 anni il periodo necessario ad una qualunque attività per fare il break-even.
Anche io la penso esattamente così..
Spesso ho portato a paragone il trading con il lavoro in proprio, ed a conti fatti il trading è meno oneroso per due motivi :

- a parità di guadagno, in borsa basta un capitale molto inferiore rispetto ad un'attività in proprio.

- in borsa puoi uscire dal business quando vuoi, mentre con un'attività non puoi mollare di colpo contratto d'affitto (o mutuo), franchising, scorte di magazzino, arredamenti e attrezzature, spese per adeguamento dei locali alle esigenze dell'attività, eventuale personale dipendente, e tante altre....

Però quando un'attività è avviata ti puoi rilassare un poco, mentre in borsa devi stare perennemente attento...
 
IronMike ha scritto:
- in borsa puoi uscire dal business quando vuoi, mentre con un'attività non puoi mollare di colpo contratto d'affitto (o mutuo), franchising, scorte di magazzino, arredamenti e attrezzature, spese per adeguamento dei locali alle esigenze dell'attività, eventuale personale dipendente, e tante altre....
Questa affermazione mi fa pensare che ci se passato anche tu
 
IronMike ha scritto:
Però quando un'attività è avviata ti puoi rilassare un poco, mentre in borsa devi stare perennemente attento...
Questa invece no.....siete sicuri che ci si rilassa con una attività nei primi tempi?
 
Beowulf ha scritto:
Dalle mie parti si dice "se non è zuppa, è pan bagnato". Allora riformulo la frase: "questo genere di studi vengono riproposti ciclicamente".
Il problema è che non si capisce bene a cosa servano dato che, per la prima volta (e questa sì che è una novità), Lei stesso ha riconosciuto le enormi differenze, in termini di "efficienza" e quindi di metodologia speculativa, dei mercati cui si riferiscono gli studi ed il nostro. Non basta sapere che in Cina muoiono 200mila persone al giorno per infortuni nei cantieri edìli per fare un raffronto con l'Italia, bisogna anche sapere se le norme di sicurezza adottate sono uguali. Quando ci si presenterà uno studio serio (come ad esempio quello del Prof. Remiro Visco) sul mercato italiano, lo valuteremo con l'attenzione dovuta a qualcosa che ci riguarda in prima persona.

Egregio signor Beowulf,
come Lei è bene a conoscenza non è possibile leggere studi seri e in base ad essi estrapolare delle probabilità di successo nel trading operando sul solo mercato italiano, perchè esso non presenta le stesse caratteristiche di trasparenza dei mercati esteri, come ad esempio il mercato statunitense, dove è compito delle Autorità stesse informare gli investitori sulle loro frequenze attese di successo.

Negli U.S.A vale il principio del disclosing, in Italia no: questo perche' da noi vi è una sostanziale cointeressenza tra le istituzioni regolamentative del mercato e i 5-6 principali player (basti accennare all'evidenza che siamo gli unici al mondo non aver ancora separato il regolamento dal settlement)
 
Non vi è dubbio che in Italia taluni costantemente alimentino degli immotivati auspici di successo nel trading on line, volti - in maniera non necessariamente causale o diretta - alla sollecitazione dei neofiti.

Gli auspici di facile successo nella difficilissima attivita' del trading on line vengono di fatto sconfessati da coloro che sono degli autentici esperti del mercato, come il Genio, che lo ripete costantemente da anni, svolgendo un'azione lodevole e meritoria consigliando incessantemente di investire in borsa solo il denaro di cui potreste tranquillamente fare a meno senza alcun rimpianto.

Non si puo' nascondere ai neofiti che il trading on line è un'attività sconsideratamente difficile, poichè le controparti che agiscono sono il piu' delle volte operatori istituzionali informati.

In Italia la mortalità di chi inizia un'attivita' commerciale (come il fotografo) o artigianale è statisticamente sull'ordine del 50% nell'arco di 5 anni.

Non potendo ignorare i recenti fallimenti delle Sim private che hanno coinvolto migliaia e migliaia di incauti trader, nel periodo dal 2000 al 2005 in borsa ha vinto solo 1 trader su 100.

Parola del piu' autorevole tra esperti italiani di trading on line.
 

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P.A.T. ha scritto:
Non vi è dubbio che in Italia taluni costantemente alimentino degli immotivati auspici di successo nel trading on line, volti - in maniera non necessariamente causale o diretta - alla sollecitazione dei neofiti.

Gli auspici di facile successo nella difficilissima attivita' del trading on line vengono di fatto sconfessati da coloro che sono degli autentici esperti del mercato, come il Genio, che lo ripete costantemente da anni, svolgendo un'azione lodevole e meritoria consigliando incessantemente di investire in borsa solo il denaro di cui potreste tranquillamente fare a meno senza alcun rimpianto.

Non si puo' nascondere ai neofiti che il trading on line è un'attività sconsideratamente difficile, poichè le controparti che agiscono sono il piu' delle volte operatori istituzionali informati.

In Italia la mortalità di chi inizia un'attivita' commerciale (come il fotografo) o artigianale è statisticamente sull'ordine del 50% nell'arco di 5 anni.

Non potendo ignorare i recenti fallimenti delle Sim private che hanno coinvolto migliaia e migliaia di incauti trader, nel periodo dal 2000 al 2005 in borsa ha vinto solo 1 trader su 100.

Parola del piu' autorevole tra esperti italiani di trading on line.
... :rolleyes: ... :eek: ...è + forte di me...nn gliela fò...devo scrivere qualcosa... :D ...intanto ossequi a PAT...ke puntualmente ci propina statistike...ma è sempre il solito discorso..molti perdono e poki guadagnano...e salutoni al Genio.. :D ...ke secondo me..e ribadisco secondo me..+ ke un esperto..è un decano della borsa..molto prudente..ma nn un esperto..o perlomeno nn espertissimo..se Genio nel passato ha gainato o perso con il fib..questo nn lo sò..avrà fatto le sue esperienze e ne avrà tratto le sue conclusioni...intanto dal 2000 ad ora le cose son cambiate..nel 2000 vedevo(ero dentro una piccola sim tutto il giorno come cliente..e devo dire mi è servito tantissimo)entrare i piccolini con 10/20milioni di lire con l'idea di raddoppiare/quadruplicare il capitale con le azioni in poki giorni.. :D ..e li ho visti finire in poki giorni con il minifib(da fine 2001)..figuriamoci con il fib.. :D ...e tutto questo xkè la gente "normale" nn ha la + pallida idea di quello ke fà... :D ...e cmq ci sarà un'altra bolla speculativa dove abbokkeranno di nuovo...la storia si ripeterà... :D ...il trading con le sue migliaia sfaccettature può offrire molte oppurtunità solo a ki ha una cultura od esperienza pluriennale e se nn lo prendi come un gioco...nessuno nasce imparato...la testa l'abbiamo sbattuta tutti...ma se ci vedi del potenziale e opportunità lo devi fare come un lavoro... :) ..."prima" ero un imprenditore..poi sono stato un piccolo editore..poi ero un dirigente di una piccola catena di negozi..ma come hanno spiegato in precedenza..è come essere in una prigione..ed a volte senza l'ora d'aria.. :D ...se sei "bravo" a tradare decidi tu quello ke fare..nn sei obbligato... :cool: ...
 
nella coda di una distribuzione gaussiana ci puo' stare che lo 0,3 per mille guadagni forte come nell'altra coda ci sara' gente che perde fortune.

Siamo sempre nel campo della casualita' .
 
Quanto ha detto quel signore al giornale, cioè che in Italia vinca in borsa un solo trader su 100 e gli altri 99 perdono mi sembra inquietante :eek: occorrerebbero statistiche più serie di semplici dichiarazioni.
 
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