Aumenti ai bancari, Orcel (Unicredit) contro Messina (Intesa Sanpaolo) sul rinnovo del contratto..
Il ceo di
Unicredit Andrea Orcel è in disaccordo con il consigliere delegato di
Intesa Sanpaolo Carlo Messina sul rinnovo del contratto dei bancari. Il banchiere è intervenuto martedì 13 al 22esimo congresso della
Fabi, il maggiore sindacato italiano della categoria.
Leggi anche: Intesa Sanpaolo, Messina: giusti gli aumenti consistenti nel nuovo contratto
La prudenza di Orcel
Lunedì 12 giugno
Messina aveva dichiarato la disponibilità ad accogliere le richieste salariali avanzate dai sindacati, pari a 435 euro. Martedì 13 però Orcel ha usato parole assai più caute: «Siamo ancora nel Casl (l’organo Abi che gestisce le trattative sindacali), non mi sembra corretto anticipare. Abbiamo preso questa strada e la seguiremo fino in fondo».
Il no di UniCredit al m&a
Il numero uno di
Unicredit ha ricordato che la sua banca «investe sulle persone e non chiude filiali» e ha riconosciuto un bonus inflazione da 100 milioni «alle fasce più basse della nostra popolazione» e che la remunerazione deve essere considerata «a tutto tondo». Secondo il banchiere inoltre le persone vanno messe al centro e occorre ascoltare anche le loro richieste: «un avanzamento di carriera può essere molto meglio di 435 euro di aumento», ha chiosato
Orcel.
Il contesto generale
Il
ceo di
Unicredit ha giustificato la propria prudenza anche con le
incertezze di mercato. Se il primo trimestre dell’anno è stato molto positivo in termini di redditività per il settore bancario, sui prossimi mesi e sul 2024 pesano diverse incognite, dalla restrizione dello spread da interessi al possibile deterioramento della qualità del credito. Lo scenario insomma potrebbe rivelarsi meno roseo del previsto.
La freddezza sul m&a
Molto cauto Orcel si è mostrato anche sul tema delle aggregazioni. «In questo momento ogni banca italiana ha la sua strategia e questo non permette
m&a, non ci sono i numeri, né le intenzioni». Il banchiere poi è tornato sull'opportunità fallita nel 2021 di rilevare
Mps: «le due reti erano, sono, complementari e avrebbe funzionato alle condizioni giuste».
La troppa regolamentazione
Nel suo intervento al congresso della Fabi Orcel ha toccato anche il tema della
regolamentazione bancaria: «Le regole ci volevano, ma credo siamo andati oltre. Se teniamo le regole che abbiamo adesso, ma anche il buon senso del management e le inseriamo in un giudizio, allora andiamo lontano».
Secondo il banchiere poi la regolamentazione è poco armonizzata a livello
internazionale: «
Unicredit è vigilata da tredici banche centrali nazionali nei Paesi dove è presente più la Bce. Poi abbiamo filiali a New York, Londra e Singapore. Un allineamento delle regole nel dettaglio non c’è e questo è un problema per le banche». (riproduzione riservata)
Orario di pubblicazione:
13/06/2023 13:36
Ultimo aggiornamento:
13/06/2023 16:13
Grazie x la lettura...... come volevasi dimostrare.......... 1,80...... altro che 2,45 chi vince? Viva gli sconfitti.....