Intesa Sanpaolo: emette bond Tier 2 da 1,5 mld, book chiuso a oltre 9 mld
MILANO (MF-DJ)--Ieri Intesa Sanpaolo è tornata sul mercato americano con l'emissione di un Bond Tier 2, utilizzando il formato dual tranche con scadenze 11NC10 (scadenza 2032) e 21NC20 (scadenza 2042). La presenza di una call un anno prima della scadenza è una struttura che garantisce maggiore efficienza per l'emittente nella gestione del capitale e del requisito Mrel: Intesa Sanpaolo è stata la prima banca della non-core Europa ad utilizzarla in un Tier2 dual tranche.
L'emissione, attesa dagli investitori dopo due anni di assenza di Intesa dal mercato "Yankee", ha registrato una esito positivo, con la presenza di oltre 360 ordini per un volume complessivo alla chiusura dei book pari a oltre 9 mld di Usd. Il book è salito molto rapidamente con moltissimi ordini di importo significativo e un portafoglio di investitori molto granulare. L'importo nominale emesso è pari a 1,5 mld di Usd suddiviso in due tranche di 750 mln ciascuna, in linea con le esigenze di Intesa Sanpaolo per quanto attiene alla ottimizzazione della capital structure.
Il rendimento è pari a Treasury+260 Bps (che corrisponde a Mid-Swap Euro + 230 Bps) per la scadenza a 11 anni e Treasury+275 Bps (ie. Mid-Swap Euro +245 Bps) per la scadenza a 21 anni, grazie ad una riduzione molto significativa rispetto alla guidance iniziale (IPT), ovvero 40 Bps per la tranche più breve e 30 bps per quella più lunga (di norma tale riduzione si attesta sui 25 Bps). Guardando al mercato secondario equivalente in Euro, l'emissione è risultata molto efficiente con la tranche a 11 anni che ha fatto registrare un Nip (New Issue Premium) negativo di circa 5/10 Bps, mentre la tranche a 21 anni - nonostante il premio per il rischio richiesto dagli investitori per una scadenza così lunga - ha pagato un margine di soli 5 Bps circa. In media quindi, l'emissione non ha pagato un premio rispetto al mercato Euro, anche questo un esito molto favorevole e non ordinario.
L'emissione avviene peraltro a livelli di spread creditizi ai minimi dal 2007, in un contesto economico in progressiva ripresa dopo il lock-down causato dalla pandemia ma anche con qualche tensione sul fronte delle aspettative d'inflazione.
Gli ordini sono pervenuti per il 78% da Fund Managers, seguiti da Assicurazioni e Hedge Fund con una percentuale del 5%. Le banche che hanno curato l'operazione come Bookrunners sono state: Barclays, Credit Suisse, Goldman Sachs, Hsbc, JP Morgan, Morgan Stanley, Nomura, oltre alla Divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo in qualità di Financial advisor.
red/cce
MF-DJ NEWS
2510:07 mag 2021
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May 25, 2021 04:08 ET (08:08 GMT)