Italian Sale 2017 Christies "Thinking Italian"

Bella foto ma penso che al GN siamo in piena involuzione.
Detesto questa nuova gestione compreso il pessimo sito.

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si in effetti è un Museo in involuzione
 
si in effetti è un Museo in involuzione Vedi l'allegato 2434504

Di opere stupende ne ha moltissime.
Ben altra cosa è come viene gestito compreso quel sito assurdo che è il suo biglietto di presentazione.
Poi la genealata di inserire on line ed a loro modo di vedere i capolavori . Se fossero quelli staremmo freschi.
Infine se si degnassero di rispondere alle mail farebbero più bella figura, cosa che invece con me hanno fatto sistematicamente i musei più prestigiosi del mondo come il MOMA ed il TATE, ma capisco che non sono all'altezza del GN.
 
uncini.jpg
Giuseppe Uncini, Porta aperta con ombra, 1969
Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1954
Alberto Burri, Grande plastica o Grande cellophane, 1962
 
Vedi l'allegato 2434508
Giuseppe Uncini, Porta aperta con ombra, 1969
Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1954
Alberto Burri, Grande plastica o Grande cellophane, 1962

Proprio azzeccatissimi :wall: :wall: ecco visto che mi stuzzichi Uncini è anche da Christie's.....vista l'attenta abbinata del GN potrebbe essere di buon auspicio per la futura vendita.
 
Ultima modifica:
sfogliare questo catalogo Christie's è come entrare in un museo italiano seppur limitato e poter comprare le opere esposte, di favori mercantili non vedo proprio l'ombra come non si vede l'ombra della porta di Uncini
 
sfogliare questo catalogo Christie's è come entrare in un museo italiano seppur limitato e poter comprare le opere esposte, di favori mercantili non vedo proprio l'ombra come non si vede l'ombra della porta di Uncini

Della porta di Uncini ne faccio volentieri a meno compresa l'ombra che come giustamente hai evidenziato non si vede. Certi lavori spazio/struttura non sono facili da realizzare, meglio il cemento armato credimi.
 
Sarebbe da spiegare a quelli del GN ma capisco la difficoltà dell'impresa.
 
Quello a cui mi riferisco io è essenzialmente un paragone con le aste delle stagioni precedenti. E' chiaro che gli artisti da Italian Sale sono sempre stati una manciata di nomi, però se negli anni passati entrambe le case d'asta proponevano circa 60 opere, come mai siamo arrivati alle sessioni 2017 con solo 30 opere?
Certo, storicamente si può notare come progressivamente sia sparito tutto il primo novecento, la pittura figurativa, l'informale / astrazione classica. Morandi, Marino e Melotti sembrano due alieni nel contesto di oggi. Io ricordo abbastanza bene i primi cataloghi delle Italian sale quindi l'evoluzione la comprendo.
Però non riuscire a trovare una sessantina di opere o perlomeno 50, anche ripetendo gli stessi autori con più pezzi, è una cosa che mi lascia perplesso.
Oppure è un momento in cui chi ha le opere top preferisce tenere le opere piuttosto che venderle ritrovandosi con il "problema" di avere grossi importi liquidi che in questo periodo non rendono o sono addirittura messi a rischio nel sistema bancario...

Per quanto concerne Chriesties hanno spostato opere italiane nella day sale, a me hanno spiegato che è in corso un processo di integrazione! Ciao
 
Secondo me questo è un discorso che vale in generale nelle aste, al di là della qualità delle opere che può anche essere museale.
Faccio un esempio puramente di fantasia, ma il meccanismo è chiaro:
- il mercante X inserisce in asta l'opera capolavoro dell'artista Y di cui ha fatto incetta e gli fa fare record magari ricomprandoselo.
Poi per un paio d'anni ci sorbiamo la moda di un artista o di una corrente "che tutti vogliono" perchè ha fatto record.
Una volta svuotati i magazzini l'operazione finisce e tutto si sgonfia...

Molto bene, ottimo intervento.
:o
 
Per quanto concerne Chriesties hanno spostato opere italiane nella day sale, a me hanno spiegato che è in corso un processo di integrazione! Ciao

Pensa che io avrei fatto l'esatto contrario: io avrei integrato le opere italiane della Day Sale nell'Italian Sale... :D

Cmq opere di artisti italiani nelle Day Sale ci sono sempre state ed erano quelle che per valore economico non potevano stare nelle Italian Sale.
Il fatto che "sia in corso un processo di integrazione" come hanno spiegato a te sarà sicuramente vero, ma per come la vedo io alla luce di questi cataloghi un po' "scarni" c'è qualcosa che non mi torno fino in fondo.

Si dice sempre "cavallo vincente non si cambia" dunque in sintesi ho l'impressione che l'Italian Sale per qualche motivo non sia più un cavallo così vincente.
Magari la ragione più semplice è che dopo 20 anni di Italian Sale non è più così facile trovare abbastanza "pezzoni" da inserire nell'asta.
In effetti non è che ci possa essere un approvvigionamento illimitato di Fini di Dio di Fontana, di Acrhome di Manzoni di 1 metro, di capolavori dell'Arte Povera etc...
Oppure è un momento che dal punto di vista economico non offre i ritorni necessari.
 
Pensa che io avrei fatto l'esatto contrario: io avrei integrato le opere italiane della Day Sale nell'Italian Sale... :D

Cmq opere di artisti italiani nelle Day Sale ci sono sempre state ed erano quelle che per valore economico non potevano stare nelle Italian Sale.
Il fatto che "sia in corso un processo di integrazione" come hanno spiegato a te sarà sicuramente vero, ma per come la vedo io alla luce di questi cataloghi un po' "scarni" c'è qualcosa che non mi torno fino in fondo.

Si dice sempre "cavallo vincente non si cambia" dunque in sintesi ho l'impressione che l'Italian Sale per qualche motivo non sia più un cavallo così vincente.
Magari la ragione più semplice è che dopo 20 anni di Italian Sale non è più così facile trovare abbastanza "pezzoni" da inserire nell'asta.
In effetti non è che ci possa essere un approvvigionamento illimitato di Fini di Dio di Fontana, di Acrhome di Manzoni di 1 metro, di capolavori dell'Arte Povera etc...
Oppure è un momento che dal punto di vista economico non offre i ritorni necessari.

Il tuo ragionamento ci sta! Il cavallo inizia ad essere vecchio e va innovato! Qui hanno cambiato la forma invece della sostanza.
Io avrei preferito il contrario!

Ps mi piace il plurale "Fini di Dio" :D:D:p
 
Pensa che io avrei fatto l'esatto contrario: io avrei integrato le opere italiane della Day Sale nell'Italian Sale... :D

Cmq opere di artisti italiani nelle Day Sale ci sono sempre state ed erano quelle che per valore economico non potevano stare nelle Italian Sale.
Il fatto che "sia in corso un processo di integrazione" come hanno spiegato a te sarà sicuramente vero, ma per come la vedo io alla luce di questi cataloghi un po' "scarni" c'è qualcosa che non mi torno fino in fondo.

Si dice sempre "cavallo vincente non si cambia" dunque in sintesi ho l'impressione che l'Italian Sale per qualche motivo non sia più un cavallo così vincente.
Magari la ragione più semplice è che dopo 20 anni di Italian Sale non è più così facile trovare abbastanza "pezzoni" da inserire nell'asta.
In effetti non è che ci possa essere un approvvigionamento illimitato di Fini di Dio di Fontana, di Acrhome di Manzoni di 1 metro, di capolavori dell'Arte Povera etc...
Oppure è un momento che dal punto di vista economico non offre i ritorni necessari.

Io penso comunque che ampliare la diffusione sia un'ottima cosa. Continuare a tenere l'Arte Italiana ancora settorializzata non giova alla crescita del mercato. Certo, la difficoltà di reperire sempre opere ai massimi livelli si sarà fatta sentire, ma la scelta di inserire diversi nomi, magari non sempre gli stessi, un po' in tutte le Grandi Aste (o almeno spero che sarà così) potrà dare impulsi nuovi e maggior visibilità internazionale.
 
Io penso comunque che ampliare la diffusione sia un'ottima cosa. Continuare a tenere l'Arte Italiana ancora settorializzata non giova alla crescita del mercato. Certo, la difficoltà di reperire sempre opere ai massimi livelli si sarà fatta sentire, ma la scelta di inserire diversi nomi, magari non sempre gli stessi, un po' in tutte le Grandi Aste (o almeno spero che sarà così) potrà dare impulsi nuovi e maggior visibilità internazionale.

@accipicchia su questo con me sfondi una porta aperta. Io ho sempre pensato che le Italian Sale avrebbero potuto sviluppare un discorso più ampio, magari gradualmente. Trovo interessante l'esperimento "In context" che potrebbe aprire una strada. Un altra strada poteva (o potrebbe) essere quella di un range di artisti più ampio e non necessariamente a prezzi così elevati mantenendo come costante principale la grande qualità.
Una bella selezione di optical o di analitica o di informale ecc anche con opere da 10-20-50k secondo me potrebbe essere molto valida.
Ricordiamoci che in certe Italian Sale furono inserite opere di Lo Giudice e anche di Francesca Leone... dunque con un po' di buona volontà qualche idea vincente si potrebbe trovare!

PS: faccio anche questa considerazione: se continuano così regalano una grande fetta di opere e di clienti a Dorotheum (che pure se lo merita!)
 
@accipicchia su questo con me sfondi una porta aperta. Io ho sempre pensato che le Italian Sale avrebbero potuto sviluppare un discorso più ampio, magari gradualmente. Trovo interessante l'esperimento "In context" che potrebbe aprire una strada. Un altra strada poteva (o potrebbe) essere quella di un range di artisti più ampio e non necessariamente a prezzi così elevati mantenendo come costante principale la grande qualità.
Una bella selezione di optical o di analitica o di informale ecc anche con opere da 10-20-50k secondo me potrebbe essere molto valida.
Ricordiamoci che in certe Italian Sale furono inserite opere di Lo Giudice e anche di Francesca Leone... dunque con un po' di buona volontà qualche idea vincente si potrebbe trovare!

PS: faccio anche questa considerazione: se continuano così regalano una grande fetta di opere e di clienti a Dorotheum (che pure se lo merita!)

Esattamente. Infatti Dorotheum è una Casa d'Aste che ha puntato moltissimo in questa direzione. Sta intercettando tutta una serie di lavori troppo di qualità per delle banali asticciole italiane (quasi del tutto invisibili all'estero checché qualcuno voglia sostenere), ma ancora snobbati dalle Grandi Conservatrici.
 
Esattamente. Infatti Dorotheum è una Casa d'Aste che ha puntato moltissimo in questa direzione. Sta intercettando tutta una serie di lavori troppo di qualità per delle banali asticciole italiane (quasi del tutto invisibili all'estero checché qualcuno voglia sostenere), ma ancora snobbati dalle Grandi Conservatrici.

Condivido il ragionamento ed in effetti abbiamo notato tutti che le italiane sono sempre più in difficoltà nel sostenere cataloghi all'altezza, fatta eccezione forse per Farsetti e Ponte le altre sono un po' in affanno...
 
Condivido il ragionamento ed in effetti abbiamo notato tutti che le italiane sono sempre più in difficoltà nel sostenere cataloghi all'altezza, fatta eccezione forse per Farsetti e Ponte le altre sono un po' in affanno...

Bha, Dorotheum ha una platea mondiale, Farsetti e Il Ponte all'estero sono ben pochi a guardarle. Se io avessi da vendere qualcosa di importante non avrei il minimissimo dubbio.
 
Mi sono guardata il catalogo e letta gli interventi precedenti, condividendo parti di ciscuno, dall'elenco corto e quasi asfittico, al ripercorrere vie "strabattute" senza guizzi, invece dell'inserimento di nuovi nomi escono diversi nomi "storici", alcune opere di grandissimo livello assolutamente fuori portata, alcune quasi inspiegabili come il Magnelli, alla fine per l'utente medio risulta quasi un "visitare il museo" senza spunti rilevanti per un dibattito tra collezionisti.

In questo senso trovo Dorotheum il soggetto in grado di occupare il vuoto lasciato da altri, della serie "tra i due litiganti il terzo gode", l'interlocutore più idoneo per il collezionista "normale" di fascia medio-alta sia per vendere che per acquistare, con uno standing internazionale ma ancora saldamente ancorata al pianeta Terra, in grado di intercettare opere di qualità ma ancora in una fascia abbordabile e con un ventaglio ampio e variegato di opportunità e di prezzi.
 
Mi sono guardata il catalogo e letta gli interventi precedenti, condividendo parti di ciscuno, dall'elenco corto e quasi asfittico, al ripercorrere vie "strabattute" senza guizzi, invece dell'inserimento di nuovi nomi escono diversi nomi "storici", alcune opere di grandissimo livello assolutamente fuori portata, alcune quasi inspiegabili come il Magnelli, alla fine per l'utente medio risulta quasi un "visitare il museo" senza spunti rilevanti per un dibattito tra collezionisti.

In questo senso trovo Dorotheum il soggetto in grado di occupare il vuoto lasciato da altri, della serie "tra i due litiganti il terzo gode", l'interlocutore più idoneo per il collezionista "normale" di fascia medio-alta sia per vendere che per acquistare, con uno standing internazionale ma ancora saldamente ancorata al pianeta Terra, in grado di intercettare opere di qualità ma ancora in una fascia abbordabile e con un ventaglio ampio e variegato di opportunità e di prezzi.

@Loryred peccato che non posso bollinarti due volte nello stesso giorno, e sopratutto per l'intervento che condivido maggiormente... OK!
 
Ricevo in questo momento una mail da Christie's in cui mi informano che l'ONLINE BIDDING per l'Italian Sale è stato eliminato.
Non so se deifinire tale circostanza come "curiosa" o come "preoccupante" certo è che non è una cosa positiva nè per chi voleva partecipare all'asta in streaming nè per chi ha affidato le opere. Nè una bella figura della casa d'aste.
Anni fa si poteva dire "beh ma chi vuoi che biddi online certe cifre", ma oggi la gente bidda MILIONI online: basta seguire alcune aste top per vederlo.

Speriamo almeno di possa seguire lo streaming ma a questo punto non so proprio cosa pensare. :rolleyes: :mmmm:

Ecco la mail (i grassetti li hanno messi loro):
Thank you for your interest in our upcoming evening auction of Thinking Italian (14441). I am writing to let you know that online bidding will no longer be available during this auction, I am sorry for the inconvenience.
 
Ricevo in questo momento una mail da Christie's in cui mi informano che l'ONLINE BIDDING per l'Italian Sale è stato eliminato.
Non so se deifinire tale circostanza come "curiosa" o come "preoccupante" certo è che non è una cosa positiva nè per chi voleva partecipare all'asta in streaming nè per chi ha affidato le opere. Nè una bella figura della casa d'aste.
Anni fa si poteva dire "beh ma chi vuoi che biddi online certe cifre", ma oggi la gente bidda MILIONI online: basta seguire alcune aste top per vederlo.

Speriamo almeno di possa seguire lo streaming ma a questo punto non so proprio cosa pensare. :rolleyes: :mmmm:

Ecco la mail (i grassetti li hanno messi loro):
Thank you for your interest in our upcoming evening auction of Thinking Italian (14441). I am writing to let you know that online bidding will no longer be available during this auction, I am sorry for the inconvenience.
Situazione alquanto imbarazzante che apre inevitabilmente a pensieri strani....mah.....
 
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