Kounellis

essì caro Kiappo,

è una installazione di Kounellis, per Lui le sedie attorno ad un materiale hanno rappresentato a modo suo la scomparsa della figura d’artista e la fine della scena rivoluzionaria.

Consiglio un libro a mio parere molto interessante, volendo già dal titolo:
"Perché Jannis Kounellis ha consegnato la realtà della vita alla fissità del quadro?"
di Daniela Lancioni;)
 

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un gigante Kounellis e come ho anticipato supererà i prezzi del buon Boetti.
 
tu hai la fobia per i listini ;)

allora ti consiglio qualche lettura:

"Se i galleristi risultano essere in contrasto con le case d’asta per il diverso livello di prezzi praticato, ciò non significa invece che essi che lo siano invece internamente tra di loro. Le opere d’arte sono beni molto eterogenei, difficilmente sostituibili l’uno con l’altro, soprattutto quando sono il prodotto di artisti che hanno conquistato un certo grado di notorietà nel sistema, e quindi comparabili in termini di prezzi.
Costruendo rapporti di rappresentanza in esclusiva con gli artisti, i galleristi riescono così a garantirsi che la competizione interna al sistema non si basi tanto sul livello praticato dei prezzi (difficilmente confrontabile), quanto semmai sulla capacità di rassicurare il collezionista sul valore economico e soprattutto simbolico delle opere d’arte messe in vendita. Ciò non significa che il prezzo delle opere non assuma importanza: anzi esso, come si vedrà, diviene a costituire il punto nevralgico su cui le gallerie basano le loro strategie di marketing. In questo frangente infatti il prezzo delle opere non assume più il significato di valore di riferimento dell’equilibrio del mercato ma diviene invece indice del valore simbolico della produzione artistica: esso viene quindi determinato in una maniera assolutamente peculiare rispetto agli altri mercati di investimento.

Il meccanismo di formazione dei prezzi di vendita delle opere d’arte da parte delle gallerie assomiglia molto a quello dei beni immobiliari, poiché è anch’esso basato sulla contrattazione in base ad un prezzo di partenza. Con una grande differenza però: mentre il mercato immobiliare è molto consistente come volumi di vendita e il livello dei prezzi delle contrattazioni è sotto gli occhi di tutti, i prezzi effettivi delle transazioni delle opere d’arte sul mercato primario non vengono esposti e sono in genere riservati.:cool: Ciò comporta che il possibile compratore ha difficoltà a trovare un parametro oggettivo di giudizio su cui basare la sua stima sul valore reale dell’opera, ed ha come base di partenza per la contrattazione il prezzo ufficioso che gli viene comunicato dal venditore.

Vedendo la questione più da vicino, il meccanismo di determinazione dei prezzi segue da una parte un valore di riferimento, che dipende direttamente dal brand, ovvero dalla galleria che vende l’artista, e dall’altra si forma attraverso i pricing script, cioè un sistema tacito di regole cognitive per la determinazione dei prezzi condiviso dalla comunità. Questo modello ben spiega come si aggiustano i prezzi delle gallerie.

Queste ultime, come si è visto, investono in self-reputation, attraverso segnali che danno al mercato (come la fama dei propri artisti, il prestigio della sede, lo status economico dei propri collezionisti, la partecipazione a fiere importanti, ecc..) che servono a giustificare al pubblico un proprio valore di riferimento, utilizzato per fissare tetti minimi e massimi ai prezzi: sulla base di questo parametro le gallerie poi applicano i pricing script, basati sulla reputazione e le quotazioni pregresse dell’artista, sulla tecnica utilizzata e sulla dimensione delle opere, nonché dipendenti dalle cosiddette sell-out situations, cioè degli eventi nella carriera dell’artista che ne fanno aumentare il valore delle opere.

Questo meccanismo è un’altra ragione dell’inefficienza del mercato, in quanto inibisce un meccanismo flessibile di aggiustamento dei prezzi verso il loro valore di equilibrio rispondente alle leggi della domanda e dell’offerta. Infatti gli script hanno come ulteriore regola che i prezzi, per favorire una lunga e duratura carriera dell’artista, non debbano mai scendere, ma invece progredire progressivamente. Nel caso vi fosse un forte calo della domanda il gallerista ha dalla sua parte la possibilità di nascondere una discesa temporanea dei prezzi, secondo sempre ben collaudate regole. Nel caso in cui la domanda risulti temporaneamente superiore all’offerta invece molte gallerie evitano una veloce lievitazione del livello dei prezzi, ma preferiscono, oltre a incentivare l’attività produttiva dell’artista (cercando di renderla seriale), istituire vere e proprie liste d’attesa, in cui i primi posti sono a beneficio dei clienti più fedeli ed appetibili.

Ai giorni d’oggi si preferisce utilizzare la strategia del time driven strategy, cui fanno riferimento le gallerie definite “strategiche” ovvero quelle il cui obiettivo di è la conquista di una posizione dominante nel sistema, che cerca di coniugare i punti di forza: da una parte si cerca di non forzare troppo la domanda nel breve periodo, secondo un obiettivo di una crescita sul medio-lungo, dall’altra, per supportare la carriera degli artisti, si fa massiccio utilizzo delle sell-out situation (e di altre operazioni di marketing in grado di aumentarne la visibilità), in modo da convincere i collezionisti che trattasi di investimenti sicuri e non speculativi.":wall::wall:

Tratto da :
Velthuis O. (2005), Talking Prices: Symbolic Meanings of Prices on the Market for Contemporary Art, Princeton University Press, Princeton.
Lewis B. (2009),The Great Contemporary Art Bubble,
Guenzi M. (2014), “L’efficienza dell’investimento in arte contemporanea”, Economia e Diritto, n.8


poi ci sono altri elementi dietro i cosiddetti "listini" che pubblicamente QUI non si possono certo scrivere, ma se uno ha avuto occasione di parlare "liberamente:cool::cool:" con qualche artista si renderebbe ben conto di come funziona questo sistema tanto ma tanto
poco trasparente ....:bye::bye::bye:

Fobia per i listini? Hai sbagliato il termine... questo è il tuo autoritratto :rotfl:
Io semplicemente senza tante paturnie ne prendo atto! :yes:

I listini sono una realtà, piaccia o non piaccia.

Ho capito che qui ogni giorno tocca che qualcuno si lamenti di qualcosa... ma la realtà è questa: sul mercato primario esistono i listini e più sono seri gli artisti e maggiormente rigorosi, uniformi e rispettati sono questi listini in tutte le gallerie di riferimento.

Questo fa anche parte della cosiddetta trasparenza, ma evidentemente siccome per te "listino equivale a prezzo caro" e a te piace andare a rimbasso, in questo caso la trasparenza non ti piace... :D
Sai, il compito delle gallerie sarebbe, oltre a promuovere un artista anche quello di valorizzarne il mercato e le quotazioni (altro argomento a cui pari essere particolarmente allergico ;) ), compito completamente diverso dalle aste, con cui sei solito fare paragoni sui prezzi.
Le gallerie, OVVIAMENTE, anche se vi fosse un calo delle quotazioni in asta, dovrebbero in ogni caso mantenere i listini di riferimento dei propri artisti. Evidentemente non tutti capiscono che il lavoro delle gallerie è proprio quello di sostenere i propri artisti e non di affossarli andando a ribasso come qualcuno qui auspicherebbe.

Del resto, per fare un esempio, senza farne il nome, segnalo che uno dei tuoi artisti passa in asta a 150-200 euro e alle stesse cifre fa pure invenduto. Lo stesso artista in galleria (dove scrivevi di averlo recentemente comperato, anzi, in più gallerie), probabilmente costa 5-10 volte tanto, nonostante il crollo in asta.
Ok che ti guardi bene dall'andare a scrviverne sul relativo 3D monografico, ma il punto è il medesimo: le gallerie che lavorano con l'artista hanno un listino di riferimento, a prescindere dalle sue sorti in asta.
Se uno lo vuole comperare in galleria, va lì e lo compera in base a quei riferimenti, altrimenti nel caso specifico può comperarlo a una frazione in asta, o alla medesima frazione lasciarlo andare invenduto a 200 euro (manco 200 euro!!!)... e tracollo sia, se è questo che i suoi collezionisti auspicano... :boh:

Spero proprio che artisti come Kounellis invece vengano rappresentati come meritano, e che le gallerie di riferimento tengano ben sostenuti i valori di riferimento. I listiniiiii ;)
 
PS per Ale e Biagio.
Basta pippe, grazie.
 
i listini, i coefficienti, sono per natura contrari alle opere d'arte, soprattutto su un artista scomparso.
Il listini vanno bene per il salame, il Parmigiano e le BMW.
Le fiere vanno bene per le vacche e per i libri.
Questa è arte ragazzi.
 
PS per Ale e Biagio.
Basta pippe, grazie.

i listini, i coefficienti, sono per natura contrari alle opere d'arte, soprattutto su un artista scomparso.
Il listini vanno bene per il salame, il Parmigiano e le BMW.
Le fiere vanno bene per le vacche e per i libri.
Questa è arte ragazzi.

Così parlò Zarathustra :rotfl::rotfl::rotfl:

Quindi c'è l'arte ma non esiste il mercato dell'arte... quello va bene per le vacche :rotfl:
"Peccato" che invece il mondo dell'arte comprenda anche il lato del mercato, con gallerie, le aste, le fiere, i collezionisti, i listini, i coefficienti, i prezzi, le compravendite... queste cose non ci sono solo per salame, formaggio e automobili. Non a caso frequenti un sito di "investimenti in arte e collezionismo" OK!
 
abbiamo una diapositiva di Biagio alle prese con il listino di Kounellis:
 

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abbiamo una diapositiva di Biagio alle prese con il listino di Kounellis:

Kounellis essendo scomparso non ha più dei listini ufficiali, ma ovviamente li aveva in vita. Come tutti gli artisti.
Se poi si vuole fare i negazionismi dell'ovvio, amen OK!
 
Biagio caro,
perchè non leggi i post e poi intervieni sempre con il solito disco dei listini?

Temo tu abbia le bende agli occhi per non renderti conto di come gira questo sistema, comprese le cose che qui non si possono pubblicamente
scrivere ma ben si sanno ... suvvia.:bye:

... se poi vuoi il numero privato di Calzolari o di Parmiggiani te la faccio fare io una limpida chiacchierata con loro:cool:
 

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Biagio caro,
perchè non leggi i post e poi intervieni sempre con il solito disco dei listini?

Temo tu abbia le bende agli occhi per non renderti conto di come gira questo sistema, comprese le cose che qui non si possono pubblicamente
scrivere ma ben si sanno ... suvvia.:bye:

Mamma mia Ale... io non ho bende agli occhi, ma un atteggiamento concreto verso il mondo reale.
Non vivo all'interno di un "ufficio lamentele" permanente. Buon pranzo! OK!
 
I listini, le scuderie, gli after, i gadget, i condition, virtual tour, dds, baratto, omaggi culinari,
come stiamo rovinando questo gran bel mondo dell'arte.
 
I listini, le scuderie, gli after, i gadget, i condition, virtual tour, dds, baratto, omaggi culinari,
come stiamo rovinando questo gran bel mondo dell'arte.

è diventata la fiera dell'est
anche se sta
fra art basel e Londra, ma sempre Branduardi ha ragione.

Se avete occasione provate a scambiare due parole in libertà con Calzolari o con Parmiggiani
e ve lo dicono loro dei fantomatici listini:D:p
 
Nel maggio 2002 Jannis Kounellis espose a Roma, al piano terreno della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, un imponente labirinto che, invadendo lo spazio centrale della Sala delle Colonne, creò un percorso di grande impatto visivo.
L'installazione nacque all’idea che, come in un teatro, l’artista potesse liberamente fare una mostra come un ‘atto unico’ che riassuma e contenga il lavoro degli ultimi anni.

Atto unico:o. Eggià, mica dimenticò da dove arrivava e nemmeno del buon Germano si dimenticò:friend::friend:, quel Germano che partì proprio dal teatro di Jerzy Grotowski, affermando di un'arte povera si manifesta essenzialmente "nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi".

Atto unico, opera carica di rimandi evocati dall'uso di materiali naturali e di sintesi che richiamano l'opera di Alberto Burri e di Joseph Beuys:vicini:
E pure le lettere riportate sui sacchi sono anch’esse parte di un linguaggio combinatorio ... Lui non peraltro amava Joyce:cool:.
E di Joyce ecco cosa disse «il viaggiatore solitario che partendo da un centro compie una rivoluzionaria e stravolgente peripezia linguistica che si fa carico allo stesso tempo di modernità e antichità»


«Il bello del labirinto» – dirà l’artista – «è che esiste un'unica entrata che è anche l’uscita. Quindi lo spettatore si trova ad entrare in questo spazio, diviso e frammentato, che lo porta ad un centro da cui poi è obbligato a tornare indietro sempre per lo stesso percorso»

Atto unico. Eggià, perché di repliche non se ne fanno davvero più. Come entrò da Fabio Sargentini con i dodici cavalli in via Beccaria nel lontano 1969, la storia si è poi ricucita su se stessa.

Kounellis, fra i vari del gruppo primordiale, è rimasto il più coerente con le idee inziali, mai sconfessando il passato seppur rimanendo impeccabilmente contemporaneo. Sempre, fino al termine dei suoi giorni.

notte:bye:
 

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Interessante la discussione,l'idea che mi sono fatto è un po a meta strada tra Biagio ed Ale.

Concordo che ci sono dei listini e coefficienti e benedico il mercato.
Penso che ci siano prezzi diversi tra comprare un opera a Parigi in una grande galleria,dove ha sicuramente un grande affitto da pagare,ha dei dipendenti,fa promozione....,contro una piccola galleria di provincia magari a conduzione familiare.

l'importante comunque e quello che hai tra le mani,nel caso dell'opera di Kounellis,che salta tra le varie aste non è molto.

L

Credo l'ultima mostra.

Grazie per la condivisione di questo video! OK!
Forse una mostra-addio, legata ad un tema pesante come la morte.

Al di là della tematica, vorrei fare notare da un lato come sia un piacere enorme sentire parlare artisti di un certo livello, e dall'altro come gli artisti stessi (magari appartenenti ad una generazione di un altro peso rispetto alle attuali), si esprimessero spesso in termini molto semplici, senza chissà quali voli pindarici, elucubrazioni o concetti astrusi. Pacatezza e semplicità. Espressività e carisma. Volti di un tempo, come quelli di certi attori, bellissimi sia da giovani che in vecchiaia.

PS. se parliamo di mercato primario, ossia di gallerie con rapporto diretto con Kounellis, parliamo di una manciata di gallerie in Italia e nel mondo, tutte prestigiose.
Viceversa sul mercato secondario - ossia opere reperite sul mercato - in quel caso le dinamiche delle richieste sono come ducu tu, variabili, e a seconda dei contesti possono oscillare. Ad ogni modo ogni caso fa storia a sè!
 
Ero presente, mi firmò 3/4 libri, foto e varie
Salutai anche Eliseo Mattiacci
 
Grazie Biagio,sei sempre molto gentile:cincin:

ci sono stato anch'io,non all'inaugurazione, davvero bella la mostra Paolo OK!

Ma grazie a te!
Ho visto diverse mostre alla Pescheria di Pesaro, ma questa non sono riuscito a vederla... peccato!

Ero presente, mi firmò 3/4 libri, foto e varie
Salutai anche Eliseo Mattiacci

Kounellis non ho mai avuto occasione di incontrarlo, ma il tuo incontro mi conferma che fosse una persona molto gentile.

Di Eliseo Mattiacci ho il ricordo di una cena proprio a Pesaro ormai diversi anni fa su una terrazza meravigliosa, però non era seduto vicino a me.
Una di quelle cene memorabili nella vita, io ero accanto a Fabro e Nagasawa, fino a tarda notte. Solo a ripensarci mi emoziono ancora.
 
preparatevi per il nuovo record:
 

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avete visitato la mostra da Matteo Lampertico?
Tutte le opere vendute il secondo giorno.
Carte anni 60, segnali, dai 180 ai 220K Euro.
 
avete visitato la mostra da Matteo Lampertico?
Tutte le opere vendute il secondo giorno.
Carte anni 60, segnali, dai 180 ai 220K Euro.

Io l'ho visitata. Mostra veramente molto bella e elegante.
Poche opere, tutte selezionate e tutte del ciclo dei "Segnali", tranne una molto grande colorata nella zona ufficio, e relativo piccolo studio a matite colorate.
Darei per scontato che siano tutte state archiviate, dato che, ahimè ne girano diverse non autentiche con pseudo provenienze di gallerie chiuse da decenni.
 
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