L&G Hydrogen Economy UCITS ETF IE00BMYDM794

Qualche altra riflessione considerato l'andamento attuale?
 
Qualche altra riflessione considerato l'andamento attuale?

Oltre ai due ETF ho una serie di aziende selezionate che tengo d'occhio. Dopo diverso tempo l'unica riflessione che mi viene in mente è di fare trading giornaliero su questi titoli, solo oggi almeno 7 titoli perdono più del 3%. Non ricordo se lo dicevo in questo thread o altrove, è un settore che a me piace tanto, verrà il suo momento ma preferisco aspettare di vedere un trend positivo e consistente piuttosto che cercare di entrare sui presunti minimi; mi tengo la mia azione a -75% ed aspetto. Solo Linde mi fa molta gola. Altra riflessione, entrare ora è entrare in turbolenza, se non controcorrente, se le borse USA vanno giù sperare di trovare il paniere di azioni che salgono è abbastanza utopico.
 
Credo molto in questo settore (idrogeno) ma non ti nego che l’andamento di questo etf mi sta un po’ preoccupando…
 
Credo molto in questo settore (idrogeno) ma non ti nego che l’andamento di questo etf mi sta un po’ preoccupando…

E fai bene a crederci, magari facciamo male ad investirci :p I primi due titoli di questo ETF oggi hanno lasciato sul campo più del 4% è difficile che possa andare bene. Marco stretto ma non entro, prima di tornare in pari deve recuperare un 30%, quando sarà il momento me ne dovrei accorgere... Sono convinto che le oil la faranno da padrona su qualsiasi forma di energia alternativa, il problema lì è che sono già prezzate, con queste aziende invece i margini di crescita ci sono ma siamo ancora nella fase di buttare le reti in mare.
 
E fai bene a crederci, magari facciamo male ad investirci :p I primi due titoli di questo ETF oggi hanno lasciato sul campo più del 4% è difficile che possa andare bene. Marco stretto ma non entro, prima di tornare in pari deve recuperare un 30%, quando sarà il momento me ne dovrei accorgere... Sono convinto che le oil la faranno da padrona su qualsiasi forma di energia alternativa, il problema lì è che sono già prezzate, con queste aziende invece i margini di crescita ci sono ma siamo ancora nella fase di buttare le reti in mare.

Giusto per capire…a che prezzo hai acquistato questo etf? Io sono entrato a 7,50 poco più di un anno fa.
 
Giusto per capire…a che prezzo hai acquistato questo etf? Io sono entrato a 7,50 poco più di un anno fa.

Quando dicevo investirci parlavo del settore, fortunatamente non possiedo nè questo nè l'altro ETF, invece ho un'azione dove sono sotto del 75%. La tengo fino al delisting ad imperitura memoria.
 
Quando dicevo investirci parlavo del settore, fortunatamente non possiedo nè questo nè l'altro ETF, invece ho un'azione dove sono sotto del 75%. La tengo fino al delisting ad imperitura memoria.

Ah, ho capito! Buon per te. Credevo di essere in buona compagnia…🥲
 
Qualche riflessione considerato l'andamento attuale???
 
Sono entrato alla collocazione a 9 euro, mediando sono arrivato a 5,50 ho tanta pazienza anche se devo dire si sta esaurendo, spero almeno che ritorni verso i 7 euro...
 
Riporto alcuni dati ad oggi rilasciati da intervista AD di e-novia:
Si prevede che il mercato dell''idrogeno verde raggiungera'' un fatturato di 1,4 trilioni di dollari entro il 2050, fornendo il 25% del fabbisogno energetico mondiale.
"Riteniamo che lo stoccaggio diventera'' in breve tempo la modalita'' piu'' efficiente per dotare le abitazioni dell''energia pulita necessaria al funzionamento degli impianti di riscaldamento, di ventilazione e di climatizzazione.
 
Sono entrato alla collocazione a 9 euro, mediando sono arrivato a 5,50 ho tanta pazienza anche se devo dire si sta esaurendo, spero almeno che ritorni verso i 7 euro...
In effetti anch'io sto esaurendo la pazienza. Entrato quando era attorno a 7 acquistando 1000 quote e mi porto avanti una perdita da un bel po'. Speriamo bene
 
Che sia il momento di entrarci? Lo vedo sempre in discesa, chissà che minimi toccherà prima di risalire
 
Io ho preferito Uranium IE0005YK6564 e sembra che si stia muovendo, una cifra omeopatica.
 
Mai visto un valore del genere (4,40) chissà dove arriverà?
 
quando sei entrato? ora mi sembra altino come prezzo guardando la storicità
a Settembre 2022 ora sono a +6,23% la storicità conta se cerchi la notizia che accompagna la la salita o la discesa del prodotto.


L’uranio e la questione del nucleare​

2 mesi fa -lunedì 3 luglio 2023

L’uranio è la materia prima essenziale per far funzionare i reattori che producono energia nucleare: una forma di energia che, nonostante le tensioni in Ucraina, sembra vivere una nuova giovinezza. Vale la pena investirci?
Grafici

Grafici
Un andamento in controtendenza
Nello scorso numero (n° 1517) abbiamo visto come due delle principali fonti energetiche, petrolio e gas naturale, non abbiano registrato andamenti positivi in questa prima parte del 2023. Tutto il contrario è successo al prezzo dell’uranio, passato dai circa 48 dollari alla libbra di fine 2022 ai circa 56 dollari alla libbra dell’ultima rilevazione disponibile, un progresso di circa il 16%. Si tratta di un andamento differente anche rispetto a quello medio delle altre materie prime (in media in calo del 3,3% in dollari Usa) e superiore al progresso medio registrato dalle Borse mondiali nella prima parte del 2023 (in dollari e a dividendi inclusi il progresso è di circa il 13%). Cosa spiega questa corsa dei prezzi dell’uranio? E continuerà?
I prezzi dell’uranio sono quelli rilevati settimanalmente dalla società UxC – l’ultima rilevazione è del 26 giugno. Gli altri dati nell’analisi sono forniti da Refinitiv Datastream e fanno riferimento alla chiusura del 30 giugno.
Le ragioni a favore della corsa dell’uranio…
Tre le ragioni alla base della ripresa dei prezzi dell’uranio. Prima: sempre più Paesi stanno considerando il ricorso all’energia nucleare per centrare i propri obiettivi in termini di riduzioni di emissioni nocive nell’atmosfera. Il caso più clamoroso è quello del Giappone (vista la tragedia di Fukushima di una decina di anni fa), ma recentemente anche la Svezia ha riaperto le porte a investimenti su nuove centrali. Si stima che alla fine del 2040 la capacità di generazione nucleare nel mondo possa risultare anche del 75% superiore a quella attuale, complici anche gli importanti investimenti della Cina. Seconda: le tensioni geopolitiche. Per ora le forniture di uranio e di uranio arricchito da parte della Russia non sono state oggetto di sanzioni. Se, però, i flussi della materia prima dalla Russia dovessero iniziare a ridursi, si potrebbe creare uno squilibrio tra domanda e offerta tale da spingere in alto i prezzi della materia prima. Terza: i prodotti finanziari legati all’uranio stanno lentamente aumentando e la materia prima, il cui andamento non solo risulta scarsamente correlato a quello delle altre materie prime, ma anche all’andamento generale delle Borse, potrebbe trovare più spazio in portafogli d’investimento diversificati dei professionisti del settore.
La popolazione svedese aveva votato nel 1980 per una progressiva uscita dal nucleare. Qualche anno fa sono stati chiusi alcuni vecchi reattori. Ora il nuovo Governo sembra voler investire anche sul nucleare come fonte energetica a basse emissioni.
… e gli elementi di rischio
Tutto questo presenta, però, dei rischi. In prima battuta, gli investimenti nelle centrali nucleari non sono semplici. Il piano di rilancio delle centrali in Giappone procede a rilento, mentre in altri Paesi si sono perse le competenze legate al nucleare. Insomma, nella peggiore delle ipotesi la capacità di generazione nucleare al 2040 potrebbe essere sostanzialmente allineata a quella attuale. La minore domanda rispetto a quella attesa farebbe sprofondare nuovamente i prezzi dell’uranio. In seconda battuta, non vanno trascurati i timori che ci sono ancora nelle popolazioni sui rischi legati a eventuali incidenti nelle centrali, rinnovate anche dalle tensioni sulla centrale di Zaporizhzhia in Ucraina, e allo smaltimento delle scorie (le opposizioni delle comunità locali potrebbero rallentare le nuove centrali). A ciò aggiungi che, seppur con prudenza, i progetti di estrazione stanno ripartendo – rischiando di far aumentare l’offerta – e che l’innovazione finanziaria sui prodotti legati all’uranio non è così semplice – la proposta di quotare un fondo che investe in partite fisiche d’uranio sulla Borsa Usa (al momento presente sulla Borsa canadese) è stato per il momento bocciato dalle autorità di controllo finanziarie statunitensi.
Il fondo che compra partite fisiche di uranio si chiama Sprott Physical Uranium Trust (16,72 Cad; Isin CA85210A1049). È quotato sulla Borsa canadese, ma, pur dovendo seguire da vicino l’andamento della materia prima, ha un po’ arrancato in questo inizio di 2023 (+8,2% in dollari Usa; sul periodo comparabile di rilevazione 9 gennaio - 26 giugno ha fatto +7,9% in dollari Usa contro il +11,8% del prezzo dell’uranio rilevato da UxC).
Come investire sull’uranio
Tiriamo le somme: i piani di investimento nell’energia nucleare stanno aumentando un po’ in tutto il mondo, ma i rischi che potrebbero far deragliare questi piani sono molteplici. Una scommessa sul nucleare e sulla crescita dei prezzi dell’uranio si può fare, ma deve essere riservata a chi sa di poter tollerare i rischi elevati dell’operazione (si può perdere molto e l’investimento deve essere compatibile con i tuoi principi etici). Come detto, investire direttamente sull’uranio non è semplice, bisogna necessariamente passare attraverso le società che estraggono e vendono uranio. Noi consigliamo l’Etf Sprott uranium miners (6,4770 euro; Isin IE0005YK6564): si acquista facilmente sulla Borsa italiana anche tramite la tua banca, ti permette di diversificare il rischio investendo su circa 35 tra le azioni delle principali società di estrazione di uranio nel mondo e in più, per poco meno di un quinto del patrimonio, investe sul fondo che compra fisicamente partite d’uranio di cui ti parlavamo nella pagina precedente. Attenzione: come detto è solo per chi si può permettere di correre dei rischi e deve occupare una parte limitata del tuo patrimonio.
Il fondo legato all’uranio ha sofferto verosimilmente per la bocciatura alla sua quotazione sui listini Usa. È una penalizzazione eccessiva, ma non puoi comprarlo facilmente: puoi farlo, però, indirettamente tramite l’Etf Sprott uranium miners.
Dall’inizio del 2023 l’Etf Sprott uranium miners ha guadagnato il 4,3% in euro, contro un risultato delle altre società del settore delle materie prime pari a +1% (in euro e dividendi inclusi). Le Borse mondiali sono andate meglio (+10% in euro e dividendi inclusi), ma trainate dai titoli tecnologici. Sulle società delle materie prime hanno inciso sia l’aumento dei costi, sia i timori per un rallentamento economico globale.

Il punto sugli investimenti in azioni dell’uranio
In passato, quando questo Etf non era disponibile sulla Borsa di Milano, ti avevamo suggerito anche una puntata diretta sulle azioni di due società dell’uranio. La prima era Kazatomprom (26,85 Usd; Isin US63253R2013), società dello Stato del Kazakistan, primo produttore di uranio al mondo. Nonostante i buoni risultati annunciati sia per il 2022 (vedi commento sul n° 1506), sia per le vendite registrate nel corso del 1° trimestre 2023 (molto più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), le azioni hanno sofferto in questo avvio di 2023, per effetto delle tensioni legate al rapporto stretto che la società ha con la Russia – non solo è un cliente importante, ma molte delle forniture della società per altri Paesi passano dalla Russia. E non ha aiutato il fatto che, a sorpresa, il gruppo abbia rivelato di aver ceduto proprio alla Russia una fetta dei diritti di estrazione in una miniera del gruppo – anche se non ufficialmente confermato, sarebbe questo il motivo che ha portato alcuni vertici alle dimissioni e alla richiesta di votazione per l’elezione di nuovi vertici di cui probabilmente ti ha avvisato la banca nei giorni scorsi. Certo, la società sta già correndo ai ripari, siglando accordi, per esempio, con la Cina, ma i rischi sono elevati; quindi, limitati a mantenere le azioni che già hai. La seconda era la canadese Cameco (41,49 Cad; Isin CA13321L1085) che, invece, dall’inizio dell’anno ha avuto un andamento brillantissimo. Tutti i timori che hanno gravato sulla Kazatomprom non hanno fatto altro che avvantaggiare la Cameco, che ha chiuso anche il 1° trimestre con risultati stellari e che, a differenza della collega kazaka, punta a un netto aumento dei volumi di produzione nel corso del 2023. Gli Stati Uniti hanno già aumentato di molto le importazioni di uranio dal Canada e potrebbero continuare a farlo, a tutto favore della Cameco (secondo produttore di uranio al mondo). Le buone prospettive della società canadese ci sembrano, però, ormai pienamente scontate dai prezzi dei Borsa. Per questo limitati a mantenere le azioni che già hai, ma non acquistare ora.
Per le ragioni indicate nel paragrafo, dall’inizio del 2023 le azioni Kazatomprom hanno ceduto il 4,6%, che diventa -6,7% in euro e dividendi inclusi; questo ha inciso sull’andamento dell’Etf Sprott uranium miners di cui la Kazatomprom fa parte. Al contrario, le azioni Cameco hanno guadagnato il 35,2% (molto simile in euro) e fanno mangiare la polvere al resto delle azioni delle materie prime, ma anche alla media delle Borse mondiali – anche Cameco fa parte dell’Etf. Per questo, alla luce di questa corsa, non è più il caso di acquistare queste azioni. Limitati a mantenere sia le azioni Cameco, sia le azioni Kazatomprom.
 
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