condivido le proteste,e' un diritto costituzionale
ma individui mascherati che non mi fanno entrare in universita li considero teppisti da prendere a bastonate e da cacciare a pedate nel sedere
senza se e senza ma
le proteste sono sacrosante,ma chissa perche i palestinesi (terroristi) protestano con bombe e stragi
gli studenti (mascherati chissa perche ) occupano ,vandalizzano e ledono i diritti degli altri studenti
Io ho sentito e letto tante chiacchere sul punto, qui in Italia, tutto smentito dai documenti visivi.
Ho letto e sentito analisi a dir proco grottesche, volte a screditare quelle proteste, fondate sul nulla, se non su generici richiami alla Shoa, all'antisemitismo, come se quei ragazzi l'avessero mai messo in atto o negato l'Olocausto, anzi: proprio applicando qui principi onusiani, fondati su quella tragedia epocale, per ciò che vedono, chiedono ora giustizia e diritti, che valgono solo se uguali per tutti e nei confronti di tutti.
Io a questi elaboratori di simili teorie, strampalate se non fossero atroci, oltre a suggerire di andare sul posto e parlare con quei ragazzi, con le loro famiglie, per vedere chi sono, se è vero che sono mandatari di Hamas, dell'Asse del Male e tutte queste idiozie, chiederei: ma per quale motivo, ragazzi che hanno studiato in occidente, vissuto in occidente, vedendo quel che vediamo tutti ad onta di chi cerca di censurare, non dovrebbero ora chiedere giustizia e stare dalla parte delle vittime; semmai, spighino essi, gli estensori di queste posizioni, il perché non si sentano mai in dovere di preoccuparsi del regime d'apartheid, delle detenzioni amministrative, di decenni di occupazione illecita, della negazione della dignità di milioni di esseri umani, della distruzione dei sistemi scolastico e sanitario palestinesi, della morte di decine di migliaia di persone in pochi mesi, del negare speranza ad un intero popolo, spieghino il perché, imperterriti, negano tutto ciò e se la prendono con chi non è disposto a farlo.
Ho letto e sentito analisi a dir proco grottesche, volte a screditare quelle proteste, fondate sul nulla, se non su generici richiami alla Shoa, all'antisemitismo, come se quei ragazzi l'avessero mai messo in atto o negato l'Olocausto, anzi: proprio applicando qui principi onusiani, fondati su quella tragedia epocale, per ciò che vedono, chiedono ora giustizia e diritti, che valgono solo se uguali per tutti e nei confronti di tutti.
Io a questi elaboratori di simili teorie, strampalate se non fossero atroci, oltre a suggerire di andare sul posto e parlare con quei ragazzi, con le loro famiglie, per vedere chi sono, se è vero che sono mandatari di Hamas, dell'Asse del Male e tutte queste idiozie, chiederei: ma per quale motivo, ragazzi che hanno studiato in occidente, vissuto in occidente, vedendo quel che vediamo tutti ad onta di chi cerca di censurare, non dovrebbero ora chiedere giustizia e stare dalla parte delle vittime; semmai, spighino essi, gli estensori di queste posizioni, il perché non si sentano mai in dovere di preoccuparsi del regime d'apartheid, delle detenzioni amministrative, di decenni di occupazione illecita, della negazione della dignità di milioni di esseri umani, della distruzione dei sistemi scolastico e sanitario palestinesi, della morte di decine di migliaia di persone in pochi mesi, del negare speranza ad un intero popolo, spieghino il perché, imperterriti, negano tutto ciò e se la prendono con chi non è disposto a farlo.