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Entanglement
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Originalmente inviato da FR Visualizza messaggio
Certo posso apparire riduzionista, anche se credo di non esserlo, ma affermano i neurologi il cervello è chimica, impulsi elettrici, miliardi di neuroni e miliari di miliardi di collegamenti delle sinapsi.
...così come una fuga di Bach è solamente una serie di note, o "Delitto e Castigo" una serie di lettere su un libro, o "La Vita è Bella" di benigni una serie di pixel sullo schermo...
La definizione riduzionista non è sbagliata ma non è la sola che descrive un processo di una certa complessità: è solo complementare a quella olistica (il tutto visto nel suo insieme).
Io penso che una bella melodia nel suo complesso valga più della somma delle singole note prese singolarmente, così come un bel libro è molto di più di lettere in fila (o se vogliamo scendere ancora un livello, è più di alcune "macchie" di inchiostro su un foglio di carta), e così via.
L'IO della mente (o almeno la sua illusione) è più di una serie di neurotrasmettitori o scariche elettriche che si scambiano le sinapsi.
Hofstadter usa come metafora il formicaio: a che livello lo si guarda? se ci concentriamo su una singola formica ingrandendola, vediamo molecole o forse organi che permettono - lavorando all'unisono - di dar vita ad una (secondo livello) formica, ente autonomo dotata di tutti i mezzi per riuscire a sopravvivere, ma che lavora continuamente per dar vita ad un (terzo e forse più importante livello) formicaio, il quale sembra addirittura avere intelligenza propria e comunque capace di evolversi e di fare scelte anche intelligenti.
Infatti io ho parlato di cervello: la mente ne è l'espressione massima dove si creano le condizioni del pensiero e di tutto ciò che chiamiamo spirito, anima, arte, conoscenza. Non a caso gli studiosi dell'evoluzione considerano i dipinti trovati nelle grotte di Chauvet e di Altimura appartenenti, mi sembra, al paleolitico superiore, come le prime espressioni di quella mente che ci rende appunto Homo sapiens.
Molto bello è l'esempio che riporti di Hofstader, un autore che mi è noto per aver letto la sua opera monumentale “Gödel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante”, un libro che mi ha messo davvero a dura prova, ma che è servito moltissimo per ampliare di più i miei orizzonti.
Certo posso apparire riduzionista, anche se credo di non esserlo, ma affermano i neurologi il cervello è chimica, impulsi elettrici, miliardi di neuroni e miliari di miliardi di collegamenti delle sinapsi.
...così come una fuga di Bach è solamente una serie di note, o "Delitto e Castigo" una serie di lettere su un libro, o "La Vita è Bella" di benigni una serie di pixel sullo schermo...
La definizione riduzionista non è sbagliata ma non è la sola che descrive un processo di una certa complessità: è solo complementare a quella olistica (il tutto visto nel suo insieme).
Io penso che una bella melodia nel suo complesso valga più della somma delle singole note prese singolarmente, così come un bel libro è molto di più di lettere in fila (o se vogliamo scendere ancora un livello, è più di alcune "macchie" di inchiostro su un foglio di carta), e così via.
L'IO della mente (o almeno la sua illusione) è più di una serie di neurotrasmettitori o scariche elettriche che si scambiano le sinapsi.
Hofstadter usa come metafora il formicaio: a che livello lo si guarda? se ci concentriamo su una singola formica ingrandendola, vediamo molecole o forse organi che permettono - lavorando all'unisono - di dar vita ad una (secondo livello) formica, ente autonomo dotata di tutti i mezzi per riuscire a sopravvivere, ma che lavora continuamente per dar vita ad un (terzo e forse più importante livello) formicaio, il quale sembra addirittura avere intelligenza propria e comunque capace di evolversi e di fare scelte anche intelligenti.
Infatti io ho parlato di cervello: la mente ne è l'espressione massima dove si creano le condizioni del pensiero e di tutto ciò che chiamiamo spirito, anima, arte, conoscenza. Non a caso gli studiosi dell'evoluzione considerano i dipinti trovati nelle grotte di Chauvet e di Altimura appartenenti, mi sembra, al paleolitico superiore, come le prime espressioni di quella mente che ci rende appunto Homo sapiens.
Molto bello è l'esempio che riporti di Hofstader, un autore che mi è noto per aver letto la sua opera monumentale “Gödel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante”, un libro che mi ha messo davvero a dura prova, ma che è servito moltissimo per ampliare di più i miei orizzonti.