Va bene, ho capito.
Tutti gli archivi/fondazioni operano nel giusto e con criteri di assoluta trasparenza in quanto il comitato scientifico è tutto presente al completo e tutti sono infallibili (credevo che di infallibile ci fosse solo il creatore)
Ti vorrei fare un esempio concreto, senza parlare nemmeno di Archivi, ma di Artisti, nello specifico Jannis Kounellis.
Diversi anni fa un amico aveva comperato da un privato, tramite la famosa piattaforma di aste online, due opere di Kounellis, di cui una con i classici "Segnali/Lettere" del 1960 (oggi varrebbe 100.000 euro) e l'altra una carta degli anni '90 della serie dei Catrami.
Entrambe con "autentica dell'artista su foto", ed entrambe con timbri di due celeberrime gallerie (la cui attività era cessata anni prima).
Dopo alcuni anni le sottopone a Kounellis.
Morale della favola: ENTRAMBE FALSE.
False le opere, false le autentiche, falsi i timbri (che forse erano pure controfirmati, questo non lo ricordo, ma ricordo bene i nomi delle gallerie e per me vedere delle carte di Kounellis con quei timbri è già un campanello di allarme).
L'amico era convinto di avere fatto un affare e purtroppo invece ci ha rimesso tutto. Se avesse comprato in asta o galleria avrebbe pagato magari il doppio o più, ma avrebbe avuto qualcosa di originale, che oggi valeva cifre importantissime.
All'epoca Kounellis era ancora vivo e ha potuto dire che erano false, ma poniamo che il mio amico le avesse sottoposte in tempi più recenti all'archivio e il responso fosse stata la bocciatura, ossia opere "non archiviabili": al 99% lui avrebbe detto che l'archivio non era competente, che invece le opere erano autentiche, che la provenienza era eccezionale e che gliele avevano bocciate ingiustamente, magari ipoteticamente per far risultare meno opere sul mercato oppure che se al posto suo le avesse sottoposte il gallerista XY gliele avrebbero passate.
Del resto, tra avere un'opera originale che vale 100.000 euro e un falso che vale zero, c'è una tale differenza che il trauma ti perseguita, è chiaro.
Ma appunto, purtroppo, questa è la reazione che ha chiunque riceva una bocciatura.