rentier64
Lean Fire
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Tuttavia sarebbe ingenuo ignorare che fidarsi è pur sempre un rischio.
Il rischio di fidarsi
Il Mulino, Voci,
Salvatore Natoli
“La fiducia è in primo luogo un legame originario: solo perché abbiamo ricevuto amore e sicurezza ne diveniamo capaci. La sperimentiamo quotidianamente nei legami parentali, amicali, sociali, come pure nelle istituzioni, che rendono possibili patti di lealtà anche fra persone estranee. E infine si ha fiducia quando la si ha - in una potenza altra, Dio, a cui ci si affida in ragione d'una promessa di salvezza. Di fronte a un'impossibile autosufficienza, fidarsi, anzitutto come atto di generosità, è un rischio che dobbiamo correre.”
In questo saggio si tratta della fiducia nei vari campi della vita umana. C'è la fiducia in sé stessi che permette di affrontare "circostanze grandi e oneste con speranza di successo", ma anche con la consapevolezza di potere tollerare il dolore qualora le cose non andassero a buon fine. La fiducia in sé stessi "può essere un dato del carattere o una predisposizione genetica; può essere anche frutto dell'avere goduto, per ambiente di nascita e formazione, d'una rassicurazione tale da rendere capaci di tenere a bada il timore". C'è la fiducia tra amici; una fiducia totale, un affidarsi completamente all'altro, perché, come scrive, Montaigne, "la perfetta amicizia è indivisibile, ciascuno si dà al proprio amico tanto interamente che non gli resta nulla da spartire con gli altri". Poi c'è la fiducia o la sfiducia nelle istituzioni o nei partiti politici, fino ad arrivare alla fiducia in Dio, che per me è bene espressa dal Salmo di Davide: "Il signore è il mio pastore... Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza".
Il rischio di fidarsi - Salvatore Natoli - Libro - Il Mulino - Voci | IBS
Il rischio di fidarsi
Il Mulino, Voci,
Salvatore Natoli
“La fiducia è in primo luogo un legame originario: solo perché abbiamo ricevuto amore e sicurezza ne diveniamo capaci. La sperimentiamo quotidianamente nei legami parentali, amicali, sociali, come pure nelle istituzioni, che rendono possibili patti di lealtà anche fra persone estranee. E infine si ha fiducia quando la si ha - in una potenza altra, Dio, a cui ci si affida in ragione d'una promessa di salvezza. Di fronte a un'impossibile autosufficienza, fidarsi, anzitutto come atto di generosità, è un rischio che dobbiamo correre.”
In questo saggio si tratta della fiducia nei vari campi della vita umana. C'è la fiducia in sé stessi che permette di affrontare "circostanze grandi e oneste con speranza di successo", ma anche con la consapevolezza di potere tollerare il dolore qualora le cose non andassero a buon fine. La fiducia in sé stessi "può essere un dato del carattere o una predisposizione genetica; può essere anche frutto dell'avere goduto, per ambiente di nascita e formazione, d'una rassicurazione tale da rendere capaci di tenere a bada il timore". C'è la fiducia tra amici; una fiducia totale, un affidarsi completamente all'altro, perché, come scrive, Montaigne, "la perfetta amicizia è indivisibile, ciascuno si dà al proprio amico tanto interamente che non gli resta nulla da spartire con gli altri". Poi c'è la fiducia o la sfiducia nelle istituzioni o nei partiti politici, fino ad arrivare alla fiducia in Dio, che per me è bene espressa dal Salmo di Davide: "Il signore è il mio pastore... Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza".
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