Se mi posso permettere, ecco un pensiero a caldo su Andrea,
Sono certo che giulio 55 apprezzerà:
" seppur della classe 1978, parte da molto lontano.
Pare che si riallacci a quei tratti caratteristici del Movimento Arte Concreta, in cui si accostavano alla pitture tradizionali quei nuovi strumenti di comunicazione affinché si possa dimostrare una netta convergenza tra arte e tecnica.
Verrebbe da pensare all’arte programmata e cinetica, ma Greco è andato oltre, Greco ci riporta in altri scenari, quelli più poetici dell’arte povera, celebrando elementi fondamentali e di sintesi, a volte pura materia.
Quella materia più comune, il catrame ed i pigmenti, che esprimono arte pura, evocando la vita passando da ciò che la natura crea.
Ed ecco che le opere di Greco assumono un dinamismo, una energia ed una vitalità in quanto capaci di trasformarsi e di racchiudere nei pochi spazi di una tela i sensi dell’odore e del colore insieme.
Germando Celant correttamente affermava: "l'insignificante ha iniziato ad esistere".
Questi giochi spericolati alla scoperta della materia grezza, come il catrame, hanno origini ancora più storiche nell’arte del nostro novecento, quando si gettarono via pennelli dalle figurazioni precostituite e iniziò una sfida all’ordine, con Alberto Burri e la genesi dell’informale.
Una storia della continua ricerca materica e sperimentazioni fra colori ed emozioni forti Andrea Greco ce la riporta in veste contemporanea, come d’incanto."
Bye bye