Le brutte notizie dal mondo dell'arte due

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Stato
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Certezza n. 1:
è che un ministro della cultura di un governo dimissionario ha preso una decisione rilevante e firmato dopo le elezioni un contratto che dura 5 anni.
Non lo ha fatto durante il suo mandato. Ma dopo... così e chissà perchè.
Sulla tempistica non ho idea (dubito sia una cosa che si organizza oggi per domani in generale, mi sembra più probabile che sia in ballo da un tot di tempo e si sia chiusa adesso stante la situazione di stallo istituzionale, che non mi pare imputabile allo scorso governo); che il contratto duri 5 anni mi pare normale, quale società si fa carico di una gestione che impiega risorse per tipo 6 mesi?
Comunque capisco la posizione che sottolinea le tempistiche inopportune del provvedimento: certo, se fosse positiva sarebbe passata come una piacevole eredità, avendo una posizione contraria passa per un sopruso


Certezza n.2:
una società privata incasserà il 50% dello sfruttamento di immagine del nostro patrimonio artistico.

Il 50%... ma ci rendiamo conto? Parliamo dell'Italia, lo Stato con il più grande patrimonio artistico al mondo. E lo si dà via, così. Fuori mandato.
Ma vi sembra normale che un ministro dimissionario si metta a fare trattative di questo genere invece di dedicarsi agli affari correnti su un tema così importante come il nostro patromonio artistico?

Per me è una cosa a dir poco agghiacciante.
Io non ho ancora capito le cifre a cui si rinuncia e quale sarebbe l'altra opzione: quanto incassavamo, in che modo la cosa veniva sfruttata e se non veniva sfruttata quanto sarebbe costato farlo e in che tempi; senza queste informazioni non capisco di cosa si parli...
Cioè se da questi diritti lo stato incassa ad es. 10M, la società ne ricava 100 e allo stato ne torna 50 (numeri completamente a caso ovviamente), sarebbe un provvedimento sbagliato?
Mi dirai: allora incassiamo noi 100: bene, quanto mi costa una struttura che si occupa di questo, in quanto tempo viene messa in condizioni di operare, ricava effettivamente 100?
 
Io non ho ancora capito le cifre a cui si rinuncia e quale sarebbe l'altra opzione: quanto incassavamo, in che modo la cosa veniva sfruttata e se non veniva sfruttata quanto sarebbe costato farlo e in che tempi; senza queste informazioni non capisco di cosa si parli...
Cioè se da questi diritti lo stato incassa ad es. 10M, la società ne ricava 100 e allo stato ne torna 50 (numeri completamente a caso ovviamente), sarebbe un provvedimento sbagliato?
Mi dirai: allora incassiamo noi 100: bene, quanto mi costa una struttura che si occupa di questo, in quanto tempo viene messa in condizioni di operare, ricava effettivamente 100?

Come Biagio ha ben capito e sottolineato, la questione è che un ministro dimissionario, di qualunque parte fosse, mai avrebbe dovuto firmare un contratto per 5 anni, impegnando, e per tutta la durata del mandato, un'amministrazione che lo sostituisce pur non avendone di fatto i poteri.
Spero anche in qualche intervento dall'alto, o "di fianco" che annulli un tale provvedimento.
Che porti soldi o meno NON C'ENTRA NULLA. Poteva aspettare un nuovo governo con pieni poteri.
Ripeto che non entro nel merito, ma è pure noto che quando i politici compiono di tali soprusi, il più delle volte lo fanno per accontentare amici degli amici. Se così fosse, si aggiunge ulteriore gravità.
O dovrò ricorrere io contro il provvedimento come privato cittadino? Un giudice a Berlino, no?
 
Come Biagio ha ben capito e sottolineato, la questione è che un ministro dimissionario, di qualunque parte fosse, mai avrebbe dovuto firmare un contratto per 5 anni, impegnando, e per tutta la durata del mandato, un'amministrazione che lo sostituisce pur non avendone di fatto i poteri.
Spero anche in qualche intervento dall'alto, o "di fianco" che annulli un tale provvedimento.
Che porti soldi o meno NON C'ENTRA NULLA. Poteva aspettare un nuovo governo con pieni poteri.
Ripeto che non entro nel merito, ma è pure noto che quando i politici compiono di tali soprusi, il più delle volte lo fanno per accontentare amici degli amici. Se così fosse, si aggiunge ulteriore gravità.
O dovrò ricorrere io contro il provvedimento come privato cittadino? Un giudice a Berlino, no?

ottimo intervento.
Bravo_OK!
 
Di seguito l’articolo originale del sole24ore, se lo leggete vedrete che le cose sono un pò diverse rispetto a quanto riportato da alcuni :gluglu::cool::cool:

La Direzione generale Musei ha firmato un accordo-quadro quinquennale conBridgeman Images S.r.l., ramo italiano del gruppo inglese Bridgeman Images, considerato leader internazionale nel settore della distribuzione e commercializzazione di immagini d'arte e culturali, specializzato nella gestione dei diritti d'autore e nella licenza di fotografie storiche e d'arte, attiva fin dal 1972, che già rappresenta 700 musei e gallerie, oltre a 1.000 artisti viventi, eredi e fondazioni di tutto il mondo.
È il primo accordo in tal senso – siglato il 4 aprile scorso dal Direttore generale Antonio Lampis, dopo le trattative condotte dal Direttore del Servizio I, Antonio Tarasco – e consentirà a Bridgeman Images di acquisire, in forma temporanea e non esclusiva, immagini del patrimonio culturale di 439 musei e luoghi della cultura italiani facenti capo alla Direzione, per la loro riproduzione indiretta, distribuzione e commercializzazione internazionale.

“È un accordo migliorativo per lo Stato rispetto al passato perché pone delle nuove aliquote, più remunerative, e chiarisce le garanzie per lo Stato. Ora siamo pronti per presentare un piano nazionale digitale e per considerazioni di valorizzazione di singole fattispecie” spiega ad ArtEconomy24 Antonio Lampis.

“È un’operazione sia di valorizzazione economica che culturale delle collezioni museali, così milioni di immagini dei nostri musei potranno circolare in tutto il mondo – spiega l’avvocato Tarasco –. Per la prima volta vengono commercializzati gli archivi fotografici del ministero, cioè tutte le fototeche presso i musei, da una società esterna con elevata capacità di commercializzazione delle immagini nel pieno rispetto della normativa vigente. La partnership commerciale e di valorizzazione culturale consentirà così, per esempio, a un giapponese di richiedere la foto di “Giuditta con la testa di Oloferne” di Artemisia Gentileschi, conservata al Museo di Capodimonte grazie alla potenza dei canali commerciali della società inglese». Le immagini dei musei italiani potranno così viaggiare in tutto il globo a prezzi interessanti per lo Stato, che ha già accordi con case fotografiche ma per l’utilizzazione delle immagini dei loro archivi e non di quelli del Mibact.

L'uso delle immagini sarà consentito per finalità editoriali e per la realizzazione di prodotti come documentari e allestimenti per il cinema, articoli di cartoleria e giochi, compatibili con la destinazione culturale. I direttori dei Musei autonomi e dei Poli museali, sulla base delle condizioni stabilite, potranno siglare accordi applicativi di dettaglio per permettere l'acquisizione temporanea delle immagini concesse e selezionare gli ambiti di utilizzo (tutti o solo alcuni tra quelli indicati). I musei statali, grazie all'accordo, ricaveranno il 50% del fatturato al netto dell’Iva della Bridgeman Images a copertura dell’utilizzo dell’immagine e i ricavi resteranno ai musei o ai Poli che potranno essere investirli nella tutela e valorizzazione dei beni culturali. La Direzione generale Musei preparerà una bozza di accordo applicativo dove indicare l’uso consentito e allegare le immagini.
 
Come Biagio ha ben capito e sottolineato, la questione è che un ministro dimissionario, di qualunque parte fosse, mai avrebbe dovuto firmare un contratto per 5 anni, impegnando, e per tutta la durata del mandato, un'amministrazione che lo sostituisce pur non avendone di fatto i poteri.
Spero anche in qualche intervento dall'alto, o "di fianco" che annulli un tale provvedimento.
Che porti soldi o meno NON C'ENTRA NULLA. Poteva aspettare un nuovo governo con pieni poteri.
Ripeto che non entro nel merito, ma è pure noto che quando i politici compiono di tali soprusi, il più delle volte lo fanno per accontentare amici degli amici. Se così fosse, si aggiunge ulteriore gravità.
O dovrò ricorrere io contro il provvedimento come privato cittadino? Un giudice a Berlino, no?
Beh se è illegale il provvedimento verrà revocato, mi pare abbastanza palese: il futuro ministro o ancor prima i relativi organi di vigilanza qualora non vi fossero i contorni per ratificare il provvedimento provvedereanno ad annullarlo.
"è pure noto che quando i politici compiono di tali soprusi, il più delle volte lo fanno per accontentare amici degli amici" questo invece è quello a cui mi riferisco quando dico che l'opinione comune pare essere "è tutto un magna magna": ci sono prove che sia un provvedimento clientelare? per ora no. Quando e se ci saranno sarò il primo a incazzarmi per l'ennesimo spreco di soldi pubblici in modo disonesto (come sarei il primo a stupirmi relativamente della cosa).
In linea di massima comunque il punto centrale del mio intervento non era sulle modalità, ma sul fatto che fosse un provvedimento giusto o sbagliato nel merito...
 
I ministri non firmano contratti. Si tratta di attività gestionali, di competenza della struttura dirigenziale...
 
Mi aspettavo ci fossero opinioni anche contrapposte. E sull'argomento ci sta che sia così.

L'accordo è stato firmato dopo le elezioni, da un governo non più in carica, ovvero che dovrebbe svolgere solo gli affari correnti. Invece ha perso una decisione che investirà il governo entrante per 5 anni ossia ipoteticamente tutta la nuova legislatura. Qualunque sia il futuro governo. Questo è il tema: una decisione così rilevante riguardante il nostro patrimonio artistico presa da un ministro invece che sotto il suo governo, sotto quello successivo. E' allucinante. Ma è sicuramente legale e quindi non può essere revocata se non andando in contro a penali (che saranno certamente state "opportunamente" inserite nel contratto).

Siccome la notizia è parecchio rilevante, ho ritenuto di postarla qui. Poi credo stia ad ognuno di noi approfondirsela e avere una propria visione piuttosto che andare qui in OT politici o addentrarci in ipotesi di vario genere.
 
Mi aspettavo ci fossero opinioni anche contrapposte. E sull'argomento ci sta che sia così.

L'accordo è stato firmato dopo le elezioni, da un governo non più in carica, ovvero che dovrebbe svolgere solo gli affari correnti. Invece ha perso una decisione che investirà il governo entrante per 5 anni ossia ipoteticamente tutta la nuova legislatura. Qualunque sia il futuro governo. Questo è il tema: una decisione così rilevante riguardante il nostro patrimonio artistico presa da un ministro invece che sotto il suo governo, sotto quello successivo. E' allucinante. Ma è sicuramente legale e quindi non può essere revocata se non andando in contro a penali (che saranno certamente state "opportunamente" inserite nel contratto).

Siccome la notizia è parecchio rilevante, ho ritenuto di postarla qui. Poi credo stia ad ognuno di noi approfondirsela e avere una propria visione piuttosto che andare qui in OT politici o addentrarci in ipotesi di vario genere.

Scusa Biagio ma se leggi l’articolo che ho riportato nessun ministro ha firmato nulla è stata la direzione generale dei Musei e l’accordo non è in esclusiva, per cui non capisco il tuo punto.....tieni presente che accordi come questo non vengono firmati in 2 giorni, ma ci saranno stati sicuramente mesi se non anni di trattative....e comunque questa società inglese già svolge questo tipo di attività per istituzioni museali di tutto il mondo.....poi se vogliamo fare dello scandalismo a tutti i costi ok, ma le cose almeno in questo caso sono ben diverse da come da te raccontate....
 
Scusa Biagio ma se leggi l’articolo che ho riportato nessun ministro ha firmato nulla è stata la direzione generale dei Musei e l’accordo non è in esclusiva, per cui non capisco il tuo punto.....tieni presente che accordi come questo non vengono firmati in 2 giorni, ma ci saranno stati sicuramente mesi se non anni di trattative....e comunque questa società inglese già svolge questo tipo di attività per istituzioni museali di tutto il mondo.....poi se vogliamo fare dello scandalismo a tutti i costi ok, ma le cose almeno in questo caso sono ben diverse da come da te raccontate....

Ciao @arteok, nessuno scandalismo. Riporto semplicemente la notizia ufficiale, come diffusa dalla società Bridgeman.
C'è scritto che la società ha firmato con il Ministero Italiano di Cultura questo "storico accordo" che la rende l'unica agenzia internazionale ad avere questo servizio a livello internazionale.
L'accordo viene definito "first of its kind" ossia primo/unico nel suo genere.
Sotto è inserito il logo del Ministero.
Important Announcement: Bridgeman signs agreement with MiBACT

Come si può vedere, non è "come lo racconto io", ma è quanto riportato sul sito ufficiale dell'azienda, ossia una delle due parti che hanno firmato l'accordo.

Poi ognuno la vedrà a modo suo, ma questo è esattamente quello che l'azienda dichiara ufficialmente.
 
da un punto di vista definibile “ideale” sono
d’accordo con Biagio :yes:
in particolare nella parte nerettata...
Non esiste alcuna certezza sui numeri dei futuri introiti.
Chiaramente la società privata (scelta così, senza bandi...), avrà interesse a guadagnare.
....

E per fare incassare 100 allo Stato, la società dovrebbe ricavarne 200 (trattenendosene 100).

Le opzioni cmq sarebbero state molteplici e sicuramente sono decisioni prettamente politiche. Però attuabili da un Governo in carica...
...

Fosse anche la migliore soluzione (e per me non lo è proprio), un'azione del genere è da condannare a priori.
Soprattutto in un campo come la cultura.

Sarebbe anche ora di smettere di pensare che in quanto Italiani non abbiamo le capacità per fare funzionare le cose autonomamente, senza privatizzare. E di riconoscere che spesso il privato fa peggio del pubblico con l'aggravante che paghiamo due volte subito e poi paghiamo i danni e i cocci quando i privati saltano in aria...
il punto, però, è che una gestione pubblica richiede
necessariamente lo stanziamento di risorse,
umane e finanziarie


ma..
- se l’opinione pubblica è ampiamente contraria
a qualsiasi tipo di spesa pubblica (vista sempre e
solo come uno spreco, una possibilità di ruberie
varie)
- e se, a causa dell’ideologia su cui si basa l’Europa,
il bilancio degli Stati viene considerato come se
fosse il bilancio di una qualsiasi società privata a
fine di lucro :eek:
allora quella gestione pubblica viene sostituita da
privatizzazioni di vario tipo
che, di per se, vanno anche bene in certi casi...

ma sarebbe necessario in tutti i casi, porsi una domanda
(la stessa dei nostri saggi progenitori latini)
cui prodest ? :confused:
(Cui prodest? - Wikipedia)

per capirci meglio, faccio un esempio:
il trasporto pubblico
- se sono una s.p.a. privata (che lo gestisce)
vorrò che l’attività sia il più efficente
possibile,
cioè, a ogni euro in più investito deve
corrispondere un aumento dell’utile
maggiore possibile
- se, invece, sono un ente pubblico (che gestisce
il servizio di trasporto) potrei volere qualcosa
di un po’ diverso...;)
cioè, a ogni euro in più investito deve corrispondere
un aumento maggiore possibile di efficacia
del servizio,
efficacia vuol dire i risultati concreti in termini di
zone geografiche servite, sicurezza delle linee,
numero di passeggeri, orari di attività, numero di
linee attive ecc...ecc..

allora, forse ;), il pendolare che fa tutti i giorni
la tratta Roccacannuccia - Piovarolo :D
prima di applaudire ai tagli degli “sprechi” pubblici,
o inveire contro le tasse,
dovrebbe farsi qualche domanda ;)
 
Ultima modifica:
Ciao @arteok, nessuno scandalismo. Riporto semplicemente la notizia ufficiale, come diffusa dalla società Bridgeman.
C'è scritto che la società ha firmato con il Ministero Italiano di Cultura questo "storico accordo" che la rende l'unica agenzia internazionale ad avere questo servizio a livello internazionale.
L'accordo viene definito "first of its kind" ossia primo/unico nel suo genere.
Sotto è inserito il logo del Ministero.
Important Announcement: Bridgeman signs agreement with MiBACT

Come si può vedere, non è "come lo racconto io", ma è quanto riportato sul sito ufficiale dell'azienda, ossia una delle due parti che hanno firmato l'accordo.

Poi ognuno la vedrà a modo suo, ma questo è esattamente quello che l'azienda dichiara ufficialmente.

Biagio il comunicato di Bridgeman ha i toni giustamente trionfalistici di una società commerciale e non entra nel dettaglio: l’articolo del sole24ore invece descrive con maggiori dettagli l’accordo e chi ha firmato è il DG del Mibact che è un dirigente dell’apparato dello stato e comunque è un accordo a tempo e non in esclusiva per cui se non funzionasse ci si può sempre mettere mano, non è una cosa così irreversibile anzi...

Solo tra un po’ di tempo si potrà dire se è stata una cosa buona o meno ma ad oggi è difficile dare dei giudizi
 
Scusate, sono il Ministro della Cultura (e dello sport)(e del turismo)
approfitto dello spazio cedutomi dall'amico Gino, in quanto non iscritto a questo forum.
Vorrei rassicurare tutti gli scriventi.
Quando il patto fu firmato io dormivo.
Non ne sapevo né ne so nulla, chiaro?
Maldicenti ke non siete altro! :angry:
 
@arteok, certo che è un accordo a tempo (menomale!), ma il problema, a mio avviso, è che investe la legislatura successiva a quella del Governo dimissionario.

In termini di "vantaggi" io sono piuttosto convinto che per lo Stato non sarà un affare ma una pesante rimessa.
Musei stranieri, gallerie, editori ecc a chi si rivolgeranno per pubblicare immagini per una mostra, un poster, un libro: al Ministero o comodamente a un colosso come la Bridgeman? :confused:
Alla Bridgeman of course... e bye bye al 50% degli incassi che lo Stato avrebbe fatto (o che aveva fatto fino all'anno precedente...).
Anche senza alcuna esclusiva necessaria...
 
@arteok, certo che è un accordo a tempo (menomale!), ma il problema, a mio avviso, è che investe la legislatura successiva a quella del Governo dimissionario.

In termini di "vantaggi" io sono piuttosto convinto che per lo Stato non sarà un affare ma una pesante rimessa.
Musei stranieri, gallerie, editori ecc a chi si rivolgeranno per pubblicare immagini per una mostra, un poster, un libro: al Ministero o comodamente a un colosso come la Bridgeman? :confused:
Alla Bridgeman of course... e bye bye al 50% degli incassi che lo Stato avrebbe fatto (o che aveva fatto fino all'anno precedente...).
Anche senza alcuna esclusiva necessaria...

La verità è che lo stato non sarebbe capace di fare il lavoro di Bridgeman e per tentare di farlo avrebbe dovuto creare l’ennesimo carrozzone pubblico per cui ben venga un esperimento a tempo per imparare da Bridgeman e poi dopo aver bene imparato magari replicare da soli con un organizzazione statale seria e snella o magari continuare così.....
 
@arteok su questo argomento abbiamo punti di vista opposti...
La prova del 9 saranno i numeri.
 
Dipinse un murale No Tav in Val Susa, indagato per imbrattamento il famoso writer "Blu" - Repubblica.it


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Poi, siccome non mancherà qualche benpensante che si affretterà a scrivere che comunque il rispetto delle regole è sempre importante, mi affretto a mia volta a dire la mia: molto più che il rispetto delle regole, è importante il rispetto del buon gusto e del buon senso, o, se vogliamo, il rispetto tuot court.
 
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