Legge elettorale, col metodo francese non si litigherebbe sul premio di maggioranza

ceck78

Omnis homo mendax
Registrato
18/5/05
Messaggi
26.849
Punti reazioni
1.176
Stenta la riforma elettorale a vedere la luce. Comprensibile: ogni partito cerca in primo luogo il proprio interesse.

Chi pensa di vincere, come Bersani, vuole abbassare il quorum per avere il premio, chi suppone di perdere, come Alfano, vuole alzarlo. Chi sa di non poter né vincere né perdere, come Casini, ha interesse ad alzarlo, in modo da fare pesare i suoi voti.

Ma il premio non serve solo al partito, ma anche al Paese: difficile, senza, avere governabilità.

La sociologia elettorale sa che è il problema di ogni democrazia. C'è un solo sistema «giusto», quello proporzionale: tutti i partiti rappresentati per quello che valgono, nessuno escluso, anche chi ha l'1 %. Purtroppo questo sistema rende difficile la governabilità. Tanto che quasi tutti i paesi democratici lo hanno messo da parte, introducendo dei correttivi in senso maggioritario, che consentono al parlamento di legiferare e all'esecutivo di governare. Tre sono le principali correzioni.

1. Escludere dalla rappresentanza chi non raggiunge il 5 % dei voti. Ciò favorisce le aggregazioni e limita la frammentazione. Da noi è già in atto e il parlamento è d'accordo nel mantenerlo. Ma questa limitazione, pur necessaria, non è sufficiente quando i partiti di media grandezza sono molti. Da noi si prevede il Pd vicino al 30 %, PdL verso e Grillo oltre il 20, liste di centro sul 15, più liste minori che superano di poco il 5. Fare un governo non sarebbe facile.

2. C'è il sistema francese, che da più di mezzo secolo mostra di funzionare: il doppio turno. Proporzionale nella prima tornata, maggioritario nella seconda, che premia i partiti forti. C'è il rischio di «inciuci» fra i due turni, ma la legislatura ne esce stabile.

3. C'è il premio di maggioranza: dare al partito o alla coalizione vincente un certo numero di seggi in più per poter governare. Di ciò si discute in parlamento. Giusto darli, ma quale quorum occorre raggiungere? Nel 1953 la cosa fu tentata in Italia, inutilmente, dal dc Scelba: la coalizione che superava il 50 % avrebbe avuto il premio. Fu detta «legge truffa» dal Pci, i cui nipotini oggi lo hanno assunto con una cifra assai più bassa. :cool: Ma truffa non era, in quanto il partito era premiato solo se esprimeva la maggioranza assoluta dei votanti.

Oggi nessuno può arrivarci ed è comprensibile consentire a chi ha la «maggioranza relativa» di raggiungere quella assoluta. Ma vi sono dei limiti, oltre i quali la democrazia, che i suoi nemici chiamano «dittatura della maggioranza», diventerebbe una dittatura della «maggiore minoranza»: è giusto governare col 30%? È accaduto nel passato in alcuni paesi del Sud-America: due terzi di seggi al primo partito, un terzo al secondo, niente agli altri (in Argentina); due terzi al primo, un terzo diviso fra tutti gli altri (in Paraguay). Nel 1923 la Legge Acerbo dava 2/3 dei seggi al partito che raggiungeva il 25% (ma Mussolini ebbe il 60%, 375 deputati su 535).

Meglio dunque fissare un quorum abbastanza alto. Ma a chi darlo? Al partito? Di certo la soluzione migliore, ma è difficile che ce ne sia uno che lo raggiunge.

Meglio allora alla coalizione (come è anche nel «porcellum»)? Sì e no. La coalizione riduce il frammentarismo, ma poi i partiti che la formano, in parlamento, cominciano a combattersi subito dopo le elezioni.

È capitato a Berlusconi (caduto per opera dell'alleato Bossi nel 1995); e due volte a Prodi (il suo primo governo, formato da 17 partiti, cadde nel 1998 per il «fuoco amico» di Bertinotti, il secondo nel 2008 per un «trasloco» di Mastella).

Anche nel 2010, «tradito» da Fini, il governo Berlusconi stava per cadere, lo ha salvato il soccorso di alcuni «nostri».

Del premio, tuttavia, non si può fare a meno. Quale la cifra del quorum? Le soluzioni intermedie sono sempre preferibili, in quanto possono essere accettate da «amici» e «nemici». Un premio per portare al 55% la coalizione che raggiunge il 40 è forse la decisione più opportuna. Insieme con un premio del 10% al primo partito, se nessuna coalizione lo raggiungesse. Non sarà una democrazia «pura», ma almeno sarà più «efficiente».
Legge elettorale, col metodo francese non si litigherebbe sul premio di maggioranza - PRIMO PIANO - Italiaoggi
 
sono affermazioni discutibili

si ragiona come se il doppio turno esistesse solo in Francia e fosse chissà quale cosa originale

il doppio turno è stato il sistema elettorale più diffuso in Europa tra metà ottocento e la seconda guerra mondiale

dovunque ha dato origine a molti inconvenienti: regime dei notabili, tarsformismo, sovrarappresentazione delle mezze ali (sembra strano ma è così), "mercato delle vacche" (è un'espressione tecnica)

la particolarità francese non è il doppio turno alle legislative, che di per sé non risolve nulla; ma l'elezione diretta con ballottaggio di un presidente della repubblica dotato di assoluta immunità (anche civile, non solo penale: non solo non può essere inquisito e ovviamente condannato, ma neppure citato per cause civili) e di poteri praticamente illimitati

quella francese è una sorta di monarchia assoluta elettiva

se si ragiona solo sul doppio turno non si capisce nulla del caso francese
 
sono affermazioni discutibili

si ragiona come se il doppio turno esistesse solo in Francia e fosse chissà quale cosa originale

il doppio turno è stato il sistema elettorale più diffuso in Europa tra metà ottocento e la seconda guerra mondiale

dovunque ha dato origine a molti inconvenienti: regime dei notabili, tarsformismo, sovrarappresentazione delle mezze ali (sembra strano ma è così), "mercato delle vacche" (è un'espressione tecnica)

la particolarità francese non è il doppio turno alle legislative, che di per sé non risolve nulla; ma l'elezione diretta con ballottaggio di un presidente della repubblica dotato di assoluta immunità (anche civile, non solo penale: non solo non può essere inquisito e ovviamente condannato, ma neppure citato per cause civili) e di poteri praticamente illimitati

quella francese è una sorta di monarchia assoluta elettiva

se si ragiona solo sul doppio turno non si capisce nulla del caso francese

il proporzionale l'abbiamo già sperimentato
 
il proporzionale l'abbiamo già sperimentato

più che sperimentare (stiamo sperimentando di tutto), la gente dovrebbe pensare

e se gli italiani non arrivano a capire che nessun paese civile ha una costituzione come la nostra, che è fatta apposta per consentire clientelismo, corporativismo, trasformismo, non se ne esce nonostante tutte le sperimentazioni
 
più che sperimentare (stiamo sperimentando di tutto), la gente dovrebbe pensare

e se gli italiani non arrivano a capire che nessun paese civile ha una costituzione come la nostra, che è fatta apposta per consentire clientelismo, corporativismo, trasformismo, non se ne esce nonostante tutte le sperimentazioni

non si intravedono guerre o rivoluzioni all'orizzonte, quindi sulla costituzione si può fare ben poco
 
non si intravedono guerre o rivoluzioni all'orizzonte, quindi sulla costituzione si può fare ben poco

e allora, se uno vuole che dalle urne esca un vincitore in grado di governare (almeno fino all'uscita del Fini o del D'Alema o del bertinotti di turno), con la nostra costituzione, non c'è alternativa al porcellum
 
il sistema francese garantisce la governabilità. Punto.

poi possiamo far mille chiacchere sui limiti, ma resta il più consolidato.
 
Neanche col sistema inglese si litigherebbe per il premio di maggioranza...
 
più che sperimentare (stiamo sperimentando di tutto), la gente dovrebbe pensare

e se gli italiani non arrivano a capire che nessun paese civile ha una costituzione come la nostra, che è fatta apposta per consentire clientelismo, corporativismo, trasformismo, non se ne esce nonostante tutte le sperimentazioni

Renzi diceva che un sistema semplice è già in vigore in Italia ed è quello dei sindaci, se non si raggiunge il 50% + 1 si va al ballottaggio, potrebbe andare, Renzi lo vedo sveglio e che sa il fatto suo, un politico moderno , preparato e che vuole rinnovare il sistema snellendolo di tutti i pesi che stanno soffocando l'economia, oggi spendiamo più di quello che si guadagna, non capisco perchè la sinistra lo boicotta. :mmmm:
 
il sistema francese garantisce la governabilità. Punto.

poi possiamo far mille chiacchere sui limiti, ma resta il più consolidato.

i francesi garantiscono la governabilità non il sistema.....se fosse successo in francia quello successo da noi cadrebbero i governi anche lì
 
il sistema francese garantisce la governabilità. Punto.

poi possiamo far mille chiacchere sui limiti, ma resta il più consolidato.

non c'è alcuna evidenza storica di questo, proprio nessuna

in Francia la governabilità è asscurata dalla forma istituzionale

è l'elezione del presidente, polarizzante perché monocratica, ciò che fa sì che al secondo turno ci siano gli stessi due candidati in tutti i collegi di francia. a strutturare l'elettorato

fuori della forma istituzionale presidenzialista, il doppio turno non ha mai prodotto di per sé stabilità

il doppio turno senza presidenzialismo produce il regime dei notabili

almeno nella storia è stato sempre così

tra l'altro in italia abbiamo avuto forse il maggior studioso mondiale del fenomeno, Maranini
 
Neanche col sistema inglese si litigherebbe per il premio di maggioranza...

ma in Inghilterra oggi nessun partito ha la maggioranza

e con l'uninominale secca in Italia domani avremmo in parlamento probabilmente 20 pertiti, vedi mattarellum
 
il proporzionale l'abbiamo già sperimentato

Abbiamo sperimentato il sistema èproporzionale come modello elettorale, ma mai come sistema istituzionale.
I paesi che hanno il proporzionale puro, tipicamente scandinavia e nord europa, ha misure costituzionali molto diverse da quelle della nostra costituzione, che è un pateracchio incredibile scritto con i piedi.
Con il proporzionale, tipicamente, non si ha la fiducia, ma solo la sfiducia, permettendo la formazione di governi di minoranza.
Il capo di stato, tipicamente un monarca, non ha alcun potere politico.
Esiste una sola camera, con un numero assoluto di deputati piccolo.
E' il premier e non il capo di stato a sciogliere le camere.

Tipicamente, il proporzionale ben organizzato fa in modo che le leggi siano poche, ma molto discusse, destinate a durare a lungo.
Da noi è l'opposto. Leggi in continuazione che si contraddicono a vicenda.

Quindi, no, un proprzionale nordico noi non lo abbiamo mai sperimentato.

Il doppio turno sì. Era in vigore fino alla prima guerra mondiale.
 
Renzi diceva che un sistema semplice è già in vigore in Italia ed è quello dei sindaci, se non si raggiunge il 50% + 1 si va al ballottaggio, potrebbe andare, Renzi lo vedo sveglio e che sa il fatto suo, un politico moderno , preparato e che vuole rinnovare il sistema snellendolo di tutti i pesi che stanno soffocando l'economia, oggi spendiamo più di quello che si guadagna, non capisco perchè la sinistra lo boicotta. :mmmm:

ma chi va al ballottagio nelle legislative?

il singolo candidato al parlamento?

allora il meccanismo non ha nulla in comune con le elezioni comunali

se va al ballottaggio il candidato premier, bisogna prima cambiare la costituzione

non sembra che Renzi sappia di cosa sta parlando
 
il sistema francese garantisce la governabilità. Punto.

poi possiamo far mille chiacchere sui limiti, ma resta il più consolidato.

In Italia abbiamo avuto il doppio turno dall'unità fino alla prima guerra mondiale, e l'instabilità e il trasformismo imperavano.
 
ma in Inghilterra oggi nessun partito ha la maggioranza

e con l'uninominale secca in Italia domani avremmo in parlamento probabilmente 20 pertiti, vedi mattarellum

Secondo me ne avremmo 3 o 4.
Nel mattarellum c'era il 25% di proporzionale, nel maggioritario inglese invece no.
 
Secondo me ne avremmo 3 o 4.
Nel mattarellum c'era il 25% di proporzionale, nel maggioritario inglese invece no.

col tempo avverrebbe quello che dici tu

nell'immediato no

col mattarellum nessun partitino ebbe eletti col 25% del proporzinale
tutti gli eletti dei partitini venivano dai collegi uninominali

e lo stesso accadrebbe domani, e poi per alcune tornate legislative successive, se fosse introdotta l'uninominale secca

col tempo avresti ragione tu (Sartori lo nega; lui dice che l'uninominale secca mantiene il bipartitismo, ma non è capace di instaurarlo; io penso si sbagli per eccessivo amore del doppio turno)
 
ma chi va al ballottagio nelle legislative?

il singolo candidato al parlamento?

allora il meccanismo non ha nulla in comune con le elezioni comunali

se va al ballottaggio il candidato premier, bisogna prima cambiare la costituzione

non sembra che Renzi sappia di cosa sta parlando

Il sistema che vorrebbe il PD, in Italia, lo abbiamo avuto dal 1861 al 1913.
Non ha mai garantito la stabilità, ma ha favorito il notabilato.

Un sistema del genere può avere un senso in repubbliche presidenziali.
Ma in genere in quel caso si preferisce il turno unico. E' la Francia che è eccezione.
Ma ha un presidente onnipotente. Più di quello USA.
 
Il sistema che vorrebbe il PD, in Italia, lo abbiamo avuto dal 1861 al 1913.
Non ha mai garantito la stabilità, ma ha favorito il notabilato.

Un sistema del genere può avere un senso in repubbliche presidenziali.
Ma in genere in quel caso si preferisce il turno unico. E' la Francia che è eccezione.
Ma ha un presidente onnipotente. Più di quello USA.

il doppio turno storicamente è stato il regime dei notabili, e anche delle orgnizzazioni riservate che organizzavano il gioco delle candidature e dei ritiri tra un turno e l'altro (tecnicamente il "mercato delle vacche")
 
Renzi diceva che un sistema semplice è già in vigore in Italia ed è quello dei sindaci, se non si raggiunge il 50% + 1 si va al ballottaggio, potrebbe andare, Renzi lo vedo sveglio e che sa il fatto suo, un politico moderno , preparato e che vuole rinnovare il sistema snellendolo di tutti i pesi che stanno soffocando l'economia, oggi spendiamo più di quello che si guadagna, non capisco perchè la sinistra lo boicotta. :mmmm:

Non mi sembra che Renzi su questo abbia le idee chiare.
La figura del sindaco corrisponde a quella di PdC. Se eletto direttamente si avrebbe un sistema presidenziale. Ma va pesantemente cambiata la costituzione.
I deputati eletti con il doppio turno uninominale li abbiamo avuti dal 1861 al 1913.
Non abbiamo avuto niente di cosa si aspetta Renzi. Perché mai oggi dovrebbe essere diverso?
 
Indietro