Faccio una premessa: effettuare una vera analisi fondamentale di un'azienda è un'operazione molto più complessa di quanto possa trasparire dai testi indirizzati ad un pubblico ampio (vedi The intelligent investor, che pure è un buon testo). Questo perchè sono necessarie delle solide basi di contabilità generale e poi un ulteriore massiccio approfondimento di analisi di bilancio. Se ti interessa un testo molto approfondito sull'analisi fondamentale ti posso suggerire L'analisi del bilancio di Francesco Giunta e Michele Pisani. E' il mio testo universitario e seppur non sia specificamente tarato per l'investimento, il punto di approdo è la determinazione del famoso valore intrinseco di cui parla anche Graham. Il valore intrinseco è poi da raffrontare con il prezzo di mercato dell'azione per verificare se essa sia sottovalutata o meno. Qual è il problema? Il calcolo del valore intrinseco è un'operazione molto complessa e soggetta ad ampio margine di errore (dato che richiede di effettuare delle previsioni sui flussi di cassa futuri in relazione alle prospettive di crescita del settore e dell'azienda); inoltre, tale analisi non credo sia appannaggio di investitori individuali dal momento che serve una mole di informazioni notevole. D'altro canto potresti pensare di risolvere il tutto calcolando quei quattro indici fondamentali per avere un quadro della situazione soddisfacente (ROE, ROI operativo, ecc.) e tuttavia non sarebbe sufficiente perchè i numeri in sè non vogliono dire nulla se non raffrontati nel tempo (vecchi bilanci della stessa azienda) e soprattutto nello spazio (con imprese del medesimo settore), il che richiederebbe ulteriore lavoro. Per ultimo, ma non meno importante, si fa sempre pochissimo riferimento all'analisi di contesto (di mercato) e strategica che pure sono parte integrante e assolutamente imprescindibile dell'analisi fondamentale (precede addirittura il calcolo degli indici di bilancio); invero Graham ne accenna in un paragrafo intitolato "Industry analysis" ma è chiaramente una semplice invito ad effettuare questa analisi, dal momento che ci vorrebbe un libro solo per questa. Anche Warren Buffett in fin dei conti si concentra fortemente su aspetti qualitativi andando a ricercare ciò che lui chiama "moat", cioè "fossato" cioè in gergo tecnico: vantaggio competitivo durevole nel tempo.
In definitiva, se può interessarti, il libro che ti ho consigliato è una lettura lunghissima (870 pagine) e professionale, ma piacevole se interessati alla disciplina. Tuttavia dubito (e ne dubiteresti anche tu se lo leggessi) che sia possibile fare una buona analisi fondamentale senza un enorme dispendio di tempo. E anche se si facesse questo, l'analisi fondamentale non garantirebbe la selezione delle migliori azioni, ma questo apre un altro grande capitolo.
Scusa la lunghezza ma volevo un po' far presente come stanno veramente le cose e certamente non è un invito a non leggere nulla, più che altro è un invito ad approcciarsi alla materia per semplice curiosità intellettuale, senza grandi pretese di investimento.
Sono aperto al confronto con tutti
Saluti
In definitiva, se può interessarti, il libro che ti ho consigliato è una lettura lunghissima (870 pagine) e professionale, ma piacevole se interessati alla disciplina. Tuttavia dubito (e ne dubiteresti anche tu se lo leggessi) che sia possibile fare una buona analisi fondamentale senza un enorme dispendio di tempo. E anche se si facesse questo, l'analisi fondamentale non garantirebbe la selezione delle migliori azioni, ma questo apre un altro grande capitolo.
Scusa la lunghezza ma volevo un po' far presente come stanno veramente le cose e certamente non è un invito a non leggere nulla, più che altro è un invito ad approcciarsi alla materia per semplice curiosità intellettuale, senza grandi pretese di investimento.
Sono aperto al confronto con tutti
Saluti
Ultima modifica: