Linux vs Unix & Windows

per PIVELLO NASDAQ...
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...ieri sul-8% di Lnux sono entrato in acqisto di 1000....cosa ne pensi della"batosta"sopportata ieri dai titoli lnux in genere?secondo Tuo parere,e'solo da attribuire all'andamento del mercato in genere?
 
jo_iello ha scritto:
per PIVELLO NASDAQ...
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...ieri sul-8% di Lnux sono entrato in acqisto di 1000....cosa ne pensi della"batosta"sopportata ieri dai titoli lnux in genere?secondo Tuo parere,e'solo da attribuire all'andamento del mercato in genere?


Per tutti i titoli linux direi che molto è dipeso dall'andamento del mercato in genere. Sono titoli che soffrono moltissimo giornate negative.
Per LNUX il discorso è diverso. Sono giorni che lo facevano scendere; penso che qualcuno voglia incrementare a prezzi inferiori.
Questo titolo è vicinissimo ad avere earnings positivi e quando accadrà potremo assistere ad ascese consistenti.
Io rimango sul titolo, perchè sono estremamente convinto che la loro piattaforma Enterprise sarà sempre più considerata dal mercato.
Per incrementare sto aspettando 2 ciofeghe che mi tornino in positivo.
:)
 
X pivello, non è ke novl già incorpori nel valore del titolo la cassa di 1.6 billion e la crescita eventuale riguardi solo i 550 milioni?
 
ste70 ha scritto:
X pivello, non è ke novl già incorpori nel valore del titolo la cassa di 1.6 billion e la crescita eventuale riguardi solo i 550 milioni?

Personalmente ritengo Novl sottovalutata. E' chiaro che nella trimestrale verranno riportati i soli 550 milioni. Lascia pensare la grande liquidità, che se ben utilizzata potrebbe far incrementare il business di Novell.

Mi aspetto un incremento del fatturato di Novel negli states e in europa ( ricordo che la suse è di origine tedesca ).

P.S.: Nel 1,6 Billion è compresa la quota dei 550 milioni
 
Ultima modifica:
Per chi ha un poco di tempo segnalo un interessante articolo sulle censure apportate da Microsoft ai filmati della presentazione dei propri prodotti a Las Vegas.
Certo che l'incompetenza brucia.....

http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3696


Purtroppo i filmanti dal sito di Paolo Attivissimo sono particolarmente lenti da scaricare ( problemi del suo server )

L'unico visionabile velocemente è dal sito casperize.com
http://www.casperize.com/stream/ces_2005.zip

Nell'articolo vengono riportati dialoghi di zio Bill durante l'imbarazzo per i malfunzionamenti dei suoi prodotti.


P.S.:
Rientro oggi dopo 4 giorni passati a Firenze e dintorni e ho visto che la befana mi ha portato il carbone quello a numeretti rossi
:'( :'( :'(
:p :p :p :p :p :p :cool:
ho sempre desiderato essere un poco cattivo......
:D :D :D :cool: :cool:
 
Ultima modifica:
news su LNUX del 10.1.2005 per conoscenza
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FREMONT, CA -- (MARKET WIRE) -- 01/10/05 -- A survey by VA Software Corporation (NASDAQ: LNUX), a leading provider of software, information and community support for IT and development professionals, has revealed the impact of poor collaboration within distributed software development teams. The survey showed that development organizations are becoming more widely dispersed. At the same time, eight in ten organizations reuse less than half of their digital assets and 44% miss project deadlines or budgets at least half of the time. In addition, 58% of development professionals work longer hours than a year ago, and 62% are more stressed than ever.

VA Software polled 176 IT and development professionals,(1) including engineers, managers and directors. The company found that almost three-quarters (74%) of firms have more than one development location (by comparison, in May 2002, a survey by IDC for VA Software found that only 62% of organizations had more than one development location). Many have a high number of locations: 48% have four or more and 22% have more than twenty locations.

While 87% of the respondents admit that establishing a collaborative environment can solve a majority of the challenges posed by distributed development, less than half (46%) have taken the steps to create one in their organization.

As a result of this "development disconnect," 83% of respondents believe that their organization is reusing less than 50% of its digital assets (and 49% are reusing less than 30%). This is despite the fact that 86% say that reuse is 'important' or 'very important' for meeting their development goals. More than one in three (37%) even admitted that improving software reuse is the most pressing management challenge overall in their development organization. The main reason for inadequate reuse, cited by 34% of respondents, was the inability to access centrally-held documents, code and projects.

A quarter (25%) of respondents also said project quality would improve with better collaboration, while 20% felt there would be an increase in developer productivity and efficiency. Additionally, 18% of respondents felt that developers are most motivated by the ability to share ideas and concepts.

"Firms should increase transparency -- the visibility of the project information to people who aren't team members -- to improve coordination and help increase productivity," said Liz Barnett, vice president at Forrester Research. "Increased transparency can also improve the accountability and the performance of individual employees by providing a documented workflow and a basis for feedback. Leading development organizations know that disclosure improves business relationships and will communicate select information about project progress to customers."

"Traditionally, software development planning and execution was the exclusive domain of collocated IT and engineering organizations," said Sheila Baker, senior vice president, marketing, at VA Software. "But, today development teams are becoming increasingly distributed, whether due to the uptake of offshoring, outsourcing or acquisition, and more development initiatives are of interest to business managers as projects are conceived specifically to support their needs. As a result, giving open, trusted and real-time visibility to more stakeholders across the organization is vital, and can significantly increase the chances that business needs will be met on time and within budget."

To see the entire breakdown of VA Software's findings please visit: www.vasoftware.com/gateway/pollresults.php.
 
jo_iello ha scritto:
news su LNUX del 10.1.2005 per conoscenza
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Ciao Jo_iello,
la notizia che hai riportato ci fà comprendere la strategia del business di Va Software. Si tratta di una indagine tra gli addetti allo sviluppo software.

Cosa emerge ? La consapevolezza che a volte non si standardizza e non si riutilizza codice all'interno della stessa azienda, aumentando i costi di realizzazione software. Dove va a parare il sondaggio di VA Software ?

Evidenzia questo limite e di conseguenza ....... la soluzione SourceForge Enterprise Edition.....

Nonostante il calo netto di queste 2 ultime settimane non sono uscito e medito di incrementare su LNUX. Tra un paio di mesi la situazione sarà sempre più delineata.
:)
 
I topi scappano prima che la navi affondi ????

Microsoft, direttore finanziario Connors rassegna dimissioni

SEATTLE, 12 gennaio (Reuters) - Il direttore finanziario di Microsoft <MSFT.O>, John Connors, ha rassegnato le dimissioni ieri per diventare partner di una società di venture capital.

Lo ha detto lo stesso Connors, che lascia il colosso del software dopo 16 anni. "E' un buon momento per andare via", ha dichiarato a Reuters il manager, aggiungendo che i recenti mutamenti alla struttura finanziaria del gruppo e un forte manipolo di candidati interni alla società renderanno meno traumatica la transizione.

"E' difficile dire quale sarà (l'impatto delle dimissioni di Connors su Microsoft) finché non sapremo chi lo sostituirà", ha commentato l'analista Charles Di Bona di Sanford & Bernstein, aggiungendo però che "quando si perde qualcuno del suo calibro, non è mai una buona cosa".
 
..il nasdaq e'ultimamente molto fiacco, si avvicina lo spettro della rottura dei 2000 punti..non pensavo di rivedere nel breve VA SOFTWARE ancora prossima ai 2 dollari
 
Tratto da Linuxhelp.it

IBM espande il suo portfolio di server Linux
pubblicato il Monday, 24 January @ 09:51:12 CET di webmaster


IBM ha annunciato oggi di aver introdotto nuovi sistemi server OpenPower Linux nella sua offerta al pubblico, sia mono che biprocessore.

L'obiettivo dichiarato di IBM è quello di capitalizzare il buon momento di Linux e la sua rapida crescita nel settore dei server.
IBM ha introdotto il primo server della categoria eServer OpenPower in settembre, si trattava del quadriprocessore 720, mentre ora introduce i sistemi mono e biprocessore basati sul modello 710.
"Secondo le nostre stime il mercato Linux ques'anno supererà i cinque miliardi di dollari ed i sistemi mono-biprocessore ne rappresenteranno oltre il 50% entro i prossimi tre anni".
Queste sono state le dichiarazioni di Joe Doria, program director per Linux di IBM.
Il sistema OpenPower 710, basato su processori Power5, è una soluzione a basso costo basata su Linux, in diretta concorrenza con i sistemi Hewlett-Packard e Sun Microsystems entry-level basati sia su Unix che su Linux.
L'OpenPower 710 sarà disponibile dal 18 febbrario e si baserà su di un processore Power% da 1.65-GHz e supporterà SuSE Linux ES 9 e Red Hat Enterprise Linux AS3 per un costo di $3,449, mentre il bi-processore costerà $3,999.


;) :D
 
Tratto dalla NewsLetter di linuxJournal.it

Novell e Red Hat si preparano allo scontro per la leadership nel mercato dei server aziendali

I due giganti del mondo Linux, Novell e Red Hat, stanno ultimando i preparativi per il lancio delle rispettive soluzioni Linux lato server che, presumibilmente, saranno entrambe presentate in occasione del LinuxWorld Expo, che avrà luogo il mese prossimo a Boston.
Novell ha già confermato che durante questo evento annuncerà Open Enterprise Server (OES), una soluzione che dovrebbe combinare NetWare e Enterprise Linux Server 9 insieme ad altri servizi come file, print, management e collaboration server. I dirigenti di Novell hanno sottolineato che questa è la prima volta che NetWare viene fornita insieme ad un bagaglio eccezionale di tecnologie open source. Fonti vicine a Red Hat hanno invece riportato che in occasione del LinuxWorld Expo verrà finalmente annunciato il rilascio della versione finale di Red Hat Enterprise Linux 4, che sarà la prima versione della distribuzione Linux lato server di Red Hat a contenere la versione 2.6 del kernel di Linux.
Altra novità particolarmente importante di RHEL 4 è l'introduzione del supporto per SELinux, il sottosistema di sicurezza che regola i controlli di accesso progettato da National Security Agency .
Fonti vicine a Red Hat, riportano che in RHEL 4 SELinux è abilitato di default e presenta alcune scelte di default che chiudono l'accesso ai servizi più vulnerabili come Bind e Apache.
Inoltre, sarebbero stati aggiunti dei tool che dovrebbero semplificare notevolmente la gestione delle politiche di sicurezza di SELinux.
Altre novità di RHEL 4 saranno il nuovo sottosistema di I/O, che è la parte del sistema operativo che gestisce il trasferimento dei dati tra le varie componenti, e una nuova versione di Logical Volume Manager, il software per il partizionamento degli hard disk.
Dal punto di vista della dotazione degli applicativi, RHEL 4 dovrebbe contenere KDE 3.3 e GNOME 2.8 come ambienti grafici, Evolution 2.0 come client e-mail di default e FireFox come browser.
Alcuni analisti ritengono che, almeno in questo momento, lo scontro tra Red Hat e Novell per il mercato server non sarà tanto sull'aspetto tecnologico o sulla versione del kernel offerta dalle rispettive soluzioni, quanto sulle funzionalità complessive e sui benefici che ognuna delle due soluzioni è in grado di offrire ai clienti.
Al Gillen, direttore di IDC, ha detto: ”In questo ambito, la partita non si gioca necessariamente sulla versione del kernel. Quando una società decide di acquistare una soluzione Linux lato server di questo tipo, valuterà aspetti complessivi come i servizi offerti e le applicazioni che sono fornite insieme al sistema operativo.
Sono queste le cose che costituiscono il valore aggiunto di una soluzione per il mercato enterprise; il sistema operativo sottostante ha un ruolo molto marginale.”
Anche i dirigenti di Novell ritengono che il complesso delle applicazioni e dei servizi offerti da Open Enterprise Server (OES) saranno i fattori principali che spingeranno le aziende ad acquistare questa soluzione.
Charlie Ungashick, direttore marketing di Novell, ha dichiarato: ”Mettere a confronto la nostra soluzione con quella di Red Hat soltanto dal punto vista del kernel 2.6 è solo metà della storia. Entrambe le società si stanno spostando verso un pacchetto che offre molto più che la distribuzione Linux di base. Ad esempio, nel caso di OES, intorno a Enterprise Linux Server saranno presenti molti servizi importanti, come quello per la directory, per la stampa e per l'accesso in remoto.”

http://www.infoworld.com/article/05/01/20/HNlinux_1.html
http://news.com.com/2100-7344_3-5541796.html
http://searchenterpriselinux.techtarget.com/originalContent/0,...
http://www.eweek.com/article2/0,1759,1753044,00.asp?kc=EWRSS031...
 
Ballmer è fuori di Melone, come al solito

Un estratto in italiano

Microsoft si sbaglia su Linux e i brevetti: Ballmer smentito.

Ballmer viene smentito dalla stessa fonte usata come base per le sue argomentazioni.

Dan Ravicher, l'autore del controverso studio sui rischi di violazione dei brevetti nel software Open Source, ha annunciato di non condividere affatto l'interpretazione di Microsoft.

Si tratterebbe nuovamente di una mossa tesa a seminare FUD (fear, uncertainty and doubt: paura, incertezza e dubbio) nei confronti del temuto rivale di Windows.

La violazione dei brevetti sarebbe sotanto potenziale e in nessun modo confermata.

"L'Open Source non porta più rischi legali (se non addirittura meno) di quanto ne comporti il software proprietario. Il mercato ha bisogno di comprendere che lo studio che Microsoft sta citando prova in realtà l'opposto di quello che loro reclamano."
afferma Ravicher, e ancora:

"Il punto dello studio era effettivamente di eliminare il FUD sui presunti problemi legali di Linux fornendo una misura quantificabile contro la speculazione, e il numero che abbiamo trovato, per chiunque familiare con la materia, è così usuale da essere noioso; pressochè qualunque software potenzialmente viola almeno altrettanti brevetti."


e il link all'articolo originale completo

http://www.eweek.com/article2/0,1759,1729908,00.asp?kc=EWRSS03119TX1K0000594

:p :p :p
 
lnux trade round 2

l'altra volta è stata un po' avara...
vediamo se stavolta si migliora...:)
 

Allegati

  • lnux2.png
    lnux2.png
    7,2 KB · Visite: 138
Tratto da linuxhelp.it

Il SudAmerica ama sempre più Linux e l'Open Source
pubblicato il Thursday, 10 February @ 17:46:50 CET di webmaster


Il trend a favore di Linux e dell'Open Source è forte ormai in tutto il mondo, ma il continente sudamericano sta ricoprendo il ruolo di lepre in questa corsa, soprattutto grazie al ruolo chiave ricoperto dai governi nazionali.

Il Brasile, con i suoi 170 milioni di abitanti, è la maggiore realtà economica del continente, con dimensioni rilevanti: basti pensare che l'economia di San Paolo da sola supera i volumi di tutto il Messico, è la punta di diamante di questa "Corsa a Linux".
l presidente brasiliano Lula non ha mai fatto mistero di preferire Linux ai sistemi proprietari, e di vedere nell'Open Source il modo di risollevare le sorti tecnologiche del suo paese.
L'Argentina, dopo le vicissitudini del suo crack finanziario, sta cercando nuove risorse proprio nell'adozione del software Open Source, con numeri rilevanti: oltre il 40% delle aziende argentine usa Linux, e la maggiorparte di esse vuole adottare OSS per tutti i suoi settori.
Nel Cile l'Open Source si sta diffondendo soprattutto nelle scuole, con il sistema Edulinux.
Un altro punto di riferimento è poi il Perù, dove il governo ha imposto per legge l'uso del software Open Source nell'amministrazione pubblica.
Anche nel caso di uso di prodotti non Open, deve essere rilasciato il sorgente, e tali prodotti possono essere usati solo se non esiste qualcosa di Open equivalente.
Come è immaginabile, i produttori di software non gradiscono l'effetto Perù, e stanno facendo di tutto per contrastarlo.
GLi appelli alla libera concorrenza, cavallo di battaglia dell'ultimo periodo, sono stati però tutti rispediti al mittente, con la dichiarazione di un politico peruviano: "Non vi impediamo di partecipare ai nostri concorsi, semplicemente siamo noi Peruviani a stabilire le regole".
 
Da www.cwi.it

Cisco, con calma verso il desktop Linux
Non è una questione di costi di licenza, ma di facilità di amministrazione: se un amministratore di desktop può gestire 40 pc con Windows, con Linux può arrivare a gestirne tra 200 e 400, stima l'azienda.

(e.b.) John Chambers, CEO di Cisco Systems, non ha ancora un pc con Linux, ma prima o poi lo avrà se il progetto di Craig Manning dovesse andare a buon fine.

Manning è un IT manager di Cisco, supporta la rete aziendale. Ed l'artefice di una forte spinta verso Linux. L'azienda ha già convertito più di 2.000 dei propri ingegneri al desktop Linux, e conta di portare il pinguino anche su diversi utenti di laptop nei prossimi anni. La cosa interessante è che secondo Manning non è una questione di costi, ma di maggiore facilità di amministrazione e supporto.

"Sui desktop non si risparmia poi così tanto passando da Windows a Linux", dice Manning, che anche il chairman del Desktop Linux Steering Committee dell'Open Source Development Lab (OSDL). OSDL è un consorzio indipendente dai vendor che realizza linee guida e criteri comuni su come Linux dovrebbe operare in ambienti diversi. Manning è intervenuto al LinuxWorld proprio sulla questione della migrazione da Windows a Linux.

Tra i fattori che secondo Manning pareggiano le differenze di costo tra i desktop LInux e quelli Windows, pesa in modo particolare il training dei dipendenti. Ma anche l'installazione di applicazioni in grado di supportare i programmi Windows da Linux, e quando necessari i costi di supporto di LInux richiesti da vendor come Red Hat. Spesso non se ne può fare a meno, dice Manning, perché comprendono gli aggiornamenti software e le patch.

Il vantaggio di avere Linux sui desktop è una maggiore facilità di amministrazione. Secondo Manning è una caratteristica intrinseca di Linux, che ha già tutti gli strumenti adatti. Come per esempio SSH (secure shell), che permette un controllo remoto facile, ma anche la possibilità di nascondere i file di sistema e le parti delicate del sistema operativo. Nascondere all'utente: nei sistemi unix-like, infatti, l'utente può vedere e gestire soltanto la propria $homedir, la directory personale (qualcosa di vagamente simile alla cartella Documenti di Windows), e non può in alcun modo modificare altre parti del disco. A meno di non avere privilegi da 'superuser'. "Con Linux non c'è il problema degli utenti che editano il registro e altre parti di Windows, senza sapere bene cosa fanno", ha detto Manning.

Secondo le stime di Manning a un'azienda serve un amministratore di desktop per supportare circa 40 pc basati su Windows, mentre lo stesso amministratore può supportare tra i 200 e 400 desktop basati su Linux.

Sulla questione della sicurezza è un po' più scettico. Molti sostengono che Linux è più sicuro perché meno vulnerabile di Windows. "Sono un po' riluttante a dire che Linux è più resistente - ha detto - ai virus e agli attacchi di rete. Windows ha il 95% del mercato, e per questo è il bersaglio numero uno degli attacchi. Quando Linux avrà il 95% del mercato, sarà interessante vedere quanto spesso subirà attacchi".

Ma quanto si diffonderà Linux all'interno di Cisco? Manning è allo stesso tempo ottimista e realista. Dice che il supporto interno sta crescendo, anche il suo capo, il CIO di Cisco Brad Boston, ha un desktop basato su Linux. "Non porteremo tutti i dipendenti Cisco su Linux - dice Manning -, ma sarei soddisfatto se riuscissimo a portare il 70% dell'azienda".
 
x pivello

Ciao, secondo te xkè lasciano languire il titolo ai livelli ke è da ormai mooolti mesi, strategia o disinteresse?
 
ste70 ha scritto:
Ciao, secondo te xkè lasciano languire il titolo ai livelli ke è da ormai mooolti mesi, strategia o disinteresse?

Penso ti riferisca a Va Software ( LNUX ).
Tutto dipenderà deagli earnings di martedì.
Facciamo alcune ipotesi:
Se i revenues saranno di 10 milioni di dollari saremmo nelle aspettative di mercato ( se non erro, vado a memoria EPS = -$0,01).
Se dovessero essere di 12 milioni sarebbe una ottima trimestrale con EPS centesimalmente positivo.
Se i revenues raggiungessero una cifra vicina ai 14 milioni; allora signori allacciare le cinture perchè si potrebbe partire per la luna.

Spero la serietà e la capacità tecnologica sia premiata. Altrimenti dovremo aspettare la prossima trimestrale.
;)
 
x pivello

ciao, come interpreti i dati usciti, il mercato non mi pare troppo bene...
grazie
 
ste70 ha scritto:
ciao, come interpreti i dati usciti, il mercato non mi pare troppo bene...
grazie

A mio giudizio la trimestrale è buona, forse migliore della precedente. Leggendo tra i dati si nota :
- l'incremento dei revenues dal lato software con 8 nuovi clienti di Sourceforge Enterprise ( siamo a 116 ).
- l'incremento dei revenues dal lato e-commerce.
Tra 2 trimestrali dovrebbe dare finalmente earnings su anno positivi e allora diventerà un missile.

Rimanendo ad oggi, ritengo che i bassi volumi di ieri stiano a testimoniare che stanno uscendo coloro che non sanno attendere. Mi aspetto una prossima corsa a testare i 3 $.
:)

P.S.: i suoi siti in termine di visite stanno battendo in continuazione tutti i record precedenti. I vari siti di VA Software sono il punto di riferimento della IT e soprattutto del mondo che si occupa di Open Source.
 
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