Da " Una storia da scoprire "
di Franco Batacchi
(L'autore riporta le parole di Lucio Fontana sulla nascita dei tagli )
“Adesso tutti mi chiedono
i tagli, ma se sapessero come sono nati, forse sarebbero meno
entusiasti. In realtà i tagli nascono da un gesto di rabbia. Nel ’52
avevo partecipato al concorso indetto per la quinta porta del Duomo
di Milano e avevo fatto delle bellissime formelle, di sicuro migliori
rispetto a quelle di Luciano Minguzzi. Ma la commissione decise
per un ex-aequo. Io speravo tanto di realizzare quel lavoro, perché
quando si fa qualcosa per una chiesa importante, vi è la certezza di
rimanere nella storia. Passavano gli anni e l’agognato incarico non
arrivava. Una brutta sera, nel 1957 o ‘58, non ricordo con esattezza,
un amico introdotto nell’entourage dell’Arcivescovo telefona e mi
informa che il preferito è Minguzzi. Il sangue mi sale in gola, le tempie
battono. Avevo in mano una spatola tagliente, che mi serviva per
stendere il colore sulle tele. Brandendola come un pugnale, preso
dalla rabbia cominciai a menare fendenti su tutto ciò che mi capitava
a tiro e continuai finchè mi sentii spossato. Poi mi sbattei la porta
alle spalle e me ne andai imprecando. Il giorno dopo, sbollita un po’
l’ira (ma tuttora vado in bestia se ripenso a quel fatto), rientrato nello
studio venni folgorato dalla vista delle tele bianche tagliate di netto. E
dissi a me stesso: non avete voluto le mie bellissime figure? D’ora in
poi imparerete a vostre spese. Così sono nati i tagli, sui quali i critici
stanno scrivendo trattati teorici. Proprio così, care amiche: i buchi
erano frutto del pensiero, i tagli del risentimento”.