ma tu.....che lavoro fai?

ma tu .... che lavoro fai?

  • consulente finanziario

    Voti: 1 6,3%
  • investment manager

    Voti: 1 6,3%
  • investment advisor

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  • asset manager

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  • fund manager

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  • pianificatore finanziario

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  • portfolio manager

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  • investment manager

    Voti: 1 6,3%
  • intermediario finanziario

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  • commodity trading advisor

    Voti: 0 0,0%
  • commodity pool operator

    Voti: 1 6,3%
  • commerciante di strumenti finanziari

    Voti: 1 6,3%
  • investitore indipendente

    Voti: 10 62,5%
  • operatore finanziario

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  • investment advisor

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  • analista finanziario

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  • investment analyst

    Voti: 1 6,3%
  • wealth manager

    Voti: 0 0,0%
  • broker finanziario

    Voti: 1 6,3%
  • private banker

    Voti: 0 0,0%

  • Votanti
    16
  • Sondaggio terminato .
Il trading, però è diverso, non è solo "lavorare da casa". Per come la vedo io, lavoro non è sinonimo di "impegnare una certà quantità di ore per guadagnare".
Ad esempio, se uno fa il falegname, il medico o il webmaster, produce beni o servizi utili a qualcun altro, il "lavoratore"
guadagna, ma anche la società ottiene qualcosa in cambio del corrispettivo economico che riceve il lavoratore. Il falegname
fa una sedia, io gli do i soldi ed in cambio io ho la sedia; al medico do i soldi, ed in cambio ho delle cure che mi
fanno stare meglio; al webmaster (a me) danno dei soldi, ma io in cambio gli do dei siti web che gli servono.

Si può dire che "lavora"? Dipende da cosa si intende per lavorare.
Se intendi "Fare qualcosa che porta guadagno", sicuramente sì. Se si intende "Fare qualcosa di produttivo",
direi di no, perché sono attività a somma zero per la società.

Il lavoro è un'attività retribuita. Il giardiniere taglia le piante dietro compenso, quindi è un lavoro, se io taglio le mie piante da casa svolgo un'attività.
Il lavoro non è solo produttivo (falegname, muratore, webmaster, ecc..), pensa all'impiegato di un'azienda, cosa produce? nulla.

Chi fa trading, è simile a chi scommette (che ripeto, è diverso da giocare d'azzardo). Se uno scommette sui cavalli
e conosce bene il suo settore, può anche guadagnare al di là dell'aspetto fortuna; ugualmente,
chi conosce bene la finanza, può anche guadagnare. Tuttavia, per uno che guadagna c'è uno che perde; ben che vada è un'attività
a somma zero per la società, non aumenta il PIL. Dire se "lavora" oppure no, dipende da cosa si intende per "lavoro".

Per me è un po' diversa la questione, lo scommettitore parcheggia i suoi soldi (e quindi inutilizzabili per tutti) fino all'esito della scommessa, il trader da soldi all'azienda che quindi può servirsene fino al momento che il trader decide di vendere. Prendi per esempio mps e dimmi se l'investitore è stato a somma zero per la società, ma più in generale perchè le aziende si quotano in borsa se non per cercare nuovi capitali per poter crescere?
 
Dello scommettitori sulle corse dei cavalli non me lo aveva dato ancora nessuno. ...

Però non è che puoi dire alle maestre o agli altri genitori che fai il giocatore d'azzardo. ....

Non ci vedo in realtà molte differenze. Chi scommette sui cavalli fa un pronostico sul vincitore; chi trada, fa un pronostico sull'andamento dello strumento che trada. Pensi che chi fa scommesse sportive lo faccia a caso? Lo scommettitore NON è necessariamente un giocatore giocatore d'azzardo; il gioco d'azzardo è su giochi dove conta solo la fortuna (esempio: il rosso o il nero alla roulette), mentre per azzeccare un pronostico sportivo serve anche abilità e conoscenza della materia, esattamente come nel trading.

guadagni soldi legalmente, paghi le tasse sui guadagni e pure sul capitale anche se non guadagni, paghi commissioni alle banche, non ricevi disoccupazione (quindi non pesi sulla società), i soldi guadagnati (o almeno una parte) li usi comunque per acquistare beni/servizi, io fatico a vederla come una somma 0 per la società e soprattutto come un'attività che non fa crescere il PIL.

Non discuto della legalità. E' perfettamente lecito, legale e rispettabile. Inoltre:

- Ci paghi le tasse? Sì, vero (un enorme grazie a nome dello stato italiano)
- Fai guadagnare le banche e gli intermediari in genere? Sì (anche gli intermediari ringraziano)

Serve alla società e fa aumentare il PIL? Stento a capire come. Che beneficio riceve la società nel suo complesso dal tuo tradare? Paghi le commissioni alle banche e le tasse allo stato DETRAENDOLO dai tuoi eventuali guadagni: la somma è sempre zero, è solo un movimento finanziario di denaro da una tasca ad un'altra. Se il falegname fa una sedia, anche il falegname pago le tasse su quello che il cliente gli paga, ma IN PIU' nel mondo ci sarà una sedia in più. Il trader (ammesso che guadagni... che già non lo darei per scontato) paga le tasse solo una plusvalenza finanziaria che non corrisponde a qualcosa di prodotto.

Per me è un po' diversa la questione, lo scommettitore parcheggia i suoi soldi (e quindi inutilizzabili per tutti) fino all'esito della scommessa, il trader da soldi all'azienda che quindi può servirsene fino al momento che il trader decide di vendere. Prendi per esempio mps e dimmi se l'investitore è stato a somma zero per la società, ma più in generale perchè le aziende si quotano in borsa se non per cercare nuovi capitali per poter crescere?

Tu contribuisci se partecipi all' IPO o ad un aumento di capitale. Se invece acquisti da un altro trader, non immetti soldi nell'azienda.
E' come se io do un euro a te, poi tu lo ridai a me, che lo rido' a tizio che lo da a caio che poi lo ridà a te; a chi serve? (suggerimento: poiché per ogni trasferimento ci si paga delle commissioni... )

Da qui in poi ci si può impelagare in questioni relative alla liquidità del mercato, ecc...
 
@a.b.c Io cerco di speculare a tempo perso, ma non riesco a capire le difficoltà che vi state facendo

Non ci vedo in realtà molte differenze. Chi scommette sui cavalli fa un pronostico sul vincitore; chi trada, fa un pronostico sull'andamento dello strumento che trada. Pensi che chi fa scommesse sportive lo faccia a caso? Lo scommettitore NON è necessariamente un giocatore giocatore d'azzardo; il gioco d'azzardo è su giochi dove conta solo la fortuna (esempio: il rosso o il nero alla roulette), mentre per azzeccare un pronostico sportivo serve anche abilità e conoscenza della materia, esattamente come nel trading.

questo perchè probabilmente tu sei uno scommettitore. io non scommetto mai a meno che non sia certo di vincere.
per qunto riguarda il trading idem. io non compro un'azienda perchè perso che potrà vincere una gara, ma perchè ha chiuso un accordo con il governo cinese per aprire negozi sul territorio mantenendo il marchio (succedeva qualche anno fa).
non ha nulla a che vedere con una scommessa

Che beneficio riceve la società nel suo complesso dal tuo tradare? ....... Il trader (ammesso che guadagni... che già non lo darei per scontato) paga le tasse solo una plusvalenza finanziaria che non corrisponde a qualcosa di prodotto.

giustamente non vedo perchè io debba essere tassato trovandomi in una condizione parassitaria in cui dreno risporse alla società invece che contribuire a riempire il mondo di inutili sedie ...

COMUNQUE:insisto nel dire che se si vive all'interno di un gruppo sociale, se si hanno delle responsabilità verso altre persone e non si è nella condizione di potersi mettere al di sopra della normale quotidianità (se non sei miliardario per intenderci), ci sono una serie di regole sociali a cui bisogna volente o nolente sottostare.....a meno che il tuo gruppo sociale sia esclusivo, omogeneo ed allineato

QUINDI: dal momento che come dimostri con il tuo scritto, la reazione alla parola "trader" è associato un significato profondamente negativo che scatena le reazioni descritte nella prima pagina del topic paragonando il trader (in modo più o meno diretto) a:

parassita che non serve alla società
scommettitore
giocatore d'azzardo
fanc@##ista (attività inutile)
elemosinatore
raccattatore di monetine dalle fontane
rapinatore di banche

converrai che trovare una definizione che permetta alla “sciura maria” di collocare la mia professione in una parte del suo cervello che non sovrastimoli amigdala e ipotalamo e le permettano di rimanere nella sua zona di comfort, sia una ricerca più che lecita :yes:
naturalmente in italiano......che nel 2018 l'inglese ancora non lo conosce nessuno....e invece di cocktail, devi dire "bevanda arlecchina"

aggiunto sondaggio
 
Ultima modifica:
Tu contribuisci se partecipi all' IPO o ad un aumento di capitale. Se invece acquisti da un altro trader, non immetti soldi nell'azienda.
E' come se io do un euro a te, poi tu lo ridai a me, che lo rido' a tizio che lo da a caio che poi lo ridà a te; a chi serve? (suggerimento: poiché per ogni trasferimento ci si paga delle commissioni...)
Da qui in poi ci si può impelagare in questioni relative alla liquidità del mercato, ecc...

Il prezzo non è sempre quello, nella compravendita difficilmente si avrà lo stesso ritorno economico, bensì un utile o una perdita, se ho fatto bene il mio lavoro guadagno se ho fatto male il mio lavoro o miglioro o cambio lavoro.
Il discorso era un altro però, non riguardava il nostro ritorno, ma se contribuivamo o meno alla società. Se tu, dai l’euro a me perché vuoi prenderti il guadagno dato che la società ti ha dato l’azione a 0,90, io lo riprendo e cercherò di venderlo a 1,1 euro, e così via finchè non si crea la bolla che scoppierà mettiamo a 10 euro; ma mentre sta salendo e l’azione vale 5 euro pensi che la società non ne tragga nessun beneficio? Anche se il prezzo scende non cambia la sostanza. La domanda di base dev’essere: perché le aziende decidono di quotarsi in borsa? Le commissioni, il capital gain, la tobin tax non sono nient’altro che le spese variabili e le tasse sul guadagno che ogni p. iva si paga per continuare la propria attività.
 
Ultima modifica:
@a.b.c Io cerco di speculare a tempo perso, ma non riesco a capire le difficoltà che vi state facendo



questo perchè probabilmente tu sei uno scommettitore. io non scommetto mai a meno che non sia certo di vincere.
per qunto riguarda il trading idem. io non compro un'azienda perchè perso che potrà vincere una gara, ma perchè ha chiuso un accordo con il governo cinese per aprire negozi sul territorio mantenendo il marchio (succedeva qualche anno fa).
non ha nulla a che vedere con una scommessa



giustamente non vedo perchè io debba essere tassato trovandomi in una condizione parassitaria in cui dreno risporse alla società invece che contribuire a riempire il mondo di inutili sedie ...

COMUNQUE:insisto nel dire che se si vive all'interno di un gruppo sociale, se si hanno delle responsabilità verso altre persone e non si è nella condizione di potersi mettere al di sopra della normale quotidianità (se non sei miliardario per intenderci), ci sono una serie di regole sociali a cui bisogna volente o nolente sottostare.....a meno che il tuo gruppo sociale sia esclusivo, omogeneo ed allineato

QUINDI: dal momento che come dimostri con il tuo scritto, la reazione alla parola "trader" è associato un significato profondamente negativo che scatena le reazioni descritte nella prima pagina del topic paragonando il trader (in modo più o meno diretto) a:

parassita che non serve alla società
scommettitore
giocatore d'azzardo
fanc@##ista (attività inutile)
elemosinatore
raccattatore di monetine dalle fontane
rapinatore di banche

converrai che trovare una definizione che permetta alla “sciura maria” di collocare la mia professione in una parte del suo cervello che non sovrastimoli amigdala e ipotalamo e le permettano di rimanere nella sua zona di comfort, sia una ricerca più che lecita :yes:
naturalmente in italiano......che nel 2018 l'inglese ancora non lo conosce nessuno....e invece di cocktail, devi dire "bevanda arlecchina"

aggiunto sondaggio

Non ho capito se hai sbagliato a quotarmi o volevi dirmi qualcosa (in questo caso non ho capito)
 
@a.b.c Io cerco di speculare a tempo perso, ma non riesco a capire le difficoltà che vi state facendo



questo perchè probabilmente tu sei uno scommettitore. io non scommetto mai a meno che non sia certo di vincere.
per qunto riguarda il trading idem. io non compro un'azienda perchè perso che potrà vincere una gara, ma perchè ha chiuso un accordo con il governo cinese per aprire negozi sul territorio mantenendo il marchio (succedeva qualche anno fa).
non ha nulla a che vedere con una scommessa



giustamente non vedo perchè io debba essere tassato trovandomi in una condizione parassitaria in cui dreno risporse alla società invece che contribuire a riempire il mondo di inutili sedie ...

COMUNQUE:insisto nel dire che se si vive all'interno di un gruppo sociale, se si hanno delle responsabilità verso altre persone e non si è nella condizione di potersi mettere al di sopra della normale quotidianità (se non sei miliardario per intenderci), ci sono una serie di regole sociali a cui bisogna volente o nolente sottostare.....a meno che il tuo gruppo sociale sia esclusivo, omogeneo ed allineato

QUINDI: dal momento che come dimostri con il tuo scritto, la reazione alla parola "trader" è associato un significato profondamente negativo che scatena le reazioni descritte nella prima pagina del topic paragonando il trader (in modo più o meno diretto) a:

parassita che non serve alla società
scommettitore
giocatore d'azzardo
fanc@##ista (attività inutile)
elemosinatore
raccattatore di monetine dalle fontane
rapinatore di banche

converrai che trovare una definizione che permetta alla “sciura maria” di collocare la mia professione in una parte del suo cervello che non sovrastimoli amigdala e ipotalamo e le permettano di rimanere nella sua zona di comfort, sia una ricerca più che lecita :yes:
naturalmente in italiano......che nel 2018 l'inglese ancora non lo conosce nessuno....e invece di cocktail, devi dire "bevanda arlecchina"

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Non ho capito se hai sbagliato a quotarmi o volevi dirmi qualcosa (in questo caso non ho capito)
 
questo perchè probabilmente tu sei uno scommettitore. io non scommetto mai a meno che non sia certo di vincere.
per qunto riguarda il trading idem. io non compro un'azienda perchè perso che potrà vincere una gara, ma perchè ha chiuso un accordo con il governo cinese per aprire negozi sul territorio mantenendo il marchio (succedeva qualche anno fa).
non ha nulla a che vedere con una scommessa

Io non sono uno scommettitore, se hai scommesso che io lo fossi, hai perso :D

Il comportamento che dici tu non è tipico del trader, ma piuttosto dell'investitore di lungo periodo (tipo Warren Buffet). Il trader tipico che frequenta questo forum compra/vende di continuo sulla base di figure astratte che vede nei grafici e che pensa possano consentirgli di prevedere che uno strumento finanziario, di qui ad un tot di tempo possa salire o scendere.

converrai che trovare una definizione che permetta alla “sciura maria” di collocare la mia professione in una parte del suo cervello che non sovrastimoli amigdala e ipotalamo e le permettano di rimanere nella sua zona di comfort, sia una ricerca più che lecita

Gli puoi dire che guadagni operando in borsa tramite il computer di casa. E' difficile?

Il discorso era un altro però, non riguardava il nostro ritorno, ma se contribuivamo o meno alla società. Se tu, dai l’euro a me perché vuoi prenderti il guadagno dato che la società ti ha dato l’azione a 0,90, io lo riprendo e cercherò di venderlo a 1,1 euro, e così via finchè non si crea la bolla che scoppierà mettiamo a 10 euro; ma mentre sta salendo e l’azione vale 5 euro pensi che la società non ne tragga nessun beneficio? Anche se il prezzo scende non cambia la sostanza. La domanda di base dev’essere: perché le aziende decidono di quotarsi in borsa? Le commissioni, il capital gain, la tobin tax non sono nient’altro che le spese variabili e le tasse sul guadagno che ogni p. iva si paga per continuare la propria attività.

Le aziende decidono di quotarsi in borsa per una moltitudine di motivi, compreso il fatto di avere capitali freschi da investire. Chi investe nell'azienda, tramite l' IPO o tramite successivi aumenti di capitale, fa certamente qualcosa di buono per l'economia nel suo complesso. Detto come lo direi alla sciura Maria, mettiamo che un amico ti chiede 1000 euro per iniziare un'attività di falagnameria, e che se va bene tra un anno te ne ridà 2000 mentre se va male li perdi tutti. Se l'attività del tuo amico va bene, tu guadagni 1000 euro (tecnicamente, sarebbe usura, ma lasciamo perdere questo dettaglio). Sicuramente, senza i tuoi 1000 euro, il tuo amico non avrebbe mai potuto avviare l'attivita e quindi hai fatto bene sia a te stesso che al tuo amico che alla società nel suo complesso, che ora può apprezzare la qualità delle sedie prodotte dall'amico falegname.

Il trader tipico che frequenta questo forum, però, è molto diverso. Non si parla di investimento, ma di trading molto speculativo; magari uno che compra perché gli è parso di vedere la figura "testa spalle" e quell'altro che simmetricamente che vende perché gli è parso di vedere la figura del "te..tte - c..o" :D
Il trading di questo tipo, non produce PIL, al limite apporta liquidità al mercato.
 
Ultima modifica:
Io non sono uno scommettitore, se hai scommesso che io lo fossi, hai perso :D

come ti dicevo, non scommetto se non conosco già il risultato

Il comportamento che dici tu non è tipico del trader, ma piuttosto dell'investitore di lungo periodo (tipo Warren Buffet). Il trader tipico che frequenta questo forum compra/vende di continuo sulla base di figure astratte che vede nei grafici e che pensa possano consentirgli di prevedere che uno strumento finanziario, di qui ad un tot di tempo possa salire o scendere.

magari non del trader tipico del forum....


Gli puoi dire che guadagni operando in borsa tramite il computer di casa. E' difficile?

prova a rileggere il primo post della prima pagina


......Il trading di questo tipo, non produce PIL, al limite apporta liquidità al mercato.

 
Ultima modifica:
Le aziende decidono di quotarsi in borsa per una moltitudine di motivi, compreso il fatto di avere capitali freschi da investire. Chi investe nell'azienda, tramite l' IPO o tramite successivi aumenti di capitale, fa certamente qualcosa di buono per l'economia nel suo complesso. Detto come lo direi alla sciura Maria, mettiamo che un amico ti chiede 1000 euro per iniziare un'attività di falagnameria, e che se va bene tra un anno te ne ridà 2000 mentre se va male li perdi tutti. Se l'attività del tuo amico va bene, tu guadagni 1000 euro (tecnicamente, sarebbe usura, ma lasciamo perdere questo dettaglio). Sicuramente, senza i tuoi 1000 euro, il tuo amico non avrebbe mai potuto avviare l'attivita e quindi hai fatto bene sia a te stesso che al tuo amico che alla società nel suo complesso, che ora può apprezzare la qualità delle sedie prodotte dall'amico falegname.

Il trader tipico che frequenta questo forum, però, è molto diverso. Non si parla di investimento, ma di trading molto speculativo; magari uno che compra perché gli è parso di vedere la figura "testa spalle" e quell'altro che simmetricamente che vende perché gli è parso di vedere la figura del "te..tte - c..o" :D
Il trading di questo tipo, non produce PIL, al limite apporta liquidità al mercato.

Prima di tutto dobbiamo capirci: o parliamo di PIL, o di apporto alla società (l’incontrario della tua affermazione “attività a somma zero per la società” tanto per intenderci). Perché il pil non è del tutto una cosa positiva, ma tiene conto anche dei servizi/prodotti che la società farebbe volentieri a meno (tramutare tutti i disoccupati in agenti di polizia anche nel caso in cui ce ne fosse bisogno non è motivo d’orgoglio per il paese perché significa che c’è un elevato grado di delinquenza da contrastare), mentre l’apporto positivo alla società comprende anche quelle attività non contemplate nel pil (che la sciura maria non sa neanche cos’è tra l’altro) come il volontariato, la compravendita di automobili usate, ecc.. e quindi anche la compravendita di strumenti finanziari. A dirla tutta anche un imprenditore potrebbe ritrovarsi a non produrre pil, crea le basi per un’azienda solida e duratura nel tempo e poi mette in mano i poteri decisionali ad un manager, la parte amministrativa ad un impiegato e quella operativa a degli operai, lui diventando solo un azionista si gode gli utili senza fare nulla. Tizio possiede un intero condominio di 10 appartamenti a milano, vive di rendita e possiede il pollice verde quindi la manutenzione dei giardini in comune al posto di appaltarla ad un giardiniere la svolge lui, il giardiniere contribuisce al pil, tizio no, eppure fanno la stessa cosa e impiegano le stesse ore; alla sciura maria non interessa del pil, interessa (nella sua concezione di vita) che tizio faccia qualcosa che gli dia un reddito o un risparmio. Nel caso del reddito accostato al trader significa un trader che pur con le difficoltà iniziali (che può avere chiunque, dal falegname, ecc…) riesce a campare con esso, quindi non stiamo parlando del T&C ;)
 
come ti dicevo, non scommetto se non conosco già il risultato

Sempre di scommessa si tratta. La situazione in cui si conosce con sicurezza il risultato, sarebbe quella in cui qualsiasi scommettitore si getterebbe a capofitto (se pagata a più di 1)

prova a rileggere il primo post della prima pagina

Quale parte, quello in cui la sciura Maria pensa che sei uno scommettitore? La sciura Maria ha ragione.
Il trading è una continua scommessa sull'andamento futuro del prezzo di uno o più strumenti finanziari, e sinceramente, ciò mi sembra anche una ovvietà.
 
Effettivamente il trader o investitore che sia,anche per la legge,è una cosa che ha più a che fare con la rendita che con il lavoro.
Ad ogni modo è opionione diffusa che se uno investe per proprio conto specie se da casa(ma questa opinione sarebbe valida per ogni
altro lavoro svolto nelle medesime condizioni) viene visto come uno scansafatiche,
se uno lo fa come dipendente per conto di una banca invece è visto come una persona stimata.
Per questo motivo,col tempo,sarebbe buona norma avere un luogo separato dall'ambiente domestico dove svolgere l'attività.

siamo matti? il bello di tradare è anche quello di poterlo fare da casa
vuoi mettere quelle belle giornate invernali a -10 gradi e devi raggiungere in macchina l'ufficio? no grazie preferisco restare a casa
poi solo con i soldi che ti risparmi di affitto e bollette hai gia fatto mezzo stipendio
 
Anche io LAVORO da casa, ma non faccio il trader. Gestisco siti web. Anche a me, se dico
che lavoro da casa, a volte mi guardano strano (visto che sempre più gente lavora da casa,
in realtà ora un pò meno rispetto ai tempi in cui ho iniziato, nel 2000).

Il trading, però è diverso, non è solo "lavorare da casa". Per come la vedo io, lavoro non è sinonimo di "impegnare una certà quantità di ore per guadagnare".
Ad esempio, se uno fa il falegname, il medico o il webmaster, produce beni o servizi utili a qualcun altro, il "lavoratore"
guadagna, ma anche la società ottiene qualcosa in cambio del corrispettivo economico che riceve il lavoratore. Il falegname
fa una sedia, io gli do i soldi ed in cambio io ho la sedia; al medico do i soldi, ed in cambio ho delle cure che mi
fanno stare meglio; al webmaster (a me) danno dei soldi, ma io in cambio gli do dei siti web che gli servono.

Però se uno:

1) chiede l'elemosina seduto per strada
2) raccatta le monetine dalle fontane
3) rapina le banche
4) Fa "professionalemnte" scommesse sportive (che è diverso da giocare d'azzardo) studiando approfonditamente i settori in cui scommette

Si può dire che "lavora"? Dipende da cosa si intende per lavorare.
Se intendi "Fare qualcosa che porta guadagno", sicuramente sì. Se si intende "Fare qualcosa di produttivo",
direi di no, perché sono attività a somma zero per la società.

Chi fa trading, è simile a chi scommette (che ripeto, è diverso da giocare d'azzardo). Se uno scommette sui cavalli
e conosce bene il suo settore, può anche guadagnare al di là dell'aspetto fortuna; ugualmente,
chi conosce bene la finanza, può anche guadagnare. Tuttavia, per uno che guadagna c'è uno che perde; ben che vada è un'attività
a somma zero per la società, non aumenta il PIL. Dire se "lavora" oppure no, dipende da cosa si intende per "lavoro".

Ciao,
lavoro pure io da casa e proprio come te non faccio il trader ma mi occupo di altro.
Ad ogni modo,non è una questione di somma zero o meno per la società;pure l'impiegato di banca che si occupa di investimenti fa un qualcosa a somma zero per la società perchè quei soldi esistono già.La differenza tra lavoro e rendita è il fatto che il lavoro offre un servizio/bene a terzi,la rendita è un qualcosa che fa aumentare il proprio capitale senza che vi sia intervento alcuno da parte di un soggetto terzo.

La definizione di lavoro infatti è:

"Occupazione specifica che prevede una retribuzione ed è fonte di sostentamento"

Quella di rendita è:

Reddito di capitale, frutto di risparmio investito.

Il trading è un'attività derivante da risparmio investito e come tale è una rendita finanziaria,che,nel caso si opti per il regime dichiarativo,va indicata nella sezione delle rendite finanziarie al momento della compilazione delle tasse.
 
Ultima modifica:
Io cerco di speculare a tempo perso, ma non riesco a capire le difficoltà che vi state facendo, chi fa trading a tempo pieno alla domanda che lavoro fai? può benissimo rispondere il trader. Per chi? Sono indipendente. Dove? Nell'ufficio di casa. il trader è un commerciante, come il tabaccaio, come il venditore di articoli sportivi, come il panettiere. Sono tutti commercianti, cioè comprano un prodotto a 10 e lo rivendono a 12, l'utile è la paga per il lavoro svolto. Chi compra e vende il pane è chiamato panettiere, chi compra e vende le sigarette è chiamato tabaccaio, chi compra e vende strumenti finanziari è chiamato trader.

Certo che il trader è un commerciante/imprenditore (infatti la parola trader vuol dire commerciante in inglese).
La differenza però che sussiste tra un trader che commercia in titoli finanziari e un commerciante che commercia in pane,tabacchi o quello che volete è che il trader finanziario non offre un servizio a terzi mentre il trader di beni e servizi si,la leggi infatti impone di indicare le plusvalenze di titoli finanziari nelle rendite finanziarie non nelle rendite da lavoro.Ne consegue che il trader finanziario che usa capitale proprio per farlo crescere non è un lavoratore ma una persona che si impegna per far crescere le proprie rendite e il proprio capitale,è una persona che vive di rendita in sostanza.
 
Sempre di scommessa si tratta. La situazione in cui si conosce con sicurezza il risultato, sarebbe quella in cui qualsiasi scommettitore si getterebbe a capofitto (se pagata a più di 1)

Quale parte, quello in cui la sciura Maria pensa che sei uno scommettitore? La sciura Maria ha ragione.
Il trading è una continua scommessa sull'andamento futuro del prezzo di uno o più strumenti finanziari, e sinceramente, ciò mi sembra anche una ovvietà.

Tutte le attività economiche sono una scommessa e tutto è regolato dal mercato.
Nessuno sa come reagirà il mercato al lancio di un nuovo prodotto,di un nuovo servizio,di una nuova attività e anche in questo il trading non fa eccezione;
la differenza sostanziale però rispetto alle attività,lo ripeto ancora sta nel fatto di offrire servizi a terzi.
Chi fa il trader come dipendente di banca dà un servizio a terzi,cosa che chi lo fa usando il proprio capitale non fa...il primo è un lavoratore,il secondo è una persona che vive di rendita.
 
A voler essere precisi e' solo l'investitore (abbastanza) passivo che vive di rendita, cioe grazie al lavoro di altri.
Il trader invece si deve sbattere, spakkare gli occhi sul monitor e gli zebedei a incrociare linee, per cui di lavoro ce ne mette. Piu trada e piu lavora; il maggior guadagno e' invece meno certo.

Confrontate col panettiere che, entro certi limiti, piu impasta e sforna e piu guadagna e con l'investitore, il di cui guadagno non dipende dal suo lavoro (infatti lavoro non ne fa), ma dalla magnitudine del suo capitale.
In definitiva investitore = capitalista, trader = lavoratore.
 
Secondo me in Italia c'è un misto pregiudizievole di invidia, servilismo e subalternità inculcati nella società che non permetterà mai una visione serena della professione altrui.
Se uno lavora in banca, si alza la mattina alle sette, si presenta nella sua bella filiale in giacca e cravatta e poi vende dello sterco atomico ad un povero cristo che si fida e' visto come un bravo professionista rispettabile.
Ma si possono fare decine di esempi di "attivita'" ben considerate che in realtà sono ben altro.
Se la stessa persona invece la mattina si mette a studiare per far rendere il suo capitale senza dover essere intruppato in qualche agglomerato sociale detto fabbrica, ufficio o studio viene visto come un parassita della società, un evasore fiscale, un paraculato buono a niente che si approfitta del prossimo.
In un paese normale una persona che con i suoi meriti riesce ad accrescere il suo patrimonio dovrebbe essere considerata sveglia, capace e di successo. Qui se uno non timbra il cartellino la mattina e non tira sera in una occupazione (che quando va bene non è degradante o lesiva degli interessi altrui) e' visto con sospetto, con invidia, come uno che si sottrae al destino comune che è di essere sottoposto e vivere il weekend e il miraggio della pensione come unico sollievo.
Alla domanda "che lavoro fai?" sarebbe ben più comodo rispondere il falegname, il medico, il calzolaio, l'ingegnere, il vigile del fuoco, l'avvocato, il saldatore o qualunque cosa che risvegli nell'interlocutore immagini famigliari e rassicuranti, ma il trader "crea soldi dal nulla" e risveglia nell'italiano medio (vessato da sempre) il soprannaturale inspiegabile e la caccia alle streghe.
 
Secondo me in Italia c'è un misto pregiudizievole di invidia, servilismo e subalternità inculcati nella società che non permetterà mai una visione serena della professione altrui.
Se uno lavora in banca, si alza la mattina alle sette, si presenta nella sua bella filiale in giacca e cravatta e poi vende dello sterco atomico ad un povero cristo che si fida e' visto come un bravo professionista rispettabile.
Ma si possono fare decine di esempi di "attivita'" ben considerate che in realtà sono ben altro.
Se la stessa persona invece la mattina si mette a studiare per far rendere il suo capitale senza dover essere intruppato in qualche agglomerato sociale detto fabbrica, ufficio o studio viene visto come un parassita della società, un evasore fiscale, un paraculato buono a niente che si approfitta del prossimo.
In un paese normale una persona che con i suoi meriti riesce ad accrescere il suo patrimonio dovrebbe essere considerata sveglia, capace e di successo. Qui se uno non timbra il cartellino la mattina e non tira sera in una occupazione (che quando va bene non è degradante o lesiva degli interessi altrui) e' visto con sospetto, con invidia, come uno che si sottrae al destino comune che è di essere sottoposto e vivere il weekend e il miraggio della pensione come unico sollievo.
Alla domanda "che lavoro fai?" sarebbe ben più comodo rispondere il falegname, il medico, il calzolaio, l'ingegnere, il vigile del fuoco, l'avvocato, il saldatore o qualunque cosa che risvegli nell'interlocutore immagini famigliari e rassicuranti, ma il trader "crea soldi dal nulla" e risveglia nell'italiano medio (vessato da sempre) il soprannaturale inspiegabile e la caccia alle streghe.

best post ever
hai centrato a pieno il punto
 
Secondo me in Italia c'è un misto pregiudizievole di invidia, servilismo e subalternità inculcati nella società che non permetterà mai una visione serena della professione altrui.
Se uno lavora in banca, si alza la mattina alle sette, si presenta nella sua bella filiale in giacca e cravatta e poi vende dello sterco atomico ad un povero cristo che si fida e' visto come un bravo professionista rispettabile.


Se uno lavora in banca, si alza la mattina alle sette, si presenta nella sua bella filiale in giacca e cravatta e poi vende dello sterco atomico ad un povero cristo che si fida e' visto come un bravo professionista rispettabile.

Qui se uno non timbra il cartellino la mattina e non tira sera in una occupazione (che quando va bene non è degradante o lesiva degli interessi altrui) e' visto con sospetto, con invidia, come uno che si sottrae al destino comune che è di essere sottoposto e vivere il weekend e il miraggio della pensione come unico sollievo.

Alla domanda "che lavoro fai?" sarebbe ben più comodo rispondere il falegname, il medico, il calzolaio, l'ingegnere, il vigile del fuoco, l'avvocato, il saldatore o qualunque cosa che risvegli nell'interlocutore immagini famigliari e rassicurant


faccio cose...vedo gente...
 
Ultima modifica:
A voler essere precisi e' solo l'investitore (abbastanza) passivo che vive di rendita, cioe grazie al lavoro di altri.
Il trader invece si deve sbattere, spakkare gli occhi sul monitor e gli zebedei a incrociare linee, per cui di lavoro ce ne mette. Piu trada e piu lavora; il maggior guadagno e' invece meno certo.

Confrontate col panettiere che, entro certi limiti, piu impasta e sforna e piu guadagna e con l'investitore, il di cui guadagno non dipende dal suo lavoro (infatti lavoro non ne fa), ma dalla magnitudine del suo capitale.
In definitiva investitore = capitalista, trader = lavoratore.

Siamo d'accordo che fare il trader finanziario sia come qualsiasi altra professione che richiede studio,talento,esperienza,è il fatto di farla per se stessi e non per altri che non la
rende un lavoro vero ma una rendita.
 
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