Mario Draghi tira dritto: i tassi resteranno bassi ancora a lungo

ma parliamo di 440,00 o 440K? perché nel secondo caso considerato il costo dell'abbonamento autobus potresti prendere in considerazione di fare la pazzia:D comprando una bicicletta di seconda/terza mano, dopo qualche mese ne hai anche ammortato il costo rispetto all'abbonamento e puoi reinvestire la differenza...

K naturalmente :)
avevo già pensato alla bicicletta, ma solo se si tratta di una bicicletta con le ruote di gomma piena senza camera d'aria, altrimenti usandola frequentemente bucherei spesso e dovrei spendere spesso per ripararle (sono terribile lo so :D )

di certo non io! io non ho una risposta all'interrogativo ... ma dubbi si, e qualche riflessione mi viene da farla

di certo che lasciare questo mondo con milioni di euro risparmiati nel conto CC o CD ... senza che ne tu ne chi ti è caro li usi o li userà (se non hai figli e/o comunque qualcuno a cui lasciare e comunque qualcuno di caro intendo ....) mi viene da pensare senza scomodare i massimi sistemi, ma ragionando terra terra e meno ancora ... mi sembra proprio poco furbo ... bohhhh bahhhhh

comunque sia, ciao e buona giornata ... ;)

Quello diciamo dipende da caso a caso, c'è quello che non sentirà mai la necessità di spendere e va incontro ad una situazione del genere ma c'è anche quello che ha un obiettivo da raggiungere: ad esempio da disoccupato/precario ti prefiggi che appena arrivi a 60 anni (anzi che 67 come vuole lo stato) vai in "pensione fai da te" e cominci di tua iniziativa a intaccare il capitale come se stessi ritirando una pensione.
Sicuramente un metodo più conveniente del fondo pensione tradizionale offerto da certe assicurazioni che se le cose non sono cambiate hanno delle rivalutazioni che al netto sono minori di quanto puo dare un seppur misero conto deposito ed equivale quasi, dico quasi, al prendere e conservarsi i soldi da solo.
E se la legge non cambia, ti becchi anche l'assegno sociale 7 anni dopo (che è più alto della pensione minima) che viene erogato a chi non ha maturato contributi (uno dei paradossi italiani ancora inspiegabili)


Tornando all'argomento della discussione, il fatto che Draghi si sia espresso in quei termini non fa ben sperare ed è una bella inversione di marcia visto che pare che i "falchi" non abbiano avuto nulla da dire.


Ecco perchè nonostante l'inflazione in salita, i tassi scendono anzi che andare di pari passo :censored:
 
di certo non io! io non ho una risposta all'interrogativo ... ma dubbi si, e qualche riflessione mi viene da farla

di certo che lasciare questo mondo con milioni di euro risparmiati nel conto CC o CD ... senza che ne tu ne chi ti è caro li usi o li userà (se non hai figli e/o comunque qualcuno a cui lasciare e comunque qualcuno di caro intendo ....) mi viene da pensare senza scomodare i massimi sistemi, ma ragionando terra terra e meno ancora ... mi sembra proprio poco furbo ... bohhhh bahhhhh

comunque sia, ciao e buona giornata ... ;)

Si li lasciamo a te :o
 
Antonio Signorini 3 MAG 2018 11:52



È una fortuna per l'Italia la «mano ferma» di Mario Draghi. Il presidente della Banca centrale europea è a fine mandato, ma nel suo intervento della settimana scorsa si è permesso il lusso di prendere tempo sulla fine del Quantitative easing e, soprattutto, ha rinviato l'atteso aumento dei tassi.



Notizia accolta positivamente dai mercati e mandata giù anche dai suoi oppositori, in primo luogo i tedeschi, alle prese come tutta l'Unione con un rallentamento dell'economia, quindi disposti a tollerare una politica monetaria che generalmente non gli piace. Se le borse e le quotazioni dei titoli di stato hanno risposto subito, la politica ci ha messo un po' di più. Ma è chiaro che una Banca centrale europea che per un po' non cambierà rotta fa comodo soprattutto all'Italia che è alle prese con una complicatissima crisi politica.




Fa comodo soprattutto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che sperava di varare un governo in tempi brevi, ma ha bisogno di più tempo. «Per fortuna che Mario c'è», ha commentato nel suo Blog Roberto Sommella, giornalista economico ed esperto di cose europee.



Il ragionamento è lo stesso che ha reso il clima politico un po' più tranquillo rispetto ai giorni successivi alle elezioni. Se Draghi continuerà ad acquistare titoli al ritmo di 30 miliardi al mese, i tassi di interesse di Bot Btp italiani resteranno bassi. Una «assicurazione sulla vita» del nostro paese, una «rete di protezione» che impedisce ai mercati di approfittare della crisi politica italiana.



Vero, ma non potrà continuare così per sempre. Gli analisti prevedono che il Quantitative easing, cioè l'acquisto di titoli di stato da parte dell'Istituto centrale di Francoforte, comunque terminerà. Forse non alla fine del 2018. Verosimilmente nei primi mesi del prossimo anno.




Si presuppone che per allora la crisi politica sia finita. Starà al nuovo governo gestire gli effetti della fine della rete di protezione di Draghi. Nell'ultimo Def il governo ha previsto una spesa per interessi in calo. Stabile al 3,5% del Pil nei prossimi anni. Una previsione che potrebbe rivelarsi eccessivamente ottimistica. Quindi, il prossimo esecutivo potrebbe dovere affrontare anche una spesa extra per pagare gli interessi sul debito.





Discorso diverso per i tassi di interesse. La Bce dovrebbe mantenerli invariati per un po'. Il costo del denaro dovrebbe rimanere al minimo per buona parte del 2019. In questo caso non è un aiuto diretto all'Italia. Semmai agli altri partner europei con economie più dinamiche, per i quali si prevede comunque un rallentamento della crescita del Pil nei prossimi mesi e, ancora di più, dal 2019.



La rete di salvataggio di Francoforte, insomma, è a tempo. Se il prossimo governo non arriverà in tempi brevi e se poi l'esecutivo non metterà mano ai problemi strutturali del Paese, l'Italia avrà perso l'ultimo vagone. Ne risentiranno le finanze pubbliche e l'economia reale.
 
Si sono dieci anni che i dicono che siamo all’ultimo treno...
Se ci sarà rallentamento dell’economia (come pare ci sia) il Qe andrà avanti con o senza Draghi
 
Tenete i soldi liquidi per il primo trimestre 2019 :D

DRAGHI CHE NON SPUTANO PIÙ FUOCO - IERI IL CAPO ECONOMISTA DELLA BCE HA ANNUNCIATO LA FINE DEL QUANTITATIVE EASING, PROBABILMENTE ENTRO L'ANNO: PARTITO DA 80 MILIARDI AL MESE, RIDOTTO PRIMA A 60 E ORA A 30, SCADE IL 30 SETTEMBRE - SE GIOVEDÌ DRAGHI ANNUNCERÀ LA PROROGA SOLO FINO A DICEMBRE, LA CURVA DEI TASSI DI INTERESSE INIZIERÀ SUBITO A VIRARE. GLI SPREAD SARANNO ANCORA PIÙ SENSIBILI, E I RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO SALIRANNO ANCORA.
Ora però - al più tardi all' inizio del 2019 - i tassi aumenteranno e l' Italia non avrà più lo scudo protettivo su cui ha potuto contare finora. Non potrà permettersi di aumentare deficit e debito senza un accordo europeo. Non potrà esporsi al downgrade delle agenzie di rating senza aver chiare le conseguenze, soprattutto per chi ha in portafoglio oltre il 60 per cento di quel debito: le banche e le famiglie italiane.



Alessandro Barbera per la Stampa





C'è un equivoco nel programma di politica economica giallo-verde. Lo spread fra Btp e Bund ieri è risalito sopra i 250 punti (per poi chiudere a 245 punti) e i rendimenti del titolo di Stato decennale hanno sfiorato il 3%. Un equivoco che potremmo riassumere così: da un lato un governo pronto ad aumentare la spesa in deficit, dall' altra l' annunciatissima stretta monetaria della Banca centrale europea. Da un lato Giuseppe Conte, che in aula alla Camera promette di sedersi ai tavoli europei per discutere di debito pubblico con «un indirizzo politico e la fermezza necessaria di essere ascoltati dai partner».




Dall' altra il ministro del Tesoro Giovanni Tria, costretto a smentire i contenuti di un articolo in cui aveva minimizzato l' impatto degli investimenti in deficit sul debito stesso. «Opinioni accademiche elaborate prima di avere l' incarico di governo», fanno sapere dal Tesoro. Sfumature a parte, il problema è che lo spazio di manovra si sta rapidamente assottigliando, e non c' è trattativa politica che possa cambiare il quadro.



Sempre ieri, poche ore prima dell' intervento alla Camera di Conte, il capoeconomista della Banca centrale europea Peter Praet ha spiegato che nella prossima riunione dei governatori dell' area euro a Riga, giovedì 14, si deciderà il destino del programma di acquisto di titoli pubblici iniziato nel 2015. «È chiaro che dovremo fare una valutazione per consentire un graduale assorbimento dei titoli». È la prima volta che Francoforte parla così apertamente della fine del programma, e lo testimonia il rafforzamento dell' euro sul dollaro fin a quota 1,18.




Il piano Draghi, partito da ottanta miliardi al mese, ridotto prima a sessanta e ora a trenta, scade il 30 settembre. È probabile ci sia un' ultima proroga fino a dicembre con acquisti pari a dieci o quindici miliardi di euro al mese, poi si arresterà del tutto. Se giovedì Draghi annuncerà la novità, la curva dei tassi di interesse inizierà subito a virare. Gli spread saranno ancora più sensibili, e i rendimenti dei titoli di Stato saliranno ancora.



Il passo indietro della Bce, che ha gonfiato il proprio bilancio fino a superare in termini assoluti quello della Banca del Giappone, era ampiamente atteso. I complottisti ci vedono una volontà politica tedesca, peccato che queste decisioni vengano votate da 19 Paesi. Non solo: l' uscita è stata pianificata ben prima delle elezioni di marzo. Francoforte non può continuare a stampare moneta ad libitum, pena l' innesco di pericolose bolle finanziarie.



L' inflazione non è ancora vicina all' obiettivo del due per cento, ma le previsioni degli economisti Bce dicono che quel livello non si raggiungerà prima del 2019. Il senso del ragionamento che si ascolta nel palazzo di vetro adagiato sul Meno è più o meno il seguente: quel che era possibile per sostenere la ripresa europea lo si è fatto, oltre non si può andare.




Il piano, che ha contribuito a tenere i tassi di interesse dei Paesi europei vicini allo zero, ha permesso all' Italia di risparmiare settanta miliardi in meno di tre anni. Il piano ha mantenuto entro limiti gestibili lo spread fra Btp e Bund tedeschi, anche nei giorni convulsi della crisi di governo.



Ora però - al più tardi all' inizio del 2019 - i tassi aumenteranno, e l' Italia non avrà più lo scudo protettivo su cui ha potuto contare finora. Non potrà permettersi di aumentare deficit e debito senza un accordo europeo. Non potrà esporsi al downgrade delle agenzie di rating senza aver chiare le conseguenze, soprattutto per chi ha in portafoglio oltre il 60 per cento di quel debito: le banche e le famiglie italiane.



Qui non si parla di intenzioni futuribili, ma dei margini a disposizione per nuove spese sin da oggi. La legge Finanziaria è dietro l' angolo, ma ciascuno dei partiti della maggioranza continua come se nulla fosse: Di Maio promette soldi ai pensionati, la Lega insiste su flat tax e mega-condono fiscale, nessuno pensa sia necessario far scattare gli aumenti Iva per compensare nuove spese o minori entrate.



Lo scarto fra le promesse da cento miliardi del contratto e il contesto internazionale è incolmabile. Il premier, il ministro del Tesoro Tria, ma soprattutto la Lega e il Movimento Cinque Stelle dicono di non voler uscire più dall' euro. Avranno dunque un atteggiamento più prudente?

Riusciranno a tenere i piedi in due staffe?
 
quindi conviene la promo esagon a questo punto a 2 anni.......
 
I TASSI SALIRANNO

31 LUG 2018 09:53
TRIA UN’ARIA DI BUFERA – L’ASTA SUPPLEMENTARE DEI BOT SEMESTRALI È UN FLOP: GLI OPERATORI INTERNAZIONALI DANNO BUCA AI TITOLI DI STATO ITALIANI CHE TRA QUALCHE MESE POTREBBERO SOFFIRE PER LO SPREAD... - IL MINISTRO DELL'ECONOMIA PROVA A TAMPONARE, MA SE SALVINI E DI MAIO CONTINUANO A INVOCARE FLAT TAX E REDDITO DI CITTADINANZA SARÀ DIFFICILE RASSICURARE I MERCATI…

Gian Maria De Francesco



I mercati ieri hanno dato un altro piccolo segnale negativo all' Italia. L' asta di Bot semestrali riservata agli operatori specialisti è stata caratterizzata da richieste inferiori all' offerta. In particolare, sono stati aggiudicati solo il 75% dei 600 milioni messi a disposizione, cioè 450 milioni.



Considerato che nell' elenco specialisti del Tesoro ci sono solo tre istituti italiani (Banca Imi del gruppo Intesa Sanpaolo, Unicredit e Monte Paschi) generalmente «sensibili» ai titoli di Stato, è lecito ipotizzare che le defezioni siano arrivate dagli altri 14 operatori internazionali tra i quali, dal 2 luglio, non figura più Ubs, ma che comprendono, tra gli altri, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Citigroup.




Dato il carattere di asta supplementare e il quantitativo esiguo non è il caso di drammatizzare oltre misura, tuttavia è bene notare come l' indicazione precisa che ne deriva è come le scadenze di brevissimo termine siano giudicate peggio rispetto a quelle più lunghe.



L' asta ordinaria dei Btp decennali ha visto un miglioramento delle richieste (1,42 volte l' offerta dall' 1,26 di giugno), ma i 4 miliardi sono stati prezzati con un rendimento del 2,87% (+10 punti base su giugno), valore a cui grosso modo si sono allineati tutti i titoli corrispondenti sul secondario (lo spread ieri ha chiuso vicino quota 235, in lieve ribasso).


Il messaggio che ne deriva è molto semplice: il governo deve usare moderazione nella stesura della legge di Bilancio.





I continui richiami del ministro Luigi Di Maio alla necessità di introdurre reddito di cittadinanza, dual tax e superamento della legge Fornero in manovra preoccupano. Lo scarso appeal dei Bot semestrali si può spiegare anche in questo modo: potrebbe essere inutile investire in un titolo che fra qualche mese potrebbe soffrire moltissimo in caso di impennate dello spread causate dagli annunci sconsiderati del governo.



Insomma, è come se le grandi banche internazionali sapessero con certezza quello che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha preconizzato. «Se già sappiamo che tra fine agosto e inizio settembre i mercati si metteranno a bombardare, facciamoci trovare pronti», avrebbe detto suggerendo prudenza ai propri interlocutori.

«Basterebbe però ricordare alla maggioranza che la bufera finanziaria in arrivo non è inevitabile, ma prodotta dall' improntitudine di questo governo», ha commentato ieri Renato Brunetta (Fi) rivolgendosi direttamente a Giorgetti.



Certo, se Di Maio si mette a esternare a tutte le ore, sarà ben difficile convincere i mercati che il ministro dell' Economia, Giovanni Tria, sia in grado di tenere i conti sotto controllo. Tanto più che le sue dichiarazioni sono spesso viste con sospetto dai due vicepremier.



«La Finanziaria deve tener conto dello stato dell' economia, in modo da non innescare una politica prociclica», ha detto la scorsa settimana promettendo flessibilità. Il problema è che il conto della manovra tra clausole di salvaguardia, spese indifferibili e spread parte da 25 miliardi. Largheggiare non si può.
 
I TASSI SALIRANNO

31 LUG 2018 09:53
TRIA UN’ARIA DI BUFERA – L’ASTA SUPPLEMENTARE DEI BOT SEMESTRALI È UN FLOP: GLI OPERATORI INTERNAZIONALI DANNO BUCA AI TITOLI DI STATO ITALIANI CHE TRA QUALCHE MESE POTREBBERO SOFFIRE PER LO SPREAD... - IL MINISTRO DELL'ECONOMIA PROVA A TAMPONARE, MA SE SALVINI E DI MAIO CONTINUANO A INVOCARE FLAT TAX E REDDITO DI CITTADINANZA SARÀ DIFFICILE RASSICURARE I MERCATI…

Gian Maria De Francesco



I mercati ieri hanno dato un altro piccolo segnale negativo all' Italia. L' asta di Bot semestrali riservata agli operatori specialisti è stata caratterizzata da richieste inferiori all' offerta. In particolare, sono stati aggiudicati solo il 75% dei 600 milioni messi a disposizione, cioè 450 milioni.



Considerato che nell' elenco specialisti del Tesoro ci sono solo tre istituti italiani (Banca Imi del gruppo Intesa Sanpaolo, Unicredit e Monte Paschi) generalmente «sensibili» ai titoli di Stato, è lecito ipotizzare che le defezioni siano arrivate dagli altri 14 operatori internazionali tra i quali, dal 2 luglio, non figura più Ubs, ma che comprendono, tra gli altri, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Citigroup.




Dato il carattere di asta supplementare e il quantitativo esiguo non è il caso di drammatizzare oltre misura, tuttavia è bene notare come l' indicazione precisa che ne deriva è come le scadenze di brevissimo termine siano giudicate peggio rispetto a quelle più lunghe.



L' asta ordinaria dei Btp decennali ha visto un miglioramento delle richieste (1,42 volte l' offerta dall' 1,26 di giugno), ma i 4 miliardi sono stati prezzati con un rendimento del 2,87% (+10 punti base su giugno), valore a cui grosso modo si sono allineati tutti i titoli corrispondenti sul secondario (lo spread ieri ha chiuso vicino quota 235, in lieve ribasso).


Il messaggio che ne deriva è molto semplice: il governo deve usare moderazione nella stesura della legge di Bilancio.





I continui richiami del ministro Luigi Di Maio alla necessità di introdurre reddito di cittadinanza, dual tax e superamento della legge Fornero in manovra preoccupano. Lo scarso appeal dei Bot semestrali si può spiegare anche in questo modo: potrebbe essere inutile investire in un titolo che fra qualche mese potrebbe soffrire moltissimo in caso di impennate dello spread causate dagli annunci sconsiderati del governo.



Insomma, è come se le grandi banche internazionali sapessero con certezza quello che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha preconizzato. «Se già sappiamo che tra fine agosto e inizio settembre i mercati si metteranno a bombardare, facciamoci trovare pronti», avrebbe detto suggerendo prudenza ai propri interlocutori.

«Basterebbe però ricordare alla maggioranza che la bufera finanziaria in arrivo non è inevitabile, ma prodotta dall' improntitudine di questo governo», ha commentato ieri Renato Brunetta (Fi) rivolgendosi direttamente a Giorgetti.



Certo, se Di Maio si mette a esternare a tutte le ore, sarà ben difficile convincere i mercati che il ministro dell' Economia, Giovanni Tria, sia in grado di tenere i conti sotto controllo. Tanto più che le sue dichiarazioni sono spesso viste con sospetto dai due vicepremier.



«La Finanziaria deve tener conto dello stato dell' economia, in modo da non innescare una politica prociclica», ha detto la scorsa settimana promettendo flessibilità. Il problema è che il conto della manovra tra clausole di salvaguardia, spese indifferibili e spread parte da 25 miliardi. Largheggiare non si può.
Non vedo una correlazione tra l’articolo e un possibile un aumento del tasso di rifinziamento presso la BCE che è il tasso alla base dei tassi applicati dalle banche sulla raccolta e su gli impieghi ; che il MEF possa essere costretto ad aumentare i tassi delle future emissioni di TdS è possibile ma questo non può avere un influenza sulla politica monetaria della BCE che interviene ragionando sulla situazione economica dell’area euro
 
I TASSI SALIRANNO

31 LUG 2018 09:53
TRIA UN’ARIA DI BUFERA – L’ASTA SUPPLEMENTARE DEI BOT SEMESTRALI È UN FLOP: GLI OPERATORI INTERNAZIONALI DANNO BUCA AI TITOLI DI STATO ITALIANI CHE TRA QUALCHE MESE POTREBBERO SOFFIRE PER LO SPREAD... - IL MINISTRO DELL'ECONOMIA PROVA A TAMPONARE, MA SE SALVINI E DI MAIO CONTINUANO A INVOCARE FLAT TAX E REDDITO DI CITTADINANZA SARÀ DIFFICILE RASSICURARE I MERCATI…

Gian Maria De Francesco



I mercati ieri hanno dato un altro piccolo segnale negativo all' Italia. L' asta di Bot semestrali riservata agli operatori specialisti è stata caratterizzata da richieste inferiori all' offerta. In particolare, sono stati aggiudicati solo il 75% dei 600 milioni messi a disposizione, cioè 450 milioni.



Considerato che nell' elenco specialisti del Tesoro ci sono solo tre istituti italiani (Banca Imi del gruppo Intesa Sanpaolo, Unicredit e Monte Paschi) generalmente «sensibili» ai titoli di Stato, è lecito ipotizzare che le defezioni siano arrivate dagli altri 14 operatori internazionali tra i quali, dal 2 luglio, non figura più Ubs, ma che comprendono, tra gli altri, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Citigroup.




Dato il carattere di asta supplementare e il quantitativo esiguo non è il caso di drammatizzare oltre misura, tuttavia è bene notare come l' indicazione precisa che ne deriva è come le scadenze di brevissimo termine siano giudicate peggio rispetto a quelle più lunghe.



L' asta ordinaria dei Btp decennali ha visto un miglioramento delle richieste (1,42 volte l' offerta dall' 1,26 di giugno), ma i 4 miliardi sono stati prezzati con un rendimento del 2,87% (+10 punti base su giugno), valore a cui grosso modo si sono allineati tutti i titoli corrispondenti sul secondario (lo spread ieri ha chiuso vicino quota 235, in lieve ribasso).


Il messaggio che ne deriva è molto semplice: il governo deve usare moderazione nella stesura della legge di Bilancio.





I continui richiami del ministro Luigi Di Maio alla necessità di introdurre reddito di cittadinanza, dual tax e superamento della legge Fornero in manovra preoccupano. Lo scarso appeal dei Bot semestrali si può spiegare anche in questo modo: potrebbe essere inutile investire in un titolo che fra qualche mese potrebbe soffrire moltissimo in caso di impennate dello spread causate dagli annunci sconsiderati del governo.



Insomma, è come se le grandi banche internazionali sapessero con certezza quello che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha preconizzato. «Se già sappiamo che tra fine agosto e inizio settembre i mercati si metteranno a bombardare, facciamoci trovare pronti», avrebbe detto suggerendo prudenza ai propri interlocutori.

«Basterebbe però ricordare alla maggioranza che la bufera finanziaria in arrivo non è inevitabile, ma prodotta dall' improntitudine di questo governo», ha commentato ieri Renato Brunetta (Fi) rivolgendosi direttamente a Giorgetti.



Certo, se Di Maio si mette a esternare a tutte le ore, sarà ben difficile convincere i mercati che il ministro dell' Economia, Giovanni Tria, sia in grado di tenere i conti sotto controllo. Tanto più che le sue dichiarazioni sono spesso viste con sospetto dai due vicepremier.



«La Finanziaria deve tener conto dello stato dell' economia, in modo da non innescare una politica prociclica», ha detto la scorsa settimana promettendo flessibilità. Il problema è che il conto della manovra tra clausole di salvaguardia, spese indifferibili e spread parte da 25 miliardi. Largheggiare non si può.

Un conto è la Politica Italiana un altro quello che ha intenzione di fare la BCE.
 
Ma di tutta questa storia non ho ben capito come far diventare i soldi liquidi? Li metto in lavatrice o in frullatore
 
Ma di tutta questa storia non ho ben capito come far diventare i soldi liquidi? Li metto in lavatrice o in frullatore

una bacinella con poco poco di acido muriatico :D
anzi ma che dico, basterà un qualsiasi prodotto per il bucato a mano
 
BCE, fine policy tassi negativi nel 2020 secondo Bloomberg | Borsainside.com

La Banca centrale europea porrà fine alla sua politica di tassi d'interesse negativi nel gennaio 2020 e comincerà poi a retribuire i depositi otto mesi dopo, stando a quanto rivela un sondaggio compiuto da Bloomberg tra gli economisti. Sempre secondo il report, il liftoff è previsto per il mese di settembre del prossimo anno, e il tasso dei depositi dovrebbe salire allo 0,25 per cento, dal -0,4 per cento attuale, entro la fine del 2020. Ricordiamo come i responsabili della policy monetaria della BCE abbiano già compiuto dei passi in avanti verso un nuovo scenario, con la riduzione degli acquisti mensili di asset a 15 miliardi di euro.
 
Fed: tassi fermi fra il 2% e il 2,25% Da Ansa

NEW YORK, 8 NOV - La Fed lascia invariati i tassi di interesse. Il costo del denaro resta fermo in una forchetta fra il 2,00% e il 2,25%. La Fed prevede ''ulteriori graduali rialzi dei tassi di interesse''. Lo afferma la banca centrale al termine della due giorni di riunione.
 
Niente reddito di cittadinanza a chi ha 5mila euro in banca

Posto questa news per dire che, se la gente che ha pochi risparmi comincerà a togliere i soldi dai conti deposito per non farli figurare.. le banche di loro iniziativa e indipendentemente dalla fine del QE, saranno costrette a proporre dei tassi più alti per far tornare i capitali in fuga.. e ciò manco a dirlo potrebbe appunto andare a nostro beneficio o comunque di chi, avendo molti risparmi di certo non potrebbe mai toglierli.
 
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