Mario Schifano VIII

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Ciao Jonny la sentenza bacchetta la fondazione per aver pubblicato tutte quelle opere "DI MARIO SCHIFANO" senza il permesso degli eredi (lesione dl diritto di copyright discussa con parere discordi tra appello di milano che ne riconosceva un utilizzo a scopo di ricerca e consultazione e corte di Cassazione di Roma che ne ravvede la lesione del diritto di autore. Considera che circa il 70% di quelle opere è stato archiviato anche da Monica Schifano alla unanimità con Gianvenuti e Colombo quando era nelle commissione tecnica di archiviazione delle opere delle fondazione Mario Schifano e quindi fino al Marzo 2003. Considera che tuute le cause intentata tra i due archivi Legalmente validi e sopra citati sono finite con sentenze che riconoscevano la autenticità delle opere archiviate da entrambi gli archivi a parte una causa che ha riconosciuto che sotheby's vendette due opere di Schifano palme archiviate MONICA POI RICONOSCIUTE FALSE , allego sito
SITO IN MANUTENZIONE – FONDAZIONE M.S. MULTISTUDIO
La Fondazione M.S. Multistudio nasce il 13 marzo 1998 con l’intento di tutelare e conservare l’opera di Mario Schifano, attività già condotta dallo stesso Maestro negli ultimi anni della sua esistenza.
Quando, infatti, Mario Schifano si avvide delle dimensioni del fenomeno dei falsi ed i danni che esso avrebbe arrecato alla propria opera artistica ed alla propria immagine presso il pubblico, decise, con l’aiuto della Monte Titano Arte S.r.l., da tempo suo mercante di fiducia, di dar vita ad un primo nucleo dell’archivio delle opere di cui l’Artista riconosceva l’autenticità.
Dopo la scomparsa di Mario Schifano, la Monte Titano decise di non vanificare i frutti della dedizione del Maestro, creando appunto la Fondazione (che all’epoca portava il nome di Mario Schifano), ente senza scopo di lucro.
A far parte della Fondazione furono chiamati i più stretti collaboratori ed amici di Schifano, quali Renzo Colombo (segretario personale di Mario Schifano per oltre quattordici anni) e Marcello Gianvenuti (fotografo di Mario Schifano durante tutta la carriera artistica del Maestro).
In un primo tempo partecipò alla Fondazione anche Monica De Bei, vedova del Maestro Schifano, poi uscitane per seguire la propria personale carriera.
La Fondazione ha visto riconosciuta ed affermata negli anni la propria competenza ed affidabilità circa l’esame delle opere di Mario Schifano, sia dalle Istituzioni che ad essa si rivolgono sicure di trovare un serio e professionale supporto, sia dal mondo dell’Arte.
Il Comitato Tecnico della Fondazione ha svolto e continua a svolgere attività periziale nei confronti dei collezionisti, dei proprietari, degli enti professionali che intendano sottoporre le opere di Mario Schifano al suo esame. L’analisi del Comitato Tecnico si limita a opere pittoriche, disegni e fotografie con interventi pittorici. A richiesta, la Fondazione rilascia un attestato peritale di autenticità e di archiviazione presso di sé.
In tanti anni di attività la Fondazione ha creato così un imponente archivio che è stato addirittura oggetto di uno studio del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, del Medioevo e Geografico – Ambientali (DISAM) della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova sulle metodologie di catalogazione informatica.
Esso consente una rapida consultazione e localizzazione di molte delle numerose opere del Maestro Schifano.
La Fondazione, inoltre, collabora da anni con il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ed i membri del Comitato Tecnico sono spesso chiamati a fungere da Consulenti delle Procure della Repubblica di tutta Italia.

I CONTENZIOSI
La stima di cui la Fondazione gode, le ha però creato dei detrattori che tentano di minarne il prestigio avendo quale argomento principe quello di possedere dei legami parentali col Maestro Schifano.
La Fondazione si è vista coinvolta in una serie di procedimenti giudiziari, volti più che altro ad impedirne l’opera, con danno a quello che dovrebbe essere l’obiettivo, supremo e generale, di tutelare l’arte di Mario Schifano.
La Fondazione ne è uscita vittoriosa, avendo dovuto unicamente rinunciare a inserire nella propria denominazione il nome del Maestro (Corte d’Appello di Roma 3657/2010).
La Fondazione ha ottenuto, infatti, da differenti Tribunali il riconoscimento della legittimità del proprio operato, nonché la conferma di quanto ha sempre sostenuto: ossia che non vi sia un soggetto privilegiato che abbia in via esclusiva il potere di riconoscere l’autenticità o meno di un’opera del Maestro.
Il Tribunale di Roma (ordinanza 9 luglio 2010), adito dall’Archivio Mario Schifano, da Monica de Bei e Marco Giuseppe Schifano contro la Fondazione ha, contrariamente alle tesi dell’Archivio e degli eredi del Maestro Schifano, ben chiarito che sia la Fondazione sia l’Archivio (degli eredi) hanno il medesimo diritto a rilasciare “pareri relativi all’autenticità delle opere dell’artista e a catalogarle nei rispettivi archivi, inevitabilmente contendendosi autorevolezza ed attendibilità in proposito”.
Del resto è una considerazione di banale buon senso, prima ancora di essere un principio di diritto, che “non è dato comprendere il valore giuridico di una autenticazione ad opera del familiare, evidentemente estraneo alla realizzazione dell’opera (e non di rado all’intero novero degli interessi artistici del defunto” (come ha stabilito Tribunale di Milano Sezione IP 13 dicembre 2004).
Anche la più recente iniziativa giudiziaria avanzata dall’Archivio Mario Schifano e da Monica De Bei nei confronti della Fondazione avanti al Tribunale di Milano è stata integralmente rigettata con condanna alle spese di lite (Tribunale di Milano 5552/2014).
Affinché le parole qui scritte possano trovare riscontro per il lettore, si pubblicano le pronunce citate, nonché alcune perizie rese dal consulente della Procura della Repubblica del Tribunale di Roma in diversi procedimenti penali, ove si potrà constatare come il consulente abbia rilevato che alcune opere autenticate dall’Archivio Mario Schifano risulterebbero, invece, non autentiche (Procedimento Penale 17130/09; Procedimento Penale 58255/08).

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Di admin
Data dell'articolo
Giugno 6, 2020
CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO
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fondazionems.multistudio@gmail.com

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Piazza S. Pietro in Gessate, 2 20122 Milano

Ciao Samodoc, quindi mi par di capire che le opere archiviate ante 2003 , prima della costituzione dell'archivio Monica e pubblicate sui suddetti libri siano assolutamente certe, giusto?
 
Ciao Jonny, sono autentiche e certa MA c'è un MA.. l'attuale archivio Mario Schifano di Roma può rifiutarsi secondo i pareri e i gusti personali della commissione tecnica e degli eredi Schifano di riarchiviarle nel nuovo archivio. Detto questo sono opere autentiche, non si ritrova in tutte le sentenze e le cause ( molte) ad oggi, una sentenza definitiva che dichiari falsa un'opera archiviata Fondazione Mario Schifano...del resto ti dico chi era il più grande esperto su Schifano...Gianvenuti..tutti gli altri uno scalino sotto...ma tutti.... in fila....( NELLE BRANCHE SPECIALISTICHE LEADER SUI MONOTIPI: Rinaldo "Rinaldo" Rossi anche lui oramai invecchiato e per le opere fatte per telemarket i due Leaders: Gianvenuti e Colombo) . Il "dispetto" di Monica è quello di non voler riarchiviare diverse opere fatte da Mario per telemarket in quante ne ha fatte tante, le ha fatte in fretta, sono troppe, sono brutte e bla bla bla, bal e ribal e.... basta.....sono autentiche tanto e quanto i monotipi autentici e autenticati---------------------opere nelle quali Schifano ha messo il progetto ha scelto il soggetto ha scelto i colori, le ha commissionate al tipografo (Esempio Rinaldino Rossi) che le ha prodotte come detto dal maestro che le ha asseverate firmandole e facendosi pagare il dovuto....Nei quadri per telemarket fatti con l'ausilio di atelier, Schifano ha almeno completato le opere di sua mano nei tratti principali, poi le ha rapidamente firmate e quando era in vita con la Monte Titano le ha anche archiviate LUI in vita....non si può cambiare la storia a 24 anni dalla scomparsa del maestro... Schifano ha lavorato così....
 
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Ciao Jonny, sono autentiche e certa MA c'è un MA.. l'attuale archivio Mario Schifano di Roma può rifiutarsi secondo i pareri e i gusti personali della commissione tecnica e degli eredi Schifano di riarchiviarle nel nuovo archivio. Detto questo sono opere autentiche, non si ritrova in tutte le sentenze e le cause ( molte) ad oggi, una sentenza definitiva che dichiari falsa un'opera archiviata Fondazione Mario Schifano...del resto ti dico chi era il più grande esperto su Schifano...Gianvenuti..tutti gli altri uno scalino sotto...ma tutti.... in fila....

Grazie Samodoc.
Benvenuti se non erro , era il fotografo personale di Schifano e gli curava tutte le pubblicazioni e monografie .
Si può definire credo, il braccio do Schifano.
Credo ci sia poco da dire sulla sua assoluta competenza per cui non vedo perché per le opere archiviate con la sua presenza e quella di Monica ante 2003, ci si ammazzi a spendere soldi per riarchiviarle.
Forse sono un po' duro di comprendonio; dimmi tu 🤕
 
Gianvenuti....scusa.

Ciao ma sai capisco le spinte a richiedere la riarchiviazione sono tre : 1 avere anche una altra autentica ma te la paghi; 2 avere la possibilità di una ulteriore pubblicazione dell'opera, ma non la certezza in quanto non sappiamo se tutte le opere archiviata da Monica saranno pubblicate sul catalogo degli eredi..e questa è un'altra libidine del collezionista....; 3 il fatto che i maggiori e più ricchi mercanti ( case d'asta a livello internazionale ( ma non tutte) come Christie's Sotheby's o galleristi tipo Tonelli e Tornabuoni) che trattano i capolavori di Schifano trattano solo opere con archiviazione Monica.
Quindi o , ma non è il mio o il tuo caso, si ha o si acquista un capolavoro.... è un discorso .....ma per un'opera già autenticata fondazione MS di livello normale , tranquillo che viene venduta o scambiata liberamente nella maggior parte delle gallerie o case d 'asta italiane dico, fatti alla mano, che è sufficiente la archiviazione fondazione MS. ..in poche parole ad oggi vi garantisco che io non avrei problemi a rivendere sia le opere archiviate Monica che quelle archiviate Fondazione MS. Ho avuto molte offerte valide che ho rifiutato in quanto non voglio vendere ma collezionare. Avrei più che raddoppiato i soldi spesi. Almeno questa è la mia semplice esperienza ad oggi.
 
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Ciao ma sai capisco le spinte a richiedere la riarchiviazione sono tre : 1 avere anche una altra autentica ma te la paghi; 2 avere la possibilità di una ulteriore pubblicazione dell'opera, ma non la certezza in quanto non sappiamo se tutte le opere archiviata da Monica saranno pubblicate sul catalogo degli eredi..e questa è un'altra libidine del collezionista....; 3 il fatto che i maggiori e più ricchi mercanti ( case d'asta a livello internazionale ( ma non tutte) come Christie's Sotheby's o galleristi tipo Tonelli e Tornabuoni) che trattano i capolavori di Schifano trattano solo opere con archiviazione Monica.
Quindi o , ma non è il mio o il tuo caso, si ha o si acquista un capolavoro.... è un discorso .....ma per un'opera già autenticata fondazione MS di livello normale , tranquillo che viene venduta o scambiata liberamente nella maggior parte delle gallerie o case d 'asta italiane dico, fatti alla mano, che è sufficiente la archiviazione fondazione MS. ..in poche parole ad oggi vi garantisco che io non avrei problemi a rivendere sia le opere archiviate Monica che quelle archiviate Fondazione MS. Ho avuto molte offerte valide che ho rifiutato in quanto non voglio vendere ma collezionare. Avrei più che raddoppiato i soldi spesi. Almeno questa è la mia semplice esperienza ad oggi.

samodoc
Sono d'accordo con te.
Se non si tratta di capolavoro assoluto credo che, in presenza di archivio ante 2003 con Gianvenuti dentro (assoluto ed indiscusso conoscitore di Schifano), non ha senso buttare soldi se poi, per un semplice capriccio e/o ripicca della Monica, si corre il rischio che non ti venga archiviato il quadro.
Altri sono d'accordo su questa linea di pensiero oppure non siamo allineati?
 
ciao Samo,anche tu mi sei simpatico,grazie x le dritte,stasera provo a mettermi in moto,ti tengo aggiornato.
Non era malizia la mia.Ho comprato un catalogo di patacche,pazienza,come si dice il primo acquisto son ci si prende mai,dal prossimo...:D:D:D
continua a scrivere nel forum e fregatene delle polemiche,di la tua con decisione e non controbattere,cosi mi sembra la strada più corretta.
buona giornata.

Dai, @e già, sono cose che succedono. Si può dire che sia stato un "Incidente" ma di percorso :)

incidente.jpg
 
Ciao Jonny la sentenza bacchetta la fondazione per aver pubblicato tutte quelle opere "DI MARIO SCHIFANO" senza il permesso degli eredi (lesione dl diritto di copyright discussa con parere discordi tra appello di milano che ne riconosceva un utilizzo a scopo di ricerca e consultazione e corte di Cassazione di Roma che ne ravvede la lesione del diritto di autore. Considera che circa il 70% di quelle opere è stato archiviato anche da Monica Schifano alla unanimità con Gianvenuti e Colombo quando era nelle commissione tecnica di archiviazione delle opere delle fondazione Mario Schifano e quindi fino al Marzo 2003. Considera che tuute le cause intentata tra i due archivi Legalmente validi e sopra citati sono finite con sentenze che riconoscevano la autenticità delle opere archiviate da entrambi gli archivi a parte una causa che ha riconosciuto che sotheby's vendette due opere di Schifano palme archiviate MONICA POI RICONOSCIUTE FALSE , allego sito
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La Fondazione M.S. Multistudio nasce il 13 marzo 1998 con l’intento di tutelare e conservare l’opera di Mario Schifano, attività già condotta dallo stesso Maestro negli ultimi anni della sua esistenza.
Quando, infatti, Mario Schifano si avvide delle dimensioni del fenomeno dei falsi ed i danni che esso avrebbe arrecato alla propria opera artistica ed alla propria immagine presso il pubblico, decise, con l’aiuto della Monte Titano Arte S.r.l., da tempo suo mercante di fiducia, di dar vita ad un primo nucleo dell’archivio delle opere di cui l’Artista riconosceva l’autenticità.
Dopo la scomparsa di Mario Schifano, la Monte Titano decise di non vanificare i frutti della dedizione del Maestro, creando appunto la Fondazione (che all’epoca portava il nome di Mario Schifano), ente senza scopo di lucro.
A far parte della Fondazione furono chiamati i più stretti collaboratori ed amici di Schifano, quali Renzo Colombo (segretario personale di Mario Schifano per oltre quattordici anni) e Marcello Gianvenuti (fotografo di Mario Schifano durante tutta la carriera artistica del Maestro).
In un primo tempo partecipò alla Fondazione anche Monica De Bei, vedova del Maestro Schifano, poi uscitane per seguire la propria personale carriera.
La Fondazione ha visto riconosciuta ed affermata negli anni la propria competenza ed affidabilità circa l’esame delle opere di Mario Schifano, sia dalle Istituzioni che ad essa si rivolgono sicure di trovare un serio e professionale supporto, sia dal mondo dell’Arte.
Il Comitato Tecnico della Fondazione ha svolto e continua a svolgere attività periziale nei confronti dei collezionisti, dei proprietari, degli enti professionali che intendano sottoporre le opere di Mario Schifano al suo esame. L’analisi del Comitato Tecnico si limita a opere pittoriche, disegni e fotografie con interventi pittorici. A richiesta, la Fondazione rilascia un attestato peritale di autenticità e di archiviazione presso di sé.
In tanti anni di attività la Fondazione ha creato così un imponente archivio che è stato addirittura oggetto di uno studio del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, del Medioevo e Geografico – Ambientali (DISAM) della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova sulle metodologie di catalogazione informatica.
Esso consente una rapida consultazione e localizzazione di molte delle numerose opere del Maestro Schifano.
La Fondazione, inoltre, collabora da anni con il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ed i membri del Comitato Tecnico sono spesso chiamati a fungere da Consulenti delle Procure della Repubblica di tutta Italia.

I CONTENZIOSI
La stima di cui la Fondazione gode, le ha però creato dei detrattori che tentano di minarne il prestigio avendo quale argomento principe quello di possedere dei legami parentali col Maestro Schifano.
La Fondazione si è vista coinvolta in una serie di procedimenti giudiziari, volti più che altro ad impedirne l’opera, con danno a quello che dovrebbe essere l’obiettivo, supremo e generale, di tutelare l’arte di Mario Schifano.
La Fondazione ne è uscita vittoriosa, avendo dovuto unicamente rinunciare a inserire nella propria denominazione il nome del Maestro (Corte d’Appello di Roma 3657/2010).
La Fondazione ha ottenuto, infatti, da differenti Tribunali il riconoscimento della legittimità del proprio operato, nonché la conferma di quanto ha sempre sostenuto: ossia che non vi sia un soggetto privilegiato che abbia in via esclusiva il potere di riconoscere l’autenticità o meno di un’opera del Maestro.
Il Tribunale di Roma (ordinanza 9 luglio 2010), adito dall’Archivio Mario Schifano, da Monica de Bei e Marco Giuseppe Schifano contro la Fondazione ha, contrariamente alle tesi dell’Archivio e degli eredi del Maestro Schifano, ben chiarito che sia la Fondazione sia l’Archivio (degli eredi) hanno il medesimo diritto a rilasciare “pareri relativi all’autenticità delle opere dell’artista e a catalogarle nei rispettivi archivi, inevitabilmente contendendosi autorevolezza ed attendibilità in proposito”.
Del resto è una considerazione di banale buon senso, prima ancora di essere un principio di diritto, che “non è dato comprendere il valore giuridico di una autenticazione ad opera del familiare, evidentemente estraneo alla realizzazione dell’opera (e non di rado all’intero novero degli interessi artistici del defunto” (come ha stabilito Tribunale di Milano Sezione IP 13 dicembre 2004).
Anche la più recente iniziativa giudiziaria avanzata dall’Archivio Mario Schifano e da Monica De Bei nei confronti della Fondazione avanti al Tribunale di Milano è stata integralmente rigettata con condanna alle spese di lite (Tribunale di Milano 5552/2014).
Affinché le parole qui scritte possano trovare riscontro per il lettore, si pubblicano le pronunce citate, nonché alcune perizie rese dal consulente della Procura della Repubblica del Tribunale di Roma in diversi procedimenti penali, ove si potrà constatare come il consulente abbia rilevato che alcune opere autenticate dall’Archivio Mario Schifano risulterebbero, invece, non autentiche (Procedimento Penale 17130/09; Procedimento Penale 58255/08).

Autore articolo
Di admin
Data dell'articolo
Giugno 6, 2020
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Ciao Andrea ,tutto giusto e corretto quello che hai scritto . Ma per me ,ripeto per me un'opera di Schifano senza archivio Monica resta e resterà sempre un'opera zoppa . No Monica no party . Punto.
 
Ciao e già, come sempre ripetiamo sul forum o l'opera ha la asseverazione almeno di uno dei due archivi legalmente riconosciuti oppure meglio non rischiare. A suo tempo avevo trovato due opere senza autentica e archivio, uno dei due incidente che ho e una esso , avevo inviato le foto alla fondazione MS di Milano prima e all'archivio di Monica a Roma dopo e entrambe mi furono asseverate con successivo archivio di Monica, ma era stato uno sbattone e per la Esso, senza la conferma scritta e mail dalla casa d'asta prima dell'acquisto non la avrei presa...oggi credo che non me la sentirei più.. ho perso un pò di verve...l'età...questo è un lavoro che dovrebbero fare o il venditore o la casa d'aste, almeno fornire un parere verbale o di mail di autenticabilità futura dell'opera da parte di uno dei due archivi...
Alla prossima tra poco molte aste da Farsetti, da Il Ponte, Christie's, Wanenes, Pandolfini, Fidesarte, Finarte a Roma, Blindarte, Capitolium a Brescia etc etc. PS giusto per cronaca ho visto che sono state confermate alla base dei 350 e diritti delle foto archivio fondazione MS in asta da Daliano a Carrara.
Segnalo per i molti frequentatori dell'ottima galleria Emilio Mazzoli questo lotto in asta a Bologna archivio Fondazione MS del 2001 (preferisco segnalare opere normalissime per le tasche di molti, i capolavori si auto-illuminano di luce e ..di prezzi.. propri.....valutare sempre qualità provenienza firma, carte, archivio e.. prezzo..): MARIO SCHIFANO (Homs 1934 - Roma 1998) "Senza titolo", 1988 - 1890. Smalto e... | Art International | ArsValue.com
 
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Ciao e già, come sempre ripetiamo sul forum o l'opera ha la asseverazione almeno di uno dei due archivi legalmente riconosciuti oppure meglio non rischiare. A suo tempo avevo trovato due opere senza autentica e archivio, uno dei due incidente che ho e una esso , avevo inviato le foto alla fondazione MS di Milano prima e all'archivio di Monica a Roma dopo e entrambe mi furono asseverate con successivo archivio di Monica, ma era stato uno sbattone e per la Esso, senza la conferma scritta e mail dalla casa d'asta prima dell'acquisto non la avrei presa...oggi credo che non me la sentirei più.. ho perso un pò di verve...l'età...questo è un lavoro che dovrebbero fare o il venditore o la casa d'aste, almeno fornire un parere verbale o di mail di autenticabilità futura dell'opera da parte di uno dei due archivi...
Alla prossima tra poco molte aste da Farsetti, da Il Ponte, Christie's, Wanenes, Pandolfini, Fidesarte, Finarte a Roma, Blindarte, Capitolium a Brescia etc etc. PS giusto per cronaca ho visto che sono state confermate alla base dei 350 e diritti delle foto archivio fondazione MS in asta da Daliano a Carrara.
Segnalo per i molti frequentatori dell'ottima galleria Emilio Mazzoli questo lotto in asta a Bologna archivio Fondazione MS del 2001 (preferisco segnalare opere normalissime per le tasche di molti, i capolavori si auto-illuminano di luce e ..di prezzi.. propri.....valutare sempre qualità provenienza firma, carte, archivio e.. prezzo..): MARIO SCHIFANO (Homs 1934 - Roma 1998) "Senza titolo", 1988 - 1890. Smalto e... | Art International | ArsValue.com

Carissimo samodoc

per l'opera da te proposta, peraltro carina, sarebbe opportuno verificare la provenienza Mazzoli perchè a me è capitato che qualche lavoro che citava tale provenienza non mi sia stata confermata da Signor Mazzoli stesso.
Sai a questo punto con Schifano controllerei tutto.
Io, ad esempio, ho preso 2 foto ritoccate provenienza Mazzoli, ho chiesto la conferma e mi è stata data, invece per qualche altra cosa non mi è stata data.
 
Carissimo samodoc

per l'opera da te proposta, peraltro carina, sarebbe opportuno verificare la provenienza Mazzoli perchè a me è capitato che qualche lavoro che citava tale provenienza non mi sia stata confermata da Signor Mazzoli stesso.
Sai a questo punto con Schifano controllerei tutto.
Io, ad esempio, ho preso 2 foto ritoccate provenienza Mazzoli, ho chiesto la conferma e mi è stata data, invece per qualche altra cosa non mi è stata data.

P.S. e l'incidente mi è successo su un pezzo in asta
 
Si controllare sempre e ricontrollare, un must. Per fortuna Mazzoli è ancora vivo..

ciao samodoc ciao giness

che ne pensate invece della serigrafia su tela meta anni 70 archivio Schifano Roma, timbro a fuoco Nino Soldano proposta da Borromeo?
 
P.S. mi è successo su un pezzo in asta
Ciao Jonnyct avevi visto lontano per quell'acrilico in asta a Maggio , ho inviato le foto e il link dell'opera in questione al sig Mazzoli che mi ha fatto scrivere dalla segretaria che non ha ricordo di quella opera......!!!!!!
 
.....PS giusto per cronaca ho visto che sono state confermate alla base dei 350 e diritti delle foto archivio fondazione MS in asta da Daliano a Carrara. ......

ciao

apprezzo la tua passione per Mario ma quando batti troppo a senso unico su tesi precostitite sugli Archivi non mi trovi d'accordo...
ribadisco che non ha senso prendere esempi di opere archiviate in un certo modo e estendere il valore dell'Archivio a tutte le opere archiviate in quel modo...si deve valutare caso per caso vedendo la qualità ed il tipo di opera e conoscendo la storia di Schifano e della sua produzione, cosa non banale.....certo molto complessa per noi comuni mortali...


lo avevi fatto con opere altisonanti in aste passate (non ricordo quali erano ma erano opere belle senza archivio Monica mi pare di ricordare.. e si voleva arrivare a sostenere che archivio Monica non serve e va bene anche l'altro..) e ora lo fai con semplici foto ritoccate ma il discorso è il medesimo

quelle foto di cui parli hanno provenienza Telemarket che è la seconda provenienza "classica" delle foto ritoccate dopo quella Mazzoli

numericamente il grosso delle foto passò da loro

quindi è la provenienza delle FOTO che in questo caso è attendibile (e, ti prevengo, non è possibile estenderla automaticamente a tutte le opere Telemarket....) prima ancora del tipo di archviazione

per altro solitamente le foto provenienza Telemarket sono archiviate con carta intestata della Fondazione e non MS (spesso si fa anche li confusione: non è la stessa cosa... ), anche se i certificati sono post 2003 di solito

intervengo solo ogni tanto perchè gli utenti poco esperti rischiano utilizzando i tuoi ragionamenti, che abusano della proprietà transitiva automatica, di fare scelte dolorosamente sbagliate in prospettiva futura

infatti:
1) si devono valutare SOPRATTUTTO le opere, la qualità , la storia, ecc.. e la provenienza (certificata, non ipotizzata...) perchè l'opera DEVE stare in piedi da sola! ed essere incontestabile, nel tempo... (non solo oggi); poi, solo DOPO , ci vuole anche l'Archivio, e quello che possibilmente - con pregi e difetti - cautela di più (fermo restando che gli Archivi non sono infallibili e quando ve ne sono più di uno ...)
2) quando dici che tanti vendono opere archiviate in un modo o nell'altro...vero ma questo è OGGI; e come abbiamo constatato OGGI ancora girano anche i libri Marieni...; tra qualche tempo il mercato come ragionerà?? quale Archivio ci sarà tra 20-30 anni? se si comprano, a volte con fatica economica significativa, opere che potranno divenire patrimonio delle generazioni future (banalmente di un figlio) l'unico modo per cautelarsi è applicare il punto 1) tutto il resto è guardare il dito anzichè la luna...

saluti, con stima, e per un po'..non replicherò
 
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