Matteo Renzi piange miseria ma si fa la villa da 1,3 milioni di euro

  • Ecco la 72° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    È stata un’ottava ricca di spunti per i mercati, dapprima con l’esito delle elezioni europee, poi con i dati americani incoraggianti sull’inflazione e la riunione della Fed. L’esito delle urne ha mostrato uno spostamento verso destra del Parlamento europeo, con l’avanzata dei partiti nazionalisti più euroscettici a scapito di liberali e verdi. In Francia, il presidente Macron ha indetto il voto anticipato dopo la vittoria di Le Pen e in Germania i socialdemocratici del cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno subito una disfatta record. L’azionario europeo ha scontato molto queste incertezze legate al rischio politico in Francia. Oltreoceano, i principali indici di Wall Street hanno raggiunto nuovi record dopo che mercoledì sera, la Fed ha mantenuto invariati i tassi nel range 5,25-5,50%. I dot plot, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, stimano ora una sola riduzione quest’anno rispetto a tre previste a marzo. Lo stesso giorno è stato diffuso il report sull’inflazione di maggio, che ha mostrato un rallentamento al 3,3% e un dato core al 3,4%, meglio delle attese.
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come minckia lo guadagna 1 mijone all' anno ?
cosa sono i proventi personali del tipo ?

"grazie ai proventi personali regolarmente registrati ho dichiarato 830.000 euro nel 2018 e dichiarerò oltre 1.000.000 euro nel 2019. Nel 2019 ho pagato per adesso circa mezzo milione di euro di tasse. Questo per rispondere a chi dice che vivo di politica"

Scusa, ma lo pagano 10-20k euro a discorso. Non ci vuole molto a fare 800k in questo modo.
 
Scusa, ma lo pagano 10-20k euro a discorso. Non ci vuole molto a fare 800k in questo modo.

pagarlo 20k a discorso significa semplicemente finanziarlo in maniera subdola, creando, a mio parere, un rapporto di lavoro fittizio per poter favorire un passaggio di soldi.
Sinceramente, chi è che spende 20k per invitare Renzi a parlare?
 
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pagarlo 20k a discorso significa semplicemente finanziarlo in maniera subdola, creando, a mio parere, un rapporto di lavoro fittizio per poter favorire un passaggio di soldi.
Sinceramente, chi è che spende 20k per invitare Renzi a parlare?

non esiste buttare via quei soldi per shish, non ci credo per nulla
 
Matteo Renzi, un milione di euro il reddito nel 2019

Nel 2017 aveva dichiarato redditi per 29.000
Grande carriera politica.





E' un Renzi scatenato. Annuncia di avere appena querelato chi ha raccontato del prestito ricevuto per comprarsi casa a Firenze. «Vedo la "casuale" diffusione di una velina su una mia vicenda privata. Si è violato il segreto bancario, e allora io denuncio. Quel prestito l' ho restituito in 4 mesi. Dovevo fare fronte a un investimento e sapevo che avrei avuto guadagni importanti. Posso già dire che ho dichiarato redditi per 830mila euro l' anno scorso; saranno 1 milione quest'anno. Tutto pubblico e dichiarato. Guadagno bene e non mi lamento».
 
bene che anche loro finiscano nelle maglie delle loro creature mostruose , il loro sistema politico-fiscal-giudiziario aberrante in cui fanno vivere gli italiani
 
grande carriera da im...prenditore:D
 
Giusto oggi era in prima pagina sui giornali, sempre per questioni di soldi :asd:
 
pagarlo 20k a discorso significa semplicemente finanziarlo in maniera subdola, creando, a mio parere, un rapporto di lavoro fittizio per poter favorire un passaggio di soldi.
Sinceramente, chi è che spende 20k per invitare Renzi a parlare?

sono tutte mazzette mascherate da consulenze, come lara comi...purtroppo in tribunale vincono loro mentre al bar dello sport sappiamo benissimo che nessuno pagherebbe quelle cifre per sentire Renzo.
Ma in tribunale l'accusa deve provare che sono tangenti ed ovvaimente non ci riesce mai.
Solito tempo perso.
 
sono tutte mazzette mascherate da consulenze, come lara comi...purtroppo in tribunale vincono loro mentre al bar dello sport sappiamo benissimo che nessuno pagherebbe quelle cifre per sentire Renzo.
Ma in tribunale l'accusa deve provare che sono tangenti ed ovvaimente non ci riesce mai.
Solito tempo perso.

Non direi che sono tangenti, dai. Semplicemente Renzi ha avuto il potere in mano per 3 anni. Avrà sicuramente fatto favori a qualcuno, che adesso, lo ripaga. Gli Arabi ad esempio. Penso eh.
Oppure semplicemente i ricconi che invitano Obama, i progressisti miliardari, quelli che vogliono che il mondo sia governato "dalla sinistra", o "dai riformisti" o dai "progressisti", finanziano queste persone in questo modo, per dare loro la forza di portare avanti la loro politica.
Del resto se non c'è il finanziamento pubblico, ci vorrà quello privato.
Dimostrare che lui ha fatto qualcosa per loro, è un altro discorso, ovviamente.
 
Non direi che sono tangenti, dai. Semplicemente Renzi ha avuto il potere in mano per 3 anni. Avrà sicuramente fatto favori a qualcuno, che adesso, lo ripaga. Gli Arabi ad esempio. Penso eh.
Oppure semplicemente i ricconi che invitano Obama, i progressisti miliardari, quelli che vogliono che il mondo sia governato "dalla sinistra", o "dai riformisti" o dai "progressisti", finanziano queste persone in questo modo, per dare loro la forza di portare avanti la loro politica.
Del resto se non c'è il finanziamento pubblico, ci vorrà quello privato.
Dimostrare che lui ha fatto qualcosa per loro, è un altro discorso, ovviamente.

per me sono tangenti, poi se uno vuole credere che qualcuno ti finanzi per simpatia è libero di farlo....
Guarda caso il job act che era tutto a vantaggio degli imprenditori l'ha fatto Renzo....

Un prestito da 700 mila euro ricevuto dalla madre di un imprenditore che ha finanziato la fondazione Open, nominato in una società pubblica durante il governo di cui Matteo Renzi era premier. Denaro utilizzato in parte per comprare la nuova villa immersa tra le colline fiorentine.
Matteo e Agnese infatti hanno comprato la grande villa anche con i denari girati a loro dalla famiglia Maestrelli, ricchi imprenditori toscani amici e finanziatori della fondazione Open di Renzi. Tanto intimi da girare ai Renzi - attraverso il conto corrente dell’anziana Anna Picchioni, madre dei fratelli Maestrelli - un bonifico da ben 700 mila euro datato 12 giugno 2018.

Ecco: parte del “prestito” (questa la causale del bonifico) il giorno dopo, il 13 giugno, viene usata da Matteo e moglie proprio per chiedere l’emissione di quattro assegni, per un totale di 400 mila euro. Quelli necessari a pagare la caparra. Possibile che il capo di Italia Viva abbia usato i soldi dei Maestrelli per comprarsi la villa? Possibile che il senatore non ricordasse che Riccardo Maestrelli fu nominato dal suo governo nel consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti Immobiliare spa, società pubblica di Real Estate controllata dal ministero dell’Economia, e che quindi il rischio di un conflitto d’interessi era enorme?

Contattato dall’Espresso, che gli ha chiesto dettagli sull’operazione e se e quando ha restituito il prestito, Renzi risponde: «Vi risulta il prestito e non vi risulta la restituzione? Non confermo e non smentisco nulla». Per poi aggiungere: «Andremo in causa». Successivamente, in una conferenza stampa, ha dichiarato di aver restituito il prestito «in quattro mesi» e ha annunciato di voler denunciare L’Espresso per «violazione di segreto bancario». Inoltre, ha rivelato di aver guadagnato più di 800 mila euro nel 2018 e oltre un milione quest’anno grazie alla sua attività professionale.

IL PRESTITO DELLA VEDOVA
Andiamo con ordine. Anna Picchioni è una signora di Firenze anziana e sconosciuta al pubblico. Secondo l’analisi del suo conto corrente sulla Cassa di Risparmio di Firenze, il 12 giugno 2018 riceve 700 mila euro. Arrivano dalla Pida spa, una holding fiorentina attiva nel commercio all’ingrosso di frutta, nel settore immobiliare e in quello alberghiero, fondata da suo marito Egiziano e oggi, dopo la sua scomparsa, controllata dai suoi tre figli: Riccardo, Giulio ed Elena Maestrelli. E dalla stessa signora Picchioni, che detiene il 5 per cento delle azioni. La causale del bonifico recita «Pagamento in conto acquisto 25 partecipazione Mega srl». Gli investigatori che hanno lavorato sui flussi hanno scoperto che nel 2015 i figli avevano in effetti comprato dalla madre il 25 per cento di un’altra società di famiglia, la Mega appunto, e che lei avrebbe dovuto avere 719 mila euro. Da incassare in 15 rate annuali, da poco meno di 50 mila euro l’una. Il 12 giugno 2018, invece, i fratelli (che negli anni passati le avevano già versato tre rate per un totale di 150 mila euro) decidono di indennizzare la madre in un solo colpo. Versandole, attraverso la loro holding altri 700 mila euro, e dunque dandole alla fine molti più soldi (circa 158 mila, secondo i calcoli degli analisti della Uif) di quanto le sarebbe spettato secondo gli accordi contrattuali conosciuti.Come mai quest’urgenza? Non sembra che la signora Picchioni avesse bisogno di una somma così rilevante per necessità personali: i denari sostano infatti poche ore sul conto della donna settantenne, e ripartono con un bonifico di pari importo verso un conto corrente aperto al Banco di Napoli dal senatore Matteo Renzi e da Agnese Landini. Che il giorno successivo, dopo aver incassato il tesoretto, corrono nell’istituto chiedendo l’emissione di 4 assegni circolari non trasferibili del valore di 100 mila euro ciascuno.

Il motivo di tanta fretta è che i due sono in procinto di stipulare il rogito per acquistare la prestigiosa villa di via Tacca tra le colline fiorentine: 285 metri quadri, 11 vani e mezzo e annesso terreno di 1580 metri quadri venduti da Natalia Gajo e dai figli Giusto e Oretta Puccini. Il primo, 68 anni, è il papà dell’attrice Vittoria Puccini ed è docente di Istituzioni di diritto pubblico, collega del presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’Università di Firenze. La sorella Oretta, invece, è stata dipendente della Provincia di Firenze, la stessa governata da Matteo Renzi dal 2004 al 2009. L’atto del notaio con cui si conclude la compravendita tra i Puccini e i Renzi è datato 23 luglio 2018. Il prezzo finale pattuito con i venditori è di 1,3 milioni di euro.

TU MI NOMINI, IO TI AIUTO
Perché una settantenne dovrebbe prestare una somma così ingente all’ex premier? Come mai, stando ai documenti, i fratelli Maestrelli - veri finanziatori dell’operazione immobiliare - hanno schermato il bonifico attraverso il conto della madre? E se i Renzi hanno usato 400 mila euro per la caparra, che fine ha fatto il resto della somma prestata, cioè 300 mila euro che Renzi non usa né per l’anticipo né per provare a strappare un mutuo più leggero? Renzi dice di aver restituito il prestito a Picchioni. Di certo i Maestrelli sono da sempre molto generosi nei confronti del senatore ed ex presidente del Consiglio.

Oltre ai 700 mila euro del bonifico della vedova, infatti, le carte dell’inchiesta sulla fondazione Open evidenziano che Egiziano, il fondatore dell’impero di famiglia, nel marzo del 2017 ha girato all’organismo renziano una donazione da 150 mila euro. Non solo: a febbraio 2018, pochi giorni dopo la morte del capostipite (al funerale erano presenti sia il senatore che Luca Lotti) la Frama Fruit, la Tirreno Fruit e la Fondiaria Mape, tutte srl controllate dai fratelli, versano alla Open altri tre bonifici, per un totale di 150 mila euro. In tutto 300 mila euro: una somma che permette ai Maestrelli, dunque, di essere annoverati tra i principali finanziatori della vecchia cassaforte del leader, chiusa qualche mese dopo. La chiusura, tuttavia, non ha allontanato lo tsunami giudiziario dal Giglio magico, travolto in pieno nelle ultime settimane dall’inchiesta della procura di Firenze guidata da Giuseppe Creazzo. L’incubatrice della Leopolda renziana, infatti, presieduta dall’avvocato Alberto Bianchi - e animata dal cda composto da Marco Carrai, Luca Lotti e Maria Elena Boschi - è finita nel mirino dei pm fiorentini, che indagano per finanziamento illecito, riciclaggio e traffico di influenze.

Un’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dello stesso Bianchi e di Carrai. E a perquisizioni in tutta Italia, con magistrati e finanzieri impegnati a scandagliare i flussi finanziari della Open, foraggiata, appunto, anche dai Maestrelli. Dei tre fratelli Maestrelli, il più in vista è sicuramente Riccardo, presidente di Pida, la spa - ricordiamolo - che ha liquidato i 700 mila euro a favore della madre poi finiti sul conto di Renzi. Matteo e Riccardo si conoscono da tempo. Era noto che l’imprenditore lo ha sempre sostenuto fin dalle campagne elettorali per le comunali di Firenze. Ma quasi nessuno sa che Riccardo siede nel Cda di Cassa depositi e Prestiti Immobiliare da fine 2014, nominato proprio dal governo Renzi. Una società pubblica che ha commercializzato, da quando è nata, immobili per due miliardi di euro. Un incarico di prestigio. Per questo il prestito dei Maestrelli per l’acquisto della villa sulle colline fiorentine, monitorato anche dalla Banca d’Italia, potrebbe configurare per il capo di Italia Viva quantomeno un grave conflitto di interessi. Aggravato dal fatto che i Maestrelli sono tra i maggiori finanziatori della Fondazione Open.

Non è tutto. La carriera imprenditoriale di Maestrelli junior incrocia spesso la vita dell’ex premier di Rignano. La holding di famiglia, Pida, è anche azionista di aziende che fanno capo a gruppi della grande distribuzione - Conad per esempio - e dell’industria ortofrutticola del calibro di Orsero, famoso marchio di Albenga quotato in borsa. Maestrelli, attraverso la Millenaria Srl, gestisce due hotel Hilton nel capoluogo toscano, attività redditizia che ha portato utili per oltre 5 milioni alla srl di cui in passato ha fatto parte anche l’imprenditore Riccardo Fusi (intimo di Denis Verdini e amico di Matteo, Fusi fu intercettato mentre parlava di Riccardo Maestrelli nell’inchiesta dei pm toscani sulla cricca delle grandi opere).

Ma Riccardo insieme ai fratelli è il proprietario anche della Egan immobiliare, che controlla al 50 per cento Palazzo Ruspoli, B&B di lusso a pochi metri dalla cupola del Brunelleschi, che nel 2012 ospitava pure la sede della fondazione Big Bang, e del comitato elettorale renziano, embrione di quella che sarà la Open. Socio di Riccardo in Egan srl era poi, fino al 2017, Andrea Bacci, anche lui storico amico dell’ex premier. E La Pida è anche proprietaria di Villa Roma Imperiale, un hotel di lusso a Forte dei Marmi, dove Renzi è stato ospite per una vacanza da sogno ad agosto 2014. Il rottamatore, criticato su alcuni giornali, fece trapelare sui giornali che la vacanza, lui, nonostante l’amicizia antica la pagò di tasca sua. Impossibile verificare. L’ex premier dice di aver restituito il prestito avuto dai Maestrelli. Perché nel 2018 ha guadagnato benissimo. Di certo, a maggio di quest’anno, è riuscito a vendere la vecchia casa di Pontassieve.

L’Espresso è in grado di rivelare, documenti catastali alla mano, che l’abitazione da 295 metri ha fruttato a lui ed Agnese 830 mila euro. I compratori hanno versato 551 mila euro direttamente alla coppia, mentre i restanti 278 sono stati usati dai Renzi per estinguere due mutui accesi dall’ex premier in due banche differenti.
 
Allora, sul fatto specifico del prestito per la casa, effettivamente Renzi aveva nominato un parente ecc....ma non è che questi soldi gli sono stati regalati. Gli sono stati prestati con scrittura privata e poi sono stati restituiti dopo pochi mesi, una volta incassati da Renzi i soldi delle sue attività.
Chiaro che poteva anche rivolgersi a una banca eh...del resto il Presidente della Repubblica in Germania qualche anno fa si è dimesso proprio per aver chiesto un prestito ad un amico personale...ma si sa che qui siamo sempre particolari :D

Se avesse preso i soldi e basta, potrei pensare che sono una mazzetta differita...ma un prestito con scrittura privata, poi restituito...che mazzetta è???
5 mesi di interessi?
 
Allora, sul fatto specifico del prestito per la casa, effettivamente Renzi aveva nominato un parente ecc....ma non è che questi soldi gli sono stati regalati. Gli sono stati prestati con scrittura privata e poi sono stati restituiti dopo pochi mesi, una volta incassati da Renzi i soldi delle sue attività.
Chiaro che poteva anche rivolgersi a una banca eh...del resto il Presidente della Repubblica in Germania qualche anno fa si è dimesso proprio per aver chiesto un prestito ad un amico personale...ma si sa che qui siamo sempre particolari :D

Se avesse preso i soldi e basta, potrei pensare che sono una mazzetta differita...ma un prestito con scrittura privata, poi restituito...che mazzetta è???
5 mesi di interessi?

ma tu ci sei o ci fai? questi fanno la scrittura privata ed i bonifici proprio per essere inattaccabili in tribunale.
Poi se uno crede che Ruby sia la nipote di Mubarak allora alzo le mani.
 
ma tu ci sei o ci fai? questi fanno la scrittura privata ed i bonifici proprio per essere inattaccabili in tribunale.
Poi se uno crede che Ruby sia la nipote di Mubarak allora alzo le mani.

Sì, ma i soldi li ha restituiti, che mazzetta è???
 
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