Milano Finanza
Mediobanca, l'assemblea approva il bilancio. Ma Delfin si astiene sulla remunerazione
di Luca Gualtieri
Caltagirone (salito almeno al 5,6%) non ha depositato le azioni, al contrario della famiglia Del Vecchio che si è presentata con il 19,8% del capitale. Il ceo Alberto Nagel: alzeremo i dividendi. Banca Generali? Dobbiamo essere prudenti sul m&a
I soci approvano il bilancio di Mediobanca, ma Delfin (la holding della famiglia Del Vecchio) si è astenuta nel voto sulle politiche di remunerazione. Questo è l'esito dell'assemblea che venerdì 28 ottobre si è tenuta per l'appuntamento annuale in piazzetta Cuccia. All'assise non si è presentato Francesco Gaetano Caltagirone. L'imprenditore romano, socio forte delle Generali, non ha depositato le azioni (5,6% dichiarato, anche se la quota potrebbe essere superiore) al contrario della holding della famiglia Del Vecchio, che ha partecipato con tutto il suo 19,8% e ha scelto di non esprimersi su due punti all'ordine del giorno relativi alla remunerazione (approvati comunque rispettivamente col 63,96% e col 65,07% dei sì). Il bilancio ha invece incassato l'approvazione del 99,93% delle azioni rappresentate, mentre la distribuzione degli utili d'esercizio e del dividendo ha ottenuto il 99,97% delle preferenze.
Sullo sfondo la partita Banca Generali
Altro tema caldo è la partita Banca Generali. Il dossier è tornato rovente nelle scorse settimane quando Generali ha confermato un interesse per l'americana Guggenheim Partners. Se il deal andasse in porto - questa l'ipotesi che circola sul mercato - Trieste potrebbe vendere il suo 50,17% di Banca Generali. Già nel 2020 il dossier era finito nel mirino di Mediobanca che è da anni alla ricerca di una preda nel settore del wealth management e che a suo tempo indirizzò due lettere d'intenti al board delle Generali. La proposta si scontrò però con la dura opposizione di Delfin e di Caltagirone. Per adesso Nagel non si sbilancia sull'operazione: «Per le operazioni straordinarie di grandi dimensioni dobbiamo essere prudenti per non impoverirci patrimonialmente, dobbiamo avere la capacità di trattenere i promotori finanziari, sono operazioni interessanti sulla carta ma quando uno poi si entra nella fattibilità è diverso», ha spiegato sempre venerdì 28 il banchiere.
La carta dei dividendi
Se in assemblea non si sono avvertite frizioni con i grandi soci dell'istituto, vero è che Mediobanca potrebbe rivelarsi generosa in termini di remunerazione. Nagel, commentando i risultati annuali e del primo trimestre, ha spiegato che «se la dirittura di marcia si conferma come nel primo trimestre possiamo battere l'obiettivo di 1,9 miliardi di euro di distribuzione agli azionisti» in arco piano. Guardando al futuro Nagel ha spiegato che «questo trimestre è partito bene, anche grazie al margine di interesse che e' andato meglio delle aspettative». Per Mediobanca si tratta del secondo trimestre dell'esercizio. (riproduzione riservata)
Ultimo aggiornamento: 28/10/2022 13:19