meno male che ho tiscala !!!!

Viva la concorrenza

voglio vedere cosa fanno le altre società adesso... numeri alla mano vedrai che Tiscali gli soffia gran parte di clienti :clap::clap::clap:

Le regole sono sbagliate fin dall'inizio, purtroppo siamo in Italia.

Le altre 3 societa' infatti , che controlleranno il 48% , possono dire a me non va bene il prezzo di tiscali e mandare deserta la gara.

Senza contare gli eventuali ricorsi e controricorsi.

Speriamo che per una volta le cose filino liscio.:cool::bye:
 
no! ma finora gli altri cosa hanno fatto con la complicita' di chi sappiamo
E poi ,noi piccoli azionisti, quali possibilita' abbiamo x contrastare sta ( eventuale) porcata?
K



intanto una bella denuncia alla magistratura perchè indaghi poi voglio vedere i corrotti ANCHE :wall: in questo settore :mad: :angry:
 
Le regole sono sbagliate fin dall'inizio, purtroppo siamo in Italia.

Le altre 3 societa' infatti , che controlleranno il 48% , possono dire a me non va bene il prezzo di tiscali e mandare deserta la gara.

Senza contare gli eventuali ricorsi e controricorsi.

Speriamo che per una volta le cose filino liscio.:cool::bye:

Devi calcolare che danno subiranno le società che si ritirano, esempio perdita di numerosi clienti quali istituti Bancari, aziende private ecc. ecc..

Quindi non so fino a che punto gli conviene
 
Le regole sono sbagliate fin dall'inizio, purtroppo siamo in Italia.

Le altre 3 societa' infatti , che controlleranno il 48% , possono dire a me non va bene il prezzo di tiscali e mandare deserta la gara.

Senza contare gli eventuali ricorsi e controricorsi.

Speriamo che per una volta le cose filino liscio.:cool::bye:

questo è la regola assurda, che i grossi pescecani, se perdenti, dettano le regole e manovrano i giuochi

ma la regola dovrebbe essere : alla società perdente non vanno bene le regole imposte dal vincitore della gara e fa il "ricatto" di invalidare la gara ? si ritiri e la sua quota se la pappi il vincitore, voglio vedere se rinuncia
 
Devi calcolare che danno subiranno le società che si ritirano, esempio perdita di numerosi clienti quali istituti Bancari, aziende private ecc. ecc..

Quindi non so fino a che punto gli conviene

...purtroppo conviene loro!!Anche perché banche , ditte private ( non concorrenziali) aziende pubbliche decotte ...mangiano tutte su di noi
Gli conviene...gli conviene....nessuno si muovera' se non noi!!!
 
...non colpevoli fino a sentenza in giudicato....prescrizione...
e intanto noi? falliti inesorabilmente, le ns. azioni carta straccia ciao $$$$$$$
K.

Quindi tu ritieni che la cosa migliore è che la gara vada a Telecom con 2,4 Miliardi di € per 7 anni.

e noi paghiamo!!! :eek::eek:
 
Quindi tu ritieni che la cosa migliore è che la gara vada a Telecom con 2,4 Miliardi di € per 7 anni.

e noi paghiamo!!! :eek::eek:

...no , questo no!!Ma faranno in modo che vada tutto a carte 48.E' sbagliata l'impostazione...chi vince deve prendere tutto e non sottostare al beneplacito dei secondi o terzi. Ma scherziamo?
Comunque queste sono elucubrazioni del momento...aspettiamo l'aggiudicazione definitiva e la reazione dei secondi e terzi
K.
 
escono fuori un inciucio di Soru con Renzi... dicono che avere degli amici in Polita conviene.

Omettono che questo tipo di gara ha fatto "mangiare" denaro pubblico per tantissimi anni.

ASSURDO!!!!

PAZZESCO!!!!


finiamola dai!!!!


e vi lamentate se aumenta tutto?

tasse.. benzina ecc.. ecc..
 
AGI... perché non spiega il motivo di un prezzo così alto per la gara spc ?

quando tutte le società hanno presentato offerte molto inferiore ai 700 milioni di € ?

vergogna!!!!!
 
Giogio Maletti non scrive niente adesso?
 
Spending review? Nooooooooooo!!!!! In Italia, spending di più!

Nella gara sui servizi in banda larga indetta da Consip, Tiscali ha ribassato del 90% l’offerta iniziale. Allora, chi controlla le spese internet della PA?

Spc, la gara Consip al rush finale

Se avete avuto la pazienza di leggere l’articolo che vi abbiamo proposto e, non essendo tecnici del settore, non avete capito molto, cercheremo di affidarvi qualche considerazione più semplice.

Sembra, da non addetti ai lavori l’uso del condizionale è d’obbligo, che la Consip, società per azioni pubblica e l’Agenzia per l’Italia Digitale, hanno da spendere, per il biennio 2013-2014, 10 miliardi di euro dell’agenda digitale con l’obiettivo di contribuire ad abbattere il digital divide della Pubblica Amministrazione.

Con un bando, partito alla fine di novembre, invitano, per la modica spesa di 2,4 miliardi di euro, vari operatori ICT a formulare offerte per la connettività e la sicurezza dei sistemi informativi della pubblica amministrazione.

La gara riguarda la fornitura di servizi di trasporto dati in protocollo Ip, servizi di sicurezza, servizi di comunicazione. Diciamo una internet parallela, una rete solo per i servizi della Pubblica Amministrazione.

Vi starete chiedendo quali. Anche noi.

Vi starete chiedendo se in un paese che fa i salti mortali per dare 80€ al mese in più a chi guadagna meno di 25mila euro lordi l’anno, in un paese che da anni fa tagli lineari a scuola, università e ricerca, che ha una sanità allo stremo, che lesina la benzina e le riparazioni alle automobili di carabinieri e polizia, un paese che ha i trasporti per cielo, per mare e per terra (strada e rotaie) in stato di abbandono, ecc… possa spendere 2,4 miliardi di euro per la rete SPC e destinare 10 miliardi all’Agenda Digitale.

Sono domande che ci stiamo ponendo anche noi ma sappiamo che ci diranno: siete oscurantisti, il futuro è sulla rete.

Pensate, anche Grillo è per la informatizzazione più spinta.

Tutti ci dicono che ci sono migliaia di imprenditori stranieri, incuranti della malavita imperante, della burocrazia opprimente, delle leggi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, dei “rigidi” contratti di lavoro, dell’eccessivo costo dell’energia, ecc… pronti ad investire in Italia, anche sulle montagne dell’Appennino, se solo avessero un poco di banda larga in più.

È come se una famiglia piena di debiti, con l’appartamento pignorato e che va a mangiare alla mensa della Caritas, corresse a comprare l’ultimo modello di computer al figlio appena bocciato al liceo.

Una considerazione però viene spontanea: sono accettabili ribassi che, anche se solo in anticipazioni di AdnKronos, raggiungono il 90% del prezzo posto a base di gara?

Siamo sicuri che una spiegazione ci dovrà pur essere, altrimenti ci sarebbe da licenziare immediatamente chi ha scritto il capitolato di gara ed ha computato lavori per un prezzo 10 volte superiore a quello necessario per realizzare l’infrastruttura.

Non a caso oggi ci troviamo Tiscali, provider emergente (già a fine anni 90 impose, rispetto a Telecom ed altri providers, bassi costi per telefonia e collegamenti alla rete) che a detta di AdnKronos fa lo sconto del 90% e British Telecom Italia (gruppo straniero sceso in Italia) che fa l’80%, sempre di sconto.

D’incanto gli altri provider si trovano costretti ad adeguarsi per non essere tagliati fuori… sarà certamente stato un caso, oppure no???

Ci viene il dubbio che fino ad oggi in Italia, rispetto al resto dell’Europa “normale”, i prezzi per la connettività alla Pubblica Amministrazione siano stati dieci volte superiori.

Già in un’altra occasione e con un altro articolo, ci siamo occupati dello spreco informatico, alleghiamo il link per chi volesse leggerlo:

Software all

Pensiamo, come cittadini italiani, di chiedere a CONSIP e AGID, copia del capitolato, del progetto preliminare, l’analisi del territorio effettuata dai progettisti per verificare se Province e Regioni avessero già realizzato interventi similari, l’analisi dei prezzi e dei costi, che sono state espletate prima della gara e che hanno contribuito a determinare il costo dell’intera infrastruttura in 2,4 miliardi di euro, il nome dei progettisti incaricati e gli eventuali costi di progettazione.

Dunque, sarebbe logico dedurre che, se in tempi di vacche magre si gonfiano i prezzi delle gare di infrastrutture informatiche tanto da avere ribassi del 90%, cosa è successo nelle passate gare?

Ci chiediamo cosa si è “progettato” prima del 2009?

I tecnici informatici parlano come l’azzeccagarbugli di manzoniana memoria: cooperazione applicativa, interoperabilità, trasporto dati in protocollo ip, ecc….

Il cittadino non ha le basi per capire se sta per essere fregato.

Ho chiesto a mia moglie, insegnante di storia e filosofia, di leggere l’articolo del Corriere delle Comunicazioni, al secondo periodo mi ha confessato di non capirci molto.

Il cielo stellato e la legge morale di Kant si arrendono di fronte ai bit ed ai byte.

Anche la stampa, quella che conta, che fa indagini complesse e dettagliate su politici, imprenditori e compositi movimenti di capitali, sembra tentennante di fronte ad argomenti tecnici di difficile comprensione.

Dunque, chi controlla la spesa informatica?

Il cittadino comune, anche se volesse, certamente non può farlo.

Chi ci dice: OK il prezzo è giusto!

Chi stabilisce se era una spesa necessaria?

Chi controlla che l’obiettivo è stato raggiunto e che i cittadini riceveranno un servizio?

Chi controlla, visto l’enorme intreccio di poteri che in Italia siamo riusciti a creare, che ciò che spende lo Stato oggi non sia già stato speso ieri dalle Regioni, dalle agonizzanti Province o addirittura da qualche Comune?

Abbiamo chiesto al GARR che gestisce la registrazione dei nomi a dominio (esempio www.regione.xxx.it: Store, share and tag your favourite PORN links o www.comune.yyy.it ): A titolo puramente statistico, è possibile sapere quanti nomi a dominio risultano registrati per conto della Pubblica Amministrazione e quanti di questi sono ancora attivi?

Ecco la risposta: ……… per i domini di nostra competenza non raccogliamo né pubblichiamo i dati da lei richiesti……. non risulta però che esista, almeno in Italia, un’organizzazione che si occupa di raccogliere e rendere disponibili queste informazioni.

Cosa significa?

Che se volessimo censire i siti registrati in nome e per conto di una Pubblica Amministrazione non possiamo farlo perché non c’è nessun organismo che li archivia. In pratica se una PA registrasse un portale per i paesi del Mediterraneo e dopo qualche anno, con poche decine di visite, spegnesse i server, dopo averlo pagato 4 milioni di euro, nessuno ne troverebbe più traccia.

Forse, se fossimo un paese serio, scopriremmo che una bella fetta di spreco oggi corre sul filo, quello della rete ovviamente.

Chiudiamo con un’ultima domanda: la Guardia di Finanza, la Corte dei Conti, la Polizia Postale su quali crimini informatici indagano?

Consip, ribassi record per la gara sui dati web.Quale spending review?
 
oggi boom boom
 
Devi calcolare che danno subiranno le società che si ritirano, esempio perdita di numerosi clienti quali istituti Bancari, aziende private ecc. ecc..

Quindi non so fino a che punto gli conviene

non capisco perche' li perdono?se quelli ritengono che per loro il prezzo non e' economico si ritirano e basta.al contrario se lo acettano allora si che perdono i clienti chiaramente incacolati per che' pagano un prezzo notevolmente superiore.
 
la gara se la deve aggiudicare chi:a condizione di servizio uguale, fa l'offerta più vantaggiosa.Il resto sono tutte chiacchiere
 
non capisco perche' li perdono?se quelli ritengono che per loro il prezzo non e' economico si ritirano e basta.al contrario se lo acettano allora si che perdono i clienti chiaramente incacolati per che' pagano un prezzo notevolmente superiore.

Sono scemi se non si pongono questa domanda:

Allo Stato danno un servizio per 30 €.. a noi perché molto ma molto più alto?

tu non te la poni questa domanda?
 
lo dico in generale,in tutte la gare queste sono le basi
 
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