MFE, Pan-European Group in progress... Cap.1

Piracy Shield 2.0 costerà due milioni di euro all’anno. Ce li metterà lo Stato​

Lo Stato potrebbe entrare di forza nella realizzazione del nuovo scudo anti-pezzotto. Due milioni di euro che serviranno a potenziare la piattaforma e pagare i dipendenti delle telco impegnati nelle segnalazioni pirata

Piracy Shield 2.0 arriverà a dicembre e costerà due milioni di euro all’anno che saranno finanziati direttamente dallo Stato. Lo ha riferito Repubblica che ha potuto ascoltare fonti governative.

Serviranno a rendere più forte la piattaforma​

La versione 2.0 dello scudo anti-pezzotto era già stata anticipata dal commissario Agcom Massimiliano Capitanio durante il Festival della Serie A a Parma, riconoscendo i limiti della piattaforma nella gestione dell’incredibile mole di dati che, a partire dal lancio di febbraio, l’hanno ingolfata.

I due milioni di euro annuali investiti in Piracy Shield 2.0 serviranno infatti a potenziare la piattaforma, ma anche a sottoscrivere accordi con aziende come Microsoft e Amazon per far sì che il sistema funzioni al massimo della possibilità; anche perché a fine anno lo scudo si occuperà anche di fermare i siti pirata che diffondono film e serie TV. Attualmente Piracy Shield è ospitata su Microsoft Azure.

Inoltre, una parte dei soldi servirà a pagare i dipendenti delle telco impegnati nella ricezione delle segnalazioni sui siti pirata da parte di DAZN, SKY e dalla Lega Calcio in modo che poi la piattaforma possa procedere al blocco degli IP.

Il sentiero parlamentare che condurrebbe all’attribuzione di questi due milioni di euro annuali potrebbe essere un emendamento all’interno del disegno di legge Butti sull’Intelligenza Artificiale.

È comunque possibile che lo Stato si faccia carico solo dei due terzi della spesa, mentre l’altro terzo resterebbe in capo alle telco.

Un aiuto di Stato a DAZN​

Le fonti governative hanno dato anche qualche aggiornamento sulla situazione di DAZN. Pare che per centrare il pareggio di bilancio alla società manchino 150.000 abbonati.

Una parte di questi potrebbe arrivare dalla lotta alla pirateria, e se DAZN riuscisse a produrre utili, quelli aggiuntivi, così come stabilito dal contratto, saranno condivisi con la Lega Calcio e quindi con i club.

Ma, verrebbe da dire, non con gli italiani, che avranno pagato i due milioni di euro annuali per mettere in piedi Piracy Shield 2.0.

Piracy Shield 2.0 costerà due milioni di euro all’anno. Ce li metterà lo Stato

E per di più il costo degli abbonamenti sale al posto di scendere, vorrei aggiungere..
 

Havas prepara la sua IPO con il suo piano strategico Convergente​


Il gruppo di comunicazioni lancerà un’unica piattaforma per tutte le sue attività e investirà 400 milioni di euro in quattro anni in dati e intelligenza artificiale.

"Havas attraversa un grande momento della sua storia con risultati molto positivi e dobbiamo approfittarne per accelerare ", confida a Le Figaro Yannick Bolloré, amministratore delegato del gruppo di comunicazione. Per questo motivo quest'ultima ha presentato martedì mattina, a margine dei Cannes Lions, il principale incontro annuale dei professionisti della pubblicità, un nuovo piano strategico. Chiamato Converged, “apre un nuovo capitolo per Havas in preparazione alla nostra probabile IPO tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025 ”, continua.

La società madre di Havas, Vivendi, sta infatti studiando un progetto di suddivisione in quattro entità, in cui il gruppo di comunicazione Canal+ e una divisione che riunisce Lagardère (Hachette, Europe 1, Le JDD, Lagardère Travel Retail...) e Prisma Media ( Femme Actuelle, Télé Loisirs ...) verrebbero quotate individualmente in borsa per rafforzarne la valutazione. Nel 2023 Havas ha realizzato un fatturato di 2,87 miliardi di euro (+4,3%), un record storico per il gruppo francese.

Havas prépare son entrée en Bourse avec son plan stratégique Converged
 

PUBBLICITÀ: AD APRILE INVESTIMENTI IN CRESCITA DEL 6,7%. IL QUADRIMESTRE CHIUDE A +4,4%​

I dati Nielsen Ad Intel del mercato pubblicitario italiano relativi al primo quadrimestre 2024​

Il mercato italiano della pubblicità chiude i primi 4 mesi del 2024 con investimenti in crescita del 4,4%, dopo un mese di aprile a +6,7%.

Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (ott), l’andamento nei cumulato gennaio/aprile del 2024 si attesta a 7,4%.

«L’advertising in Italia chiude in positivo il primo quadrimestre confermando l’andamento degli ultimi mesi e sostenuto dalle notizie sul fronte macroeconomico che continuano ad essere positive – dichiara Luca Bordin, country leader Italia di Nielsen -. In primis la recente revisione della stima del Pil italiano da parte di Istat che si attesta ora al 1,0% medio annuo per il 2024, maggiore di 0,3 punti rispetto alla precedente previsione. Anche il taglio dei tassi operato dalle BCE nel mese di giugno (25 punti base) conferma una fase in cui l’inflazione sembra essere sotto controllo dando fiato a una politica monetaria che speriamo possa entrare in una nuova fase espansiva. Il quadro positivo si completa con gli imminenti grandi eventi sportivi che saranno, come sempre, una importante occasione d’investimento e ci portano ad attendere un 2024 in decisa crescita. Non possiamo tuttavia evitare di menzionare una doverosa cautela legata alle tensioni presenti nello scenario geopolitico mondiale e all’elevata incertezza del quadro internazionale che ci accompagnano ormai da molti mesi».

Nielsen Gen-Apr 2024.jpg


Relativamente ai singoli mezzi, la TV è in crescita del 7% ad aprile e in crescita del 5,9% nei cumulato gen./apr.

I Quotidiani sono in calo dello 0,2% (cumulato gen./apr. -8,1%). In crescita invece i Periodici, che crescono del 2,4% (cumulato gen./apr.-1,9%) e la Radio in crescita del 14,9% (cumulato gen./apr. +10,3%).

Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del Web advertising nei cumulato gen./apr. 2024 chiude con un +3,9% (+4,6% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).

Segno positivo per l’Out of Home (Transit e Outdoor) e Go TV che, nel periodo cumulato, crescono rispettivamente del 12,2% e dello 0,1%. In crescita anche il Cinema del 53% mentre in calo il Direct Mail, -5,1%.

I SETTORI MERCEOLOGICI​

Sono 15 i settori merceologici in crescita nel mese di Aprile, il contributo maggiore è portato da Gestione casa (+34,5%), Finanza/Assicurazioni (+72,4%) e Automobili (+24,3%). In calo a aprile gli investimenti di Alimentari (-12,4%), Telecomunicazioni (+22,4%) e Farmaceutici/Sanitari (-16,8%).

Relativamente ai comparti con la maggiore quota di mercato, si evidenzia, nel periodo gen./apr. 2024, l’andamento positivo di Automobili (+15,5%), Distribuzione (+9,1%), e Gestione casa (+35,9%), in calo invece Media/Editoria (-20,7%), e Telecomunicazioni (-13,1%)

«Il macrosettore Persona risulta essere l’unico in decremento ad aprile (-8,9%) con una quota del 15,5%. Il settore Cura Persona è l’unico settore in positivo tra quelli che lo compongono, +12,7%. Al contrario si riscontra un andamento negativo per Farmaceutici/Sanitari, Abbigliamento e Oggetti personali che sono in calo rispettivamente del –16.8%, -11,6% e -16,4%, un calo che riscontriamo dopo i primi mesi dell’anno sempre in positivo. Tutti gli altri macrosettori continuano l’andamento positivo: Beni Durevoli +19,4, Tempo libero +12,4%, Attività e servizi +12,5% e Largo consumo +6,5%» conclude Bordin.

Pubblicità: ad aprile investimenti in crescita del 6,7%. Il quadrimestre chiude a +4,4%

A noi Pier Silvio ci ha già anticipato tutto sull'andamento dei nostri ricavi fino a Giugno 2024...
Siete un po' troppo indietro per i miei gusti nel divulgare dati ormai divenuti vecchi..(siete ancora ai dati di Aprile??)
Da Nielsen mi aspetterei dei dati più recenti, se non addirittura che ci comunichino i dati con cadenza settimanale o giorno per giorno sull'andamento pubblicitario.
 
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Sondaggio: una persona su quattro non guarda più la TV tradizionale​

20 giugno 2024 alle 08:34

BERLINO (dpa-AFX) - Secondo un sondaggio, una persona su quattro in Germania ha detto addio alla televisione tradizionale. Questo è il risultato dello studio "Schermi in movimento" condotto da Burda Verlag. Alla domanda se accendono la TV lineare almeno una volta al mese, solo il 72% ha risposto di sì quest'anno. Nel 2023, la percentuale sarà ancora dell'80 percento.

"È un dato enorme e, soprattutto, c'è stato un altro calo a breve termine di 8 punti percentuali", ha spiegato Marion Sperlich, responsabile dello studio "Schermi in movimento", in un'intervista con l'Agenzia di stampa tedesca a Berlino. Lo studio è rappresentativo della popolazione dai 14 anni in su con accesso online in Germania.

Tuttavia, il consumo di schermi è ancora piuttosto elevato. L'84% ha dichiarato nel sondaggio di utilizzare servizi di streaming, mediateche e/o pay TV.

I ricercatori di mercato hanno notato un "cambiamento sorprendente" nelle risposte su dove le persone si informano su argomenti di attualità come la politica, l'economia e gli eventi mondiali, ha detto Sperlich. "I canali televisivi pubblici sono la principale fonte di informazione sugli eventi attuali per tutti gli intervistati (...). Tuttavia, questo dato è diminuito drasticamente, passando dal 56% al 46% in soli due anni. Anche un'altra fonte importante - il dialogo con la famiglia e gli amici - è in calo. Ma se analizziamo nuovamente le fasce d'età, i risultati sono enormemente diversi".

Secondo l'esperto, che lavora come Head of Research Market Media Insights presso Burda Verlag, i canali televisivi pubblici sono la fonte principale per gli intervistati dai 50 anni in su, con il 65%. "Tra i giovanissimi fino ai 29 anni, la percentuale è del 25 percento. Sono molto più propensi a rivolgersi ai social media per ottenere le ultime informazioni. Questo include Facebook, ma anche Instagram e Tiktok. Per quanto riguarda l'uso di immagini in movimento su Facebook, gli anziani sono ora più rappresentati rispetto ai giovanissimi, che in realtà sono più propensi a essere su Instagram, Tiktok o Pinterest."

Sondaggio: una persona su quattro non guarda più la TV tradizionale
 
Avete capito cosa ha deciso Sky? Si parlava delle partite in chiaro della Champions l'altro giorno, che avrebbe trasmesso a pagamento solo per gli abbonati ed adesso invece ha deciso di trasmettere in chiaro delle partite sulla 8, ma quelle delle squadre straniere, ma le italiane invece solo per gli abbonati e questo anche per la Uefa Europa League...

Champions, Sky ha deciso: la migliore sfida di ogni turno tra big straniere in chiaro​

La pay-tv di Comcast trasmetterà in chiaro una sfida per giornata, quella migliore tra squadre straniere. Anche l’Europa League trasmessa su TV8.

Sky ha infatti deciso che, a partire dalla prossima stagione calcistica (la prima del nuovo ciclo 2024-2027), trasmetterà una partita della massima competizione per club in chiaro per ogni turno, scegliendo la migliore tra quelle che vedono coinvolte le sole squadre straniere.

Per ogni turno della competizione, il martedì o il mercoledì, la pay-tv di Comcast trasmetterà su TV8 il miglior match tra quelli che vedranno in campo le formazioni estere (fatta eccezione per la sfida in esclusiva su Prime Video, ogni mercoledì). Confermata quindi la scelta di “premiare” i propri abbonati, mantenendo a pagamento (su Sky e in streaming su NOW) i match che vedranno coinvolte Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna.

Champions, Sky ha deciso: la migliore sfida di ogni turno tra big straniere in chiaro

E va bene, le straniere ve le faccio vedere, ma quelle che più vi possono interessare dovrete pagarmele!
Qui si viene alle mani.. Glielo dici tu ai tifosi?

Fatti loro, a noi non importa più e questo perlomeno per un triennio, poi tutto tornerà nuovamente all'asta e si vedrà...
 

Canal+ continua l'aumento del capitale di Viu, “leader dello streaming in Asia”​

Di Le Figaro con AFP
Pubblicato 3 ore fa

L’operatore di Hong Kong conta 62 milioni di utenti attivi mensili in 16 paesi di Asia, Medio Oriente e Africa e 314 milioni di euro di fatturato nel 2023.

Canal+ ha continuato ad aumentare il capitale di Viu, operatore di streaming di Hong Kong, di cui detiene ora il 36,8% delle azioni, ha annunciato giovedì il gruppo. Nel giugno 2023, Canal+ ha acquisito prima il 26,2% del capitale di Viu, poi il 30% lo scorso febbraio, nell'ambito di un investimento scaglionato di 300 milioni di dollari (280 milioni di euro). "Al termine di questo investimento, il gruppo Canal+ avrà un'opzione per aumentare la sua partecipazione in Viu al 51% ", ha ricordato giovedì.

Filiale del gruppo Vivendi guidato dal miliardario Vincent Bolloré , peso massimo nella creazione e distribuzione di contenuti, Canal+ è presente in più di 50 paesi e vanta 26,4 milioni di abbonati in tutto il mondo. Viu si autodefinisce “leader dello streaming in Asia ”, con 62 milioni di utenti attivi mensili e 13 milioni di abbonati paganti. Presente in 16 paesi in Asia, Medio Oriente e Africa, Viu ha generato 314 milioni di euro di fatturato nel 2023.

Oltre a Viu, Canal+ si è lanciata nell'acquisizione del colosso televisivo sudafricano Multichoice, di cui è il maggiore azionista con oltre il 45% delle azioni e sul quale in aprile aveva presentato un'offerta per acquisire la totalità delle azioni. azioni che non possedeva ancora.

Canal+ poursuit sa montée au capital de Viu, «leader du streaming en Asie»
 
E bravo Bolloré che si dà da fare..
Chiaramente una volta fatta la scissione in quattro, Pier Silvio potrà valutare il tutto...
Canal+, può essere considerata per il futuro una possibile fusione da fare con MFE?
Un deal che porterebbe MFE ad allargarsi nel Mondo, sarebbe ciò che ci manca per fare il salto di qualità nel competere con i Big mondiali dello streaming e le carte che ha in mano Bolloré sono molto interessanti...
Chiaramente al termine del quinquennio, gli eredi Berlusconi potrebbero pensarci su, se possa valerne la pena di fare una fusione con Canal+, perché noi nello streaming a pagamento non ce la facciamo da soli..
Ma se non si vuol puntare su quel versante dello streaming a pagamento allora....

Intanto Bolloré ha in mano qualcosa di interessante e questo a livello Globale...
Chissà cosa accadrà in futuro, se mai gli eredi decidessero che l'opzione Canal+ ne valesse la pena anche a costo di perdere il controllo dell'azionariato..

Nel frattempo, pensiamo a comprarci Prosiebensat...

Non appena avranno ceduto Verivox e Flaconi, si potrà lanciare l'assalto finale...
Da capire se lo si potrà fare anche prima della quotazione del sito d'incontri online, o se bisognerà attendere anche che si verifichi prima questo..
Dettegli non ve ne sono su cosa si intenda fare realmente con ParshipMeet Group.
Attendiamo news in merito!
 
Gio, 20 Giu 2024

Pirateria, maxi operazione della Guardia di Finanza: oscurati 1,3 milioni di utenti​

In concomitanza con EURO 2024, le Fiamme Gialle hanno eseguito 14 perquisizioni locali e informatiche su tutto il territorio nazionale nei confronti di 13 indagati.

In concomitanza con EURO 2024, le Fiamme Gialle hanno eseguito 14 perquisizioni locali e informatiche su tutto il territorio nazionale nei confronti di 13 indagati, residenti in diverse regioni italiane e all’estero, tutti accusati di gestire network di distribuzione illegale dei maggiori palinsesti televisivi protetti da diritti d’autore, decriptando e redistribuendo illegalmente i contenuti dei più importanti Player televisivi mondiali tramite piattaforme IPTV non autorizzate, causando un danno economico significativo per le legittime emittenti.

Pirateria, maxi operazione della Guardia di Finanza: oscurati 1,3 milioni di utenti

Ma quanti sono i clienti del Pirata?
 
Dalla Spagna per mettere in guardia la Tv di Stato nel non andare oltre il consentito sulla pubblicità durante la trasmissione degli Europei di Calcio..

La CNMC comunica a RTVE i limiti alle sponsorizzazioni in Eurocup dopo diverse sanzioni

21/06/2024 - 04:30
La concorrenza insiste sul fatto che non c'è spazio per ulteriori pubblicità "extra" oltre a quelle concordate con la UEFA nel pacchetto sui diritti televisivi. Negli ultimi anni ha imposto fino a quattro multe, molte delle quali confermate in tribunale.

La Commissione Nazionale dei Mercati e della Concorrenza ( CNMC ) mette in guardia ancora una volta la Radio Televisione Spagnola (RTVE) sui limiti alle sponsorizzazioni e alla pubblicità trasmesse durante la trasmissione delle partite di Euro 2024 in Germania . L'organismo presieduto da Cani Fernández risponde in una risoluzione all'Ente Pubblico che non è possibile che ci sia più di uno sponsor per programma e che se ne possono includere di più solo se uniti in blocco e richiesti dai datori di lavoro delle federazioni. del calcio europeo nell'accordo per acquistare i diritti di trasmissione delle partite. Negli ultimi anni ha imposto numerose sanzioni significative per l'inclusione di questi spazi in violazione della normativa audiovisiva.

In una risoluzione del 13 giugno, un giorno prima della partita d'esordio della Germania contro la Scozia, consultata da La Información, il consiglio della Camera di Vigilanza Regolatoria del CNMC ha risposto ad una domanda posta da RTVE riguardo a questi spazi. L'ente, presieduto ad interim da Concepción Cascajosa, ha chiesto se può formalizzare contratti di sponsorizzazione e altre formule commerciali legate a queste promozioni, oltre ai pezzi di ogni partita che la UEFA ha già riservato alle società collaboratrici. E la risposta , legge alla mano, è negativa .

Il regolatore insiste affinché le norme della legge sul finanziamento della RTVE stabiliscano come principio generale che vi sia un solo spazio di sponsorizzazione per programma , negli orari in cui può essere inserito. C'è un'eccezione: la trasmissione raggruppata di più spazi commerciali, della durata massima di 30 secondi con il limite massimo per ogni spazio di 10 secondi. Ma ci sono diverse condizioni essenziali che devono essere soddisfatte qualunque cosa accada. E uno di questi è che viene imposto dal titolare dei diritti, in questo caso la UEFA. In questo caso la televisione pubblica vorrebbe inserire i propri contratti . E quello che dice la CNMC è che al di fuori di questi casi "non si può ammettere che lo stesso programma abbia più sponsor " .

L'altra questione sollevata da RTVE è più tecnica e meno commerciale. Secondo la normativa spagnola, la sponsorizzazione deve includere il logo e il prodotto all'inizio di ogni ripresa dopo un'interruzione e alla fine del programma. La Società chiede se la presenza di questo spazio commerciale all'inizio di ogni riconnessione sia obbligatoria o facoltativa. L'organizzazione conclude che si tratta di una scelta facoltativa, ma insiste che la pubblicazione di un nuovo regolamento - ancora in sospeso - della legge sull'audiovisivo potrebbe modificare questa posizione.

La UEFA ha una serie di sponsor ufficiali che includono gli spazi pubblicitari richiesti nello stesso acquisto dei diritti di trasmissione. Ci sono un totale di tredici aziende che compongono la lista globale, tra cui Adidas , Alixpress , Booking , Coca Cola , Lidl e Qatar . Poi ci sono gli sponsor nazionali, che sono aziende tedesche. Molto rilevante è la presenza delle imprese cinesi , che in totale sono cinque.

Altre battaglie di sponsorizzazione​

Negli ultimi anni, la CNMC , in qualità di organo di controllo per il rispetto di tutta la normativa audiovisiva spagnola ed europea in questo mercato, ha imposto numerose sanzioni agli enti pubblici per la trasmissione di queste sponsorizzazioni o pubblicità durante i programmi. Nel luglio 2022 pretese 125mila euro per aver rilasciato comunicazioni commerciali occulte durante Masterchef . Nel 2018 ha preteso più di un milione per pratiche simili su diversi canali e nell’arco di un paio d’anni. In ambito sportivo ha ricevuto due file per lo stesso motivo in partite di qualificazione a Euro 2020 (svoltesi nell'estate del 2021).

Alcune di queste procedure sono state giudizializzate. L'anno scorso la RTVE perse una battaglia davanti al Tribunale Nazionale per aver diffuso questa pubblicità nascosta durante le partite della Nazionale spagnola contro Norvegia e Malta. L'entità ha affermato che si trattava di una parte "indivisibile" dei pacchetti di diritti . Tuttavia, i magistrati hanno concluso che non era così e che si tratta di una "opportunità di sfruttamento" che, logicamente, doveva essere sfruttata secondo le richieste e i dettagli richiesti dalla pubblicità UEFA ma che deve rispettare le normative locali . Quella di 729mila euro è stata confermata anche dallo stesso Tribunale nel luglio 2020. A metà dello scorso anno era stata archiviata l'inchiesta sulla presenza di capi di abbigliamento della marca 'El Ganso' nelle trasmissioni dei Mondiali in Qatar.

Particolarmente controversa la figura delle sponsorizzazioni . La legge di finanziamento della RTVE, approvata nel 2009 e che ha eliminato la pubblicità "tradizionale" dai canali della società, ha consentito questa figura per eventi sportivi e culturali. Considerati i numerosi casi vissuti negli ultimi anni, si tratta di un elemento particolarmente controverso. Nel 2022, RTVE ha dichiarato ancora una volta un reddito diretto (a parte le sovvenzioni pubbliche e i contributi del resto degli operatori audiovisivi privati) di 52 milioni di euro . Non è specificato quale cifra provenga da questo 'prodotto'.

Sono graditi tutti gli introiti per il rilevante investimento che RTVE ha nuovamente effettuato per trasmettere tutte le partite del campionato europeo di calcio . L'acquisizione dei diritti è stata formalizzata nel 2022. Ma l'investimento non è stato reso pubblico, anche se stimato in diverse decine di milioni di euro . Sul portale Trasparenza è stata chiesta la pubblicazione dei dati disaggregati, ma è stata negata, fermo restando che se fossero rivelati senza aver chiuso l'acquisto dei prossimi Europei, quelle trattative "potrebbero essere vanificate", come risulta dal una risoluzione di febbraio. L'unica traccia è la garanzia presentata alla Uefa di 18 milioni di euro .

CNMC avisa a RTVE de los límites a patrocinios en la Eurocopa tras varias sanciones

RTVE è avvisata!
 
EURO 2024, tra Sky e Rai investimento record da 115 milioni per i diritti tv

La televisione satellitare trasmetterà tutte le 51 partite, mentre la tv di Stato 31 in co-esclusiva, ma ha versato alla UEFA la cifra più alta per il territorio italiano.

Secondo quanto riporta oggi la rivista Sport Business, le due emittenti televisive insieme hanno investito un totale di 115 milioni di euro, finiti nelle casse della UEFA (che vende i diritti avvalendosi di CAA Eleven). Nonostante la Rai mandi in onda una parte delle gare, la spesa affrontata dalla televisione di Stato è stata di circa 98 milioni di euro, un record per quanto riguarda i diritti televisivi degli Europei in chiaro.

Il contributo di Sky, invece, è sceso a 17 milioni rispetto ai 25 milioni pagati per EURO 2020, giocato nell’estate 2021 a causa della pandemia e vinto dall’Italia. Mentre la Rai, che trasmise per quella edizione 27 gare in co-esclusiva, investì una cifra fra i 75 e gli 80 milioni.

EURO 2024, tra Sky e Rai investimento record da 115 milioni per i diritti tv

Ed abbiamo saputo quanto valgono i diritti per gli Europei di Calcio..

Quindi la Rai sta spendendo in media 3.161.290,32€ a partita (31 partite), mentre Sky che ha tutte le 51 partite spende in media 333.333,33€ a partita.
 
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