investart
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L'autentica scritta in base alla legge vigente è a discrezione dell'avente diritto ( Artista/eredi o terzo delegato ). Non c'è obbligo di rilascio ad un privato che ne faccia richiesta. Se poi questo faccia male o bene al mercato dell'Artista è un altro problema . Al contrario la petulante pretesa da parte del privato di rilascio di autentica scritta potrebbe invece avere risvolti penalmente rilevanti, laddove la richiesta configuri ad esempio il reato di molestia ex art. 660 c.p.L'auspicato comitato di gallerie o giurì di esperti che dir si voglia indicato da taluni lascia il tempo che trova, in passato situazioni del genere sono miseramente fallite andando incontro anche a grane giudiziarie.In definitiva per la legge italiana l'unica persona che può dichiarare autentica un'opera d'arte è l'artista stesso che l'ha realizzata o altri aventi diritto( eredi o terzi delegati).Riguardo la problematica dei restauri c'è da fare dei distinguo, una cosa è l'abrasione di un dipinto o piccola sua imperfezione( che non inficia la leggibilità dell'opera) che per le opere datate di questo tipo rappresenta oramai un classico di condizione, altra cosa è se si è difronte ad un opera complessa ad esempio mi riferisco ai lavori cinetici ( macchine motore luce, lamelle pvc, metalli etc..) o ancora a tele estroflesse vedasi ad esempio il caso dei lavori di un Bonalumi, Castellani etc..., in questi casi un'opera manifestamente danneggiata andrebbe ad inficiare l'essenza sua stessa quindi secondo me gli Artisti o chi per loro hanno ben ragione a suggerire il restauro delle opere. Quindi, pensare per questa tipologia di lavori di pretendere un'autentica scritta dall'Artista o altro avente diritto presentando opere in condizioni pietose, oltre che non costituire alcun diritto da parte del privato, è oltremodo assurdo.
Ma una Fondazione ha l'obbligo di autenticare oppure no ???